Martin: Prima di tutto mi lasci dire che è un onore ed un privilegio parlare con Lei e per questo vorrei ringraziare David Icke e il Dr. Joubert: senza il loro aiuto non avremmo potuto avere oggi questa conversazione. I nostri lettori sono consapevoli dell’esistenza di extraterrestri rettiliani mutanti forma e ciò che vorrei discutere ora con Lei riguarda le specifiche della loro presenza, della loro leadership, dei loro programmi e dei loro metodi operativi nel presente.
Quindi la prima domanda:
Può confermare che questi extraterrestri rettiliani mutanti forma esistono veramente sul nostro pianeta, in questo tempo? E se si, se può confermare, potrebbe essere specifico? Da dove vengono?
Credo Mutwa: Sir, il vostro giornale può mandare le persone in Africa?
Martin: Scusi, può ripetere?
Credo Mutwa: Il suo giornale può spedire gentilmente qualcuno in Africa nel prossimo futuro?
Martin: al momento finanziariamente non possiamo farlo, ma le cose potrebbero cambiare in futuro.
Credo Mutwa: Perché vorrei per favore che il suo giornale verificasse alcune cose, indipendentemente da me. Avete sentito parlare di un Paese che si chiama Rwanda, nell’Africa Centrale?
Martin: Si.
Credo Mutwa: Le persone del Rwanda, gli Hutu, così come i Watussi, affermano – e non sono i soli in Africa ad affermare questo, che i loro antenati molto antichi erano una razza di esseri che loro chiamavano gli Imanujela, che significa "i Signori che sono venuti". Alcune tribù dell’Africa occidentale, come i Bambara, dicono anch’essi la stessa cosa.
Dicono che arrivarono dal cielo, molte, molte generazioni fa, una razza, di creature altamente avanzate che sembravano uomini e li chiamavano Zishwezi.
La parola Zishwezi significa "le creature che planano", ovvero che possono planare attraverso il cielo o l’acqua.
Tutti, Sir, hanno sentito parlare del popolo Dogon nell’Africa Occidentale e tutti dicono che le persone normali diedero loro cultura, ma non son il popolo Dogon ma UNO di molti, molti popoli in Africa, che affermano che la loro tribù o il loro re furono prima fondati da una razza supernaturale di creature che venivano dal cielo. E’ sempre lì, Sir?
Martin: Oh si, più che mai. Continui per favore.
Credo Mutwa: Sir, posso parlare e parlare ma lasci che la porti alla mia gente, gli Zulù d’Africa.
Martin: Con piacere
Credo Mutwa: Gli Zulù, famosi per essere guerrieri, il popolo a cui appartenne il re Shaka Zulu, del secolo scorso. Quando si chiede ad un antropologo bianco Sudafricano cosa significa il nome Zulù, dirà che significa "il cielo" (risa) e quindi gli Zulù chiamano se stessi "il popolo del cielo". Questo, Sir, è un’idiozia.
Nella lingua Zulù, il nostro nome per “cielo”, per il cielo blu, è sibakabaka. Il nostro nome per lo spazio interplanetario, tuttavia, è izulu e weduzulu, che significa "spazio interplanetario” il cielo scuro, che vedete con le stelle ogni notte", ha anche a che fare con il viaggiare, Sir.
La parola Zulù per viaggiare a caso, come un nomade o uno zingaro, è izula.
Ora, potete vedere che le persone Zulù in Sud Africa erano
consapevoli del fatto che si può viaggiare nello spazio, non
attraverso il cielo come un uccello, ma attraverso lo spazio e gli Zulù
affermano che molte, molte migliaia di anni fa, arrivò dal cielo una
razza di genti che erano come lucertole e potevano cambiare forma
quando volevano.
E le persone che sposavano le loro figlie ad extraterrestri e producevano una razza di potere di re e capi tribali; ci
sono centinaia di favole, sir, in cui una lucertola femmina assume
l’identità di una principessa umana e sposa un principe Zulù.
Ogni scolaro in Sud Africa, Sir, conosce la storia di una principessa
chiamata Khombecansini.
Khombecansini doveva sposare un bel
principe chiamato Kakaka, un nome che significa "l’illuminato".
Ora,
un giorno, mentre Khombecansini stave raccogliendo del legno da
ardere nella foresta, incontrò una creatura chiamata Imbulu.
E questo
Imbulu era una lucertola che aveva il corpo e le membra come un
umano, ma una lunga coda.
E questa lucertola parlò alla principessa Khombecansini, "Oh, come
sei bella ragazza, vorrei essere come te. Posso venirti vicino?" disse
la lucertola Imbulu alla principessa. E la principessa disse, "Si
va bene."
E quando la lucertola, che era più alta, si avvicinò alla
fanciulla, le sputò negli occhi e cominciò a cambiare. Ossia, la
lucertola improvvisamente cambiò in una forma umana e cominciò ad
assomigliare sempre di più alla ragazza, ad eccezione del fatto di
avere una lunga coda appuntita.
Quindi con un suo improvviso scoppio di violenza, la donna lucertola
sigillò la principessa e rimosse tutti i suoi braccialetti e perle e le
strappò via la sua gonna di nozze e se li mise addosso. Così la
lucertola divenne la principessa. Ora c’erano due donne identiche
nella foresta , la donna lucertola che aveva cambiato forma e la
donna originale. E la prima disse alla seconda: “Ora sei la mia
schiava. Ora mi accompagnerai al matrimonio. Io sarò te e tu sarai la
mia schiava, avanti!"
Prese un bastone e cominciò a picchiare la
povera principessa. E poi se ne andò, accompagnata da altre
ragazze, le damigelle della sposa, secondo le usanze Zulù e cosi
arrivò al villaggio del principe Kakaka.
Ma prima di raggiungere il villaggio dovette fare qualcosa per la sua
coda, ovvero la donna che aveva cambiato forma doveva nascondere la sua coda. Cosi obbligò la principessa a tessere un tela da fibre
naturali e vi infilò il risvolto e la strinse stretta a sé . Ora sembrava
una donna Zulù con natiche grandi e molto attraenti, se viste
dall’esterno.
E quando arrivò e divenne la moglie del principe,
cominciò ad accadere una strana cosa nel villaggio. Tutto il latte
cominciò a scomparire, perché di notte la principessa che aveva
cambiato forma, ovvero la falsa principessa, lasciava libera la sua
coda, che era solita succhiare tutto il latte attraverso un buco alla
sommità della coda.
E la suocera disse: "Cos’è questo? Perché scompare il latte?" Poi
disse, "No! Vedo che tra noi c’è un Imbulu.” La suocera, che era una
vecchia molto intelligente, disse “ bisogna fare un buco di fronte al
villaggio e bisogna riempirlo di latte." E cosi fu fatto.
Quindi a tutte le
ragazze che erano arrivate con la falsa principessa venne chiesto di
fare un salto oltre questo buco. Una dopo l’altra, saltarono. E quindi
anche colei che aveva cambiato forma fu obbligata a farlo: nel salto
la sua coda scappò fuori da sotto la sua gonna e cominciò a bere il
latte nel buco e i guerrieri uccisero quella che aveva cambiato forma.
E cosi la vera principessa Khombecansini divenne la moglie del re
Kakaka.
Ora, Sir, questa storia ha molte versioni.
Per tutto il Sud
Africa, tra molte tribù, troverete storie di queste incredibili creature
che sono in grado di trasformarsi da rettile in un essere umano o un
altro animale a loro scelta.
E queste creature, Sir, veramente esistono.
Indipendentemente da
dove va, per il Sud, centro Ovest Est dell’Africa, troverà che la
descrizione di queste creature è la stessa. Persino tra le tribù che
mai, nella loro lunga storia, ebbero contatto tra loro.
Quindi, ci SONO
queste creature. Da dove vengono, non affermerò mai di saperlo, Sir.
Ma sono associate con certe stelle nel cielo ed una di queste è un
grande gruppo di stelle che è parte della Via Lattea, che la nostra
gente chiama Ingiyab, che significa "Il Grande Serpente". E c’è una
stella rossa, rossiccia, vicino all’estremità di questo grande bordo di
stelle che la nostra gente chiama Isone Nkanyamba.
Ora questa stella
si chiama Isone Nkanyamba, mi è stato possibile trovare il nome inglese: Alpha Centauri. Ora, questo Sir, è qualcosa che merita una
indagine.
Com’è che ben oltre 500 tribù dell’Africa che ho visitato negli ultimi 40
o 50 anni, ognuna di loro descrive simili creature?
E’ detto che queste
creature si nutrono di noi umani; che, un tempo, sfidarono Dio stesso
alla guerra, perché volevano un controllo totale dell’universo. E Dio
combattè una terribile battaglia contro di loro e li sconfisse, li ferì e li
costrinse a nascondersi in città e sotterranei.
Si nascondono in profonde cavità sotterranee, perché hanno sempre
freddo.
In queste cavità, ci viene detto, ci sono enormi fuochi che
vengono tenuti vivi dagli schiavi, umani schiavi zombie. E viene
anche detto che questi Zuswazi, questi Imbulu, o come volete
chiamarli, non sono in grado di mangiare cibo solido.
Mangiano o sangue umano, oppure si nutrono di quel potere, di
quella energia che si genera quando esseri umani, sulla superficie
della Terra, combattono e si uccidono in grande numero.
Ho
incontrato persone che erano fuggite dai primi Masaki in Rwanda,
anni fa e questa gente era atterrita da quanto stava accadendo nel
loro paese. Dissero che la carneficina dei Hutus fatta dai
Watussi e dei Watussi fatta dagli Hutus, effettivamente nutre i mostri
Imanujela.
