giovedì 10 giugno 2021

intervista a Credo Mutwa, shamano Zulù


E’ stato spesso detto che gli Anziani Nativi di ogni tribù detengono le chiavi della conoscenza. Questa affermazione non è mai stata più chiaramente confermata che in questa intervista che ebbi il privilegio di fare a Credo Mutwa, "Sanusi" (o Shamano) Zulù, prossimo agli 80 anni (l’intervista è di molti anni fa, ora la soglia superata sono i 90 ndt ).

Grazie agli sforzi e all’assistenza di David Icke, mi fu possibile stabilire il contatto con il Dr. Johan Joubert, che gentilmente coordinò la cosa con Credo Mutwa, consentendo così che l’intervista avvenisse telefonicamente: letteralmente a metà strada del mondo: in Sud Africa.

Noi di The SPECTRUM vogliamo esprimere il nostro più profondo apprezzamento sia a David Icke che al Dr. Joubert per i loro altruistici sforzi nel far si che la Verità di quest’uomo uscisse nel mondo. 

La prima volta che sentii parlare di Credo Mutwa fu 5 anni fa, ma a quel tempo non pareva possibile parlargli direttamente a telefono, poiché viveva in un’area remota senza telefono. 

Quando sentii da David Icke che lui aveva passato del tempo con Credo Mutwa e che sarebbe stato disposto a parlare con The SPECTRUM, allora tutto combaciò perfettamente ...

Credo Mutwa è l’uomo che David Icke descrive come: "L’uomo più incredibile e ricco di conoscenza che abbia mai avuto il privilegio e l’onore di chiamare amico, un genio”. 

Dopo aver parlato con Credo Mutwa, non potrei essere più d’accordo. Vorrei anche dire che Credo Mutwa, che non ha una istruzione formale, è stato cosi gentile e coscienzioso da sillabare tutte le parole in africano Zulù, i nomi propri etc per questo articolo.

Le incredibili informazioni presentate da Credo Mutwa sono certamente provocatorie e a largo raggio sia per le implicazioni che per lo scopo. Una volta che leggerete queste informazioni, capirete più prontamente perché ci siano stati tentativi farlo fuori. 
Allo stesso modo apprezzerete il coraggio di farsi avanti e pronunciare la verità, al di là delle conseguenze per se stesso.

Martin: Prima di tutto mi lasci dire che è un onore ed un privilegio parlare con Lei e per questo vorrei ringraziare David Icke e il Dr. Joubert: senza il loro aiuto non avremmo potuto avere oggi questa conversazione. I nostri lettori sono consapevoli dell’esistenza di extraterrestri rettiliani mutanti forma e ciò che vorrei discutere ora con Lei riguarda le specifiche della loro presenza, della loro leadership, dei loro programmi e dei loro metodi operativi nel presente.

Quindi la prima domanda:
Può confermare che questi extraterrestri rettiliani mutanti forma esistono veramente sul nostro pianeta, in questo tempo? E se si, se può confermare, potrebbe essere specifico? Da dove vengono?

Credo Mutwa: Sir, il vostro giornale può mandare le persone in Africa?

Martin: Scusi, può ripetere?

Credo Mutwa: Il suo giornale può spedire gentilmente qualcuno in Africa nel prossimo futuro?

Martin: al momento finanziariamente non possiamo farlo, ma le cose potrebbero cambiare in futuro.

Credo Mutwa: Perché vorrei per favore che il suo giornale verificasse alcune cose, indipendentemente da me. Avete sentito parlare di un Paese che si chiama Rwanda, nell’Africa Centrale?

Martin: Si. 

Credo Mutwa: Le persone del Rwanda, gli Hutu, così come i Watussi, affermano – e non sono i soli in Africa ad affermare questo, che i loro antenati molto antichi erano una razza di esseri che loro chiamavano gli Imanujela, che significa "i Signori che sono venuti". Alcune tribù dell’Africa occidentale, come i Bambara, dicono anch’essi la stessa cosa. 
Dicono che arrivarono dal cielo, molte, molte generazioni fa, una razza, di creature altamente avanzate che sembravano uomini e li chiamavano Zishwezi. 
La parola Zishwezi significa "le creature che planano", ovvero che possono planare attraverso il cielo o l’acqua.
Tutti, Sir, hanno sentito parlare del popolo Dogon nell’Africa Occidentale e tutti dicono che le persone normali diedero loro cultura, ma non son il popolo Dogon ma UNO di molti, molti popoli in Africa, che affermano che la loro tribù o il loro re furono prima fondati da una razza supernaturale di creature che venivano dal cielo. E’ sempre lì, Sir?

Martin: Oh si, più che mai. Continui per favore.

Credo Mutwa: Sir, posso parlare e parlare ma lasci che la porti alla mia gente, gli Zulù d’Africa.

Martin: Con piacere

Credo Mutwa: Gli Zulù, famosi per essere guerrieri, il popolo a cui appartenne il re Shaka Zulu, del secolo scorso. Quando si chiede ad un antropologo bianco Sudafricano cosa significa il nome Zulù, dirà che significa "il cielo" (risa) e quindi gli Zulù chiamano se stessi "il popolo del cielo". Questo, Sir, è un’idiozia. 
Nella lingua Zulù, il nostro nome per “cielo”, per il cielo blu, è sibakabaka. Il nostro nome per lo spazio interplanetario, tuttavia, è izulu e weduzulu, che significa "spazio interplanetario” il cielo scuro, che vedete con le stelle ogni notte", ha anche a che fare con il viaggiare, Sir. 
La parola Zulù per viaggiare a caso, come un nomade o uno zingaro, è izula. 

Ora, potete vedere che le persone Zulù in Sud Africa erano consapevoli del fatto che si può viaggiare nello spazio, non attraverso il cielo come un uccello, ma attraverso lo spazio e gli Zulù affermano che molte, molte migliaia di anni fa, arrivò dal cielo una razza di genti che erano come lucertole e potevano cambiare forma quando volevano. 

E le persone che sposavano le loro figlie ad extraterrestri e producevano una razza di potere di re e capi tribali; ci sono centinaia di favole, sir, in cui una lucertola femmina assume l’identità di una principessa umana e sposa un principe Zulù. 
Ogni scolaro in Sud Africa, Sir, conosce la storia di una principessa chiamata Khombecansini
Khombecansini doveva sposare un bel principe chiamato Kakaka, un nome che significa "l’illuminato". 
Ora, un giorno, mentre Khombecansini stave raccogliendo del legno da ardere nella foresta, incontrò una creatura chiamata Imbulu. 
E questo Imbulu era una lucertola che aveva il corpo e le membra come un umano, ma una lunga coda. E questa lucertola parlò alla principessa Khombecansini, "Oh, come sei bella ragazza, vorrei essere come te. Posso venirti vicino?" disse la lucertola Imbulu alla principessa. E la principessa disse, "Si va bene." 
E quando la lucertola, che era più alta, si avvicinò alla fanciulla, le sputò negli occhi e cominciò a cambiare. Ossia, la lucertola improvvisamente cambiò in una forma umana e cominciò ad assomigliare sempre di più alla ragazza, ad eccezione del fatto di avere una lunga coda appuntita.

Quindi con un suo improvviso scoppio di violenza, la donna lucertola sigillò la principessa e rimosse tutti i suoi braccialetti e perle e le strappò via la sua gonna di nozze e se li mise addosso. Così la lucertola divenne la principessa. Ora c’erano due donne identiche nella foresta , la donna lucertola che aveva cambiato forma e la donna originale. E la prima disse alla seconda: “Ora sei la mia schiava. Ora mi accompagnerai al matrimonio. Io sarò te e tu sarai la mia schiava, avanti!" 
Prese un bastone e cominciò a picchiare la povera principessa. E poi se ne andò, accompagnata da altre ragazze, le damigelle della sposa, secondo le usanze Zulù e cosi arrivò al villaggio del principe Kakaka. 
Ma prima di raggiungere il villaggio dovette fare qualcosa per la sua coda, ovvero la donna che aveva cambiato forma doveva nascondere la sua coda. Cosi obbligò la principessa a tessere un tela da fibre naturali e vi infilò il risvolto e la strinse stretta a sé . Ora sembrava una donna Zulù con natiche grandi e molto attraenti, se viste dall’esterno. 

E quando arrivò e divenne la moglie del principe, cominciò ad accadere una strana cosa nel villaggio. Tutto il latte cominciò a scomparire, perché di notte la principessa che aveva cambiato forma, ovvero la falsa principessa, lasciava libera la sua coda, che era solita succhiare tutto il latte attraverso un buco alla sommità della coda. E la suocera disse: "Cos’è questo? Perché scompare il latte?" Poi disse, "No! Vedo che tra noi c’è un Imbulu.” La suocera, che era una vecchia molto intelligente, disse “ bisogna fare un buco di fronte al villaggio e bisogna riempirlo di latte." E cosi fu fatto. 
Quindi a tutte le ragazze che erano arrivate con la falsa principessa venne chiesto di fare un salto oltre questo buco. Una dopo l’altra, saltarono. E quindi anche colei che aveva cambiato forma fu obbligata a farlo: nel salto la sua coda scappò fuori da sotto la sua gonna e cominciò a bere il latte nel buco e i guerrieri uccisero quella che aveva cambiato forma. 
E cosi la vera principessa Khombecansini divenne la moglie del re Kakaka. 

