giovedì 25 maggio 2017

Ermete Trismegisto e Thoth - “Smeraldo e Rubino”

(1) Tutto questo è vero, senza menzogna, certo e verissimo.
(2) Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per perpetuare il miracolo della Cosa Unica.
(3) E poiché tutte le cose furono Una, per la mediazione di Una, così tutte le cose sono nate da questa cosa Unica per adattamento.
(4) Suo padre è il Sole, sua madre è la Luna.
Il vento lo ha portato nel suo grembo.
La Terra è la sua nutrice.
(5) Il padre del telesma, (guarigione) di tutto il mondo, è qui.
La sua forza è integra, se è convertita in terra.
(6) Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dal grossolano, dolcemente con grande ingegno.
(7) Sale dalla Terra al Cielo, e nuovamente discende in Terra, e raccoglie le forze superiori e inferiori.
Così avrai la gloria di tutto il mondo.
E ugualmente fuggirà da te ogni oscurità.
Questa è la forza forte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa sottile; e penetrerà ogni cosa solida: così il mondo è stato creato.
(8) Da ciò deriveranno dei mirabili adattamenti, il cui metodo è qui.E' per questo che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, possedente le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto sull'operazione del Sole è completo.


Il testo sopra è attribuito ad Ermete Trismegisto, o Mercurio Termassimo che significa "Ermes il tre volte grandissimo". Che portò le conoscenze iniziatiche nell’antico Egitto, da cui ebbe inizio l'ermetismo occidentale. Alessandro Magno e i suoi successori abbinarono Ermes al culto di Thoth. Ma secondo la dottrina indù Ermes e Budda erano la stessa persona. Invece secondo l’ordine genealogico egizio, Ermes era il figlio del grande Thoth, Dio di tutta la conoscenza nascosta. Le rivelazioni ascritte ad Ermes Thoth Trismegisto, autore del geniale poema “Corpus Hermeticum” rappresentato da diciassette trattati racchiudono tutta la conoscenza iniziatica di Ermete Trismegisto...


La Tavola Smeraldina, considerata antica di 5000 anni, è un artefatto proveniente dall’antico Egitto. Il testo inciso su una lastra di smeraldo, è riportato in molti papiri egizi, come quello di Ani, di Berlino (testo in greco di natura evangelica, ritrovato nel 1923) e nel Libro dei Morti. Tradotto dall'arabo al latino nel 1250, e successivamente dall’arabo al greco. 
Come risulta spesso con le traduzioni, in alcuni passaggi il significato differisce in modo sostanziale. E come accade con le antiche scritture, non si conosce dove sia custodita la copia originale in arabo. (Ammesso che esista). Personalmente penso che il testo originale doveva essere scritto in geroglifico. Tipo di scrittura inventata dallo stesso Ermete Trismegisto che significa, "carattere sacro inciso".

Ma secondo la tradizione ebraica la tavola di smeraldo, sarebbe stata portata a bordo dell’Arca e una volta cessato il diluvio nascosta in una grotta vicino ad Hebron. 
Altre fonti riportano che fu donata dallo stesso Ermes a Miriam, sorella di Mosè, affinché venisse conservata nell’Arca dell’alleanza dove si troverebbe ancora oggi. 

Diversamente la dottrina occulta egizia, afferma che la tavoletta fu scoperta nel 1350 a.c. in una stanza segreta sotto la piramide di Cheope. Altre fonti ancora, riportano che Ermete tramandò l’antica saggezza, scritta su rotoli di papiro che nascose in due colonne situate una a Eliopoli e l’altra a Tebe. Insomma …. scusate la licenza: un vero casino!

La stessa confusione la troviamo nell’accostare Ermete Trismegisto a Thoth. Nelle tavole smeraldine la figura di Thoth risale a circa 50.000 anni fa. Mentre Ermete Trismegisto secondo la tradizione Egizia, risale al “Primo Tempo”. Intorno al 5000 a.c. Le due date come si evince sono in netta contraddizione. Quale sarà la verità? (ammesso che esiste una verità).

