mercoledì 5 aprile 2023

I.G. Farben - la fabbrica dei lager nazisti

 La IG Farben fu un conglomerato di aziende tedesche formato nel 1925, alcune delle quali attive dalla prima guerra mondiale.

Farben è una parola tedesca che significa "vernici", "tinture", o "colori", e inizialmente molte di queste aziende producevano tinture, ma ben presto iniziarono a dedicarsi a una chimica sempre più avanzata. 

Prima della guerra, le aziende tedesche produttrici di coloranti per tessuti avevano praticamente il monopolio del mercato mondiale, che persero durante il conflitto. Una soluzione per riottenere questo primato fu quella di effettuare una grossa fusione. 

La fondazione della IG Farben fu una reazione alla sconfitta della Germania nel primo conflitto mondiale. 

La IG Farben detenne un monopolio quasi totale sulla produzione chimica durante il periodo della Germania Nazista. L'azienda chimica tedesca fu il cuore finanziario del regime di Hitler e fu la principale fornitrice dello Zyklon-B (la sostanza mortale utilizzata nelle camere a gas dei lager) al governo tedesco, durante l'Olocausto

La IG Farben fu anche una delle società che più richiesero deportati come cavie per esperimenti e test di medicinali di vario genere, grazie ai quali furoni inventati il gas nervino, l'eroina, il metadone e altre sostanze (specialmente a opera della Bayer, una delle società costitutive) ...


I responsabili dei Lager Nazisti della I.G. Farben - Processo di Norimberga

La IG Farben consisteva delle seguenti grandi aziende, banche e ovviamente la Standard Oil di Rockefeller e di diverse altre più piccole.

AGFA
Cassella
BASF (Badische Anilin und Soda Fabrik)
Bayer
Hoechst
Huels
Kalle

Link: I.G FARBEN WIKIPEDIA

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ZYKLON B

(Foto: Fritz Haber inventore dello Zyklon B)

"Perché questo articolo? 
Perché tanti medici facevano i medici in quel contesto storico (la Germania nazista) inquadrati nell’industria dello sterminio razziale; nello specifico selezionando chi poteva esser utile (lavoro nei campi forzati fino all’esaurimento fisico e poi camera a gas + crematorio) e chi invece andava eliminato immediatamente o – come l’igienista Kurt Gestner – a livelli più alti pianificando a livello teorico la massimizzazione dell’efficienza dello sterminio abbattendo il più possibile i costi da sostenere...."

Link: STORIA DELLO ZYKLON B
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DOCUMENTARIO

Un breve ma chiaro documento sulla creazione del Nazismo e della diretta partecipazione di politici militari e multinazionali del profitto senza regole che oggi comandano i mercati del consumo.
Il Nazismo, un Olocausto programmato da chi oggi gestisce le nostre Democrazie.



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IPRITE, DETTO "GAS MOSTARDA"
UNA VERGOGNA PER L'UMANITA'


Il 2 dicembre 1943 la flotta alleata, attraccata nel porto di Bari venne bombardata da un centinaio di aerei tedeschi, subendo forti danni. La nave alleata John Harvey scoppiò e colò a picco. Essa conteneva nelle stive 2000 bombole di iprite (100 tonnellate) pronte all’uso nonostante la firma del contratto di Ginevra nel 1923 che impediva l’uso di gas asfissianti e/o tossici.
Nell’Adriatico, ancora oggi sono depositate sul fondo alcune centinaia di tonnellate di Iprite, in bombole fatte affondare subito dopo il 1945 dal Comando Alleato per nascondere all’opinione pubblica il loro impiego durante la guerra.

Nell’attacco al porto di Bari vi furono 600 intossicati, con il corpo coperto di vesciche, cui seguirono diversi morti nelle successive ventiquattro ore.
I tedeschi comunque non erano stati da meno. Infatti prima della ritirata essi avevano distrutto un impianto chimico nel pressi di Foggia, dove producevano iprite scaricando nell’Adriatico, in prossimità di Molfetta, Manfredonia, Trani e Margherita di Savoia, diverse tonnellate del gas chiuso in bombole che negli ultimi 50 anni sono spesso finite nelle reti dei pescatori dell’Adriatico.

