giovedì 13 giugno 2019

Eckhart Tolle: la mia esperienza di Illuminazione

di Eckhart Tolle

Fino al mio trentesimo anno di età, ho vissuto in uno stato di ansia quasi continua, intervallato da periodi di depressione suicida. Adesso, mi sembra di parlare di qualche vita passata o della vita di qualcun altro.

Una notte, non molto dopo il mio ventinovesimo compleanno, mi svegliai nelle ore piccole con una sensazione di terrore assoluto.

Molte altre volte mi ero destato con una tale sensazione, ma in quella circostanza era più intensa che mai. 

Il silenzio della notte, i vaghi contorni dei mobili nella stanza buia, il rumore lontano di un treno in corsa: tutto sembrava così estraneo, così ostile e così totalmente privo di senso da provocarmi un profondo disgusto per il mondo....


Una notte, non molto dopo il mio ventinovesimo compleanno, mi svegliai nelle ore piccole con una sensazione di terrore assoluto. 

Molte altre volte mi ero destato con una tale sensazione, ma in quella circostanza era più intensa che mai. Il silenzio della notte, i vaghi contorni dei mobili nella stanza buia, il rumore lontano di un treno in corsa: tutto sembrava così estraneo, così ostile e così totalmente privo di senso da provocarmi un profondo disgusto per il mondo.

La cosa più disgustosa di tutte era però la mia esistenza. Che senso aveva continuare a vivere con questo fardello di infelicità? Perché proseguire questa lotta ininterrotta? Sentivo che una profonda brama di annullamento, di inesistenza, diveniva molto più intensa del desiderio istintivo di continuare a vivere.

“Non posso più vivere con me stesso”. Era questo il pensiero che continuava a ripetersi nella mia mente. Poi all’improvviso mi resi conto di quanto fosse strano. “Io sono uno o due? Se non posso vivere con me stesso, devono esserci due me: “io” e il “sé”, con cui “io” non può più vivere“. “Forse”, pensai, “soltanto uno dei due è reale”.

Rimasi così stordito da questa strana cosa di cui mi ero reso conto, che la mente mi si fermò. Ero del tutto cosciente, ma non vi erano più pensieri. Quindi, mi sentii attirato dentro quello che sembrava come un vortice di energia. Era un moto inizialmente lento e poi accelerato.

Fui colto da una paura intensa e il mio corpo iniziò a tremare.

In quel momento, udii le parole “non opporre resistenza”, come se fossero state pronunciate da dentro il mio petto. Mi sentivo risucchiare in un vuoto che sembrava essere dentro di me anziché al di fuori. Improvvisamente, non ebbi più paura e mi lasciai cadere in quel vuoto. Non ricordo che cosa accadde dopo.

Fui svegliato dal cinguettio di un uccello fuori dalla finestra. Non avevo mai udito un suono simile. Avevo ancora gli occhi chiusi e vedevo l’immagine di un diamante meraviglioso. Sì, se un diamante potesse emettere un suono, sarebbe stato come quello che udivo io. Aprii gli occhi. Le prime luci dell’alba filtravano fra le tende. Senza pensarci, sentivo, sapevo che nella luce vi è infinitamente di più di quanto noi ci rendiamo conto. Quella luminosità morbida che filtrava attraverso le tende era l’Amore stesso.

Mi vennero le lacrime agli occhi. Mi alzai e mi aggirai per la stanza. 

Riconoscevo la camera, eppure capii di non averla mai vista veramente prima d’allora. Tutto era nuovo e incontaminato, come se fosse appena venuto alla luce. Presi in mano alcuni oggetti, una matita, una bottiglia vuota, meravigliandomi della bellezza e della vitalità di tutte le cose.

Quel giorno passeggiai per la città pieno di stupore per il miracolo della vita sulla terra, era come se fossi appena venuto al mondo. Per i successivi cinque mesi, vissi in uno stato ininterrotto di profonda pace e beatitudine. In seguito, l’intensità di tale sensazione diminuì o forse era solo una mia impressione, perché quello stato era diventato ormai la mia condizione naturale.

Sapevo ancora darmi da fare nel mondo, ma capivo che niente di ciò che potevo ‘fare’ avrebbe aggiunto alcunché a ciò che già possedevo. Sapevo naturalmente che mi era accaduto qualcosa di profondamente significativo, ma non lo capivo affatto.