Ora, Sir, questa storia ha molte versioni. 
Per tutto il Sud Africa, tra molte tribù, troverete storie di queste incredibili creature che sono in grado di trasformarsi da rettile in un essere umano o un altro animale a loro scelta. 
E queste creature, Sir, veramente esistono. 
Indipendentemente da dove va, per il Sud, centro Ovest Est dell’Africa, troverà che la descrizione di queste creature è la stessa. Persino tra le tribù che mai, nella loro lunga storia, ebbero contatto tra loro. 
Quindi, ci SONO queste creature. Da dove vengono, non affermerò mai di saperlo, Sir. Ma sono associate con certe stelle nel cielo ed una di queste è un grande gruppo di stelle che è parte della Via Lattea, che la nostra gente chiama Ingiyab, che significa "Il Grande Serpente". E c’è una stella rossa, rossiccia, vicino all’estremità di questo grande bordo di stelle che la nostra gente chiama Isone Nkanyamba.
Ora questa stella si chiama Isone Nkanyamba, mi è stato possibile trovare il nome inglese: Alpha Centauri. Ora, questo Sir, è qualcosa che merita una indagine. 


Com’è che ben oltre 500 tribù dell’Africa che ho visitato negli ultimi 40 o 50 anni, ognuna di loro descrive simili creature? 

E’ detto che queste creature si nutrono di noi umani; che, un tempo, sfidarono Dio stesso alla guerra, perché volevano un controllo totale dell’universo. E Dio combattè una terribile battaglia contro di loro e li sconfisse, li ferì e li costrinse a nascondersi in città e sotterranei. 

Si nascondono in profonde cavità sotterranee, perché hanno sempre freddo. 
In queste cavità, ci viene detto, ci sono enormi fuochi che vengono tenuti vivi dagli schiavi, umani schiavi zombie. E viene anche detto che questi Zuswazi, questi Imbulu, o come volete chiamarli, non sono in grado di mangiare cibo solido. Mangiano o sangue umano, oppure si nutrono di quel potere, di quella energia che si genera quando esseri umani, sulla superficie della Terra, combattono e si uccidono in grande numero. 
Ho incontrato persone che erano fuggite dai primi Masaki in Rwanda, anni fa e questa gente era atterrita da quanto stava accadendo nel loro paese. Dissero che la carneficina dei Hutus fatta dai Watussi e dei Watussi fatta dagli Hutus, effettivamente nutre i mostri Imanujela
Perché gli Imanujela amano inalare l’energia che viene generate da masse di persone terrorizzate o uccise da altri. E’ ancora lì con me, Sir?

Martin: Si, totalmente 

Credo Mutwa: Ora, mi lasci sottolineare una cosa interessante, Sir. Se studiate le lingue di tutti i Paesi africani, troverete parole delle nostre genti che sono simili a quelle d’Oriente, del Medio Oriente e persino dei Nativi Americani. 
E la parola Imanujela significa "il Dio che venne". Una parola che chiunque può scoprire in Rwanda, tra gli Hutu e Watussi di Rwanda, è molto simile alla parola ebrea Immanuel, che significa "il Signore che è con noi". 
Imanujela, "coloro che vennero, coloro che sono qui". 
La nostra gente crede, Sir, che noi, le genti di questa Terra, non siamo realmente i padroni delle nostre vite, anche se ci inducono a credere di esserlo. 
La nostra gente dice, cioè, i neri di ogni tribù, tutti gli iniziati, tutti gli shamani d’Africa, quando acquistano fiducia in te e condividono i loro più profondi segreti con te, dicono che con gli Imanujela, c’è Imbulu. 

E c’è un altro nome con cui sono note queste creature. Ed è Chitauli
Ora tale parola significa "I dittatori, coloro che ci dicono la legge". In altre parole, "coloro che ci dicono, segretamente, cosa dobbiamo fare". 

Ora, si dice che questi Chitauli ci fecero una serie di cose quando arrivarono su questo pianeta. Per favore mi perdoni, ma devo dirle questa storia. 


E' una delle storie più strane che trovate ovunque in Africa nelle società shamaniche segrete ed altri luoghi dove vengono ancora preservati resti della nostra antica conoscenza e saggezza. 

E’ che originariamente, la terra era coperta da una coltre molto spessa di nebbia e foschia

Le persone non potevano vedere il sole nel cielo, a parte una luce leggera. E vedevano anche la luna di notte come un gentile artiglio di luce nel cielo, a causa di questa pesante foschia. E la pioggia cadeva continuamente in una pioggerellina. Ma non c’erano tuoni. Non c’erano tempeste. Il mondo era densamente coperto di grandi foreste, giungle e le persone a quel tempo vivevano in pace sulla terra. 

Le persone erano felici e si dice che a quel tempo, noi umani non avevamo il potere della parola. Facevamo solo degli strani suoni come scimmie e babbuini felici, ma non avevamo la parola come oggigiorno. 
In quei secoli, le persone si parlavano attraverso la mente. Un uomo poteva chiamare sua moglie pensandola, pensando alla forma del suo volto, all’odore del suo corpo alla sensazione dei capelli come donna. 
Un cacciatore andava nella foresta e chiedeva agli animali di venire ed essi ne selezionavano uno tra il loro numero, che era vecchio e stanco e questi avrebbe offerto se stesso al cacciatore per essere ucciso velocemente e portare la carne alla sua caverna. 

A quel tempo non c’era violenza contro gli animali. Non violenza contro la natura da parte degli esseri umani. 
L’uomo chiedeva cibo alla Natura
Era solito arrivare ad un albero, pensare ad un frutto e l’albero avrebbe concesso che alcuni dei suoi frutti cadessero al suolo e l’uomo li prendesse. 

E si dice che, però, quando i Chitauli arrivarono sulla Terra, arrivassero in terribili veicoli che volavano per l’aria, veicoli che avevano la forma di grandi coppe e che facevano un rumore assordante ed un fuoco terribile nel cielo. 
E i Chitauli dicevano agli umani, che riunivano con forza con scudisciate di fulmini, che erano grandi dei dal cielo e che da ora in poi avrebbero ricevuto una serie di doni dal dio. 
Questi cosiddetti dei, che erano come esseri umani, ma molto alti, con una lunga coda e con terribili occhi incandescenti , alcuni con due occhi gialli, occhi grandi, alcuni tre, l’occhio rosso che stava nel centro della fronte. Questi esseri portarono via i grandi poteri che avevano gli esseri umani: il potere di parlare solo attraverso la mente, il potere di muovere gli oggetti solo con la mente, il potere di vedere nel futuro e nel passato, il potere di viaggiare, spiritualmente in mondi diversi. 

I Chitauli portarono via tutti questi grandi poteri dagli esseri umani e diedero loro un nuovo potere: quello della parola. 

Ma gli umani scoprirono, con orrore, che il potere della parola divideva gli esseri umani, anziché unirli, perché i Chitauli astutamente crearono lingue diverse e crearono grandi litigi tra le persone. 

I Chitauli fecero anche una cosa che non era mia stata fatta prima: diedero agli umani delle persone che li governassero e dissero, "Questi sono i vostri re, questi sono i vostri capi”. Hanno in loro il nostro sangue. Sono i nostri bambini e dovete ascoltare queste persone perché parleranno per nostro ordine. Se non lo farete, vi puniremo orribilmente." 

Prima della venuta dei Chitauli, prima della venuta delle creature Imbulu, gli esseri umani erano spiritualmente uno. Ma quando arrivarono i Chitauli, gli umani si divisero sia spiritualmente che linguisticamente. 

E i Chitauli diedero agli umani anche strani sentimenti: gli umani cominciarono a sentirsi insicuri, e cominciarono a costruire villaggi con recinzioni molto forti e con del legno intorno. Cominciarono a costruire Paesi, in altre parole cominciarono a costruire tribù e territori tribali, con confini che difesero contro qualsiasi nemico. 

Gli esseri umani diventarono ambiziosi, avidi, vollero diventare ricchi in termini di bestiame e conchiglie ed un’altra cosa che i Chitauli costrinsero gli umani a fare fu di farli scavare dentro la terra. I Chitauli attivarono le donne umane e le fecero scoprire minerali e metalli di certi tipi. 
Le donne scoprirono il rame; le donne scoprirono l’oro; le donne scoprirono l’argento. E furono guidate dai Chitauli nel creare delle leghe con questi metalli e a crearne di nuovi che non erano mai esistiti prima in natura, come il bronzo e l’ottone ed altri. 
Ora, i Chitauli, rimossero anche successivamente la sacra pioggia che portava la foschia dal cielo e per la prima volta dalla creazione, gli esseri umani guardarono verso il cielo e videro le stelle e i Chitauli dissero agli esseri umani che avevano sbagliato a credere che Dio abitasse sotto la Terra. "Da ora in poi," dissero i Chitauli ai popoli della Terra "le persone della Terra devono credere che Dio sia in Cielo e devono fare qui sulla Terra cose che fanno piacere al Dio che è nel Cielo" 

Vede, originariamente, gli esseri umani hanno creduto che Dio fosse sottoterra, che fosse una Grande Madre che dimorasse sotto la Terra perché vedevano tutte le cose verdi crescere da sotto la terra: l’erba, gli alberi crescevano da sotto la terra, quindi le persone avevano creduto che i morti vanno sottoterra. 
Ma quando i Chitauli portarono gli occhi umani verso il cielo, le persone cominciarono a credere che Dio fosse in Cielo e che coloro che muoiono, da questa Terra non vanno sottoterra ma in cielo. 

E fino ai nostri giorni, Sir, in tutta l’Africa ovunque lei vada ed indaghi, troverà queste due incredibili idee che sono in conflitto tra loro. 

Molte tribù africane credono in ciò che si chiama Midzimu o Badimo. Ora, la parola Midzimu o Badimo significa "coloro che sono nel cielo". Ma nella terra Zulù, tra la mia gente, trovate questo incredibile scisma che va di pari passo. Ci sono Zulù che credono che i morti siano gli Abapansi, che significa "coloro che sono sotto, che sono sotto la Terra". 