Perché gli Imanujela amano inalare l’energia che viene
generate da masse di persone terrorizzate o uccise da altri. E’ ancora
lì con me, Sir?
Martin: Si, totalmente
Credo Mutwa: Ora, mi lasci sottolineare una cosa interessante, Sir.
Se studiate le lingue di tutti i Paesi africani, troverete parole delle
nostre genti che sono simili a quelle d’Oriente, del Medio Oriente e
persino dei Nativi Americani.
E la parola Imanujela significa "il Dio
che venne". Una parola che chiunque può scoprire in Rwanda, tra gli
Hutu e Watussi di Rwanda, è molto simile alla parola ebrea Immanuel, che significa "il Signore che è con noi".
Imanujela, "coloro
che vennero, coloro che sono qui".
La nostra gente crede, Sir, che noi, le genti di questa Terra, non
siamo realmente i padroni delle nostre vite, anche se ci inducono a
credere di esserlo.
La nostra gente dice, cioè, i neri di ogni tribù, tutti
gli iniziati, tutti gli shamani d’Africa, quando acquistano fiducia in te e
condividono i loro più profondi segreti con te, dicono che con gli
Imanujela, c’è Imbulu.
E c’è un altro nome con cui sono note queste
creature. Ed è Chitauli.
Ora tale parola significa "I dittatori, coloro che
ci dicono la legge". In altre parole, "coloro che ci dicono,
segretamente, cosa dobbiamo fare".
Ora, si dice che questi Chitauli ci fecero una serie di cose quando
arrivarono su questo pianeta. Per favore mi perdoni, ma devo dirle
questa storia.
E' una delle storie più strane che trovate ovunque in
Africa nelle società shamaniche segrete ed altri luoghi dove vengono
ancora preservati resti della nostra antica conoscenza e saggezza.
E’
che originariamente, la terra era coperta da una coltre molto spessa di
nebbia e foschia.
Le persone non potevano vedere il sole nel cielo, a
parte una luce leggera.
E vedevano anche la luna di notte come un gentile artiglio di luce nel
cielo, a causa di questa pesante foschia. E la pioggia cadeva
continuamente in una pioggerellina. Ma non c’erano tuoni. Non
c’erano tempeste. Il mondo era densamente coperto di grandi
foreste, giungle e le persone a quel tempo vivevano in pace sulla
terra.
Le persone erano felici e si dice che a quel tempo, noi umani
non avevamo il potere della parola. Facevamo solo degli strani suoni
come scimmie e babbuini felici, ma non avevamo la parola come
oggigiorno.
In quei secoli, le persone si parlavano attraverso la mente. Un uomo
poteva chiamare sua moglie pensandola, pensando alla forma del
suo volto, all’odore del suo corpo alla sensazione dei capelli come
donna.
Un cacciatore andava nella foresta e chiedeva agli animali di venire ed essi ne selezionavano uno tra il loro numero, che era
vecchio e stanco e questi avrebbe offerto se stesso al cacciatore per
essere ucciso velocemente e portare la carne alla sua caverna.
A quel tempo non c’era violenza contro gli animali. Non violenza
contro la natura da parte degli esseri umani.
L’uomo chiedeva cibo
alla Natura.
Era solito arrivare ad un albero, pensare ad un frutto e
l’albero avrebbe concesso che alcuni dei suoi frutti cadessero al
suolo e l’uomo li prendesse.
E si dice che, però, quando i Chitauli arrivarono sulla Terra,
arrivassero in terribili veicoli che volavano per l’aria, veicoli che
avevano la forma di grandi coppe e che facevano un rumore
assordante ed un fuoco terribile nel cielo.
E i Chitauli dicevano agli umani, che riunivano con forza con
scudisciate di fulmini, che erano grandi dei dal cielo e che da ora in
poi avrebbero ricevuto una serie di doni dal dio.
Questi cosiddetti dei,
che erano come esseri umani, ma molto alti, con una lunga coda e
con terribili occhi incandescenti , alcuni con due occhi gialli, occhi
grandi, alcuni tre, l’occhio rosso che stava nel centro della fronte.
Questi esseri portarono via i grandi poteri che avevano gli esseri
umani: il potere di parlare solo attraverso la mente, il potere di
muovere gli oggetti solo con la mente, il potere di vedere nel futuro e
nel passato, il potere di viaggiare, spiritualmente in mondi diversi.
I
Chitauli portarono via tutti questi grandi poteri dagli esseri umani e
diedero loro un nuovo potere: quello della parola.
Ma gli umani scoprirono, con orrore, che il potere della parola
divideva gli esseri umani, anziché unirli, perché i Chitauli
astutamente crearono lingue diverse e crearono grandi litigi tra le
persone.
I Chitauli fecero anche una cosa che non era mia stata fatta
prima: diedero agli umani delle persone che li governassero e
dissero, "Questi sono i vostri re, questi sono i vostri capi”.
Hanno in loro il nostro sangue. Sono i nostri bambini e dovete ascoltare queste persone perché parleranno per nostro ordine. Se
non lo farete, vi puniremo orribilmente."
Prima della venuta dei Chitauli, prima della venuta delle creature
Imbulu, gli esseri umani erano spiritualmente uno. Ma quando
arrivarono i Chitauli, gli umani si divisero sia spiritualmente che
linguisticamente.
E i Chitauli diedero agli umani anche strani sentimenti: gli umani
cominciarono a sentirsi insicuri, e cominciarono a costruire villaggi
con recinzioni molto forti e con del legno intorno. Cominciarono a
costruire Paesi, in altre parole cominciarono a costruire tribù e territori
tribali, con confini che difesero contro qualsiasi nemico.
Gli esseri
umani diventarono ambiziosi, avidi, vollero diventare ricchi in termini
di bestiame e conchiglie ed un’altra cosa che i Chitauli costrinsero gli
umani a fare fu di farli scavare dentro la terra. I Chitauli attivarono le
donne umane e le fecero scoprire minerali e metalli di certi tipi.
Le
donne scoprirono il rame; le donne scoprirono l’oro; le donne
scoprirono l’argento. E furono guidate dai Chitauli nel creare delle
leghe con questi metalli e a crearne di nuovi che non erano mai
esistiti prima in natura, come il bronzo e l’ottone ed altri.
Ora, i
Chitauli, rimossero anche successivamente la sacra pioggia che
portava la foschia dal cielo e per la prima volta dalla creazione, gli
esseri umani guardarono verso il cielo e videro le stelle e i Chitauli
dissero agli esseri umani che avevano sbagliato a credere che Dio
abitasse sotto la Terra. "Da ora in poi," dissero i Chitauli ai popoli
della Terra "le persone della Terra devono credere che Dio sia in
Cielo e devono fare qui sulla Terra cose che fanno piacere al Dio che
è nel Cielo"
Vede, originariamente, gli esseri umani hanno creduto che Dio fosse
sottoterra, che fosse una Grande Madre che dimorasse sotto la Terra
perché vedevano tutte le cose verdi crescere da sotto la terra: l’erba,
gli alberi crescevano da sotto la terra, quindi le persone avevano
creduto che i morti vanno sottoterra.
Ma quando i Chitauli portarono
gli occhi umani verso il cielo, le persone cominciarono a credere che Dio fosse in Cielo e che coloro che muoiono, da questa Terra non
vanno sottoterra ma in cielo.
E fino ai nostri giorni, Sir, in tutta l’Africa ovunque lei vada ed indaghi,
troverà queste due incredibili idee che sono in conflitto tra loro.
Molte
tribù africane credono in ciò che si chiama
Midzimu o Badimo. Ora, la parola Midzimu o Badimo significa "coloro
che sono nel cielo". Ma nella terra Zulù, tra la mia gente, trovate
questo incredibile scisma che va di pari passo. Ci sono
Zulù che credono che i morti siano gli Abapansi, che significa
"coloro che sono sotto, che sono sotto la Terra".
Poi c’è un’altra idea,
la parola Abapezulu, che significa “coloro che sono sopra”
ma la parola Abapansi, il nome più antico per gli spiriti dei morti,
significa "coloro che son sotto la Terra".
Cosi, persino oggi, Sir, in tutto l’Africa tra centinaia di tribù trovate
questo strano doppio credo: i morti vanno in cielo e di pari passo il
credo che i morti vanno sotto la Terra. Questo credo che i morti
vadano sotto la Terra verrebbe datato ai giorni in cui la nostra gente
credeva che Dio fosse una donna, la Grande Madre Cosmica.
E, in
contrasto con il credo degli Abapezulu che sia un uomo ed abiti nel
cielo.
Ora Sir, un’altra cosa che i Chitauli dissero alla nostra gente, cosi si
dice, è che noi esseri umani siamo qui sulla terra per cambiare la
Terra e renderla adatta perché “Dio” un giorno scenda e vi abiti.
E si
dice che coloro che lavorano per cambiare questa terra e renderla
sicura per il dio serpente, il Chitauli, perché vi giunga e vi dimori,
saranno ricompensati con grande potere e ricchezza.
Sir, come ho osservato in anni di studio, in anni di iniziazioni ai
misteri di shamanesimo, saggezza e conoscenza africani, mi sono
trovato a pormi il quesito perché noi umani stiamo veramente
distruggendo la Terra su cui viviamo. Stiamo facendo qualcosa che
sta facendo solo un’altra specie di animali: l’elefante africano, che letteralmente distrugge ogni albero che trova dove dimora.
Noi umani
stiamo facendo esattamente questo.
Ovunque vada in Africa, dove un tempo c’erano grandi civiltà, ora
trova il deserto.