Soltanto diversi anni più tardi, dopo aver letto testi di argomento spirituale e avere trascorso del tempo con alcuni maestri spirituali, mi resi conto che ciò che tutti cercavano a me era già successo. 

Capii che l’intensa pressione della sofferenza di quella notte, doveva avere costretto la mia coscienza ad abbandonare la sua identificazione con il sé infelice e profondamente timoroso, che in definitiva è un’invenzione della mente. Tale abbandono doveva essere stato così completo, che questo sé falso e sofferente era crollato subito, come un giocattolo gonfiabile a cui fosse stato tolto il tappo.

Allora, ciò che era rimasto era la mia vera natura di onnipresente ‘Io sono’: consapevolezza allo stato puro prima dell’identificazione con la forma. In seguito, imparai anche a entrare in quel regno interiore senza tempo e senza morte, che in origine avevo percepito come un vuoto e a rimanere pienamente consapevole. Dimoravo in stati di beatitudine e di sacralità indescrivibili, al cui confronto perfino l’esperienza originaria che ho appena descritto impallidisce.

Giunse un momento in cui per un certo periodo non mi rimase nulla sul piano fisico. Non avevo rapporti umani, né lavoro, né casa, né identità socialmente definita. Trascorsi quasi due anni seduto sulle panchine dei parchi in uno stato di gioia intensissima. Ma anche le esperienze più belle finiscono. E la cosa più importante che mi è rimasta, è quel senso profondo di pace che da allora non mi ha più abbandonato.

Talvolta è molto forte, quasi palpabile, e anche altri riescono a percepirlo. Altre volte sta da qualche parte in sottofondo, come una melodia lontana. In seguito qualcuno cominciò a venire da me a dirmi: “Voglio quello che hai tu. Puoi darmelo o mostrarmi come si fa ad averlo?” E io rispondevo: “Ce l’hai già. Non lo percepisci perché la tua mente fa troppo rumore”.

Tratto da: “Il potere di adesso” di Eckhart Tolle



41 commenti:

  1. Vado dritto al punto come mio solito:

    Considero Eckart Tolle una furba operazione commerciale finalizzata al rispolvero in salsa New Age e qualcuno dice anche in salsa NWO (Il libro in inglese si intitola "The power of Now" infatti e facendo una trasposizione di lettere...) del pensiero di antichissime scuole iniziatiche.

    Il perché è presto detto: Nessuno o quasi legge più il pensiero dei vecchi "maestri", li definirò così per comodità linguistica, e se li legge non li mette in pratica perché esigono impegno, concentrazione e disciplina massime, tecniche e above all forza di volontà, ma una volontà davvero superiore.

    Ecco quindi all'inizio del nuovo millennio arrivare questa massiccia ondata di libri tipo The Secret (che ero in America quando è uscito, me lo hanno regalato, l'ho letto e buttato nel cestino subito dopo), questo di Tolle, e tanti altri.
    I quali ti mettono un po' di nozioncine facili facili tra il tempo di un sugo e un risotto e una seduta in palestra su come smettere di lamentarsi se fa troppo caldo o troppo freddo, godere della natura e di una panchina nel parco anche se sei disoccupato, e smettere di coltivare pensieri brutti e cattivi perché altrimenti siamo persone brutte e cattive e tutto quello che ci arriva è colpa nostra, amen.

    Di Tolle si è scritto e detto di tutto. Che Tolle non sia il suo vero cognome ma una rivisitazione di Thule, nome della società iniziatico- segreta di Hitler e Himmler. Che Eckart non sia un omaggio a Meister Eckart, teologo tedesco medievale neoplatonico, bensì un omaggio a Dieter Eckart, giornalista amico di Hitler...e così via.

    Al di là di tutto, una cosa bizzarra che risalta nel libro Il potere di Adesso è la totale mancanza di bibliografia alla fine.
    Qualcuno mi ha fatto notare che neanche Bibbia e altri libri sacri hanno la bibliografia alla fine, e allora che facciamo, buttiamo l'acqua sporca con tutto il bambino?

    Ma non scherziamo per cortesia.
    Intanto i libri cosiddetti sacri possono piacere o non piacere, essere seguiti o meno, interpretati o quel che si vuole, ma contengono insegnamenti esoterici di altissimo livello che vanno ben oltre i personaggi usati e creati allo scopo di "distribuire" quei messaggi a tantissime persone, e poi sono a torto o a ragione considerati provenienti da Dio stesso.