Poi c’è un’altra idea, la parola Abapezulu, che significa “coloro che sono sopra” ma la parola Abapansi, il nome più antico per gli spiriti dei morti, significa "coloro che son sotto la Terra". 
Cosi, persino oggi, Sir, in tutto l’Africa tra centinaia di tribù trovate questo strano doppio credo: i morti vanno in cielo e di pari passo il credo che i morti vanno sotto la Terra. Questo credo che i morti vadano sotto la Terra verrebbe datato ai giorni in cui la nostra gente credeva che Dio fosse una donna, la Grande Madre Cosmica. 
E, in contrasto con il credo degli Abapezulu che sia un uomo ed abiti nel cielo. Ora Sir, un’altra cosa che i Chitauli dissero alla nostra gente, cosi si dice, è che noi esseri umani siamo qui sulla terra per cambiare la Terra e renderla adatta perché “Dio” un giorno scenda e vi abiti. 

E si dice che coloro che lavorano per cambiare questa terra e renderla sicura per il dio serpente, il Chitauli, perché vi giunga e vi dimori, saranno ricompensati con grande potere e ricchezza. 
Sir, come ho osservato in anni di studio, in anni di iniziazioni ai misteri di shamanesimo, saggezza e conoscenza africani, mi sono trovato a pormi il quesito perché noi umani stiamo veramente distruggendo la Terra su cui viviamo. Stiamo facendo qualcosa che sta facendo solo un’altra specie di animali: l’elefante africano, che letteralmente distrugge ogni albero che trova dove dimora. 

Noi umani stiamo facendo esattamente questo. Ovunque vada in Africa, dove un tempo c’erano grandi civiltà, ora trova il deserto. 
Per esempio, c’è il deserto Kalahari in Sud Africa e sotto le sue sabbie, ho trovato le rovine di antiche città, e il che significa che gli umani hanno trasformato questa distesa di terra, un tempo verde e fertile, in un deserto. 
E in questi giorni, quando ero con esploratori e con le persone che stavano facendo un safari nelle regioni d’Africa, ho trovato anche prove di una incredibile antica abitazione umana in luoghi dove ora non c’è che roccia arrabbiata e sabbia sibilante. 


In altre parole, il deserto del Sahara un tempo era un paese fertile ed è stato trasformato dagli umani in un deserto. Perché? 
Mi devo fare questa domanda più volte: perché gli umani sono spinti da insicurezza, avidità, bramosia di potere e trasformano la Terra in un deserto in cui alla fine nessun umano sarà in grado di vivere? Perché? 

Sebbene tutti siamo consapevoli dei terribili pericoli che ciò porterà con sé, perché striamo tagliando enormi parti di giungla in Africa? Perché mai stiamo eseguendo le istruzioni che i Chitauli hanno programmato in noi? Sebbene la mia mente si rifiuti di accettare questo la risposta è un terribile si, si, si..
Tra le molte persone di saggezza che mi onorano della loro amicizia, c’è un uomo di grande conoscenza, che vive in Israele, il Dr. Sitchin (ora morto ndt). [si tratta del Dr. Zecharia Sitchin, autore di molti testi provocatori sull’interazione di genti extraterrestri con gli umani terrestri in ogni epoca antica.] 

Secondo gli antichi testi scritti dai Sumeri, nelle terracotta, gli dei sono venuti dal cielo ed hanno costretto gli umani a lavorare per loro estraendo l’oro. 
Questa storia è confermata da leggende africane in tutta l’Africa, ovvero che gli dei sono arrivati dal cielo e ci hanno reso loro schiavi, in modo tale che non ci saremmo mai resi conto di esserlo. 

Un’altra cosa che le nostre genti dicono, è che i Chitaulici danno la caccia come avvoltoi. Allevano alcuni di noi, riempiono alcuni di noi con grande rabbia ed ambizione e rendono guerrieri queste persone che hanno allevato perché facciano una terribile guerra. Ma, alla fine, i Chitauli non permettono a questi grandi leaders, questi grandi capi di guerra e re, di morire in pace. Il capo guerriero è usato per fare guerra il più possibile, uccidere il più possibile la sua gente e quelli che lui chiama nemici ed alla fine il capo guerriero muore di una morte terribile con il suo sangue che viene riversato da altri. E questo fenomeno, l’ho visto ripetutamente nella storia della mia gente. 
Il nostro grande re Shaka Zulu, che combattè oltre 200 grandi guerre durante un regno di quasi 30 anni, fu poi macellato e morì di morte violenta. Morì distrutto perché a causa della morte della madre, non aveva più il potere di vincere battaglie. E, prima di Shaka Zulu, c’era un altro re che istruì Shaka a diventare il grande re che fu. Il nome di quel re fu Dingiswayo. Dingiswayo aveva combattuto grandi guerre cercando di unire le genti Zulù in un’unica tribù. 
Aveva visto i bianchi del Cape (Capo, una città ndt) e pensò che unendo la sua gente in una grande nazione sarebbe stato in grado di respingere la minaccia verso la sua gente, che vedeva che i bianchi costituivano. 
Ma ciò che accadde fu che dopo aver vinto molte battaglie per unire molte, il re Dingiswayo fu improvvisamente colpito da una malattia all’occhio e lo rese quasi cieco. E nascose il segreto che no poteva più vedere. 

Ma quel terribile segreto fu scoperto da una donna, la regina di un’altra tribù, dal nome di Ntombazi. Ntombazi prese la sua ascia di Guerra e tagliò di colpo la testa a Dingiswayo, dopo averlo adescato nella sua capanna e avergli dato cibo e birra. 
C’è anche un fenomeno simile con grandi leaders bianchi: Napoleone, in Europa, che morì di una morte miserevole sull’isola solitaria nell’oceano atlantico; Hitler, di nuovo in Europa, che morì di una morte terribile sparandosi in bocca: ci viene detto che Attila degli Unni fu ucciso da una donna e molti altri grandi capi che hanno fatto una brutta fine dopo aver seminato altrettanta morte e miseria a più gente possibile. 
Il re Shaka fu portato alla morte dal fratellastro che usò su di lui lo stesso tipo di lancia che lui aveva designato per uccidere le persone il prima possibile. E Giulio Cesare incontrò anch’egli un simile fato dopo che, come il nostro Shaka Zulu, aveva conquistato molte nazioni. Sempre l’eroe guerriero muore di una morte di cui non dovrebbe morire, Re Artù in Inghilterra fu ucciso dal figlio, assassinato dopo un lungo e coraggioso regno. Potrei continuare all’infinito. 

Ora, tutte queste cose, se le mette insieme, indicano che sia che le persone ridano di questo o meno, c’è un certo potere che guida noi umani verso il fiume oscuro dell’autodistruzione
E tanto prima molti di noi ne diventano consapevoli, meglio è. Forse potremmo essere in grado di gestirlo. 

Martin: Lei Crede che questi esseri siano in giro nel mondo ovunque o primariamente concentrati in Africa? 

Credo Mutwa: Sir, credo che queste creature siano ovunque sulla Terra e con rispetto, Sir, anche se detesto parlare troppo di me, sono una persona che ha viaggiato in molte parti del mondo. Sono stato nel vostro paese, gli Stati Uniti, Sir. Sono stato in Australia. Sono stato in Giappone, tra l’altro. E indipendentemente da dove sono stato, Sir, ho trovato persone che mi dicevano delle creature come questa. 

Per esempio, nel 1997, ho visitato l’Australia, Sir ed ho viaggiato molto per cercare di trovare i Neri di Australia, gli Aborigeni. E quando li ho trovati, mi hanno detto un numero di cose che mi hanno sorpreso moltissimo. Le stesse cose che avevo trovato in Giappone, le ho trovate a Taiwan. Ovunque dove ci siano ancora guaritori shamani e tradizionali, trovate queste storie incredibili. Ora, lasci che le dica Sir, cosa ho trovato solo in Australia. Questo che gli Aborigeni australiani, che chiamano se stessi Coorie, che significa “la nostra gente”: i Coorie d’Australia credono in un grande dio creatore chiamato Byamie, Sir. 
Uno shamano Coorie, per la verità molti di loro, mi fecero un disegno di questo Byamie ed uno di loro min mostrò una pittura rupestre che rappresentava questo strano dio creatore che venne dalle stelle.


E quando mi misero davanti il loro disegno, quello che mi mostrarono era un Chitauli. 

Lo riconobbi dalla mia iniziazione africana. Aveva una testa grande, grandi occhi, che venivano enfatizzati dall’artista. Non aveva bocca ed aveva lunghe braccia e gambe incredibilmente lunghe Sir, questa era un tipica descrizione di un Chitauli che io conoscevo dalla mia gente in Africa. 
Mi sono chiesto "Perché?" Sono qui in un paese a molte miglia di distanza dall’Africa e qui sto vedendo un essere noto ai Biamai o Bimi, che è una creature che a me, l’africano, è famigliare. 

Tra i Nativi Americani, Sir, ho per esempio trovato, tra certe tribù in America, come gli Hopi per esempio e tra coloro che stanno in un edificio che chiamano un pueblo, ho trovato che questa gente ha ciò che chiamiamo creature Katchina, dove le persone indossano maschere e si travestono come certe creature. Ed alcuni di questi Katchina sono molto molto alti, con una enorme testa tonda. Esattamente come abbiamo in Africa. 
Ho trovato creature simili in America. In Africa chiamiamo queste creature Egwugwu, o con un altro nome: Chinyawu. I Katchina dei Nativi Americani e i Chinyawu della nostra gente sono esseri identici.