Le tavole smeraldine del Dio Thoth non hanno nulla in comune con la tavola smeraldina 

Le tavole smeraldine raccontano l’ascesa di un sacerdote di Atlantide in possesso di tutta la conoscenza del mondo. Conoscenza che incise su tavole di smeraldo, affinché gli uomini in grado di penetrare i segreti mistici di quel sapere si elevassero verso più alte esistenze spirituali.

Ermete Trismegisto: il magnifico, sacerdote, filosofo, alchimista, legislatore e mago. La sua immagine, risplende in un mosaico nel duomo di Siena del 1482, con una nota che lo colloca contemporaneo a Mosè. Informazione che deriva dalla cabala ereditata dal risorgimento. Ma anche tale informazione è priva di riscontri storici accertati, perché le versioni della cabala sono legate alla cultura del popolo che le ha tradotte. 

Per esempio la cabala ebraica differisce molto dalla versione occidentale. 

Quindi non esistono prove certe che Ermete Trismegisto sia effettivamente esistito ai tempi di Mosè. Nonostante la sua figura fu esaltata dai maggiori filosofi dell’antichità, tra cui Cicerone, San Agostino, Platone e tanti altri, fino ai giorni nostri.

Ma ciò che mi lascia perplesso, (si fa per dire!) è l’immagine di Ermete Trismegisto in un tempio cristiano.
Se teniamo conto, che la fede cristiana condanna sia l’esoterismo che la magia perché ritenuti riti pagani, risulta essere un vero paradosso che la sua effige, (una vera opera d’arte di grande pregio marmoreo) si trova in una chiesa cristiana. 
Per chi conosce la spregiudicatezza della chiesa, non si scandalizzerà trovare un simbolo Pagano in una chiesa cristiana, perché il culto del cristianesimo è stato scopiazzato soprattutto dalla tradizione pagana.

La chiesa è maestra nel trarre a sé ogni cosa che possa ingigantire il suo prestigio e potere.
Ermete Trismegisto era anche un sacerdote, quindi in quanto tale, i preti pensarono bene che in qualche modo apparteneva anche alla chiesa romana. 

E’ il ragionamento che devono aver fatto le autorità religiose dell’epoca. La scelta di adottare Ermete Trismegisto da parte della chiesa potrà apparire incoerente, ma se teniamo conto che la chiesa predica e diffonde i 10 comandamenti quale unica verità per l’uomo, e nelle azioni e nei comportamenti si comporta all’opposto, che volete che sia fare proprio una divinità pagana.
Altre voci, per esempio quella di Edgar Cayce famoso fotografo e medium americano, sostiene che Ermes fu sacerdote e ingegnere di Atlantide e che fu il vero costruttore delle Piramidi d'Egitto. Che risponda al vero o che sia fantasia, importa poco. Personalmente penso che Ermete Trismegisto non fosse di questo mondo. 

Tanti seri studiosi non allineati al sistema del pensiero unico, non hanno difficoltà ad ammettere che solo una razza aliena poteva costruire le piramidi. Questo perché essendo le piramidi presenti sull’intero pianeta e persino su Marte, prova che solo una civiltà capace di spostarsi a grandi velocità avrebbe potuto costruirle su tutto il pianeta e oltre. 
Per la cronaca, ricordo che tutti i tentativi fatti dai nostri “esperti” ingegneri di ricostruire la piramide di Cheope, (nonostante i mezzi tecnologici in nostro possesso) sono tutti miseramente falliti.
Inoltre, c’è da notare che le tavole smeraldine e le scritture di Ermete Trismegisto hanno molto in comune con i racconti biblici, e con quasi tutti i manoscritti sacri dell’antichità, anche se non si fa esplicitamente riferimento ad Ermete Trismegisto. Ma di esplicito hanno in comune una: gli alieni.

