La scoperta arriva dall'analisi di un diamante in cui per la prima volta è stato rilevato il minerale ringwoodite in grado di intrappolare acqua.
Nel suo Viaggio al centro della Terra, pubblicato nel 1864, Jules Verne immaginava che nelle profondità del nostro pianeta si celasse un enorme oceano.
Cento cinquant'anni dopo, la fantasia del grande scrittore trova un inatteso riscontro: uno studio pubblicato su “Nature” ha dimostrato che nel mantello terrestre, in uno strato compreso tra 400 e 670 chilometri di profondità, l'acqua c'è davvero, e potrebbe essere abbondante quanto quella di tutti gli oceani messi insieme...
Non si tratta però di acqua allo stato liquido, ma di ioni idrossido, composti da un atomo di ossigeno e da uno di idrogeno, intrappolati in un particolare minerale che si forma in condizioni di altissima pressione.
Questo minerale, chiamato ringwoodite, è stato scoperto per caso da D. G. Pearson, dell'Università dell'Alberta a Edmonton, in Canada e colleghi autori dello studio, tra quali Fabrizio Nestola dell'Università di Padova, analizzando un diamante ritrovato a Juina, in Brasile.
Gli scienziati però sospettavano che questo minerale potesse formarsi anche nel mantello terrestre, l'enorme guscio di roccia che separa la crosta del pianeta dal nucleo, visto che anche nel mantello i valori di pressione arrivano a livelli notevoli. Ma l'osservazione diretta di un campione naturale di ringwoodite non era mai andata a buon fine. Anche perché un'eventuale emersione in superficie e la conseguente diminuzione della pressione farebbero tornare la ringwoodite allo stato di olivina. A meno che la transizione sia straordinariamente rapida, per esempio per effetti di un'eruzione vulcanica in grado di riportare in superficie il magma del mantello.
Credit: Richard Siemens / University of Alberta
Non è ancora chiaro quanto la ringwoodite sia rappresentativa della composizione del mantello. Se il contenuto di acqua rilevato fosse quello medio della porzione inferiore della zona di transizione del mantello, tra 520 e 660 chilometri di profondità, ciò si tradurrebbe in circa un miliardo di miliardi di tonnellate di acqua, circa la massa totale degli oceani. E ancora una volta, le immagini di Verne sono arrivate più vicine alla realtà di quanto si pensasse.
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