sabato 15 giugno 2019

Dare soldi ai poveri conviene

Income, dall'inglese, significa reddito. Tra i suoi sinonimi anche il termine entrata. Che ha sia un significato correlato ai soldi, nell'accezione di guadagno o sussidio, sia quello di ingresso, porta, accesso. Quando ingressi e porte sono aperti, c'è accoglienza, inclusione. 

Ci ho pensato leggendo la storia di Dauphin, cittadina canadese di 13mila abitanti. Si trova nei pressi di Winnipeg, provincia di Manitoba.

Tra il 1974 e il 1978 il governatore Pierre Trudeau diede vita a un esperimento sociale con il contributo dello Stato. Con un investimento complessivo di 17milioni dei dollari dell'epoca, vennero individuate 1000 famiglie che vivevano sotto la soglia di povertà. Costituivano all'incirca il 30% della popolazione. La novità del progetto Mincome fu la clausola no question asked, nel senso che dopo l'intervista iniziale e la scelta di includere il nucleo famigliare prescelto, nessuna limitazione sarebbe stata posta a quei cittadini. Liberi di spendere i soldi come volevano, insomma. 

Nel 1978 il Canada fu investito dalla crisi. Il programma fu sospeso. E duemila scatole contenenti documenti e scontrini finirono a prendere polvere negli archivi di Winnipeg. A nessuno venne in mente di studiare gli effetti dell'esperimento. Anche perché ci volevano soldi. Non si impegnarono più di tanto nemmeno i promotori di Mincome. Temevano conseguenze nefaste per eventuali situazioni simili da riproporre in futuro. Poi nel 2009 Evelyn Forget, docente universitaria, prese a studiare le carte e a entrare nella vita di quelle persone ..


Contrariamente a quanto pensa una consistente parte dell'opinione pubblica, e cioè che l'assegno fisso è disincentivante, durante i quattro anni del Mincome a lavorare di meno furono solo giovani madri e teenagers. 

Le mamme scelsero di stare vicine ai loro bimbi, mentre i ragazzi, che non dovevano più sostenere i genitori per sbarcare il lunario, presero a frequentare la scuola con assiduità. 

E anche la qualità dell'offerta di lavoro migliorò essendo diminuite le persone disposte ad accettare la prima cosa che veniva loro offerta e a qualsiasi condizione. Persino gli accessi all'ospedale calarono dell'8.5%. Una minor spesa che applicata al cambio attuale su scala nazionale significherebbe un risparmio di 4 miliardi di dollari, ovvero l'intera quota di risorse oggi ritagliata per i servizi sociali in Canada. "La cosa non sorprende affatto - spiega la professoressa Forget - perché se provate a osservare da vicino quello che accade in un ospedale, la maggioranza delle situazioni sono causate dalla condizione di povertà della gente". 

L'effetto dei Guaranteed income programs non è eliminare l'indigenza, ma creare scivoli che nel lungo periodo attenuino l'urgenza. E che permettano alle persone di far leva anche sull'orgoglio. 

Tanto che in Canada c'è chi pensava di reintrodurre il sistema allargandolo a tutto il territorio nazionale. Per cominciare le risorse verrebbero prese assorbendo il denaro che lo Stato ogni anno spende per esenzioni dei figli, welfare, sussidio di disoccupazione e sostegni agli anziani. 
Perché la verità è che nemmeno l'attuale sistema così frammentato funziona. 

Laboratori sociali di questo tipo vengono testati in ogni parte del mondo.

Soprattutto nella galassia anglofona, ovvero la culla del liberismo contrario all'assistenza fine a sé stessa. A Londra nel 2009 vennero individuati 13 barboni che al contribuente costavano un capitale in interventi di forza pubblica, assistenza legale e cure mediche. A ciascuno di loro fu assegnato un bonus di 3mila sterline che potevano spendere come meglio ritenevano. Undici di loro hanno lasciato la strada. In tutto sono costati 50mila sterline l'anno, una spesa sette volte inferiore alla loro gestione precedente l'istituzione del programma. Persino l'Economist ha riconosciuto che si trattava di un successo. (su Twitter @stepallaroni)

Fonte: pallaroni-pavia.blogautore.repubblica.it

13 commenti:

  1. GESU' - ELEMOSINA.
    vangelo di Tommaso.

    E per l'elemosina?
    Ciò che dai a te stesso lo chiami forse elemosina?
    E ciò che voi chiamate elemosina non è altro che quel piccolo obolo che una coscienza addormentata paga volentieri per poter continuare tranquillamente a dormire!

    Molti di noi non avevano capito.
    Gesù sorridendo, disse: Lo Spirito è Perfezione, Pensate sia perfetto un mondo in cui sia necessaria l'elemosina?" No. E' un mondo ingiusto. L'elemosina stabilizza questa situazione di ingiustizia.

    E allora, cosa dobbiamo fare.
    In questo mondo che purtroppo è ingiusto, quando un povero, affamato, viene da noi?
    Fate a lui quello che vorreste fosse fatto a voi stessi. Fate il vostro dovere e fatelo in silenzio.

    OGNI COMMENTO è SUPERFLUO
    Gianni

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    1. Fate a lui quello che vorreste fosse fatto a voi stessi. Fate il vostro dovere e fatelo in silenzio.
      E sottolineo: Silenzio!

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  2. L'attuale Primo Ministro canadese Justin Trudeau è il figlio di Pierre Trudeau citato nell'articolo, grande attivista e politico sempre ricordato dai canadesi per le sue battaglie per la giustizia sociale.