Ora perché è cosi? Quando I Nativi Americani e gli Africani erano in contatto tra loro? Quando? Questo è uno dei più grandi misteri di tutti i tempi, Sir. E’ una delle molte cose che ho trovato in tutto in giro per il mondo che mi hanno lasciato totalmente sbalordito.

Simili creature ESISTONO e quanto prima gli scettici tra noi guardano in faccia questo fatto, tanto meglio sarà. Perché l’umanità non fa progressi? Perché giriamo intorno in un grande cerchio di autodistruzione e reciproca distruzione? 
Le persone alla base sono buone; io credo in questo. 

Le persone non vogliono iniziare guerre. Le persone non vogliono distruggere il mondo in cui sono, ma ci sono creature, o c’è un potere che guida noi esseri umani verso l’auto annientamento. 
E tanto prima ce ne rendiamo conto, tanto meglio. 

Proprio ora, vivo in Africa. Qui c’è la mia gente, la mia casa. Ma vedo che l‘Africa viene distrutta in guerre che non hanno senso per me, un Africano. Guardo all’India, che come l’Africa, ha sofferto il flagello del colonialismo dai Francesi, Inglesi ed altri poteri europei. Ma l’India attraverso la sua indipendenza come paese, ha raggiunto cose che noi, in Africa, non abbiamo raggiunto. Perché? 

L’India ha fatto esplodere la bomba atomica e oggi è una delle nazioni temute di questo mondo. L’India ha lanciato satelliti in orbita. L’India, sebbene abbia gli stessi problemi dell’Africa, ha una popolazione in sviluppo, la religione come le lotte tribali, sebbene l’India abbia un settore incredibilmente povero della sua popolazione ed uno incredibilmente ricco, ha raggiunto cose che l’Africa ma mancato di raggiungere. 

Ora, mi chiedo: perché? Perché?" Perché l’India fu fatta da persone provenienti dall’Africa, ed io, Sir, non penso come le razze nero sul tema. 
E’ un fatto che, migliaia di anni fa, le persone d’Africa posero il fondamento della più grande civiltà d’India e di altri paese del Sud est asiatico. C’è enorme evidenza archeologica per questo. Ma perché l’Africa sta affogando nelle guerra, nella malattia, nella fame? Perché? 
Molte volte, Sir, sono nella mia capanna e piango quando vedo malattie come l’AIDS che ci distruggono; quando vedo guerre senza senso che distruggono quei paesi in Africa che sono stati prosperi per migliaia di anni. 

Per esempio l’Etiopia è un paese che è stato libero per migliaia di anni. Un tempo l’Etiopia era la scuola di tutta l’Africa. 
La Nigeria un tempo era un grande paese con una lunga tradizione di autogoverno, molto molto prima che l’uomo bianco arrivasse in Africa. 
Ma oggi, tutti questi paesi e molti altri vengono distrutti. 

Oggi, Sir, ci sono parti d’Africa che sono state totalmente spopolate dalla Guerra e dall’AIDS: una malattia che mostra ogni segno di essere stata creata dall’uomo. 
Mi chiedo: "Chi o cosa sta distruggendo l’Africa e perché?" Perché ci sono tribù in quei villaggi in cui ho vissuto, che mi hanno assistito nella mia ricerca di conoscenza, prima della Seconda Guerra Mondiale e dopo, che oggi non esistono più. Sono finite, disperse, totalmente sterminate in guerre senza senso che non hanno fatto guadagnare nulla alla popolazione nera. 

Sono in Sud Africa ora. Qui sono nato e qui devo morire. 
Ma vedo il mio paese cadere a pezzi come un mango marcio. Il Sud Africa un tempo era un paese potente. Aveva un esercito potente . Aveva grandi industrie, che producevano tutto dalle locomotive alle piccole radio. Ma oggi il mio paese è diventato una pattumiera di fradici drogati, infestata dal crimine Perché? 
Un paese non si distrugge quasi in una notte, a meno che no ci siano forze definite che sono determinate a farlo svanire. Di recente ho visto, Sir, la distruzione di un altro paese in Sud Africa: il Lesotho. Questo Paese è abitato dal alcune delle più antiche e sagge tribù del Sud Africa. Tra loro c’è una tribù che si chiama i Bakwama, che sono così antichi che descrivono una terra misteriosa piena di monti, una terra misteriosa governata da un grande dio, che aveva la testa di un essere umano e il corpo di un leone. [Si pensa immediatamente alla sfinge d’Egitto] I Bakwama chiamano questo paese Ntswama-tfatfi, che significa "la terra del falco-sole". Il falco è l’uccello preda in Cielo, sapete? 

Ora, questi Bakwama in Sud Africa, veramente sapevano della terra di Egitto da cui dicono che i loro antenati provenivano. E chiamano questa terra misteriosa la terra degli dei, "la terra del falco-sole, o l’aquila sole", che è come gli Egizi esattamente descrivevano il loro paese, Sir. Lo descrivevano come la "terra di Hor", il dio Horus in Grecia. Ora, quando la principessa Diana morì nel 1997, io ero uno dei primi neri che sospettò che fosse stata uccisa e le dico perché credo che accadde, Sir. 
Perché circa un anno e 8 mesi prima della morte di Diana, in Lesotho morì un re, il Re Moshoeshoe II. La morte del re Moshoeshoe II fu dettaglio per dettaglio identica alla morte di Diana. 

Considerate questo per favore, tutti voi che potreste trovare le mie parole incredibili. 
La principessa Diana morì in un tunnel, ma il re del Lesotho morì in un burrone. Si era spinto troppo oltre ad indagare un problema nel suo ranch di bestiame. Era in ritardo e quando le persone andarono a cercarlo sentirono da vari ragazzi che stavano accudendo al bestiame nelle montagne della terra di Basotho, che i ragazzi avevano sentito ciò che sembrava uno sparo di fucile e quando gli uomini andarono a cercare dove lo sparo era stato sentito trovarono l’auto del re fuori strada e dentro un burrone. 
Quando scesero nel burrone trovarono che il re di Lesotho era nella sua auto. Era legato nella sua cintura di sicurezza, ma aveva un ferita terribile dietro la testa. E trovarono che l’autista del re era morto al volante. 
Ma i due uomini che erano le guardie del corpo del re, che erano nel veicolo del re seduto proprio dietro di lui , erano sopravvissuti senza un graffio. Uno degli uomini entrò nell’auto e tirò fuori il re morente. Il re si scusò con loro per insudiciare le loro mani con il suo sangue; era una tradizione che il re morente dovesse ringraziare le persone che stanno cercando di tirarlo fuori da dove è. 
E deve scusarsi con loro per averli messi nei guai, perché chiunque maneggi il sangue sacro di un re è in qualche tipo di guaio spirituale. 
Quindi quando l’auto del re fu tirata fuori dal burrone, si trovò che c’era un buco, come da proiettile, in uno dei pneumatici dell’auto. E quel pneumatico fu misteriosamente rimosso dopo, quando la macchina del re non fu messa a riparo in un posto sicuro, ma nella corte dove a cui tutti avevano accesso. 
Quando si fece un’autopsia sul corpo dell’autista dell’auto del re, si trovò che l’uomo era cosi ubriaco da non essere in grado di guidare l’auto. 
Terzo, l’uomo che aveva guidato la macchina e che morì al volante non era l’uomo che di solito guidava l’auto del re. 

Ora, Sir, vedete il mistero? La morte del re di Lesotho combacia con quella della Principessa Diana, che seguì. 
In molti altri affascinanti dettagli oltre a quelli che qui ho detto, la nazione di Lesotho fu ridotta ad un vomito dopo la morte del re; accaddero sommosse, come risultato delle elezioni generali che i membri di partito provvisorio prospettavano e controllavano. 
Oggi Lesotho è una nazione economicamente moribonda. E Losotho è un paese che fu il luogo di uno strano esperimento, che consistette nella costruzione di una immensa diga, il cui scopo era di fornire grandi quantità di acqua al Sud Africa. Di recente abbiamo sentito delle “voci” terribili provenire dal paese, ovvero che qualcuno sia stato corrotto per facilitare la costruzione di questa immensa diga, dove l’acqua di una piccola nazione, viene usata per rifornire, per incrementare le acque di una nazione altamente industrializzata. 

Ci sono molte cose strane, Sir, che sono accadute in Sud Africa e che stanno accadendo, come in altre parti dell’Africa, che non hanno senso per me che sono un Africano. 

Ci sono guerre che avvengono in Africa in cui, quando un paese africano ha raggiunto la sua indipendenza dal potere coloniale, allora una forza di ribelli prende le armi contro il governo del paese, ma anziché combattere il governo fino alla fine, quel che accade ripetutamente è che queste forze di ribelli si dividono in vari gruppi che finiscono con il combattere non solo il governo al potere, ma anche se stessi. 

E il risultato è che, in molti paesi d’Africa, il paese è cosi distrutto che, indipendentemente da quale partito vince, le persone perdono. 

L’ONU quindi viene chiamato in causa, per poter creare una sembianza di pace. In altre parole: gli Africani hanno ora cominciato a combattere guerre che non portano vittoria, ma la distruzione di sé e quella della loro gente

Vorrei portare la Sua attenzione, Sir, sull’ondata insensata che sta ancora infuriando nel Sudan (l’intervista è di qualche anno fa, questa traduzione avviene nel Sett 2011, ndt ) come in altre parti d’Africa. Vorrei portare la Sua attenzione, Sir, sulla guerra civile più lunga e terribile che sta distruggendo le parti meridionali del Sudan. Vorrei portare la Sua attenzione, Sir, e quella dei suoi lettori, Sir, alla guerra terribile che sta distruggendo l’Angola. 
Ed una parte del mondo verso l’est dell’Africa meridionale, è stata cosi violentata per molti anni di guerra che ora ci sono luoghi dove non si sente nemmeno cantare un uccello. Tutte le forme di vita sono state spazzate via in quel luogo. Ora, perché? 