Per esempio, c’è il deserto Kalahari in Sud Africa e
sotto le sue sabbie, ho trovato le rovine di antiche città, e il che
significa che gli umani hanno trasformato questa distesa di terra, un
tempo verde e fertile, in un deserto.
E in questi giorni, quando ero
con esploratori e con le persone che stavano facendo un safari nelle
regioni d’Africa, ho trovato anche prove di una incredibile antica
abitazione umana in luoghi dove ora non c’è che roccia arrabbiata e
sabbia sibilante.
In altre parole, il deserto del Sahara un tempo era un
paese fertile ed è stato trasformato dagli umani in un deserto.
Perché?
Mi devo fare questa domanda più volte: perché gli umani sono spinti
da insicurezza, avidità, bramosia di potere e trasformano la Terra in
un deserto in cui alla fine nessun umano sarà in grado di vivere?
Perché?
Sebbene tutti siamo consapevoli dei terribili pericoli che ciò
porterà con sé, perché striamo tagliando enormi parti di giungla in
Africa?
Perché mai stiamo eseguendo le istruzioni che i Chitauli hanno
programmato in noi? Sebbene la mia mente si rifiuti di accettare
questo la risposta è un terribile si, si, si..
Tra le molte persone di
saggezza che mi onorano della loro amicizia, c’è un uomo di grande
conoscenza, che vive in Israele, il Dr. Sitchin (ora morto ndt). [si
tratta del Dr. Zecharia Sitchin, autore di molti testi provocatori
sull’interazione di genti extraterrestri con gli umani terrestri in ogni
epoca antica.]
Secondo gli antichi testi scritti dai Sumeri, nelle terracotta, gli dei
sono venuti dal cielo ed hanno costretto gli umani a lavorare per loro
estraendo l’oro.
Questa storia è confermata da leggende africane in
tutta l’Africa, ovvero che gli dei sono arrivati dal cielo e ci hanno reso loro schiavi, in modo tale che non ci saremmo mai resi conto di
esserlo.
Un’altra cosa che le nostre genti dicono, è che i Chitaulici danno la
caccia come avvoltoi. Allevano alcuni di noi, riempiono alcuni di noi
con grande rabbia ed ambizione e rendono guerrieri queste persone
che hanno allevato perché facciano una terribile guerra.
Ma, alla fine, i Chitauli non permettono a questi grandi leaders, questi
grandi capi di guerra e re, di morire in pace. Il capo guerriero è usato
per fare guerra il più possibile, uccidere il più possibile la sua gente e
quelli che lui chiama nemici ed alla fine il capo guerriero muore di
una morte terribile con il suo sangue che viene riversato da altri. E
questo fenomeno, l’ho visto ripetutamente nella storia della mia
gente.
Il nostro grande re Shaka Zulu, che combattè oltre 200 grandi
guerre durante un regno di quasi 30 anni, fu poi macellato e morì di
morte violenta. Morì distrutto perché a causa della morte della madre,
non aveva più il potere di vincere battaglie.
E, prima di Shaka Zulu, c’era un altro re che istruì Shaka a diventare
il grande re che fu. Il nome di quel re fu Dingiswayo. Dingiswayo
aveva combattuto grandi guerre cercando di unire le genti Zulù in
un’unica tribù.
Aveva visto i bianchi del Cape (Capo, una città ndt) e
pensò che unendo la sua gente in una grande nazione sarebbe stato
in grado di respingere la minaccia verso la sua gente, che vedeva
che i bianchi costituivano.
Ma ciò che accadde fu che dopo aver vinto molte battaglie per unire
molte, il re Dingiswayo fu improvvisamente colpito da una malattia
all’occhio e lo rese quasi cieco. E nascose il segreto che no poteva
più vedere.
Ma quel terribile segreto fu scoperto da una donna, la
regina di un’altra tribù, dal nome di Ntombazi. Ntombazi prese la sua
ascia di Guerra e tagliò di colpo la testa a Dingiswayo, dopo averlo
adescato nella sua capanna e avergli dato cibo e birra.
C’è anche un
fenomeno simile con grandi leaders bianchi: Napoleone, in Europa, che morì di una morte miserevole sull’isola solitaria nell’oceano
atlantico; Hitler, di nuovo in Europa, che morì di una morte terribile
sparandosi in bocca: ci viene detto che Attila degli Unni fu ucciso
da una donna e molti altri grandi capi che hanno fatto una brutta fine
dopo aver seminato altrettanta morte e miseria a più gente possibile.
Il re Shaka fu portato alla morte dal fratellastro che usò su di lui lo
stesso tipo di lancia che lui aveva designato per uccidere le persone
il prima possibile. E Giulio Cesare incontrò anch’egli un simile fato
dopo che, come il nostro Shaka Zulu, aveva conquistato molte
nazioni. Sempre l’eroe guerriero muore di una morte di cui non
dovrebbe morire, Re Artù in Inghilterra fu ucciso dal figlio, assassinato dopo un lungo e
coraggioso regno. Potrei continuare all’infinito.
Ora, tutte queste
cose, se le mette insieme, indicano che sia che le persone ridano di
questo o meno, c’è un certo potere che guida noi umani verso il fiume
oscuro dell’autodistruzione.
E tanto prima molti di noi ne diventano
consapevoli, meglio è. Forse potremmo essere in grado di gestirlo.
Martin: Lei Crede che questi esseri siano in giro nel mondo ovunque
o primariamente concentrati in Africa?
Credo Mutwa: Sir, credo che queste creature siano ovunque sulla
Terra e con rispetto, Sir, anche se detesto parlare troppo di me, sono
una persona che ha viaggiato in molte parti del mondo. Sono stato
nel vostro paese, gli Stati Uniti, Sir. Sono stato in Australia. Sono
stato in Giappone, tra l’altro. E indipendentemente da dove sono
stato, Sir, ho trovato persone che mi dicevano delle creature come
questa.
Per esempio, nel 1997, ho visitato l’Australia, Sir ed ho
viaggiato molto per cercare di trovare i Neri di Australia, gli Aborigeni.
E quando li ho trovati, mi hanno detto un numero di cose che mi
hanno sorpreso moltissimo. Le stesse cose che avevo trovato in
Giappone, le ho trovate a Taiwan. Ovunque dove ci siano ancora
guaritori shamani e tradizionali, trovate queste storie incredibili. Ora,
lasci che le dica Sir, cosa ho trovato solo in Australia. Questo che gli Aborigeni australiani, che chiamano se stessi Coorie, che significa “la
nostra gente”: i Coorie d’Australia credono in un grande dio creatore
chiamato Byamie, Sir.
Uno shamano Coorie, per la verità molti di loro, mi fecero un disegno
di questo Byamie ed uno di loro min mostrò una pittura rupestre che
rappresentava questo strano dio creatore che venne dalle stelle.
E
quando mi misero davanti il loro disegno, quello che mi mostrarono
era un Chitauli.
Lo riconobbi dalla mia iniziazione africana. Aveva una
testa grande, grandi occhi, che venivano enfatizzati dall’artista. Non
aveva bocca ed aveva lunghe braccia e gambe incredibilmente
lunghe Sir, questa era un tipica descrizione di un Chitauli che io
conoscevo dalla mia gente in Africa.
Mi sono chiesto "Perché?" Sono qui in un paese a molte miglia di
distanza dall’Africa e qui sto vedendo un essere noto ai Biamai o
Bimi, che è una creature che a me, l’africano, è famigliare.
Tra i Nativi
Americani, Sir, ho per esempio trovato, tra certe tribù in America,
come gli Hopi per esempio e tra coloro che stanno in un edificio che
chiamano un pueblo, ho trovato che questa gente ha ciò che
chiamiamo creature Katchina, dove le persone indossano maschere
e si travestono come certe creature.
Ed alcuni di questi Katchina sono molto molto alti, con una enorme
testa tonda. Esattamente come abbiamo in Africa.
Ho trovato
creature simili in America. In Africa chiamiamo queste creature
Egwugwu, o con un altro nome: Chinyawu. I Katchina dei Nativi
Americani e i Chinyawu della nostra gente sono esseri identici.
Ora perché è cosi? Quando I Nativi Americani e gli Africani erano in
contatto tra loro? Quando? Questo è uno dei più grandi misteri di
tutti i tempi, Sir. E’ una delle molte cose che ho trovato in tutto in giro
per il mondo che mi hanno lasciato totalmente sbalordito.
Simili creature ESISTONO e quanto prima gli scettici tra noi guardano
in faccia questo fatto, tanto meglio sarà. Perché l’umanità non fa
progressi? Perché giriamo intorno in un grande cerchio di
autodistruzione e reciproca distruzione?
Le persone alla base sono buone; io credo in questo.
Le persone non
vogliono iniziare guerre. Le persone non vogliono distruggere il
mondo in cui sono, ma ci sono creature, o c’è un potere che guida
noi esseri umani verso l’auto annientamento.
E tanto prima ce ne
rendiamo conto, tanto meglio.
Proprio ora, vivo in Africa. Qui c’è la mia gente, la mia casa. Ma vedo
che l‘Africa viene distrutta in guerre che non hanno senso per me, un
Africano. Guardo all’India, che come l’Africa, ha sofferto il flagello del
colonialismo dai Francesi, Inglesi ed altri poteri europei. Ma l’India
attraverso la sua indipendenza come paese, ha raggiunto cose che
noi, in Africa, non abbiamo raggiunto. Perché?
L’India ha fatto
esplodere la bomba atomica e oggi è una delle nazioni temute di
questo mondo. L’India ha lanciato satelliti in orbita.