Gli stessi che secondo alcuni studiosi, e il sottoscritto, ancora oggi governano occultamente il mondo.
Le opere attribuite ad Ermete, sono tante e tutte di estrema importanza per la tradizione esoterica. Il più affascinante e misterioso manoscritto è sicuramente “Corpus Hermeticum”. 17 trattati ermetici di grande impatto emozionale perché sono descritte formule magiche in grado di imprigionare le anime dei demoni e degli angeli, e tanto altro ancora. L’opera fu tradotta dal filosofo Italiano Marsilio Ficino nel 1463 e successivamente diffusa in tutta Europa. Periodo in cui le scienze occulte, la magia e l’esoterismo in particolare vissero momenti eccelsi.

Ma che Ermete Trismegisto, sia esistito o meno importa poco

Chiunque ha scritto quelle opere doveva sicuramente rispondere ad un ordine sovrumano. Il “mistero” che avvolge “Corpus Hermeticum”, e le tavole smeraldine, è tale che malgrado i millenni trascorsi, sono sempre al centro dell’attenzione da parte degli studiosi con la speranza che prima o poi riusciranno a penetrare i segreti della vita e dell’universo.

Gli studiosi di tutte le epoche credono che sulla tavola di smeraldo sia stata incisa la conoscenza che svela tutti i misteri del creato. Io l’ho letta decine e decine di volte, e quello che ho trovato secondo la mia “visione”, è molto coerente con la strategia degli artefici contro gli umani nel creare leggende e misteri di provenienza divina, affinché restino prigionieri nel paradigma di un Dio creatore da cui dipende e discende ogni cosa di visibile e invisibile.

In virtù di quanto sopra, secondo me, nella tavola di smeraldo attribuita ad Ermete Trismegisto vedo lunghe ombre e piccole tracce di luce, esattamente come in tutte le cose che si prefiggono lo scopo di creare magiche illusioni affinché il falso assomigli sempre di più al vero e il vero sempre di più al falso. Verità mescolate ad illusioni e inganni, per perpetuare il miracolo della cosa unica: il dominio sull’uomo.
Gli umani sono convinti, anzi sono assolutamente certi di essere stati creati da un Dio buono e misericordioso, perché questo è stato insegnato loro dalla nascita. Diversamente, se fossero nati liberi, in un mondo libero, avrebbero scoperto facilmente di essere schiavi di demoni. 

Allora c’è da chiedersi quale sia la cura che permetterà agli umani di prendere coscienza di essere schiavi di demoni che adorano come un Dio: il Dio della bibbia.
In che modo possono opporsi alla droga che alimenta la loro anima, e rendersi consapevoli che il Dio buono e misericordioso che un giorno li accoglierà in paradiso, non è un Dio di luce ma un Dio di tenebre. Ed in virtù di questo non li accoglierà in paradiso, ma in un luogo che è anche peggiore dell’inferno che viviamo sul pianeta terra. (Ciò che è in basso è come ciò che è in alto).
La risposta per liberarsi dal dominio dei demoni esiste ed è sotto gli occhi di tutti. Ma riusciremo a trovarla solo quando incominceremo a capire e vedere con gli occhi dell’anima e non con gli occhi degli artefici.

Di seguito la tavola di smeraldo frase per frase, per cercare di comprendere il senso delle parole di Ermete Trismegisto secondo la mia visione:

1) (Tutto questo è vero, senza menzogna, certo e verissimo).
La frase sopra suona familiare perché non è molto dissimile dalla frase riportata nei vangeli: (in verità vi dico). Ermete nel porre l’accento sulla frase (senza menzogna) sembra dubitare delle sue stesse affermazioni. Generalmente gli “autori” quando giurano di dire la verità, quasi sempre mentono. Allora Ermete per risultare più credibile, rafforza la frase con l’aggettivo verissimo. Pensate sia credibile che un quasi Dio per essere creduto debba servirsi di tali trucchetti?