E poi ho trovato che questi paesi che vengono distrutti da guerre senza senso, che sono totalmente fuori costume per noi in Africa ed io parlo come Africano, sono quei paesi che, se fossero stati lasciati stare, avrebbero potuto fornire cibo, acqua e minerali preziosi a tutta l’Africa. 

Mi viene detto, Sir, che sotto la superficie dell’Angola, sotto le sue pianure, ci sono depositi di carbone senza eguali in questo mondo. 

Mi viene anche detto che in parti dell’Angola ci sono depositi di petrolio che sono secondi solo alle riserve del Medio Oriente. Il Sudan è un paese che ho visitato molte volte e persino dopo la Seconda Guerra Mondiale. 
Nel Sudan c’era cosi tanto cibo che ti veniva dato gratis dalle persone del villaggio mentre attraversavi il Paese. 
Oggi, il Sudan meridionale è un buco infernale lacerato dalla fame e da battaglie furiose, dove i bambini muoiono di diarrea nel bush (savana) mentre gli avvoltoi e le poiane attendono sui rami degli alberi, per fare festa. 
L’Africa è stata deliberatamente e sistematicamente distrutta da un potere di tale accanimento che sta tutt’ora continuando la distruzione. Ma questo potere sta diventando disperato. 

Martin: Mi scusi, ha detto che c’era carbone o oro in Angola? 

Credo Mutwa: Carbone, Cir. Ci sono diamanti in Angola, Sir. E ho imparato da persone affidabili, che c’è più petrolio nel sottosuolo dell’Angola, in certi luoghi, che in alcune parti del Medio Oriente. E’ questa la ragione per cui l’Africa è stata distrutta? E’ questa la ragione per cui le nostre nazioni sono state massacrate: per il carbone sotto la superficie, per i diamanti? Se è cosi, chi è l’intelligenza che c’è dietro? 
Gli esseri umani hanno meno valore dei minerali? 
Gli esseri umani hanno meno valore del petrolio? 
Perché, Sir, il genocidio peggiore di ciò che Hitler abbia mai commesso sugli Ebrei, sta ORA avvenendo in Africa e alle persone d’America sembra che non gliene freghi un tubo. Perché? 
Siamo i migliori amici che gli Americani abbiano mai avuto; siamo la gente migliore: compriamo prodotti americani. I nostri bambini voglio essere come i bambini americani. 
I nostri figli indossano jeans, Sir, e parlano persino con accento americano, perché voi (l’intervistatore è americano ndt) siete il nostro modello.

Perché permettete che veniamo massacrati? Perché? Perché? 
Non siamo solo uccisi dalla guerra, Sir, ma anche dalle droghe. Non c’erano droghe in Sud Africa durante i giorni dell’apartheid . Ora, sotto il nostro governo democratico, il nostro paese è diventato una cloaca ubriaca fradicia di droghe. Perché? 

Oggi, Sir, e parlo come shamano tradizionale, uno dei miei obbiettivi è cercare di aiutare la gente per il problema droga. Sir, posso aiutare un giovane africano che sta abusando di marijuana o hashish. Posso aiutare un giovane africano che sia dipendente dalla Dakwa. Ma, Sir, sono inutile, le mie abilità sono spazzatura e fallisco ripetutamente – come altri come me – nell’aiutare i giovani neri che sono dipendenti da una nuova droga che si chiama"crack". E’ una droga durissima alla vista: come cioccolato indurito e sta’ roba crea cosi tanta dipendenza che nessun shamano può aiutare una giovane vittima di questa droga. 

Chiedo alle persone degli Stati Uniti d’America, chiedo ai miei fratelli e sorelle Nere che sono laggiù: perché permettete , alche venga sterminato il Paese che è vostra madre? Non mi importa di ciò che dicono gli scettici, Sir. Mi scusi, mi perdoni quando m’inalbero focosamente. Non mi importa di ciò che dicono gli scettici, Sir, ma C’E’ una forza che distrugge l’Africa e non mi bevo la stupidaggine che siano i banchieri o il FMI e altre grandi banche. 
Non si uccidono le galline dalle uova d’oro: quindi perché i banchieri vorrebbero distruggere l’Africa? C’è un’altra forza dietro questa gente, una terribile forza aliena che fa le cose dietro le quinte – quanto prima lo riconosciamo meglio è Sir; è molto frequente per gli esseri umani che sono nei guai, dare la colpa a forze altre, che non quelle che sono dentro di loro. 
Ma ho studiato la situazione in Africa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e prima, ed ho prove che evidenziano una forza aliena al lavoro in Africa. 
Chi e cosa sta spazzando via le tribù più antiche  dell’Africa? Per favore, Sir, lasci che le dica una cosa che ferisce la mia anima, Posso? 

Martin: Prego, continui. 

Credo Mutwa: Scusi se parlo cosi tanto. Mi perdoni. Appartengo alla nazione Zulù, una nazione di guerrieri, una nazione di saggi. La mia gente, Sir, non è mai stata studiata approfonditamente dagli antropologi bianchi, ma gli Zulù conoscono cose che se le dovessi condividere con i suoi lettori, ne sarebbero strabiliati. 
Lasci che le mostri questo. 

Gli Zulù SAPEVANO, tra le altre cose, che è la terra che si muove intorno al sole e non viceversa. 
Dicevano, per spiegare questa cosa agli iniziati, che la terra è una creatura femminile e che il Sole è una creatura maschile e quindi la Terra è quella mobile che danza intorno al Sole – la principessa bellissima che danza intorno al re appassionato, che è il Sole. La nostra gente sapeva che la Terra era una sfera. La nostra gente sapeva dei germi e della loro funzione. 

Quando l’uomo bianco arrivò in Africa, da dove giunse questa incredibile conoscenza? Non so. Le genti d’America e quelle d’Europa dicono che fu Albert Einstein che se ne uscì con l’idea che lo spazio e il tempo non sono che la stessa cosa. 
La mia risposta a questo è: "No!" 
La mia gente, gli Zulù sapevano che tempo e spazio sono una cosa sola. 

Nella lingua Zulù, uno dei nomi per lo spazio è umkati sequela per il tempo è isikati. Ora, la nostra gente sapeva che spazio e tempo erano una sola cosa e questo centinaia di anni prima della nascita di Einstein. Inoltre, la nostra gente, come quella di Dogon, credeva che ci sono 24 pianeti nella nostra parte di spazio, che sono abitati da creature intelligenti di vari stati.

Questa conoscenza non è mai stata registrata nei libri ed io e mia zia siamo i soli elevati sanusi [shamani] in Sud Africa ad essere i detentori di tale conoscenza. 

Mia zia è ancora viva (alla data della intervista almeno… ndt). Ha circa 90 anni ed io ora sono prossimo alla morte, dato che soffro di diabete: un killer terribile oggidì tra gli Africani. Cosa sto cercando di dirle è che, sebbene la mia gente avesse una tale incredibile conoscenza, mai scritta nei libri, gli Zulù oggi, una grande percentuale di loro, sono vittime dell’HIV o direttamente dell’AIDS. E’ stato calcolato, Sir, che nei prossimi 50 anni, ¾ abbondanti della popolazione Zulù nel Natal morirà. 
E sono il detentore di oggetti sacri che ho ereditato da mio nonno. Sono, dal lato di mia madre, un discendente diretto dell’ultimo vero re Zulù, Dingame. E il mio dovere dovrebbe essere quello di proteggere la mia gente da qualsiasi cosa minacci la loro esistenza. 

Guardi per favore, Sir. Chiunque studi l’umanità con amore, con comprensione e cura, riconosce che c’è un Dio luminoso che lotta per nascere in ognuno di noi. Cerchiamo di contrattaccare, anche se molti non ne sono consapevoli. Sviluppiamo l’attitudine di voler proteggere il nostro pianeta, al di là di chi e cosa siamo. 
Ci sono capi in Africa che ti multano molto pesantemente se ti vedono distruggere un albero senza motivo. Questa cosa era frequente in passato, ma è scomparsa con la venuta del Bianco, ma ora sta ritornando. 

L’essere umano sta diventando, sta lottando per diventare un essere più evoluto, rispettoso e amorevole e gli alieni non lo accettano passivamente. 
Stanno facendo in modo che ci ammazziamo ancora l’un l’altro. 
E sono preoccupato per ciò che sta per accadere. Sir, posso mostrarle molte cose strane che le genti d’Africa fecero per proteggersi contro i grigi alieni. Le cose che la nostra gente fece non furono a conseguenza della superstizione, ma di una terribile esperienza personale. 

Un giorno spero di poter condividere con lei, Sir, la storia di come sono stato "preso", come diciamo. 
Crediamo, Sir, che i Mantindane ("il tormentatore"), i Grigi, siano veramente servitori del Chitauli. Questo a differenza di cosa pensano i Bianchi – molti Bianchi pensano la cosa sbagliata, Sir - ovvero che i Mantindane stiano facendo con noi esperimenti. NO.
Ripeto, non li fanno. 

Chiunque sia passato per l’inferno di questi esseri, le dirà che non c’è nulla di sperimentale in ciò che fanno. C’è una gelida, insensibile determinazione e non fanno ciò che fanno a noi per se stessi, ma per creature più grandi di loro. 
Per favore, mi può dare un po’ di tempo per condividere con lei cosa mi accadde? 