L’India, sebbene abbia gli stessi problemi dell’Africa, ha una
popolazione in sviluppo, la religione come le lotte tribali, sebbene
l’India abbia un settore incredibilmente povero della sua popolazione
ed uno incredibilmente ricco, ha raggiunto cose che l’Africa ma
mancato di raggiungere.
Ora, mi chiedo: perché? Perché?" Perché l’India fu fatta da persone provenienti dall’Africa, ed io, Sir, non penso
come le razze nero sul tema.
E’ un fatto che, migliaia di anni fa, le persone d’Africa posero il
fondamento della più grande civiltà d’India e di altri paese del Sud est
asiatico. C’è enorme evidenza archeologica per questo. Ma perché l’Africa sta affogando nelle guerra, nella malattia, nella fame?
Perché?
Molte volte, Sir, sono nella mia capanna e piango quando
vedo malattie come l’AIDS che ci distruggono; quando vedo guerre
senza senso che distruggono quei paesi in Africa che sono stati
prosperi per migliaia di anni.
Per esempio l’Etiopia è un paese che è stato libero per migliaia di
anni. Un tempo l’Etiopia era la scuola di tutta l’Africa.
La Nigeria un
tempo era un grande paese con una lunga tradizione di autogoverno,
molto molto prima che l’uomo bianco arrivasse in Africa.
Ma oggi, tutti
questi paesi e molti altri vengono distrutti.
Oggi, Sir, ci sono parti
d’Africa che sono state totalmente spopolate dalla Guerra e
dall’AIDS: una malattia che mostra ogni segno di essere stata creata
dall’uomo.
Mi chiedo: "Chi o cosa sta distruggendo l’Africa e perché?" Perché ci
sono tribù in quei villaggi in cui ho vissuto, che mi hanno assistito
nella mia ricerca di conoscenza, prima della Seconda Guerra
Mondiale e dopo, che oggi non esistono più. Sono finite, disperse,
totalmente sterminate in guerre senza senso che non hanno fatto
guadagnare nulla alla popolazione nera.
Sono in Sud Africa ora. Qui sono nato e qui devo morire.
Ma vedo il
mio paese cadere a pezzi come un mango marcio. Il Sud Africa un
tempo era un paese potente. Aveva un esercito potente . Aveva
grandi industrie, che producevano tutto dalle locomotive alle piccole
radio. Ma oggi il mio paese è diventato una pattumiera di fradici
drogati, infestata dal crimine
Perché?
Un paese non si distrugge quasi in una notte, a meno che
no ci siano forze definite che sono determinate a farlo svanire. Di
recente ho visto, Sir, la distruzione di un altro paese in Sud
Africa: il Lesotho. Questo Paese è abitato dal alcune delle più antiche
e sagge tribù del Sud Africa. Tra loro c’è una tribù che si chiama i
Bakwama, che sono così antichi che descrivono una terra misteriosa
piena di monti, una terra misteriosa governata da un grande dio, che
aveva la testa di un essere umano e il corpo di un leone. [Si pensa
immediatamente alla sfinge d’Egitto]
I Bakwama chiamano questo paese Ntswama-tfatfi, che significa "la
terra del falco-sole". Il falco è l’uccello preda in Cielo, sapete?
Ora, questi Bakwama in Sud Africa, veramente sapevano della terra di
Egitto da cui dicono che i loro antenati provenivano. E chiamano
questa terra misteriosa la terra degli dei, "la terra del falco-sole, o
l’aquila sole", che è come gli Egizi esattamente descrivevano il loro
paese, Sir. Lo descrivevano come la "terra di Hor", il dio Horus in
Grecia. Ora, quando la principessa Diana morì nel 1997, io ero uno
dei primi neri che sospettò che fosse stata uccisa e le dico perché
credo che accadde, Sir.
Perché circa un anno e 8 mesi prima della morte di Diana, in Lesotho
morì un re, il Re Moshoeshoe II. La morte del re Moshoeshoe II fu
dettaglio per dettaglio identica alla morte di Diana.
Considerate
questo per favore, tutti voi che potreste trovare le mie parole
incredibili.
La principessa Diana morì in un tunnel, ma il re del
Lesotho morì in un burrone. Si era spinto troppo oltre ad indagare un
problema nel suo ranch di bestiame.
Era in ritardo e quando le persone andarono a cercarlo sentirono da
vari ragazzi che stavano
accudendo al bestiame nelle montagne della terra di Basotho, che i
ragazzi avevano sentito ciò che sembrava uno sparo di fucile e
quando gli uomini andarono a cercare dove lo sparo era stato sentito
trovarono l’auto del re fuori strada e dentro un burrone.
Quando scesero nel burrone trovarono che il re di Lesotho era nella
sua auto. Era legato nella sua cintura di sicurezza, ma aveva un
ferita terribile dietro la testa. E trovarono che l’autista del re era morto
al volante.
Ma i due uomini che erano le guardie del corpo del re, che
erano nel veicolo del re seduto proprio dietro di lui , erano
sopravvissuti senza un graffio.
Uno degli uomini entrò nell’auto e tirò fuori il re morente. Il re si scusò
con loro per insudiciare le loro mani con il suo sangue; era una
tradizione che il re morente dovesse ringraziare le persone che
stanno cercando di tirarlo fuori da dove è.
E deve scusarsi con loro
per averli messi nei guai, perché chiunque maneggi il sangue sacro di un re è in qualche tipo di guaio spirituale.
Quindi quando l’auto del
re fu tirata fuori dal burrone, si trovò che c’era un buco, come da
proiettile, in uno dei pneumatici dell’auto. E quel pneumatico fu
misteriosamente rimosso dopo, quando la macchina del re non fu
messa a riparo in un posto sicuro, ma nella corte dove a cui tutti
avevano accesso.
Quando si fece un’autopsia sul corpo dell’autista
dell’auto del re, si trovò che l’uomo era cosi ubriaco da non essere in
grado di guidare l’auto.
Terzo, l’uomo che aveva guidato la macchina e che morì al volante
non era l’uomo che di solito guidava l’auto del re.
Ora, Sir, vedete il
mistero? La morte del re di Lesotho combacia con quella della
Principessa Diana, che seguì.
In molti altri affascinanti dettagli oltre a
quelli che qui ho detto, la nazione di Lesotho fu ridotta ad un vomito
dopo la morte del re; accaddero sommosse, come risultato delle
elezioni generali che i membri di partito provvisorio prospettavano e
controllavano.
Oggi Lesotho è una nazione economicamente moribonda. E Losotho
è un paese che fu il luogo di uno strano esperimento, che consistette
nella costruzione di una immensa diga, il cui scopo era di fornire grandi quantità di acqua al Sud Africa. Di recente abbiamo sentito
delle “voci” terribili provenire dal paese, ovvero che qualcuno sia
stato corrotto per facilitare la costruzione di questa immensa diga,
dove l’acqua di una piccola nazione, viene usata per rifornire, per
incrementare le acque di una nazione altamente industrializzata.
Ci sono molte cose strane, Sir, che sono accadute in Sud Africa e che
stanno accadendo, come in altre parti dell’Africa, che non hanno
senso per me che sono un Africano.
Ci sono guerre che avvengono
in Africa in cui, quando un paese africano ha raggiunto la sua
indipendenza dal potere coloniale, allora una forza di ribelli prende le
armi contro il governo del paese, ma anziché combattere il governo
fino alla fine, quel che accade ripetutamente è che queste forze di ribelli si dividono in vari gruppi che finiscono con il combattere non
solo il governo al potere, ma anche se stessi.
E il risultato è che, in molti paesi d’Africa, il paese è cosi distrutto che, indipendentemente da quale partito vince, le persone perdono.
L’ONU quindi viene chiamato in causa, per poter creare una
sembianza di pace. In altre parole: gli Africani hanno ora cominciato a
combattere guerre che non portano vittoria, ma la distruzione di sé e
quella della loro gente.
Vorrei portare la Sua attenzione, Sir, sull’ondata insensata che sta
ancora infuriando nel Sudan (l’intervista è di qualche anno fa, questa
traduzione avviene nel Sett 2011, ndt ) come in altre parti d’Africa.
Vorrei portare la Sua attenzione, Sir, sulla guerra civile più lunga e
terribile che sta distruggendo le parti meridionali del Sudan. Vorrei portare la Sua attenzione, Sir, e quella dei suoi lettori, Sir, alla
guerra terribile che sta distruggendo l’Angola.
Ed una parte del
mondo verso l’est dell’Africa meridionale, è stata cosi violentata per
molti anni di guerra che ora ci sono luoghi dove non si sente
nemmeno cantare un uccello. Tutte le forme di vita sono state
spazzate via in quel luogo.
Ora, perché?
E poi ho trovato che questi paesi che vengono distrutti
da guerre senza senso, che sono totalmente fuori costume per noi in
Africa ed io parlo come Africano, sono quei paesi che, se fossero
stati lasciati stare, avrebbero potuto fornire cibo, acqua e minerali
preziosi a tutta l’Africa.
Mi viene detto, Sir, che sotto la superficie dell’Angola, sotto le sue
pianure, ci sono depositi di carbone senza eguali in questo mondo.
Mi viene anche detto che in parti dell’Angola ci sono depositi di
petrolio che sono secondi solo alle riserve del Medio Oriente.
Il Sudan è un paese che ho visitato molte volte e persino dopo la
Seconda Guerra Mondiale.
Nel Sudan c’era cosi tanto cibo che ti veniva dato gratis dalle persone del villaggio mentre attraversavi il
Paese.