    Possiamo quindi paragonare il libro di Tolle ai suddetti libri?
    La verità secondo me è che non è presente alcuna bibliografia per non stimolare l'acquirente-lettore a fare ricerche approfondite su ogni concetto espresso nel libro, perché altrimenti ne scoprirebbe delle belle. Posto che al giorno d'oggi esista ancora qualcuno oltre i soliti quattro gatti che spulci la bibliografia a fine libro e faccia ricerche incrociate....

    Comunque sia, i libri di Tolle soddisfano i palati non certo raffinati di tutta una pletora e categoria di persone che necessita di manualetti del fai da te su praticamente ogni argomento dello scibile umano, un Bignami per ogni occasione insomma, dal come contattare il proprio parassita astrale detto anche angelo custode a come restare fortemente entro le prigioni mentali non avendo cambiato nulla di sostanziale al proprio interno però sentendo di essersi svegliati e di aver raggiunto stati superiori (di rincretinimento).

    A questo punto molto meglio rileggersi tutti i vecchi Topolino, che sono anche graficamente belli e si impara molto di più.
    Provocazione? Neanche tanto.

    Enoch

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    1. grazie!! hai dato voce in modo chiaro e esplicativo a tutti i dubbi che mi frullavano in testa.. pensavo di essere beceramente diffidente.. chissà.. una forma di rifiuto inconscio.. invece almeno ora ritengo le mie perplessità più che legittime!

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  2. E' più facile (per modo di dire) avere un risveglio spirituale, che mantenere in modo perenne tale risveglio. A me sto Eckhart Tolle lo dico proprio a pelle, non mi piace per niente, nonostante il suo messaggio spirituale sia praticamente il top, solo che è il messaggero in questo caso a non essere adatto, le sue vibrazioni sono disarmoniche. La gente ci va matta per sto Tolle, qualcosina di utile c'è nei suoi libri: la presenza, il corpo di dolore, la meditazione, ecc... però a pelle, boh, non saprei spiegarlo meglio, quando mi concentro sulla sua immagine, sul suo sguardo, sui contenuti dei suoi libri, c'è qualcosa che stona, qualcosa che non quadra, mi suscita delle sensazioni di disarmonia, mi sembra una spiritualità forzata, coercitiva, ogm (inorganicamente subdola). In più occasioni è stato anche fotogrammato in alcuni video su youtube nelle sue conferenze meditative, mentre aveva degli spasmi anomali sul viso, cioè, mentre parlava di presenza interiore, con quel suo modo di esprimersi tipico di un incantatore, era proprio la sua fisionomia somatico-facciale con quelle espressioni del viso tipiche di una persona che ha dei contorcimenti facciali, sembrava una smorfia di disgusto (tipo quelle persone che all'improvviso vanno in trance ipnotica e sono assenti a se stesse, forse momentaneamente parassitate, altro che presenza!) l'unica presente in Tolle è proprio la sua maschera, la sua personalità da controllato mentale (mk ultra) che rappresenta l'antitesi della "calma", della "beatitudine primordiale", della "serenità interiore", ecc.... Ma con queste mie considerazioni non voglio inficiare il messaggio di cui lui ormai si fa portavoce in giro per il mondo, non voglio neanche affermare con assoluta certezza che sia posseduto chissà da quale entità (ma può anche essere, tutto è possibile), è solo che tralasciando e mettendo da parte i suoi legami con Oprah Winfrey, una che è collegata agli ambienti filoprogressisti (per intenderci i famosi progressisti citati spesso da Gioele Magaldi) della lobby di cui fa parte Barack Obama. Comunque il guaio di tutta sta new age, è che oltre ad essere incompleta e distorta (l'anima valuta anche le sensazioni energetiche, e le sensazioni energetiche, cioè l'intento specifico di Eckhart Tolle, è impregnato di qualcosa di oscuro, qualcosa di falso, di artificiale), i suoi libri sono quelli che vengono anche conosciuti come i "polpettoni avvelenati", inoltre si è venuta a creare una vera e propria sovrasaturazione di informazioni e nozionistiche "spiritualeggianti" o forse è più corretto affermare di "spiritati", considerando anche che la maggior parte della gente non è ancora pronta per poter comprendere in pieno tutte queste ri-scoperte, riciclate in chiave accessibile e comprensibile per i profani. Si vocifera anche che nell'intento dell'attuale new age da una parte c'è un tentativo di deludere le aspettative generando un'indigestione di corsi, seminari, e chi più ne ha più ne metta, davvero un gran marasma. In ogni caso occorre fare sempre appello alla propria capacità di discernimento non solo quella razionale ma anche quella animica, la voce dell'anima spesso è mescolata assieme alle tante futilità del dialogo interno, ma tra tutto quel caos mentale, se si ha l'accortezza di testimoniare il proprio dialogo si può captare qualche giusta dritta, l'anima lo sa già che questa è una conoscenza spirituale inquinata.