Martin: Oh si, assolutamente, prego. Abbiamo tutto il tempo che ci serve. 

Credo Mutwa: Sir, era un giorno ordinario, un giorno qualsiasi. Il tempo era bello nello Zimbawe, nei monti orientali che si chiamano Inyangani. Ero stato istruito dal mio insegnante ad andare a cercare un’erba speciale che dovevamo usare per guarire un certo iniziato che stava terribilmente male. 
Il mio insegnante, una donna, Mrs. Moyo, era una Ndebele, dallo Zimbabwe, una volta noto come Rhodesia. Cercavo questa erba e non pensavo a niente e non avevo nessun credo in queste creature. Non le avevo mai incontrate prima e sebbene noi Africani crediamo in molte cose, ero poderosamente scettico persino in merito a certe entità, nelle quali credevamo a quel tempo, perché non avevo mai incontrato nulla di simile prima.

Tutto ad un tratto, Sir, noto che la temperature intorno a me era scesa, nonostante fosse un caldissimo giorno africano. Noto improvvisamente che faceva freddo e che c’era qualcosa che sembrava una nebbiolina blu-luminosa che faceva come un mulinello intorno a me che si frapponeva tra me e il paesaggio ad est. 
Ricordo che mi chiesi, stupidamente, cosa significava quella cosa, perché avevo appena iniziato a scavare per prendere una di queste erbe che avevo trovato. 
Improvvisamente, mi trovai in un posto molto strano che sembrava un tunnel dai fianchi di metallo. 
Avevo anni prima lavorato in miniera e dove ora mi trovavo, sembrava essere un tunnel di una miniera che aveva le pareti di un metallo argenteo-grigiastro. Ero sdraiato su ciò che sembrava essere una panca di lavoro molto pesante e molto larga, o un tavolo di lavoro, Sir. Tuttavia non ero incatenato al tavolo. Ero semplicemente sdraiato là e mi mancavano i pantaloni ed anche gli stivali pesanti che portavo sempre quando andavo nella savana. 

All’improvviso, in questa strana stanza fatta a tunnel, vidi ciò che pareva uno scialbo grigio che guardava con la testa, creature scialbe che si muovevano intorno a me. C’erano luci in questo luogo, ma non luci come le conosciamo: sembravano pezze di qualcosa di luminescente. E c’era qualcosa sopra l’entrata lontana che sembrava una scritta e che era contro la superficie grigiastra-argentea e queste creature stavano venendo da me, ma ero ipnotizzato, come se l’incantesimo fosse stato fatto sulla la mia testa. 
Ma guardai le creature mentre venivano verso di me. Non sapevo cosa erano. Ero spaventato ma non potevo muovere le mie gambe o le mie braccia. Ero semplicemente sdraiato là, come un agnello sull’altare sacrificale. E quando le creature vennero verso di me, sentii in me la paura. Erano creature piccole, della statura quasi di un pigmeo africano. Hanno teste molto larghe, braccia molto piccole e gambe molto sottili.

Notai, Sir, poiché sono un artista, un pittore, che queste creature erano fatte male dal punto di vista di un artista. Le loro membra erano troppo lunghe per il loro corpo e il loro collo molto sottile e le loro teste molto larghe come fossero delle angurie giunte a piena maturazione. Avevano strani occhi, che sembravano occhialoni. Non avevano nasi come noi, ma solo piccoli buchi da ambo i lati di un’area che era cresciuta tra i loro occhi. La loro bocca non aveva labbra, ma solo un taglio come fosse stato fatto da un rasoio. E mentre guardavo queste creature, Sir, affascinato in modo sconcertante, sentii qualcosa vicino alla mia testa, che aveva a che fare con la mia testa. 

Quando guardai sopra, c’era un’altra creatura: leggermente più grande dell’altra e stava in piedi davanti alla mia testa e mi guardava dall’alto al basso. Guardai nei suoi occhi e fui totalmente ipnotizzato e sa, ero ammaliato. 
Guardai negli occhi di questa cosa e notai che la creatura voleva che continuassi a guardarla negli occhi. Guardai e vidi che oltre queste “fodere” sopra i loro occhi, potevo vedere i veri occhi della creatura, dietro questi occhialoni neri. 
Gli occhi di questa creatura erano tondi, con pupille verticali come quelle di un gatto. E la cosa non muoveva la sua testa. Respirava, potevo vederlo. Potevo vedere un po’ di movimento delle narici, che si chiudevano, ma Sir, se qualcuno mi dicesse che avevo l’odore di quella creatura, veramente, gli darei un pugno in testa. 

Martin: (risa) 

Credo Mutwa: La creatura puzzava in modo indicibile. Aveva uno strano odore, che stringeva la gola, un odore chimico, come uova marce o come rame bollente [zolfo], un odore molto forte. E la creatura mi vide guardarla e guardò verso di me e, tutto ad un tratto ho sentito un dolore terribile, spaventoso alla mia coscia sinistra, come se una spada fosse stata conficcata nella mia coscia sinistra. 

Urlai di dolore, orribile, chiamando mia madre e la creatura mise la sua mano sulla mia bocca. Sai, Sir, era come …se vuol sapere come era..prenda la zampa di un pollo vivo e la metta contro le sue labbra. Ecco come sentivo la mano di quella creatura sulla mia bocca. Aveva delle dita sottili e lunghe che avevano più articolazioni delle miei dita umane. E il pollice era nel posto sbagliato. Ognuna delle dita terminava in un artiglio nero, quasi come certi uccelli africani. La cosa mi diceva di stare quieto. Non so quanto tempo andò avanti questa cosa, Sir, non so. 
Urlavo e urlavo e urlavo e poi, improvvisamente qualcosa fu estratto dalla mia carne e guardai giù e vidi la mia coscia coperta di sangue e vidi che una delle creature – ce n’erano quattro oltre a quella che mi stava sopra la testa– indossavano delle tute strette, che erano grigio-argentee in colore e la loro carne ricordava quella di un certo tipo di pesce che troviamo nel mare del Sud Africa. 

La creatura che mi stava sopra la testa sembrava femminile. In qualche modo era diversa dalle altre. Era più alta, più grande. Anche se non aveva i seni come una donna, sembrava essere femminile. E gli altri sembrava che avessero paura di questa cosa, non so come posso descriverlo. 
Quindi mentre tutto ciò di così terribile continuava, un’altra delle creature venne verso di me – camminava di lato, quasi sobbalzando come fosse ubriaca- venne lungo il tavolo al mio lato destro e rimase vicina a quella che stava sopra la mia testa. Prima che capissi cosa stesse accadendo, questa creatura conficcò nella mia narice destra qualcosa che era come una piccolo penna a sfera d’argento con un cavo alla fine e la pigiava gelidamente dentro la mia narice. Sir, il dolore fu inimmaginabile in questo mondo. Il sangue si sparse ovunque. 

Stavo soffocando e cercai di urlare ma il sangue entrava nella mia gola. Un incubo. Quindi la cosa ri-estrasse quel che mi aveva conficcato e lottai per sedermi. Il dolore era terribile ma l’altra cosa sopra la mia testa mise la sua mano sulla mia fronte e mi tenne giù con pochissima forza. 
Stavo soffocando e cercando di sputare il sangue e infine mi riuscì di girare la testa verso destra per sputare il sangue e poi non so quel che la creatura mi fece. Tutto quel che so è che il dolore scomparve e al posto del dolore ebbi delle visioni strane nella testa, di città, alcune delle quali riconobbi dai miei viaggi - ma, città che erano mezze distrutte, con edifici a cui erano saltati i piani superiori, con finestre come orbite vuote in un teschio umano. Ebbi ripetutamente queste visioni. Tutti gli edifici che vidi erano mezzi affogati in acqua rossastra e fangosa. Come ci fosse stata una alluvione e gli edifici uscivano da questa alluvione, parzialmente distrutti da un disastro di qualche tipo; fu una vision terribile. Quindi, prima di saperlo, una delle creature, quella che stava vicino ai miei piedi, cacciò qualcosa nel mio organo sessuale, ma questo non fece male, solo una violenta irritazione, come se stessi facendo l’amore con qualcosa o qualcuno. 
E quindi, la creatura ritrasse la cosa, che era come un piccolo tubo nero che aveva forzato dentro il mio organo sessuale: feci qualcosa che produsse uno strano risultato e non lo feci intenzionalmente. Credo che la mia vescica si aprì ed urinai direttamente nel petto della creatura che aveva tirato fuori la cosa dal mio organo. Se le avessi sparato non avrebbe avuto la reazione che ebbe. Sbandò indietro e quasi cadde e poi come un insetto ubriaco perso, vacillò via e lasciò la stanza. Non so cosa fece la mia urina, ma questo accadde.

Dopo poco, le altre creature se ne andarono, lasciandomi con un lieve dolore alla narice, con il sangue sulla mia coscia e il tavolo bagnato di urina. E la cosa che stava sopra la mia testa non si era mossa. Stava ancora là con la sua mano destra che toccava la sua spalla sinistra in uno strano e bel modo femmineo. Stava là e mi guardava. Non c’era espressione nella sua faccia. Non ho mai sentito nessuna delle creature parlare o fare qualche rumore. Tutto ciò che so è che sembravano essere mute. 