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CRONACA

La Spezia - 14 Dicembre 2012:

IPRITE a LA SPEZIA
Sequestrate 4 tonnellate di gas
L' ARTICOLO


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Bari - 25 giugno 2012:

IPRITE a BARI

Crimini Alleati


L' ARTICOLO

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BARI 1943, LA SECONDA PEARL HARBOR

Delle 30 navi nel porto almeno 17 sono state affondate, fra le quali cinque mercantili americani, e otto molto danneggiate. Le perdite in uomini sono state almeno un migliaio». Lo stesso generale Dwight David Eisenhower, comandante supremo delle forze alleate in Europa, confermò l’episodio nel 1949: «Il 2 dicembre '43 avvenne nel porto di Bari un incidente molto spiacevole e inquietante (…). Il porto fu soggetto a un’incursione e subimmo la più grave perdita inflittaci durante l’intero periodo della campagna militare nel Mediterraneo e in Europa. Perdemmo sedici navi (…)».
Ma né l’autorevole quotidiano americano, né Eisenhower scrissero che tra le navi distrutte c’era la John Harvey, esplosa con il carico di un centinaio di tonnellate di bombe all’iprite (o gas mostarda), sostanza chimica vescicante e mortale – già usata dai tedeschi a Ypres (Belgio) durante la Grande Guerra, nonostante il Protocollo di Ginevra,....
Approfondimento: L'inferno su Bari

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BIOGRAFIE

J. D. ROCKEFELLER
(FUTURI FONDATORI DEL GRUPPO BILDERBERG)

IL NAZISMO UN BUSINESS MILIARDARIO DELLA STANDARD OIL E I.G. FARBEN

Uno dei maggiori finanziatori dell' Olocausto Nazista

Nel 1932, John D. Rockefeller nomina William Stamps Farish a capo della Standard Oil. Farish è amico di Hermann Schmitz, capo della IG Farben, e arruola IvyLee per una propaganda filo nazista sulla stampa Usa. William Farish è il principale artefice e successivamente gestore del cartello Standard Oil-Farben per la produzione in Germania di benzina sintetica, nafta dal carbone e gas. Le due società avevano in comune vari stabilimenti in Germania e nel resto d'Europa, fra i quali la Deutsche-Amerikanische Petroleum A.G.(DAPAG), nei pressi di Auschwitz, la principale sussidiaria tedesca della Standard Oil. Direttore del DAPAG era Karl Lindemann, membro del Circolo degli Amici di Heinrich Himmler

Auschwitz si trovava nelle vicinanze di ricchi giacimenti di carbone. La IG Farben vi impianta una fabbrica, la Buna Chemical Plant, per la produzione di petrolio e gomma (dal carbone) che impiega i prigionieri dei campi come operai-schiavi che, nel 1944, arrivano ad essere 83.000. La IG Farben detiene tra l'altro il brevetto dello Zyklon B, un pesticida che verrà usato nelle camere a gas dei campi di sterminio.

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IL BANKSTER PRESCOTT BUSH ALIAS "GAMBY"
IL SOCIO DI ADOLF HITLER



Il padre di "Poppy” si chiamava Prescott Sheldon Bush. Come lo sarebbero stati a loro volta i suoi discendenti, fu membro della Skull and Bones, società che gli permise di entrare in contatto con le famiglie Harriman e Walker, formatesi anch’esse all' Università di Yale. L'unione con Dorothy Walker, figlia del ricco industriale George Herbert Walker, non era destinata a generare solo molti figli, ma anche grandi affari tra il clan dei Bush e quello dei Walker (sempre sotto l'ala protettrice degli Harriman e dei Rockefeller, naturalmente).

Il 20 ottobre 1942, dieci mesi dopo la dichiarazione di guerra al Giappone e alla Germania da parte degli Stati Uniti, il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni della Union Banking Corporation (UBC) in quanto accusata di finanziare Hitler e di avere ceduto quote azionarie a importanti gerarchi nazisti. Prescott Bush era allora azionista e direttore dell'UBC. Una questione del massimo interesse, considerato che, dopo essere salito al potere nel 1933, Hitler aveva decretato l'abolizione del debito estero tedesco, contratto in larga parte in seguito al Trattato di Versailles.

Ogni credito internazionale alla Germania nazista era pertanto interrotto. La famiglia Harriman e il suo socio Prescott Bush si incaricarono di effettuare presso la borsa di Wall Street le operazioni necessarie affinché tramite Franz Thyssen e Friedrich Flich - grande amico di Himmler e patrocinatore delle "camicie brune", le SS e le truppe di assalto (SA) - Hitler potesse avere parziale accesso a crediti internazionali, senza i quali non sarebbe mai riuscito a finanziare le importazioni richieste dalla sua industria bellica.

Il 28 ottobre 1942, Roosevelt ordinò la confisca delle azioni di due compagnie statunitensi che contribuivano ad armare Hitler, la Holland American Trading Corporation e la Seamless Equipment Corporation, entrambe amministrate dalla banca di proprietà della famiglia Harriman, di cui era allora direttore Bush. L’8 novembre 1942, mentre in Africa, vicino ad Algeri, si registravano sanguinosi scontri in cui migliaia di soldati americani perdevano la vita, il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni dellaSilesian-American Corporation, gestita ormai da diversi anni da Prescott Bush e da suo suocero George Walker. Le quattro confische ebbero luogo nel quadro del "Trading with the Enemy Act”, legge volta a punire chiunque portasse avanti affari con il nemico... Qui: continua

Tratto dal libro di Graziano Walter
HITLER HA VINTO LA GUERRA

IL LIBRO




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