Oggi, il Sudan meridionale è un buco infernale lacerato dalla fame e
da battaglie furiose, dove i bambini muoiono di diarrea nel bush
(savana) mentre gli avvoltoi e le poiane attendono sui rami degli
alberi, per fare festa.
L’Africa è stata deliberatamente e
sistematicamente distrutta da un potere di tale accanimento che sta
tutt’ora continuando la distruzione.
Ma questo potere sta diventando disperato.
Martin: Mi scusi, ha detto che c’era carbone o oro in Angola?
Credo Mutwa: Carbone, Cir. Ci sono diamanti in Angola, Sir.
E ho imparato da persone affidabili, che c’è più petrolio nel
sottosuolo dell’Angola, in certi luoghi, che in alcune parti del Medio
Oriente. E’ questa la ragione per cui l’Africa è stata distrutta?
E’ questa la ragione per cui le nostre nazioni sono state massacrate:
per il carbone sotto la superficie, per i diamanti?
Se è cosi, chi è l’intelligenza che c’è dietro?
Gli esseri umani hanno
meno valore dei minerali?
Gli esseri umani hanno meno valore del
petrolio?
Perché, Sir, il genocidio peggiore di ciò che Hitler abbia mai
commesso sugli Ebrei, sta ORA avvenendo in Africa e alle persone
d’America sembra che non gliene freghi un tubo. Perché?
Siamo i
migliori amici che gli Americani abbiano mai avuto; siamo la gente
migliore: compriamo prodotti americani. I nostri bambini voglio essere
come i bambini americani.
I nostri figli indossano jeans, Sir, e parlano
persino con accento americano, perché voi (l’intervistatore è
americano ndt) siete il nostro modello.
Perché permettete che veniamo massacrati? Perché? Perché?
Non
siamo solo uccisi dalla guerra, Sir, ma anche dalle droghe. Non
c’erano droghe in Sud Africa durante i giorni dell’apartheid . Ora,
sotto il nostro governo democratico, il nostro paese è diventato una
cloaca ubriaca fradicia di droghe. Perché?
Oggi, Sir, e parlo come shamano tradizionale, uno dei miei obbiettivi è
cercare di aiutare la gente per il problema droga. Sir, posso aiutare
un giovane africano che sta abusando di marijuana o hashish. Posso
aiutare un giovane africano che sia dipendente dalla Dakwa. Ma, Sir,
sono inutile, le mie abilità sono spazzatura e fallisco ripetutamente –
come altri come me – nell’aiutare i giovani neri che sono dipendenti
da una nuova droga che si chiama"crack".
E’ una droga durissima alla vista: come cioccolato indurito e sta’ roba
crea cosi tanta dipendenza che nessun shamano può aiutare una
giovane vittima di questa droga.
Chiedo alle persone degli Stati Uniti
d’America, chiedo ai miei fratelli e sorelle Nere che sono laggiù:
perché permettete , alche venga sterminato il Paese che è vostra
madre?
Non mi importa di ciò che dicono gli scettici, Sir. Mi scusi, mi perdoni
quando m’inalbero focosamente. Non mi importa di ciò che dicono gli
scettici, Sir, ma C’E’ una forza che distrugge l’Africa e non mi bevo la
stupidaggine che siano i banchieri o il FMI e altre grandi banche.
Non si uccidono le galline dalle uova d’oro: quindi perché i banchieri
vorrebbero distruggere l’Africa? C’è un’altra forza dietro questa
gente, una terribile forza aliena che fa le cose dietro le quinte –
quanto prima lo riconosciamo meglio è Sir; è molto frequente per gli
esseri umani che sono nei guai, dare la colpa a forze altre, che non
quelle che sono dentro di loro.
Ma ho studiato la situazione in Africa dalla fine della Seconda Guerra
Mondiale e prima, ed ho prove che evidenziano una forza aliena al
lavoro in Africa.
Chi e cosa sta spazzando via le tribù più antiche dell’Africa? Per favore, Sir, lasci che le dica una cosa che ferisce la
mia anima, Posso?
Martin: Prego, continui.
Credo Mutwa: Scusi se parlo cosi tanto. Mi perdoni. Appartengo alla
nazione Zulù, una nazione di guerrieri, una nazione di saggi. La mia
gente, Sir, non è mai stata studiata approfonditamente dagli
antropologi bianchi, ma gli Zulù conoscono cose che se le dovessi
condividere con i suoi lettori, ne sarebbero strabiliati.
Lasci che le
mostri questo.
Gli Zulù SAPEVANO, tra le altre cose, che è la terra
che si muove intorno al sole e non viceversa.
Dicevano, per spiegare questa cosa agli iniziati, che la terra è una
creatura femminile e che il Sole è una creatura maschile e quindi la
Terra è quella mobile che danza intorno al Sole – la principessa
bellissima che danza intorno al re appassionato, che è il Sole.
La nostra gente sapeva che la Terra era una sfera. La nostra gente
sapeva dei germi e della loro funzione.
Quando l’uomo bianco arrivò
in Africa, da dove giunse questa incredibile conoscenza? Non so. Le
genti d’America e quelle d’Europa dicono che fu Albert Einstein che
se ne uscì con l’idea che lo spazio e il tempo non sono che la stessa
cosa.
La mia risposta a questo è: "No!"
La mia gente, gli Zulù sapevano che tempo e spazio sono una cosa
sola.
Nella lingua Zulù, uno dei nomi per lo spazio è umkati sequela per il
tempo è isikati. Ora, la nostra gente sapeva che spazio e tempo
erano una sola cosa e questo centinaia di anni prima della nascita di
Einstein. Inoltre, la nostra gente, come quella di Dogon, credeva che
ci sono 24 pianeti nella nostra parte di spazio, che sono abitati da
creature intelligenti di vari stati.
Questa conoscenza non è mai stata registrata nei libri ed io e mia zia
siamo i soli elevati sanusi [shamani] in Sud Africa ad essere i
detentori di tale conoscenza.
Mia zia è ancora viva (alla data della
intervista almeno… ndt). Ha circa 90 anni ed io ora sono prossimo
alla morte, dato che soffro di diabete: un killer terribile oggidì tra gli
Africani.
Cosa sto cercando di dirle è che, sebbene la mia gente avesse una
tale incredibile conoscenza, mai scritta nei libri, gli Zulù oggi, una
grande percentuale di loro, sono vittime dell’HIV o direttamente dell’AIDS.
E’ stato calcolato, Sir, che nei prossimi 50 anni, ¾ abbondanti della
popolazione Zulù nel Natal morirà.
E sono il detentore di oggetti sacri
che ho ereditato da mio nonno. Sono, dal lato di mia madre, un
discendente diretto dell’ultimo vero re Zulù, Dingame. E il mio dovere
dovrebbe essere quello di proteggere la mia gente da qualsiasi cosa
minacci la loro esistenza.
Guardi per favore, Sir. Chiunque studi l’umanità con amore, con
comprensione e cura, riconosce che c’è un Dio luminoso che lotta per
nascere in ognuno di noi. Cerchiamo di contrattaccare, anche se
molti non ne sono consapevoli.
Sviluppiamo l’attitudine di voler proteggere il nostro pianeta, al di là di
chi e cosa siamo.
Ci sono capi in Africa che ti multano molto
pesantemente se ti vedono distruggere un albero senza motivo.
Questa cosa era frequente in passato, ma è scomparsa con la venuta
del Bianco, ma ora sta ritornando.
L’essere umano sta diventando, sta lottando per diventare un essere
più evoluto, rispettoso e amorevole e gli alieni non lo accettano
passivamente.
Stanno facendo in modo che ci ammazziamo ancora l’un l’altro.
E
sono preoccupato per ciò che sta per accadere. Sir, posso mostrarle
molte cose strane che le genti d’Africa fecero per proteggersi contro i
grigi alieni. Le cose che la nostra gente fece non furono a conseguenza della superstizione, ma di una terribile esperienza
personale.
Un giorno spero di poter condividere con lei, Sir, la storia di come
sono stato "preso", come diciamo.
Crediamo, Sir, che i Mantindane
("il tormentatore"), i Grigi, siano veramente servitori del Chitauli.
Questo a differenza di cosa pensano i Bianchi – molti Bianchi
pensano la cosa sbagliata, Sir - ovvero che i Mantindane stiano
facendo con noi esperimenti. NO.
Ripeto, non li fanno.
Chiunque sia
passato per l’inferno di questi esseri, le dirà che non c’è nulla di
sperimentale in ciò che fanno. C’è una gelida, insensibile
determinazione e non fanno ciò che fanno a noi per se stessi, ma per
creature più grandi di loro.
Per favore, mi può dare un po’ di tempo per condividere con lei
cosa mi accadde?
Martin: Oh si, assolutamente, prego. Abbiamo tutto il tempo che ci
serve.
Credo Mutwa: Sir, era un giorno ordinario, un giorno qualsiasi. Il
tempo era bello nello Zimbawe, nei monti orientali che si chiamano
Inyangani. Ero stato istruito dal mio insegnante ad andare a cercare
un’erba speciale che dovevamo usare per guarire un certo iniziato
che stava terribilmente male.
Il mio insegnante, una donna, Mrs.
Moyo, era una Ndebele, dallo Zimbabwe, una volta noto come
Rhodesia.
Cercavo questa erba e non pensavo a niente e non avevo nessun
credo in queste creature. Non le avevo mai incontrate prima e
sebbene noi Africani crediamo in molte cose, ero poderosamente
scettico persino in merito a certe entità, nelle quali credevamo a quel
tempo, perché non avevo mai incontrato nulla di simile prima.