Quindi, da qualche parte, arrivarono altre due creature, una delle quali fatta completamente di metallo. 
Persino nel peggiore dei miei incubi vedo ancora questa creatura. Era alta, grande. E l’area in cui eravamo era troppo piccolo per lei. Camminava curvandosi un po’ in avanti, muovendosi in avanti ed era decisamente qualcosa che non era vivente. Una creatura di metallo, un robot di qualche tipo. 
Arrivò e si fermò vicino ai miei piedi, con tutto il suo corpo goffamente piegato, guardandomi. Non aveva né bocca né naso. C’erano solo due occhi luminosi che sembrava cambiassero colore e muoversi in qualche modo, come un crepitio di un dispositivo elettrico. 
Quindi, dietro questa enorme e ripiegata creatura, ne arrivò una che mi sorprese. Era molto, molto, molto, molto gonfia Sir, cosi appariva. Aveva la pelle rosa ed un corpo molto umano e biondastro. Occhi molto luminosi, blu e a mandorla. I capelli sembravano come nylon. Aveva guance molto alte ed una bocca quasi umana, con labbra piene ed un piccolo mento a punta. 
La creatura, Sir, era decisamente femminile ma come artista e pittore, quale sono oltre che scultore, notai che era totalmente sproporzionata. Era sbagliata. Prima di tutto i seni erano piccoli e a punta e troppo in alto sul petto, non dove i seni di una donna normale dovrebbero essere. Il corpo era possente, quasi grasso, ma le gambe troppo corte e le braccia pure in proporzione al resto del corpo. 

Venne verso di me, mi guardò dall’alto in basso e prima che sapessi cosa faceva, si accoppiò con me. 
Fu una esperienza terribile, Sir, persino peggio di quanto mi era stato fatto prima. Persino ora il trauma di quell’evento ha condizionato la mia vita, persino ora 40 anni dopo. Dopo di ciò, quando la creatura se ne andò, lasciando solo la creatura che stava intorno alla mia testa, quest’ultima mi scosse prendendomi i capelli, mi afferrò per la testa e mi forzò a scendere la tavolo. Lo feci e tale fu lo stato in cui ero che caddi sulle ginocchia con le mani a terra. Allora notai che il pavimento era strano. Aveva uno schema che si muoveva che continuava a cambiare: schemi mobili viola, rossi, verdastri su uno sfondo grigio metallico. 

Di nuovo la creatura mi tirò per i capelli , forzandomi a mettermi in piedi e mi spinse brutalmente obbligandomi a seguirla. Sir, mi ci vorrebbe troppo a descrivere cosa vidi in quello strano posto, quando la creatura mi spinse brutalmente di stanza in stanza. Tutt’ora la mia mente non può afferrare ciò che vidi. Tra le molte cose che vidi c’erano enormi oggetti cilindrici, fatti di qualcosa che sembrava essere un qualche tipo di vetro, che andavano dal soffitto al pavimento del luogo che stavamo attraversando e che sembrava essere una sorta di liquido rosa grigiastro. In questo liquido vidi piccole edizioni di creature aliene che fluttuavano in tondo come piccole rane, dentro questo liquido. Non potevo capire cosa era, cosa mio stessero mostrando. Ma poi, nell’ultima stanza in cui venni condotto, visi persone ed altre strane creature sdraiate su un tavolo, che, persino ora, la mia mente non può mettere insieme in un significato compiuto.

Passai accanto ad un uomo bianco, un vero Bianco che aveva l’odore di un essere umano : puzzava di sudore, urina, escrementi e paura. Quest’uomo era sdraiato su un tavolo come quello su cui ero io prima; guardai nei suoi occhi e lui guardò nei miei mentre gli passavo accanto. Quindi mi trovai fuori nella savana. Vidi che non avevo i pantaloni. Avevo un tremendo dolore nel mio fianco sinistro ed anche nel mio pene che cominciava a gonfiarsi e quando cercai di urinare, il dolore arrivò al culmine. Mi tolsi la maglietta e la usai per farmi un perizoma e camminai per la savana. 
Per prima incontrai un gruppo di giovani neri della Rhodesia che mi guidarono al villaggio della mia insegnante. 

Quando arrivai fuori dal villaggio, puzzavo cosi terribilmente che ogni cane del villaggio mi abbaiava contro e mi ringhiava dietro per farmi a pezzi. Fu solo la mia insegnante e suoi altri studenti che mi salvarono la vita quel giorno. La mia insegnante i gli abitanti del villaggio non erano affatto sorpresi di quel che ebbi da dire loro. 
Lo accettarono, Sir. 

Mi dissero che ciò che mi era accaduto, era capitato a molti altri prima e che ero fortunate ad essere ritornato vivo, perché molti erano scomparsi in quella parte di terra, senza mai essere più ritrovati, Bianchi e Neri. 

Sir, la faccio breve. Nell’anno seguente, il 1960, consegnavo dei pacchi nella città di Johannesburg. Vede, lavoravo in un negozio di cose rare e curiose, quando un bianco mi urlò dietro di fermarmi. Pensai che l’uomo bianco fosse un poliziotto della polizia segreta che volesse controllarmi i documenti di identità. Quando cercai di mostrare i documenti, mi disse con rabbia che non voleva vedere i miei puzzolenti documenti. Sir, mi fece questa domanda: "Ascolta, dove diavolo ti ho già visto io prima? Chi sei?" Dissi: "Non sono nessuno signore, solo un uomo che lavora." Mi disse: "non prendermi per il culo, uomo; chi diavolo sei? Dove ti ho viso prima d’ora?" 
Allora lo guardai. Riconobbi i suoi lunghi arruffati capelli bruno-dorato, i suoi ridicoli baffi e la barba. 

Ricordai i suoi occhi blu, pieni di sangue e il nudo terrore che brillava nei suoi occhi e la sua pelle pallida come quella di un’oca. 
Dissi: “Meneer", che è il modo africano. "Meneer – ti ho visto in Rhodesia in un certo luogo sottoterra." 
Se avessi colpito con un pugno questo uomo bianco, non avrebbe reagito nel modo in cui fece ora, Sir. Si voltò e andò via con una terribile espressione e scomparve dall’altro lato della strada. 

Ora sommariamente questo è ciò che mi è capitato Sir, ma non è una esperienza che ho fatto solo io. Da quel dì ho incontrato molte, molte, molte persone che ebbero un’esperienza identica a quella che ho raccontato e la più parte erano tradizionali uomini neri e donne che non sapevano né leggere né scrivere. Venivano da me per cercare aiuto come shamano, ma io stesso ero alla ricerca di qualcuno di più saggio di me perché mi dicesse esattamente che era successo a me. 
Perché, Sir, quando si viene presi dai Mantindane, si è così traumatizzati, la vita cambia cosi tanto, ci si sente cosi imbarazzati e ci si vergogna di sé cosi tanto, che nei confronti di se stessi si sviluppa un senso di odio, che non si riesce a capire e ci sono dei cambiamenti sottili nella propria vita che non hanno senso per te. 

Uno: si sviluppa uno strano senso di amore per l’umanità
Vorresti scuotere tutti per le spalle e dire: "Ehi, svegliatevi gente! Non siamo soli. Io SO che non lo siamo!" 
E anche si sviluppa un sentire che la tua vita non ti appartiene più; inoltre senti l’urgenza di muoverti da un luogo all’altro, di viaggiare. Ci si preoccupa del futuro, della gente. 
E un’altra cosa Sir, speravo un giorno che lei mi avrebbe mandato persone che verificassero di persona: si sviluppa una conoscenza che non appartiene a te

Si sviluppa una comprensione dello spazio, del tempo e della creazione, che non hanno un senso per te umano: è uno stato, dopo le terribili torture, dopo che dal tuo corpo sono state rimosse delle sostanze, succede uno specie di scambio in cui improvvisamente sai cose che sanno i Mantindane, ma che non sanno le persone comuni. 
Ma, Sir, so che questa condivisione con Dio accade spesso anche quando.. per esempio una volta, nel 1966, in Sud Africa, Sir, venni arrestato ed interrogato piuttosto selvaggiamente dalla polizia.
Era quello il tempo in cui ogni intellettuale nero, indipendentemente da chi fosse, veniva visitato da questi tipi malvagi che a volte ti torturavano, che ti mettevano addosso dei dispositivi elettrici e facevano domande etc etc.. 

A volte quando questi “esseri umani” ti stavano torturando spesso sentivi quel che stavano pensando. In qualche modo, quando subisci una tortura da esseri umani, non solo dai Mantindane, c’è un trasferimento di pensiero. Per esempio quando un poliziotto della polizia segreta particolarmente malvagio stava venendo da te per prenderti a botte, SAPEVI ciò che stava pensando persino prima che facesse irruzione nella stanza in cui eri detenuto. 
Sapevi che sarebbe venuto e sapevi esattamene cosa stava pensando e ciò che intendeva farti. 
Ecco perché dico le cose strane che mi inondano la mente e ciò che inondò la mia mente quel giorno erano visioni dalla mente dei Mantindane. 
Da quel giorno – sono di una istruzione limitata, trovavo difficile parlare, tanto meno scrivere in inglese: mi ci vuole molto per dire le cose che le persone con un migliore inglese direbbero in poche parole. 
Ma le mie mani sono in grado di fare cose che nessuno mi ha mai insegnato. Faccio motori, motori a razzo che veramente funzionano. Faccio fucili, di qualsiasi tipo io voglia, chiunque mi conosce glielo dirà e Mr. David Icke, Sir, può mostrarle le foto di ciò che ho fatto intorno alla mia nuova casa. Ho fatto grandi robot da frammenti di ferro ed alcuni di loro funzionano. 
Non so da dove ho acquisito questa conoscenza. E da quel giorno terribile, le visioni che ho visto da quando sono bambino e i segni ordinari che ho come shamano sono cresciuti molto più intensamente. 
Non so perché e voglio saperne la ragione. 