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    1. ringrazio anche te.. hai esattamente descritto le mie percezioni.. mi sembra un maialino che grufola..una sensazione così forte.. che.. anche se dice cose "giuste".. non riesco a digerirle.. Credo nelle "illuminazioni" come "botte" di verità svelate.. i racconti zen servivano proprio per quello.. a scavalcare mediante un'intuizione.. secondo voi.. oggi "veri" maestri esistono?

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  3. Aggiungo anche che la presenza interiore è impossibile senza una esplorazione della propria chimica corporea, dei propri ritmi ormonali, senza una minima infarinatura sull'energia che scorre dentro il corpo umano, non ci può essere nessuna presenza, si rimarrà sempre dimentichi a sé stessi, per ricordarsi di sé stessi, per essere presenti, ci vuole la memoria, ma la memoria necessita del carburante, altrimenti è solo fuffa (cosi la gente rimane delusa e scoraggiata). Per onestà queste cose vanno dette, si può essere presenti se non si è presenti nelle esigenze del proprio corpo? è la propria biomacchina (il corpo fisico) che va studiato, va osservato, analizzato, per conoscerne i suoi meccanismi, le sue trappole, i suoi automatismi biochimici, se no, altrimenti è meglio lasciar perdere. La schiavità non è mentale, ma è estesa a tutto il corpo, un po' di respirazione addominale non basta per ottenere la presenza come sostiene Tolle, il corpo ha bisogno di essere preparato atleticamente, proprio come Bruce Lee, i monaci shaolin, i praticanti di arti marziali che studiano e sperimentano anche le energie sottili. Preferisco il lascito di Bruce Lee. Uno come Tolle è presente? basta spintonarlo e farlo cadere per terra non come se fosse un atto di bullismo (ma per testare il suo equilibrio, se la mente è in equilibrio anche il resto del corpo è in perfetto equilibrio), l'armonia esteriore è un segno della propria armonia interiore, si equivalgono a vicenda, poi vediamo se il suo ego emerge a livelli assurdi, secondo ha imparato soltanto a recitare, a simulare la parte dell'esemplare "spirituale", a reprimere il suo lato ombra. Bruce Lee si che era spietatamente presente, il suo sguardo intenso, la centratura del suo corpo, la sua gestualità, da tanti piccoli dettagli si evince che lui si che era veramente presente, non sto Tolle che al massimo sarà uno stregone moderno. Le persone vanno messe alla prova ma anche alle strette, in situazioni dove sono con le spalle al muro, da lì si vede veramente di che pasta sono fatte.

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    1. Ma sai che credo che Bruce Lee e anche il figlio siano stati fatti fuori proprio per quello che hai scritto? Grazie per l'intuizione che mi hai ispirato.

      Brandon Lee non era ancora ai livelli del padre ma ci sarebbe arrivato, e come il padre rappresentava un pericolo per quelle scuole iniziatiche segrete che vogliono tenere occultate queste tecniche al mondo.

      Magari è un mio delirio ma se lo è a me convince e parecchio e tanto mi basta.

      Enoch

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  4. Bravo Leitmotif, non ho voluto soffermarmi sulla fisiognomica (nei cui principi di base ho cominciato a credere anni fa) di Tolle ma hai già spiegato benissimo il concetto, e a me onestamente ricorda un serpente con sembianze umane, brutto segnale di possessione totale del soggetto.

    Concordo com tutto quanto hai scritto, specie con la questione arti marziali e quando dici che il sistema sta cercando proprio di creare un nauseante sovradosaggio di informazioni attraverso libri e conferenze tenute da personaggi oltre il discutibile (e se solo penso al tizio che sta tenendo conferenze in giro e va dicendo di essere l'unico canale italiano di Kryon mi si chiude il sesto chakra).

    Ma la massa questo crede di volere e questo le viene scodellato.