2) (Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per perpetuare il miracolo della Cosa Unica).
Con la frase n. 2, Ermete non precisa cosa intende esattamente quando afferma che ciò che è in basso è come ciò che è in alto. La vaghezza è intenzionale perché sa che la moltitudine in quelle parole immaginerà la magnificenza del Dio creatore. Distogliendo così la mente degli umani, dalla misera condizione in cui versano, affinché non possano vedere che quella frase in realtà afferma che lo stesso orrore che si compie in “basso” si compirà anche in “alto”. Da questo si deduce che il male che esiste in questo mondo è l’esatta trasposizione di ciò che esiste nell’altro: (in alto). 
E poi aggiunge: per perpetuare il miracolo della cosa unica. Ossia, coloro che dominano in basso dominano anche in alto. Ermete, non dice che l’alto è il regno della felicità e della compensazione, così come riportano le antiche scritture. Non lo dice, perché non può dirlo. Perché sa perfettamente che il regno della luce non ha nulla in comune con il regno degli artefici, e con le altre dimensioni. Contrariamente riconduce tutto esclusivamente a: ciò che è in basso è come ciò che è in alto. Dando ad intendere che non esistono altre realtà.

3) E poiché tutte le cose furono Una, per la mediazione di Una, così tutte le cose sono nate da questa cosa Unica per adattamento.
Con la frase 3 Ermete rivela una grande verità anche se in forma occulta. Qualcosa di molto simile è riportata anche nel vangelo apocrifo di Tommaso apostolo, o quinto vangelo, al versetto 50. Gesù disse: "Se vi diranno Da dove venite? Dite loro, Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé, si è stabilizzata, ed è apparsa nella loro immagine."

Gesù come Trismegisto, svela che l’anima è nata da sé. Negando in questo modo il mito della creazione. Naturalmente un cristiano non ammetterà mai che Gesù abbia rivelato una verità così in contrasto con il Dio della bibbia.
Difatti la chiesa di Roma non riconosce il vangelo di Tommaso.
Ciò che Ermete e Gesù rivelano con quella frase, è che la luce, ossia l’anima …. l’energia o essenza vitale, è apparsa da sé. E una volta stabilizzata. Ovvero divenuta cosciente, e consapevole attraverso il tempo. (Adattamento). E’ divenuta anima cosciente. Quindi l’anima non è un atto creativo di un ente supremo quale potrebbe essere un Dio, ma una energia rivelata dal nulla ….. il vuoto. Poiché il vuoto e il nulla, sono una potente fonte di energia primordiale che pervade gli universi visibili e invisibili originando la vita.

4) Suo padre è il Sole, sua madre è la Luna. Il vento lo ha portato nel suo grembo.
La Terra è la sua nutrice.

Con il versetto 4 Ermete indica all’uomo di essere un frutto della terra: il sole e padre e la luna e madre. Due simboli da sempre identificati con le divinità pagane. E la terra è il grembo a cui è stato affidato per nutrirsi. Il vento porta il seme sostiene la vita.

5) Il padre del telesma, (guarigione) di tutto il mondo, è qui. La sua forza è integra, se è convertita in terra.
Ermete con il versetto 5 descrive la potenza dei frutti della terra per la guarigione, ma solo se saprà servirla con devozione potrà godere dei suoi frutti, e liberarsi dalle malattie.

6) Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dal grossolano, dolcemente con grande ingegno.
Il verso n.6, è più sottile perché maggiormente occulto, per indurre a credere chissà quale misteriosa formula nasconda la frase. In realtà secondo me, ancora una volta Ermete gioca con le parole sfruttando le credenze religiose degli umani, il quale vedono il divino in ogni frase misteriosa. Ad esempio un chimico, o un “dotto”, nella frase n. 6 vede una formula alchemica, o qualcosa di arcano. Se la stessa frase la legge un contadino capisce che deve separare i frutti buoni dai frutti cattivi, e i rami secchi dai rami sani …. con pazienza e amore, affinché possa avere un ricco raccolto.