Ma posso dirle Sir, che queste creature, che le persone erroneamente chiamano alieni, non sono affatto alieni. Dopo tanti anni in cui indago nella questione, per cercare di capirla, posso dirle questo: i Mantindane e gli altri tipi di esseri alieni di cui è a conoscenza la nostra gente, sono sessualmente compatibili con gli esseri umani. I Mantindane sono in grado di impregnare le donne africane. E mi sono imbattuto in molti di questi casi durante più o meno gli ultimi 30 anni. 

Per esempio, secondo la nostra cultura l’aborto è considerato come un assassinio. E se una donna tribale da un’area rurale del Sud Africa viene trovata incinta da una persona sconosciuta e poi la sua gravidanza sparisce, allora Sir, i parenti della donna la accusano di aver fatto un aborto, e naturalmente lei lo nega. 
E a causa della lotta che ne risulta tra lei e i parenti, i parenti del marito allora lei sfida gli accusatori a portarla da un sangoma, ovvero una persona come me. Il sangoma a volte esamina la persona e se trova che è stata incinta e trova che il suo feto in qualche modo è stato rimosso – una cosa che quando fatta dai Mantindane risulta in ferite specifiche alla donna che nessuno senza esperienza può riconoscere- allora il sangoma sa che la donna sta dicendo la verità. 
Anche l’odore che aleggia intorno alle persone che sono state tra le mani di un Mantindane, quell’indimenticabile uomo meticoloso, aleggia sempre intorno alla donna che è stata impregnata dal Mantindane, indipendentemente da quanto profumo o cipria lei usi. 

E’ questo il perché molti di questi casi arrivano sulla soglia della mia vita.

I Sangoma mi portano in gran numero queste donne, perché pensano che io sia il migliore per aiutarli in simili problemi. Cosi negli ultimi 40 anni circa, ho ricevuto molte donne che sono state veramente impregnate dai Mantindane e le cui gravidanze sono terminate misteriosamente lasciando la donna con un senso di profanazione, con un senso di colpa e rifiutata dalla sua famiglia. 
Diventa quindi mio dovere convincere la famiglia della innocenza della donna, cercare di guarire il terribile trauma spirituale, mentale e fisico che la donna ha subito ed aiutarla ed aiutare i membri della sua famiglia a dimenticare ciò che è accaduto. 

No, Sir: se questi alieni fossero di un pianeta lontano, come potrebbero impregnare le donne? E perché quella strana creatura, che era nuda, con i peli rossi al pube, che si arrampicò sopra di me su quel tavolo da lavoro, perché aveva un organo che, sebbene leggermente differente da quello di una donna normale, era tuttavia riconoscibile come organo femminile? L’organo della creatura era al posto sbagliato. Era leggermente più frontale di quello che una donna normale ha tra le gambe. Ma era riconoscibile e sembrava un organo femminile. Aveva i peli come un organo di una donna. 

Cosi, Sir credo che questi cosiddetti alieni non arrivino da lontano affatto. Credo che siano qui con noi e credo che hanno bisogno di sostanze da noi proprio come noi esseri umani usiamo certe cose dagli animali selvatici, come le ghiandole delle scimmie per alcuni scopi egoistici personali. 
Credo, Sir, che dovremmo studiare questo fenomeno pericoloso con molta, molta chiarezza e menti oggettive. Troppe persone cadono nella tentazione di guardare a questi alieni come creature “sopranaturali” . 
Sono creature solide, Sir. Sono come noi. Inoltre, sto per fare qui una affermazione che sarà una sorpresa: gli alieni Grigi, Sir, sono commestibili. Sorpreso? 

Martin: la prego, continui 

Credo Mutwa: Ho detto, Sir, che i Grigi sono commestibili. 

Martin: Si ho sentito e desidero molto sapere il resto… 

Credo Mutwa: La loro carne è proteina proprio come la carne animale sulla Terra ma, chiunque ingerisca una carne aliena da Grigio arriva molto, molto vicino alla morte. A me è quasi successo. 

Vede, in Lesotho c’è una montagna che si chiama Laribe; viene chiamata la montagna della “pietra che piange” (Crying Stone mountain). 
In più occasioni, circa negli ultimo 50 anni, delle astronavi aliene si sono schiantate contro questa montagna. E l’ultimo incidente fu riportato dai giornali non molto tempo fa. 

Un Africano che crede che queste creature siano dei, quando trovarono il cadavere di un alieno Grigio morto, lo presero, lo misero in una sacco e lo portarono nella savana, dove lo smembrarono e lo mangiarono in modo rituale. 
Ma alcuni di loro morirono come risultato per aver ingerito quella cosa. 

Circa un anno prima che avessi l’esperienza nelle Inyangani Mountains, mi era stato dato da un amico in Lesotho, della carne “umana” che lui chiamava di un dio del cielo. Io ero scettico. Mi diede un piccolo pezzo di Grigio, una roba piuttosto secca, che lui disse era la carne. E una notte io, lui e sua moglie mangiammo in modo rituale questa cosa. 

Dopo averla mangiata Sir, esattamente il giorno dopo, i nostri corpi ebbero una eruzione che non avevo mai visto nella mia vita. I nostri corpi erano pieni di sfoghi ed orticaria, come avessimo una piccola varicella. Ci faceva prurito, era orribile, specialmente alle ascelle e tra le gambe e sulle natiche. Le nostre lingue iniziarono a gonfiarsi. Non potevamo respirare. Per un po’ di giorni il mio amico la moglie ed io siamo stati totalmente impotenti, seguiti segretamente da iniziati che stavano studiando sotto il mio amico, che era uno shamano. Andai molto vicino alla morte. 

C’era emorragia da quasi ogni orifizio nel nostro corpo. Andavamo di corpo con moltissimo sangue. A stento potevamo camminare e respirare. Dopo 4 o 5 giorni, lo sfogo terminò, la pelle si squamò e cadde. Cominciammo a spelarci in scaglie come quelle di un serpente che cambia pelle. 
Sir, fu una delle più terribili esperienze che dovetti attraversare. Infatti, quando cominciai a sentirmi meglio, penso che la mia adduzione da parte dei Mantindane fosse il risultato diretto dell’aver ingerito la sua carne, da una di queste creature Non avevo creduto che ciò che il mio amico mi aveva dato fosse la carne di una creatura. Pensavo fosse una radice, un’erba o simile. Ma dopo, mi sono ricordato del gusto della carne, che aveva un sapore come di rame e lo stesso tipo di odore che avrei dovuto incontrare nel 1959. 
Dopo che l’eruzione cutanea scomparve, mi stavo comunque spelando e ogni giorno venivamo spalmati dagli iniziati, dalla testa ai piedi, con l’olio di cocco. 

Uno strano cambiamento ci colse, Sir, che chiedo alle persone di conoscenza nel suo paese, che leggeranno questo articolo, di spiegarmi. Demmo i numeri, stavamo veramente fuori. Cominciammo a ridere come veri fuori di testa. Era un ha-ha-ha-ha-ha-ha, giorno dopo giorno; per la minima cosa iniziavamo a ridere a crepapelle, per ore, fino ad essere completamente esauriti. Poi il riso ci lasciò. 

Ed un’ altra cosa strana accadde, una cosa che il mio amico disse era l’obiettivo che quelli che mangiavano la carne di un Mantindane volevano raggiungere. E’ come se avessimo ingerito una strana sostanza, una droga, come non ne esistono su questa Terra. 

Improvvisamente, le nostre emozioni si accentuarono

Quando bevevamo acqua era come bevessimo vino o qualcosa di simile. L’acqua divenne deliziosa come una bevanda fatta dall’uomo. 
Il cibo iniziò ad avere un gusto incredibile. 
Ogni sentire era amplificato ed indescrivibile: era come fossi uno con il cuore dell’universo. Non posso descriverlo in altro modo. 

E questo sentire di incredibile intensità durò per oltre 2 mesi. Quando sentivo la musica, era come ci fosse la musica dietro la musica. Quando dipingevo immagini – che è quello che faccio per vivere- e quando tenevo sulla punta del pennello un colore particolare, era come ci fossero altri colori nel colore. 
Era una cosa indescrivibile, Sir. Persino ora non la posso descrivere. 

Ma mi lasci andare ad altro ora, Sir. 
I Mantindane non sono gli unici esseri alieni che noi Africani abbiamo visto e di cui sappiamo e di cui abbiamo storie da raccontare. 

Molti, molti, molti secoli fa, prima che l’uomo bianco arrivasse in Africa, noi Africani incontrammo una razza di esseri alieni che assomigliava ai bianchi europei che avrebbero invaso poi l’Africa. 
Queste creature aliene sono alte. Alcuni di loro sono fatti piuttosto bene, come atleti, hanno occhi blu leggermente a mandorla e zigomi alti. Hanno capelli dorati e sembrano proprio gli Europei odierni con una eccezione: le loro dita sono fatte in modo meraviglioso, lunghe e come quelle di musicisti e artisti. 

Ora, queste creature giunsero in Africa dal cielo, in un veicolo che sembra il boomerang degli Australiani. Ora, quando uno di queste veicoli scese per atterrare, crea un vortice ventoso di sabbia, che produce un suono ampio, come quello di un tornado. Nella lingua di alcune tribù africane, un vortice di vento è zungar-uzungo. Ora, la nostra gente diede molti nomi a questi alieni dalla pelle bianca. 
Li chiamarono Wazungu, una parola che vagamente significa "dio" ma  letteralmente significa "gente del diavolo polvere o il vento a vortice". 
E alla nostra gente questi Wazungu furono famigliari dall’inizio ...

Continua qui la lettura: IL PIU' GRANDE SEGRETO

Oppure, per chi preferisce ascoltare, ecco l'intervista completa a Credo Mutwa (il racconto continua a 1 ora e 10 minuti circa nel video: 1:11:12:)
 

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