    Enoch


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    1. Grazie per le vostre riflessioni.
      Su Tolle sono perplessa, non sono mai riuscita a farmi un'opinione chiara... da una parte, quando lo senti parlare, così calmo e estatico che sembra fuori dal tempo, viene da credere alla sua esperienza ... o alla sua bravura di attore, non saprei. Ma c'è anche qualcosa in lui che mi stona e che non saprei definire.
      E, come diceva giustamente Leitmotiv (che saluto!), un conto è beccare qualche istante di "unione col tutto" e un conto è viverlo di continuo. Avete mai provato a fermare i vostri pensieri (stato comunemente chiamato: meditazione)? Per quanto tempo ci riuscite?

      Poi diciamocelo, dell' "here and now", mi sarei anche un po' stufata, appunto perché viene usato e abusato, e non solo dal punto di vista lucrativo.

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    2. E soprattutto che questo "here and now" non diventi una scusa per arrivare ad un "fuck the future" come ho sentito tanti ragazzi dire nei miei giri in Europa.
      Se esiste un futuro si costruisce proprio qui e adesso, con volontà e disciplina e restando centrati su chi si vuole diventare, altrimenti diventa sul serio un fottersene del futuro di questo pianeta in nome di un egoismo di matrice edonistica e rivolta solo al soddisfacimento di piaceri effimeri e vuoti. Che è esattamente ciò che sta accadendo in questa società liquida (Zygmunt Bauman docet).

      Enoch

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  5. Sul risveglio che dura 5 minuti avevo scritto qualche giorno fa in risposta non ricordo a chi, se fosse così facile non saremmo mica in queste condizioni nel mondo, saremmo tutti Buddha o Cristo e il pianeta Terra non avrebbe nemmeno più ragione di esistere, noi nemmeno.

    Enoch

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  6. Capire i giusti maestri è facile.

    I veri maestri e le vere scuole iniziatiche mettono l'esplorazione di se stessi, il raggiungre il sè profondo, al primo posto.
    Non ci sono tecniche miracolose, meditazioni e quant'altro, ma solo un lento continuo lavoro di chiedersi il perchè di ogni pensiero di ogni emozione che nascono dall'interazione con gli altri e con le cose del mondo.

    Ogni altra via è tempo perso, è meno faticoso riconoscersi nel pensiero altrui che averni di proprio.

    TOLLE
    Posso anche sbagliare ma è lo ritengo un fasullo, Enoch ha ben motivato, posso solo aggiungere che un vero maestro non si mette sul palcoscenico, non promuove se stesso, non parla di se stesso e come si è "illuminato", non cerca la fama e il denaro, qualsiasi cosa esterna a se stessi viene rifiutata, e assolutamente non consente ogni forma di venerazione anche solo accennata della sua persona.

    Tolle, Osho, Sai Baba e il carrozzone new age, la puzza dello sterco è sempre la stessa.
    Gianni

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    1. Lo ribadisco con convinzione, i veri risvegliati si contano sulle dita di una mano se va bene e nessuno li conosce in quanto eremiti.

      Enoch

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  7. Per mia esperienza, e credo anche per voi, il parametro (non certo l'unico) di valutazione della credibilità/affidabilità di una persona qualsiasi è stato sempre la Coerenza tra pensiero e azione: che si viva in mezzo agli altri o che si viva da eremiti non fa alcuna differenza. Sarebbe auspicabile vivere insieme agli altri, se non per arricchirsi a vicenda di esperienze diverse. E' pur vero che l'ebetismo New Age si nasconde dietro mille forme, ma la coerenza a lungo andare la si può distinguere senza grande difficoltà.

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    1. Giuseppe concordo con quello che dici.

      Se si va ad analizzare il comportamento di molti maestri si nota che tra il loro pensiero e il loro agire vi è una palese contraddizione, di conseguenza sono maestri che confondono o sono trappole.

      Il maestro DEVE obbligatoriamente essere un esempio vivente dei suoi insegnamenti e dove agisce DEVE obbligatoriamente portare armonia non divisioni o peggio.
      Osho e Sai Baba sono esempi eclatanti, per come la vedo io l'ebetismo new age è l'oppio dei grulli.

      Gianni

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    2. Ho sempre saputo che un Vero Maestro crea altri Maestri e poi scompare...per creare altri Maestri.

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    3. Un buon marcatore dei fasulli.