Tutto ad un tratto, Sir, noto che la temperature intorno a me era
scesa, nonostante fosse un caldissimo giorno africano. Noto
improvvisamente che faceva freddo e che c’era qualcosa che
sembrava una nebbiolina blu-luminosa che faceva come un mulinello
intorno a me che si frapponeva tra me e il paesaggio ad est.
Ricordo che mi chiesi, stupidamente, cosa significava quella cosa,
perché avevo appena iniziato a scavare per prendere una di queste
erbe che avevo trovato.
Improvvisamente, mi trovai in un posto molto
strano che sembrava un tunnel dai fianchi di metallo.
Avevo anni
prima lavorato in miniera e dove ora mi trovavo, sembrava essere un
tunnel di una miniera che aveva le pareti di un metallo argenteo-grigiastro.
Ero sdraiato su ciò che sembrava essere una panca di lavoro molto
pesante e molto larga, o un tavolo di lavoro, Sir. Tuttavia non ero
incatenato al tavolo. Ero semplicemente sdraiato là e mi mancavano
i pantaloni ed anche gli stivali pesanti che portavo sempre quando
andavo nella savana.
All’improvviso, in questa strana stanza fatta a
tunnel, vidi ciò che pareva uno scialbo grigio che guardava con la
testa, creature scialbe che si muovevano intorno a me.
C’erano luci in questo luogo, ma non luci come le conosciamo:
sembravano pezze di qualcosa di luminescente. E c’era qualcosa
sopra l’entrata lontana che sembrava una scritta e che era contro la
superficie grigiastra-argentea e queste creature stavano venendo da
me, ma ero ipnotizzato, come se l’incantesimo fosse stato fatto sulla
la mia testa.
Ma guardai le creature mentre venivano verso di me. Non sapevo
cosa erano. Ero spaventato ma non potevo muovere le mie gambe o
le mie braccia. Ero semplicemente sdraiato là, come un agnello
sull’altare sacrificale.
E quando le creature vennero verso di me, sentii in me la paura.
Erano creature piccole, della statura quasi di un pigmeo africano.
Hanno teste molto larghe, braccia molto piccole e gambe molto sottili.
Notai, Sir, poiché sono un artista, un pittore, che queste creature
erano fatte male dal punto di vista di un artista. Le loro membra erano
troppo lunghe per il loro corpo e il loro collo molto sottile e le loro
teste molto larghe come fossero delle angurie giunte a piena
maturazione.
Avevano strani occhi, che sembravano occhialoni. Non avevano nasi
come noi, ma solo piccoli buchi da ambo i lati di un’area che era
cresciuta tra i loro occhi. La loro bocca non aveva labbra, ma solo un
taglio come fosse stato fatto da un rasoio. E mentre guardavo queste
creature, Sir, affascinato in modo sconcertante, sentii qualcosa vicino
alla mia testa, che aveva a che fare con la mia testa.
Quando guardai sopra, c’era un’altra creatura: leggermente più
grande dell’altra e stava in piedi davanti alla mia testa e mi guardava
dall’alto al basso. Guardai nei suoi occhi e fui totalmente ipnotizzato e
sa, ero ammaliato. Guardai negli occhi di questa cosa e notai che la
creatura voleva che continuassi a guardarla negli occhi.
Guardai e vidi che oltre queste “fodere” sopra i loro occhi, potevo
vedere i veri occhi della creatura, dietro questi occhialoni neri.
Gli
occhi di questa creatura erano tondi, con pupille verticali come quelle
di un gatto. E la cosa non muoveva la sua testa. Respirava, potevo
vederlo. Potevo vedere un po’ di movimento delle narici, che si
chiudevano, ma Sir, se qualcuno mi dicesse che avevo l’odore di
quella creatura, veramente, gli darei un pugno in testa.
Martin: (risa)
Credo Mutwa: La creatura puzzava in modo indicibile. Aveva uno
strano odore, che stringeva la gola, un odore chimico, come uova
marce o come rame bollente [zolfo], un odore molto forte. E la
creatura mi vide guardarla e guardò verso di me e, tutto ad un tratto
ho sentito un dolore terribile, spaventoso alla mia coscia sinistra,
come se una spada fosse stata conficcata nella mia coscia sinistra.
Urlai di dolore, orribile, chiamando mia madre e la creatura mise la
sua mano sulla mia bocca. Sai, Sir, era come …se vuol sapere come
era..prenda la zampa di un pollo vivo e la metta contro le sue labbra.
Ecco come sentivo la mano di quella creatura sulla mia bocca. Aveva
delle dita sottili e lunghe che avevano più articolazioni delle miei dita
umane. E il pollice era nel posto sbagliato. Ognuna delle dita terminava in un
artiglio nero, quasi come certi uccelli africani. La cosa mi diceva di
stare quieto. Non so quanto tempo andò avanti questa cosa, Sir, non
so.
Urlavo e urlavo e urlavo e poi, improvvisamente qualcosa fu estratto
dalla mia carne e guardai giù e vidi la mia coscia coperta di sangue e
vidi che una delle creature – ce n’erano quattro oltre a quella che mi
stava sopra la testa– indossavano delle tute strette, che erano grigio-argentee in colore e la loro carne ricordava quella di un certo tipo di
pesce che troviamo nel mare del Sud Africa.
La creatura che mi stava sopra la testa sembrava femminile. In
qualche modo era diversa dalle altre. Era più alta, più grande. Anche
se non aveva i seni come una donna, sembrava essere femminile.
E gli altri sembrava che avessero paura di questa cosa, non so come
posso descriverlo.
Quindi mentre tutto ciò di così terribile continuava,
un’altra delle creature venne verso di me – camminava di lato, quasi
sobbalzando come fosse ubriaca- venne lungo il tavolo al mio lato
destro e rimase vicina a quella che stava sopra la mia testa.
Prima che capissi cosa stesse accadendo, questa creatura conficcò
nella mia narice destra qualcosa che era come una piccolo penna a
sfera d’argento con un cavo alla fine e la pigiava gelidamente dentro
la mia narice.
Sir, il dolore fu inimmaginabile in questo mondo. Il sangue si sparse
ovunque.
Stavo soffocando e cercai di urlare ma il sangue entrava nella mia gola. Un incubo. Quindi la cosa ri-estrasse quel che mi
aveva conficcato e lottai per sedermi. Il dolore era terribile ma l’altra
cosa sopra la mia testa mise la sua mano sulla mia fronte e mi tenne
giù con pochissima forza.
Stavo soffocando e cercando di sputare il sangue e infine mi riuscì di
girare la testa verso destra per sputare il sangue e poi non so quel
che la creatura mi fece. Tutto quel che so è che il dolore scomparve e
al posto del dolore ebbi delle visioni strane nella testa, di città, alcune
delle quali riconobbi dai miei viaggi - ma, città che erano mezze
distrutte, con edifici a cui erano saltati i piani superiori, con finestre
come orbite vuote in un teschio umano. Ebbi ripetutamente queste
visioni. Tutti gli edifici che vidi erano mezzi affogati in acqua rossastra e
fangosa. Come ci fosse stata una alluvione e gli edifici uscivano da
questa alluvione, parzialmente distrutti da un disastro di qualche tipo;
fu una vision terribile.
Quindi, prima di saperlo, una delle creature, quella che stava vicino
ai miei piedi, cacciò qualcosa nel mio organo sessuale, ma questo
non fece male, solo una violenta irritazione, come se stessi facendo
l’amore con qualcosa o qualcuno.
E quindi, la creatura ritrasse la
cosa, che era come un piccolo tubo nero che aveva forzato dentro il
mio organo sessuale: feci qualcosa che produsse uno strano risultato
e non lo feci intenzionalmente. Credo che la mia vescica si aprì ed
urinai direttamente nel petto della creatura che aveva tirato fuori la
cosa dal mio organo.
Se le avessi sparato non avrebbe avuto la reazione che ebbe.
Sbandò indietro e quasi cadde e poi come un insetto ubriaco perso,
vacillò via e lasciò la stanza. Non so cosa fece la mia urina, ma
questo accadde.
Dopo poco, le altre creature se ne andarono, lasciandomi con un
lieve dolore alla narice, con il sangue sulla mia coscia e il tavolo
bagnato di urina. E la cosa che stava sopra la mia testa non si era
mossa. Stava ancora là con la sua mano destra che toccava la sua
spalla sinistra in uno strano e bel modo femmineo. Stava là e mi
guardava.
Non c’era espressione nella sua faccia. Non ho mai sentito nessuna
delle creature parlare o fare qualche rumore. Tutto ciò che so è che
sembravano essere mute.
Quindi, da qualche parte, arrivarono altre due creature, una delle quali fatta completamente di metallo.
Persino nel peggiore dei miei incubi vedo ancora questa creatura.
Era alta, grande. E l’area in cui eravamo era troppo piccolo per lei.
Camminava curvandosi un po’ in avanti, muovendosi in avanti ed era
decisamente qualcosa che non era vivente.
Una creatura di metallo, un robot di qualche tipo.
Arrivò e si fermò
vicino ai miei piedi, con tutto il suo corpo goffamente piegato,
guardandomi. Non aveva né bocca né naso. C’erano solo due occhi
luminosi che sembrava cambiassero colore e muoversi in qualche
modo, come un crepitio di un dispositivo elettrico.
Quindi, dietro questa enorme e ripiegata creatura, ne arrivò una che
mi sorprese. Era molto, molto, molto, molto gonfia Sir, cosi appariva.
Aveva la pelle rosa ed un corpo molto umano e biondastro. Occhi
molto luminosi, blu e a mandorla. I capelli sembravano come nylon.