    Conosco ciò che ha fatto pur non essendo ancora nato all'epoca.

    Io sono per il reddito di cittadinanza universale a tutti. Tra qualche anno bisognerà comunque arrivarci perché sarà anche ora che venga attuata la decrescita e un ritorno a ritmi di vita umani.
    A che caspita servono industrie inquinanti che producono miliardi di merci che restano invendute?
    I poveri non acquistano comunque, e i ricchi acquistano pezzi unici prodotti appositamente per loro.

    Un mondo veramente evoluto è un mondo che ha sconfitto per davvero e per sempre la povertà, la fame e la malattia, chissà se riusciremo mai ad arrivarci. Di sicuro al sistema servono i poveri per continuare ad alimentare la dualità e il divide et impera.

    Enoch


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  3. E' triste che i governi spendano il denaro dei contribuenti per distruggere prodotti agricoli al fine di manipolarne i prezzi al rialzo.
    Quindi aveva ragione Tacito quando scriveva che la Speranza di diventare ricchi è la più diffusa causa di Povertà…
    Ma il Criceto ( nella vana speranza di diventare ricco) non sa, e non ne vuole sapere, che chi gli dà da mangiare è lo stesso padrone della ruota che gira...

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  4. A essere realisti questa società non è riformabile.

    Il controllo è totale, è già una fortuna che ci sia ancora qualche spazio di informazione libera.
    Solo un improbabile risveglio che raggiunga la massa della centesima scimmia potrebbe cambiare le cose, tuttavia essendo tanti miliardi di persone automi la cosa la trovo molto incerta.

    Noi siamo una infezione estesa la Terra provvederà ad un nuovo inizio ammesso che resti ancora qualcuno per iniziare.

    Stando al passato è come se una molla si sta caricando per poi all'improvviso scattare, un ricercatore ha detto che la molla sta per scattare e di colpo ci si troverà in un mondo diverso.
    Essendo un ciclo niente può fermarlo.

    Gianni

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  5. Del fatalismo: il denaro è della stessa natura dei sogni, e i sogni si sa non possono durare a lungo, se durano… se ancora ci aspettiamo che il Mondo (Ego collettivo), o questa Entità Corpo-Mente (Ego), possa essere differente dall’attuale, vuol dire che stiamo sognando…e infatti il sonno della ragione continua a fagocitare illusioni (del Criceto) chissà ancora per quanto tempo.

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  6. Siamo qui per vivere quell'illusione Giuseppe, e l'unico modo per uscire dalla ruota del criceto è uscire dalla ruota delle incarnazioni.

    Tu e Gianni avete ragione, questo pianeta è culla per illusioni e sogni, non esisterebbe nemmeno altrimenti.
    A volte credo che non sia proprio destinato ad evolvere, o se lo farà sarà senza la specie umana.
    Poco male, ci sono un'infinità di mondi disincarnati ove continuare il viaggio....

    Enoch

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  7. “Non è sorprendente nascere più di una volta? Tutto in natura è resurrezione“.
    Anche Voltaire era caduto nella trappola?

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    1. Giuseppe io ne ho abbastanza di tornare sempre in questo assurdo luna park.

      Per cui il mio lavoro interiore è finalizzato a finirla qui.
      Visto che pare tutto una illusione sollevarne il velo è alla nostra portata.
      Gianni

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  8. Gianni, tutto quello che possiamo fare è cercare di cambiare noi stessi: ci rendiamo conto che ci vediamo dentro uno specchio (la vita, gli altri) ma non ci possiamo entrare per modificare la nostra immagine?

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  9. Giuseppe lo specchio che citi è la chiave di tutto.

    Ogni tradizione ha a suo modo affrontato la tematica, per quello che ne so pare che solo lo sciamanesimo affronta il problema direttamente senza perdersi in filosofie e massimi sistemi.

    Lo scopo fin da subito è proprio di entrare nello specchio e cambiarne l'immagine. Lo si può fare, ci sono svariati modi tutti finalizzati a raggiungere il luogo in cui è imprigionata la mente e da li agire.

    Se non sai chi o cosa sei tu come puoi sapere cosa sono gli altri e la realtà in cui vivi, accettato questo il lavoro inizia.

    Non ti viene regalato nulla e ti devi guadagnare tutto ed è qui che i più rallentano fino a fermarsi. Ed è così in qualsiasi percorso serio.
    Le reghiere sono meno faticose.
    Gianni


    Gianni

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  10. La tua Via è sicuramente una delle più collaudate.
    Ma il Destino è inesorabile (non si lascia abbindolare dalle preghiere, né mie né di altri)...e ognuno Deve seguire il suo.

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  11. La via non conta, a contare è solo il volere seriamente arrivare da qualche parte.

    Alcune vie come lo sciamanesmo e la vera alchimia sono ben collaudate e alla portata di tutti, altre più difficili benchè in definitiva dicono le stesse cose.

    La vera alchimia è lo sciamanesimo reso facile usando solo l'esplorazione continua e tranquilla di se stessi senza teorie, dogni e filosofie che conduce alla rivelazione diretta.

    Fuoco basso e sempre acceso, il loro metodo.
    In cui rapidamente si capisce che inizio e fine coincidono perchè c'era già tutto dentro, bastava solo tirarlo fuori.
    Krisnamurti ante litteram.

    Personalmente la trovo molto affascinante, è realmente per tutti.
    Una valida alternativa ad ogni metodo complicato e dai contenuti filosofici.
    Gianni

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