      Se si guardano i fatti si nota che certi maestri, certi culti new age, i testimoni di geova, i mormoni e altri culti di matrice cristiana sono rapidamente diventati noti al grande pubblico.
      I testimoni di geova e i mormoni sono stati fondati da massoni e ben finanziati e pubblicizzati.

      I veri maestri e le vere scuole iniziatiche sono pressochè ignote.
      Di conseguenza ogni volta che un qualche tipo di spiritualità diventa nota e ben pubblicizzata è il segno certo di una costruzione artificale a scopi manipolatori per raggiungere persone altrimenti difficilmente raggiungibili con altri mezzi.
      Gianni

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    4. Molto bella la frase di Giuseppe che mi trova perfettamente d'accordo.

      E la penso come te Gianni, anche la Teosofia è stata creata da massoni e sdoganata come fosse creazione della Blavatsky dalla sera alla mattina.

      Ma poi perché dovrebbe essere diversamente? Queste pseudo scuole e dottrine sono il risultato e la creazione di ciò che la gente inconsapevole chiede.

      Via libera quindi ad angeli, apparizioni mariane, entità buone che ci vogliono tanto bene, alieni, ovvero tutta spazzatura che blocca una seria ricerca interiore, l'unica che ha già tutte le risposte.

      Enoch

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    5. Un'altra cosa Gianni:

      Osho non mi ha mai fatto simpatia ma mi piace molto la dottrina Tantra di cui lui eta diciamo "portavoce" in Occidente.
      Preferisco il Tantra allo Yoga perché su una cosa Osho aveva ragione : Col Tantra ti lasci trasportare dal flusso dell'esistenza, con lo Yoga ti devi prefissare degli obiettivi e fare in modo di realizzarli.
      Entrambe le vie portano alla stessa meta.

      E per mia indole personale e quel tocco di fatalismo che la caratterizza, preferisco decisamente andare col flusso della vita.

      Enoch

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    6. Entrambe le vie portano alla stessa meta.
      Tutte le Vie, e sono tante, una per ognuno di noi, portano alla stessa Meta, anche quella di Emilio!

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    7. Certamente, in questo caso mi riferivo alle due dottrine induiste che Osho "insegnava" in Occidente.

      Ognuno ha la sua via, anche più di una in verità, dipendentemente dalle diverse fasi della sua vita.
      Bene è non accontentarsi mai di sceglierne solo una a discapito di tutte le altre, perché riaddormentarsi è un attimo!!

      Enoch

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  8. Sono completamente d'accordo! Avevo un amico che diceva sempre "Nella ricerca del Paradiso, ognuno si crea il suo Inferno, e poi ne dà la colpa agli altri!"
    Riaddormentarsi è comodo...si, hai ragione.

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    1. Bella frase me la segno.

      Qualsiasi via se non è centrata sull'esplorare se stessi e raggiungre il sè profondo porta alla via di chi "non vive ma viene vissuto".

      Avete ragione "perché riaddormentarsi è un attimo!!"
      Gianni

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  9. Un saluto a tutti, vedo molte critiche ai presunti maestri fuffa ma nessuna indicazione di cosa seguire per farsi idee più congrue, si nominano vecchi maestri senza ricordare chi essi siano.
    Dopo la critica dovrebbero seguire dei suggerimenti.
    Grazie.

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    1. Ciao, i suggerimenti non sono d'obbligo ma sono sempre i benvenuti!
      Le critiche contenute nei commenti comprendono anche, e spesso, dei suggerimenti.
      Se ne hai anche tu fare, ben volentieri. :)

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    2. Mi riferivo a determinati commenti/risposte particolarmente scontrosi ed acidi, critiche non costruttive che solamente demoliscono.
      Mi piacerebbe come scrivevo sopra che fossero maggiori consigli e suggerimenti, diversamente lo scopo del confronto viene meno e nessuno impara qualcosa.
      Nello specifico, Tolle non è appropriato come fonte di conoscenza o maestro, chi lo è dunque?
      Chi giustamente ricorda che le vie sono tante, probabilemnte tante come gli abitanti del pianeta, potrebbe anche ricordarne qualcuna dalle quali imparare determinate basi dalle quali poi seguire la propria strada.
      Cosa si pensa qui ad esempio di Steiner, Hall (ammesso di poterlo leggere in inglese), Jiddu Krishnamurti, Pietro Ubaldi, Castaneda ecc.