Aveva guance molto alte ed una bocca quasi umana, con labbra
piene ed un piccolo mento a punta.
La creatura, Sir, era decisamente
femminile ma come artista e pittore, quale sono oltre che scultore,
notai che era totalmente sproporzionata. Era sbagliata. Prima di tutto
i seni erano piccoli e a punta e troppo in alto sul petto, non dove i
seni di una donna normale dovrebbero essere. Il corpo era possente,
quasi grasso, ma le gambe troppo corte e le braccia pure in
proporzione al resto del corpo.
Venne verso di me, mi guardò dall’alto in basso e prima che sapessi
cosa faceva, si accoppiò con me.
Fu una esperienza terribile, Sir,
persino peggio di quanto mi era stato fatto prima. Persino ora il
trauma di quell’evento ha condizionato la mia vita, persino ora 40
anni dopo. Dopo di ciò, quando la creatura se ne andò, lasciando
solo la creatura che stava intorno alla mia testa, quest’ultima mi
scosse prendendomi i capelli, mi afferrò per la testa e mi forzò a
scendere la tavolo.
Lo feci e tale fu lo stato in cui ero che caddi sulle ginocchia con le
mani a terra. Allora notai che il pavimento era strano. Aveva uno
schema che si muoveva che continuava a cambiare: schemi mobili
viola, rossi, verdastri su uno sfondo grigio metallico.
Di nuovo la
creatura mi tirò per i capelli , forzandomi a mettermi in piedi e mi
spinse brutalmente obbligandomi a seguirla. Sir, mi ci vorrebbe
troppo a descrivere cosa vidi in quello strano posto, quando la
creatura mi spinse brutalmente di stanza in stanza.
Tutt’ora la mia mente non può afferrare ciò che vidi. Tra le molte cose
che vidi c’erano enormi oggetti cilindrici, fatti di qualcosa che
sembrava essere un qualche tipo di vetro, che andavano dal soffitto
al pavimento del luogo che stavamo attraversando e che sembrava
essere una sorta di liquido rosa grigiastro.
In questo liquido vidi piccole edizioni di creature aliene che
fluttuavano in tondo come piccole rane, dentro questo liquido. Non
potevo capire cosa era, cosa mio stessero mostrando. Ma poi,
nell’ultima stanza in cui venni condotto, visi persone ed altre strane
creature sdraiate su un tavolo, che, persino ora, la mia mente non
può mettere insieme in un significato compiuto.
Passai accanto ad un uomo bianco, un vero Bianco che aveva
l’odore di un essere umano : puzzava di sudore, urina, escrementi e
paura. Quest’uomo era sdraiato su un tavolo come quello su cui ero
io prima; guardai nei suoi occhi e lui guardò nei miei mentre gli
passavo accanto. Quindi mi trovai fuori nella savana. Vidi che non
avevo i pantaloni.
Avevo un tremendo dolore nel mio fianco sinistro ed anche nel mio
pene che cominciava a gonfiarsi e quando cercai di urinare, il dolore
arrivò al culmine. Mi tolsi la maglietta e la usai per farmi un perizoma
e camminai per la savana.
Per prima incontrai un gruppo di giovani neri della Rhodesia che mi
guidarono al villaggio della mia insegnante.
Quando arrivai fuori dal
villaggio, puzzavo cosi terribilmente che ogni cane del villaggio mi
abbaiava contro e mi ringhiava dietro per farmi a pezzi. Fu solo la
mia insegnante e suoi altri studenti che mi salvarono la vita quel
giorno. La mia insegnante i gli abitanti del villaggio non erano affatto
sorpresi di quel che ebbi da dire loro.
Lo accettarono, Sir.
Mi dissero che ciò che mi era accaduto, era
capitato a molti altri prima e che ero fortunate ad essere ritornato
vivo, perché molti erano scomparsi in quella parte di terra, senza
mai essere più ritrovati, Bianchi e Neri.
Sir, la faccio breve. Nell’anno seguente, il 1960, consegnavo dei
pacchi nella città di Johannesburg. Vede, lavoravo in un negozio di
cose rare e curiose, quando un bianco mi urlò dietro di fermarmi.
Pensai che l’uomo bianco fosse un poliziotto della polizia segreta
che volesse controllarmi i documenti di identità.
Quando cercai di mostrare i documenti, mi disse con rabbia che non
voleva vedere i miei puzzolenti documenti. Sir, mi fece questa
domanda: "Ascolta, dove diavolo ti ho già visto io prima? Chi sei?"
Dissi: "Non sono nessuno signore, solo un uomo che lavora."
Mi disse: "non prendermi per il culo, uomo; chi diavolo sei? Dove ti ho
viso prima d’ora?"
Allora lo guardai. Riconobbi i suoi lunghi arruffati
capelli bruno-dorato, i suoi ridicoli baffi e la barba.
Ricordai i suoi occhi blu, pieni di sangue e il nudo terrore che brillava
nei suoi occhi e la sua pelle pallida come quella di un’oca.
Dissi:
“Meneer", che è il modo africano. "Meneer – ti ho visto in
Rhodesia in un certo luogo sottoterra."
Se avessi colpito con un
pugno questo uomo bianco, non avrebbe reagito nel modo in cui fece
ora, Sir. Si voltò e andò via con una terribile espressione e scomparve
dall’altro lato della strada.
Ora sommariamente questo è ciò che mi è capitato Sir, ma non è
una esperienza che ho fatto solo io. Da quel dì ho incontrato molte, molte, molte persone che ebbero
un’esperienza identica a quella che ho raccontato e la più parte erano
tradizionali uomini neri e donne che non sapevano né leggere né
scrivere. Venivano da me per cercare aiuto come shamano, ma io
stesso ero alla ricerca di qualcuno di più saggio di me perché mi
dicesse esattamente che era successo a me.
Perché, Sir, quando si viene presi dai Mantindane, si è così
traumatizzati, la vita cambia cosi tanto, ci si sente cosi imbarazzati e
ci si vergogna di sé cosi tanto, che nei confronti di se stessi si
sviluppa un senso di odio, che non si riesce a capire e ci sono dei
cambiamenti sottili nella propria vita che non hanno senso per te.
Uno: si sviluppa uno strano senso di amore per l’umanità.
Vorresti
scuotere tutti per le spalle e dire: "Ehi, svegliatevi gente! Non siamo
soli. Io SO che non lo siamo!"
E anche si sviluppa un sentire che la tua
vita non ti appartiene più; inoltre senti l’urgenza di muoverti da un
luogo all’altro, di viaggiare.
Ci si preoccupa del futuro, della gente.
E un’altra cosa Sir, speravo
un giorno che lei mi avrebbe mandato persone che verificassero di
persona: si sviluppa una conoscenza che non appartiene a te.
Si sviluppa una comprensione dello spazio, del tempo e della
creazione, che non hanno un senso per te umano: è uno stato, dopo
le terribili torture, dopo che dal tuo corpo sono state rimosse delle
sostanze, succede uno specie di scambio in cui improvvisamente sai
cose che sanno i Mantindane, ma che non sanno le persone comuni.
Ma, Sir, so che questa condivisione con Dio accade spesso anche
quando.. per esempio una volta, nel 1966, in Sud Africa, Sir, venni
arrestato ed interrogato piuttosto selvaggiamente dalla polizia.
Era
quello il tempo in cui ogni intellettuale nero, indipendentemente da chi
fosse, veniva visitato da questi tipi malvagi che a volte ti torturavano,
che ti mettevano addosso dei dispositivi elettrici e facevano domande
etc etc..
A volte quando questi “esseri umani” ti stavano torturando spesso
sentivi quel che stavano pensando. In qualche modo, quando subisci
una tortura da esseri umani, non solo dai Mantindane, c’è un
trasferimento di pensiero. Per esempio quando un poliziotto della
polizia segreta particolarmente malvagio stava venendo da te per
prenderti a botte, SAPEVI ciò che stava pensando persino prima che
facesse irruzione nella stanza in cui eri detenuto.
Sapevi che sarebbe venuto e sapevi esattamene cosa stava
pensando e ciò che intendeva farti.
Ecco perché dico le cose strane
che mi inondano la mente e ciò che inondò la mia mente quel giorno
erano visioni dalla mente dei Mantindane.
Da quel giorno – sono di
una istruzione limitata, trovavo difficile parlare, tanto meno scrivere in
inglese: mi ci vuole molto per dire le cose che le persone con un
migliore inglese direbbero in poche parole.
Ma le mie mani sono in
grado di fare cose che nessuno mi ha mai insegnato.
Faccio motori, motori a razzo che veramente funzionano. Faccio
fucili, di qualsiasi tipo io voglia, chiunque mi conosce glielo dirà e Mr.
David Icke, Sir, può mostrarle le foto di ciò che ho fatto intorno alla
mia nuova casa. Ho fatto grandi robot da frammenti di ferro ed alcuni
di loro funzionano.
Non so da dove ho acquisito questa conoscenza. E da quel giorno terribile, le visioni che ho visto da quando sono bambino e i segni
ordinari che ho come shamano sono cresciuti molto più
intensamente.
Non so perché e voglio saperne la ragione.
Ma posso dirle Sir, che queste creature, che le persone erroneamente
chiamano alieni, non sono affatto alieni. Dopo tanti anni in cui indago
nella questione, per cercare di capirla, posso dirle questo: i
Mantindane e gli altri tipi di esseri alieni di cui è a conoscenza la
nostra gente, sono sessualmente compatibili con gli esseri umani.