7) Sale dalla Terra al Cielo, e nuovamente discende in Terra, e raccoglie le forze superiori e inferiori. Così avrai la gloria di tutto il mondo. E ugualmente fuggirà da te ogni oscurità. Questa è la forza forte di ogni forza, perché vincerà ogni cosa sottile; e penetrerà ogni cosa solida: così il mondo è stato creato.
Il passaggio n. 7 descrive il processo evolutivo degli iniziati, per mezzo del ciclo della vita e della morte, Affinché l’uomo possa conoscere le cose del cielo e le cose della terra. E in virtù di questo ascendere verso Dio. Unica vera forza capace di vincere su ogni cosa del mondo, poiché tutto proviene da lui.

8) Da ciò deriveranno dei mirabili adattamenti, il cui metodo è qui. E' per questo che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, possedente le tre parti della filosofia di tutto il mondo. Ciò che ho detto sull'operazione del Sole è completo.
Il versetto 8, rivela che coloro che vivranno con la forza di dio nel cuore, conosceranno in terra i segreti della vita e della morte. Compiendo così la volontà di dio. Contrariamente i dormienti continueremo ad essere schiavi anche in “cielo”.
Ma non è finita! Ermete Trismegisto non ha inciso la sua conoscenza solo sulla tavola di smeraldo.
Di tavole Ermete ne ha scritte più di una...

Difatti ha scritto anche la tavola di rubino. E udite, il senso risulta esattamente opposto a quello inciso sulla tavola di smeraldo. 

Le persone semplici che leggeranno la tavola di rubino, grideranno che Ermete Trismegisto si contraddice clamorosamente. Contrariamente sono loro ancora una volta, a non saper vedere oltre le apparenze. Ermete Trismegisto con la tavola di rubino ha portato a termine il suo scopo più occulto.

E per quanto è vero sopra, non ho dubbi che le antiche scritture di tutti i popoli della terra provengano dalla stessa mente aliena, affinché l’uomo si perda tra i più oscuri labirinti del dubbio e dalle illusioni, per adempiere alla cosa unica: perpetuare la schiavitù sotto il dominio dei demoni.

TAVOLA DI RUBINO

Non è certo né verissimo quanto la mente della creatura concepisca. Incomprensibile vero è il Creatore. Ciò che è in alto non è come ciò che è in basso. All'alto la magnificenza dell'Unità; al basso la miseria della molteplicità che sembra tutto ed è nulla.
E poiché tutte le cose partecipano della molteplicità esse tanto meno sono Verità, Vita, Bene, quanto più si distanziano dall'Uno.

Ecco il numero, il molteplice, l'involucro, il cadavere dell'Uno: sua madre è il desiderio della terra, sua madre è l'ignoranza. Il Sole dissolse la carogna ed il vento disperse il fetore del frutto dei due.
Questo desiderio ha creato gli eroi, i demoni e gli dei; questa ignoranza si è riversata su tutto il possibile, confondendo ogni traduzione ed il Tre.
Ed ha regnato il male, nel sangue, fuori dalla Rosa, nell'abominio del Quattro.
Unirai l'Uno con il Due, l'Uno con i molti, il soffio con il Sé, delicatamente, con grande cura, fino al Nove, saltando il Cinque.
Perché discende dal Cielo alla Terra e risale in Cielo disperdendo le Forze inferiori nella Forza superiore indefinibile, che si compie nel Sei.
Allora, figlio del desiderio, sarai come gli dei, i demoni e gli eroi, padrone dell'oscurità e della luce dei Sette.
In ciò consiste la sapienza, sapiente di ogni sapienza; e sarai tanto grande da essere indefinito ed indefinibile. Vincerà chi pesa di più sulla bilancia dell'Otto.
Così il mondo inventò i suoi ideali. Si può adattare questo Arcano a qualunque cosa: serpeggiando vibra come corda di cetra e si fa numero caduco. Anche ogni causa seconda.
Pertanto io fui chiamato annunciatore di Thoth, più schiavo della causa della ragione, che amico della ragione stessa.
Quanto detto delle umili operazioni di Urano e di Saturno serva di guida ai desiderosi: Osiride è un Dio Nero.

Fonte: arteeanima.blogspot.it
Si può anche leggere:
Il vangelo secondo Tommaso

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