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    3. Tolle, Castaneda, Steiner, Hall, Krishnamurti, Ubaldi, ecc. e la lista potrebbe continuare ancora a lungo, e aggiungo anche "ognuno di noi" può essere fonte di ispirazione, anche inconsapevolmente, per tutti gli altri: la verità credo che sia stata diluita tra tutti noi e ognuno ne è portatore sano, almeno di quella piccola parte che gli è stata donata: insomma tu faresti assaggiare una mela ad altri prima di mangiarla?

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    4. Forse non hai letto i nostri commenti sotto altri articoli...Ma perché bisogna seguire per forza qualcuno e non se stessi?

      Non ducor, duco.

      E poi Giuseppe ha già detto tutto quello che c'era da dire. La parte sulla mela poi è geniale.

      Enoch

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    5. Già, ma da qualche parte bisogna pur iniziare, è seguendo qualcuno che in parte si è arrivati a determinate conoscenze.
      Insomma, seguendo il discorso circa il frutto menzionato, per mangiar la mela bisogna prima sapere che essa esiste.
      Nei commenti letti noto una certa tendenza ad affermare: "quello no perché è fasullo", "quell'altro è massone o mondialista oppure eggregorante"... e così via.
      Poi leggo ipotetici riferimenti ad antichi maestri senza nominarli.
      Scusatemi ma se deve esserci un confronto teso allo scambio d'informazioni ed apprendere così qualcosina (poi son d'accordo che tutto va vissuto e sentito a livello intimamente personale!), servono anche riferimenti altrimenti tutto è opinabile ma forse è così?
      Grazie!

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    6. La cosa meno capita della spiritualità è che la ricerca va fatta dentro se stessi e non all'esterno.

      I maestri veri sono un esempio vivente e mettono al primo posto l'esplorazione di se stessi non di belle frasi.

      La spiritualità viene generalmente intesa come il leggere una moltitudine di belle frasi senza metterne in pratica nemmeno una.

      Il motivo è semplice l'esplorazione di se stessi porta a dirsi: "Avevo torto" e questa è la cosa che le persone odiano di più.

      Gianni

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    7. Dipende molto da cosa ti senti attratto/a tu Andryfab, non esiste un solo percorso nella vita e non esiste il caso.
      Di Steiner, Gurdjieff, Osho, Krishnamurti, Yogananda, Thich Nath Hahn, Zolla, Eliade, Eliphas Levi, Evola, Guenon, eccetera eccetera prendi quello che senti ti serve e fa bene alle tue esigenze interiori.
      Voglio dire, ci sono persone che stanno bene leggendo la Bibbia o il Corano e per loro è il percorso ideale a vita, ma non siamo tutti uguali.

      Io per educazione familiare sono partito da Lutero, Calvino, Erasmo da Rotterdam, Meister Eckart, Sant'Agostino, San Tommaso D'Acquino ecc., per poi cominciare ad andare verso Freud, Jung, Hillman, Dion Fortune, e approdare alla Baghavad Gita eccetera.
      Al momento oscillo tra pratiche sciamaniche ed orientali (molto occidentalizzate) e mi trovo bene.
      Domani chissà...

      Enoch

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    8. Enoch ho provato anche io a leggere le stesse cose tue, erano da male di testa e ho capito rapidamente che Topolino è meglio così seguo la via dei paperini.
      hahahahahaha

      Gianni

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    9. Per Andryfab: prova a cominciare a leggere qualcosa su questo sito: http://www.gianfrancobertagni.it/
      C'è un oceano di informazioni, ma quello che conta è la pratica che ne fai, altrimenti detta Coerenza!
      Fammi sapere se ti occorre altro, siamo qui per questo: la vita è una cordata...buon viaggio, entronauta!

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    10. @andryfab, concordo sul minimo di serietà richiesta nelle discussioni. Se leggevi i commenti, fino a pochi giorni fa ho dovuto bacchettare per mettere un po' di ordine qui dentro! ;)
      Ma ricorda che le critiche possono essere costruttive anche se non viene fornita la soluzione miracolo. Permettono di indagare più a fondo, in generale e, in questo caso, su certi "maestri".

      Detto questo, le parole vanno anche spesso al di là di chi le ha pronunciate.
      Se ti dicessi che trovo edificanti certe frasi di Osho, o persino di Mussolini? Ma non ho ammirazione e nemmeno un gran rispetto per nessuno dei due.