I Mantindane sono in grado di impregnare le donne africane. E mi
sono imbattuto in molti di questi casi durante più o meno gli ultimi 30
anni.
Per esempio, secondo la nostra cultura l’aborto è considerato come un assassinio. E se una donna tribale da un’area rurale del Sud
Africa viene trovata incinta da una persona sconosciuta e poi la sua
gravidanza sparisce, allora Sir, i parenti della donna la accusano di
aver fatto un aborto, e naturalmente lei lo nega.
E a causa della lotta che ne risulta tra lei e i parenti, i parenti del
marito allora lei sfida gli accusatori a portarla da un sangoma, ovvero
una persona come me.
Il sangoma a volte esamina la persona e se trova che è stata incinta
e trova che il suo feto in qualche modo è stato rimosso – una cosa
che quando fatta dai Mantindane risulta in ferite specifiche alla donna
che nessuno senza esperienza può riconoscere- allora il sangoma sa
che la donna sta dicendo la verità.
Anche l’odore che aleggia intorno alle persone che sono state tra le
mani di un Mantindane, quell’indimenticabile uomo meticoloso,
aleggia sempre intorno alla donna che è stata impregnata dal
Mantindane, indipendentemente da quanto profumo o cipria lei usi.
E’ questo il perché molti di questi casi arrivano sulla soglia della mia vita.
I Sangoma mi portano in gran numero queste donne, perché
pensano che io sia il migliore per aiutarli in simili problemi. Cosi negli
ultimi 40 anni circa, ho ricevuto molte donne che sono state
veramente impregnate dai Mantindane e le cui gravidanze sono
terminate misteriosamente lasciando la donna con un senso di
profanazione, con un senso di colpa e rifiutata dalla sua famiglia.
Diventa quindi mio dovere convincere la famiglia della innocenza
della donna, cercare di guarire il terribile trauma spirituale, mentale e
fisico che la donna ha subito ed aiutarla ed aiutare i membri della sua
famiglia a dimenticare ciò che è accaduto.
No, Sir: se questi alieni fossero di un pianeta lontano, come
potrebbero impregnare le donne? E perché quella strana creatura,
che era nuda, con i peli rossi al pube, che si arrampicò sopra di me
su quel tavolo da lavoro, perché aveva un organo che, sebbene
leggermente differente da quello di una donna normale, era tuttavia
riconoscibile come organo femminile?
L’organo della creatura era al posto sbagliato. Era leggermente più
frontale di quello che una donna normale ha tra le gambe. Ma era
riconoscibile e sembrava un organo femminile. Aveva i peli come un
organo di una donna.
Cosi, Sir credo che questi cosiddetti alieni non
arrivino da lontano affatto.
Credo che siano qui con noi e credo che hanno bisogno di sostanze
da noi proprio come noi esseri umani usiamo certe cose dagli
animali selvatici, come le ghiandole delle scimmie per alcuni scopi
egoistici personali.
Credo, Sir, che dovremmo studiare questo fenomeno pericoloso con
molta, molta chiarezza e menti oggettive. Troppe persone cadono
nella tentazione di guardare a questi alieni come creature
“sopranaturali” .
Sono creature solide, Sir. Sono come noi. Inoltre, sto
per fare qui una affermazione che sarà una sorpresa: gli alieni Grigi, Sir, sono commestibili. Sorpreso?
Martin: la prego, continui
Credo Mutwa: Ho detto, Sir, che i Grigi sono commestibili.
Martin: Si ho sentito e desidero molto sapere il resto…
Credo Mutwa: La loro carne è proteina proprio come la carne
animale sulla Terra ma, chiunque ingerisca una carne aliena da
Grigio arriva molto, molto vicino alla morte. A me è quasi successo.
Vede, in Lesotho c’è una montagna che si chiama Laribe; viene
chiamata la montagna della “pietra che piange” (Crying Stone
mountain).
In più occasioni, circa negli ultimo 50 anni, delle astronavi
aliene si sono schiantate contro questa montagna. E l’ultimo
incidente fu riportato dai giornali non molto tempo fa.
Un Africano che crede che queste creature siano dei, quando
trovarono il cadavere di un alieno Grigio morto, lo presero, lo misero
in una sacco e lo portarono nella savana, dove lo smembrarono e lo
mangiarono in modo rituale.
Ma alcuni di loro morirono come risultato per aver ingerito quella
cosa.
Circa un anno prima che avessi l’esperienza nelle Inyangani
Mountains, mi era stato dato da un amico in Lesotho, della carne
“umana” che lui chiamava di un dio del cielo. Io ero scettico. Mi diede
un piccolo pezzo di Grigio, una roba piuttosto secca, che lui disse era
la carne.
E una notte io, lui e sua moglie mangiammo in modo rituale questa
cosa.
Dopo averla mangiata Sir, esattamente il giorno dopo, i nostri
corpi ebbero una eruzione che non avevo mai visto nella mia vita. I
nostri corpi erano pieni di sfoghi ed orticaria, come avessimo una
piccola varicella.
Ci faceva prurito, era orribile, specialmente alle ascelle e tra le
gambe e sulle natiche. Le nostre lingue iniziarono a gonfiarsi. Non
potevamo respirare. Per un po’ di giorni il mio amico la moglie ed io siamo stati totalmente impotenti, seguiti segretamente da iniziati che
stavano studiando sotto il mio amico, che era uno shamano.
Andai molto vicino alla morte.
C’era emorragia da quasi ogni orifizio
nel nostro corpo. Andavamo di corpo con moltissimo sangue. A
stento potevamo camminare e respirare. Dopo 4 o 5 giorni, lo sfogo
terminò, la pelle si squamò e cadde. Cominciammo a spelarci in
scaglie come quelle di un serpente che cambia pelle.
Sir, fu una delle più terribili esperienze che dovetti attraversare.
Infatti, quando cominciai a sentirmi meglio, penso che la mia
adduzione da parte dei Mantindane fosse il risultato diretto dell’aver
ingerito la sua carne, da una di queste creature
Non avevo creduto che ciò che il mio amico mi aveva dato fosse la
carne di una creatura. Pensavo fosse una radice, un’erba o simile.
Ma dopo, mi sono ricordato del gusto della carne, che aveva un
sapore come di rame e lo stesso tipo di odore che avrei dovuto
incontrare nel 1959.
Dopo che l’eruzione cutanea scomparve, mi
stavo comunque spelando e ogni giorno venivamo spalmati dagli
iniziati, dalla testa ai piedi, con l’olio di cocco.
Uno strano
cambiamento ci colse, Sir, che chiedo alle persone di conoscenza nel
suo paese, che leggeranno questo articolo, di spiegarmi.
Demmo i numeri, stavamo veramente fuori. Cominciammo a ridere
come veri fuori di testa. Era un ha-ha-ha-ha-ha-ha, giorno dopo
giorno; per la minima cosa iniziavamo a ridere a crepapelle, per ore,
fino ad essere completamente esauriti.
Poi il riso ci lasciò.
Ed un’ altra cosa strana accadde, una cosa che il
mio amico disse era l’obiettivo che quelli che mangiavano la carne di
un Mantindane volevano raggiungere. E’ come se avessimo ingerito
una strana sostanza, una droga, come non ne esistono su questa
Terra.
Improvvisamente, le nostre emozioni si accentuarono.
Quando bevevamo acqua era come bevessimo vino o qualcosa di
simile.
L’acqua divenne deliziosa come una bevanda fatta dall’uomo.
Il cibo
iniziò ad avere un gusto incredibile.
Ogni sentire era amplificato ed
indescrivibile: era come fossi uno con il cuore dell’universo. Non
posso descriverlo in altro modo.
E questo sentire di incredibile
intensità durò per oltre 2 mesi. Quando sentivo la musica, era come
ci fosse la musica dietro la musica. Quando dipingevo immagini – che
è quello che faccio per vivere- e quando tenevo sulla punta del
pennello un colore particolare, era come ci fossero altri colori nel
colore.
Era una cosa indescrivibile, Sir. Persino ora non la posso descrivere.
Ma mi lasci andare ad altro ora, Sir.
I Mantindane non sono gli unici esseri alieni che noi Africani abbiamo
visto e di cui sappiamo e di cui abbiamo storie da raccontare.
Molti,
molti, molti secoli fa, prima che l’uomo bianco arrivasse in Africa, noi
Africani incontrammo una razza di esseri alieni che assomigliava ai
bianchi europei che avrebbero invaso poi l’Africa.
Queste creature aliene sono alte. Alcuni di loro sono fatti piuttosto
bene, come atleti, hanno occhi blu leggermente a mandorla e zigomi
alti. Hanno capelli dorati e sembrano proprio gli Europei odierni con
una eccezione: le loro dita sono fatte in modo meraviglioso, lunghe e
come quelle di musicisti e artisti.
Ora, queste creature giunsero in Africa dal cielo, in un veicolo che
sembra il boomerang degli Australiani. Ora, quando uno di queste
veicoli scese per atterrare, crea un vortice ventoso di sabbia, che
produce un suono ampio, come quello di un tornado. Nella lingua di
alcune tribù africane, un vortice di vento è zungar-uzungo. Ora, la
nostra gente diede molti nomi a questi alieni dalla pelle bianca.
Li
chiamarono Wazungu, una parola che vagamente significa "dio" ma letteralmente significa "gente del diavolo polvere o il vento a vortice".
E alla nostra gente questi Wazungu furono famigliari dall’inizio ...
Oppure, per chi preferisce ascoltare, ecco l'intervista completa a Credo Mutwa (il racconto continua a 1 ora e 10 minuti circa nel video: 1:11:12:)
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