      Come scrive anche Enoch, non si può trovare il maestro assoluto. Quello, al massimo, sei tu.

      @Gianni
      "Il motivo è semplice l'esplorazione di se stessi porta a dirsi: "Avevo torto" e questa è la cosa che le persone odiano di più."
      L'esplorazione di se stessi serve principalmente a conoscere se stessi.
      E chi conosce se stesso non ha più alcun bisogno di giudicarsi, si accetta, e quindi non ha più alcun motivo di aver paura, per difendersi, di fare del male, né a se stessi né agli altri.

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    11. Catherine quello che dici è per stati avanzati.

      Il vero problema, e qui parlo anche per esperienza diretta sul campo, è il coacervo di convinzioni e credenze che ostacolano fortemene anche il solo iniziare.
      Di solito viene detto, si ma....e giù giustificazioni per non sforzarsi di considerare altre opzioni.

      Gianni

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    12. Ma quali stati avanzati? ;)
      Io non ho mai seguito alcun tipo di maestro Gianni. Hai ragione nel dire che siamo inquinati da credenze e dogmi vari, è la realtà, ma noi che possiamo fare se non puntare al sodo: siamo troppo spesso la rappresentazione di noi stessi, ce la suoniamo e ce la cantiamo, ma temiamo ciò che siamo nel profondo. Perché?
      Non siamo mostri, siamo esseri viventi come tutti gli altri.
      A volte mi viene da pensare che la nostra famosa coscienza ci freni nella nostra (possibile e augurata) evoluzione. Aspettiamo tante risposte che possano liberarci dalle paure.. ma forse non ci facciamo le buone domande..

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    13. Catherine confermi che i maestri sono inutili ma solo se si è onesti con se stessi.

      A frenarci, escludendo credenze e convinzioni supponendo siano in fase di superamento, sono le nostre ombre e ti assicuro sono più di quanto si immagini e vanno trovate tutte.

      Io quando ho iniziato ad affrontarle avevo una lista di circa 60 e in corso d'opera hanno superato le 200 e ancora ne saltano fuori ed è così per tutti.
      Sono le ombre che tengono imprigionata la mente.
      Gianni

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    14. Jung diceva "Conoscere la propria oscurità è il metodo migliore per affrontare le tenebre degli altri".

      E diceva anche che lo scopo dell'esistenza umana era dissipare l'oscurità e cercare la luce.

      Ognuno ha un suo modo di affrontare le proprie ombre e dissiparle, l'importante è iniziare a farlo. Il primo passo è sospendere ogni giudizio come diceva giustamente Catherine: Non siamo nostri, solo anime che devono fare esperienze diverse nella dualità. Anche quando quelle esperienze portano conseguenze tragiche.

      Il non fare il lavoro di "scavo" porta ad insanita' mentale e vuoto spirituale, ne vediamo gli effetti ogni giorno.

      Solo noi possiamo cambiare noi stessi con un grande atto di volontà, se non siamo pronti a farlo non c'è maestro o terapeuta o percorso che tenga.
      E molto spesso bisogna toccare il fondo per iniziare un percorso di rinascita.
      Sempre Jung "Non esiste cambiamento o evoluzione che non passi attraverso il dolore".

      Enoch

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  10. Ciao Andryfab

    L'argomento maestri è stato più volte affrontato sosteniamo un po' tutti che la ricerca va fatta dentro se stessi e non all'esterno affidandsi a qualcuno, prendere ciò che serve e procedere da soli

    Ti riporto le parole di Krisnamurti che fanno chiarezza.

    Ogni guru è una trappola.
    Ogni leader è un tiranno.
    Ogni maestro confonde.
    La malattia del secolo si chiama "dipendenza".
    E' ridotta a una debole luce il contatto con la propria anima.
    Se fossimo in contatto con il nostro cuore profondo, cioè il luogo reale dello spirito.
    Non accetteremmo nessun leader, nessun maestro, nessun guru.
    Saremmo indipendenti. Svegli, vigili, autonomi non automi.
    E dentro c'è anche tutto quello che serve

    Gianni

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    Risposte
    1. Oggi anch'io oggi ho fatto la stessa rilettura di Krishnamurti...quando si dice la Sincronicità: l'unico vero Maestro è quello che ci è stato sempre vicino, più vicino di qualsiasi altro, e non ci ha mai abbandonato, la cui voce è il Silenzio della Mente.

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