mercoledì 11 maggio 2016

Quali sono i veri colori di Marte?


Il pianeta Marte è anche chiamato il pianeta rosso per via dell’abbondanza di ossido di ferro presente nelle sue rocce superficiali.

E’ il colore che ci fanno vedere anche le immagini della Nasa. Fin troppo rosso, il cielo è invece descritto come essere giallognolo-marroncino.

Tra gli astrofili, si stanno facendo strada dubbi circa l’autenticità cromatica delle immagini ufficiali.

Innanzitutto, perché il pianeta ripreso da telescopi amatoriali non sembra così rossiccio come nelle fotografie della Nasa? Anzi, appare con venature di verde e azzurro?

La teoria dei colori artefatti, con cui verrebbe dipinto il pianeta, sarebbe in accordo con le immagini che mostrano macchie scure di vegetazione e calotte di un qualche ghiaccio di colore azzurrognolo.

Ecco alcuni esempi di foto comparate ...




Zone molto scure appaiono evidenti anche nelle foto delle sondo, inispecie nella zona equatoriale, senza che vi sia fornita spiegazione convincente.
Se esistono su Marte esseri vegetali capaci di fotosintesi clorofilliana, cioè ossigeno nell’aria, il cielo non dovrebbe apparire giallastro come nelle foto che i vari robottini mandati sulla superficie ci inviano.

Del resto, la presenza di tanto ossido nelle rocce superficiali potrebbe suggerire che una discreta quantità di ossigeno molecolare (azzurro) sia presente nell’aria marziana. 

Oltre che per la ricombinazione della CO2 e altri composti dell’ossigeno che costituiscono per oltre il 95% l’atmosfera.

Anche immagini prese dal telescopio spaziale Huble contengono il colore blu (sopra) nell’atmosfera di Marte altrimenti assente nelle foto più conosciute.

Si può ipotizzare che se l’intento della astronomia canonica è nascondere la presenza di vita su Marte, l’ente spaziale americano possa avere alterato tramite filtri i veri colori del pianeta. 

Gli astronomi dovrebbero spiegare l’origine del colore azzurro del cielo marziano.


Perché il terreno a sinistra è così pesantemente rossastro?

Numerosi studi, effettuati sulle fotografie inviate dai centri di acquisizione, paiono essere state “alterate” come a nascondere i toni verdi-azzurri che metterebbero in crisi gli scienziati intenti a convincere la popolazione che Marte è un pianeta morto, semplicemente un freddo e rosso deserto roccioso.
La NASA spesso definisce in “falsi colori” certe fotografie rossastre di Marte mentre sui libri e giornali la falsità dei colori viene omessa.

Comparazione tra colori dell’atmosfera terrestre e marziana ripresa da Hubble

Così come non viene precisato il motivo per cui le fotocamere a bordo di numerose sonde operano solo in colori alterati da filtri o addirittura in bianco e nero (!) come nel caso della sonda Rosetta.


Ci sono fotografie scattate dal “lander” del primo Viking del ‘76 che mostrano chiaramente toni di blu, basta analizzare le immagine con un qualsiasi software grafico, se uno non si fida del proprio monitor.

Ogni tanto emergono fotografie che sembrano realistiche le quali portano a anche una tematica poco discussa: il fatto che la luce sulla superficie marziana deve essere simile se non superiore a quella che illumina la superficie della Terra. 

Infatti, il pianeta rosso si trova circa 80 milioni di km più lontano dal Sole del nostro (ma ci sono solo 50 milioni di km tra il suo perielio e il nostro afelio) quindi, essendo la sua atmosfera molto meno spessa, una maggiore percentuale di luce dovrebbe raggiungere il suolo. 

La fotografia sotto (Viking 1) mostra probabilmente l’autentico paesaggio marziano.


I dati ufficiali sembrano attestare che sul pianeta Marte vi sia un clima molto simile a quello terrestre, su scala planetologica, s’intende: una calotta glaciale polare, quattro stagioni che si alternano con modelli evolutivi del clima ben identificabili.

La principale differenza è nella pressione al suolo la quale sarebbe bassissima: 0.6–1.0 kPa (contro i 101 kPa della Terra) fisiologicamente un vuoto. Una pressione confrontabile con la medesima a 50 km di altezza sulla Terra.

Inoltre la temperatura, seppure per brevi periodi superiore allo zero, si manterrebbe costantemente rigidissima, specie durante la notte. In un range tra i +27° in estate e i -143° ai poli in inverno.
La combinazione tra temperatura e pressione secondo gli scienziati impedirebbe l’esistenza di acqua allo stato liquido se non in circostanza estremamente transitorie.

Ma queste asserzioni cozzano contro alcune considerazioni. Evidenze indicano la pressione essere decisamente superiore a quella riportata ufficialmente:
La prima cosa è l’esistenza di tempeste di polvere e mulinelli capaci di sollevare enormi quantità di materiale anche a bassa velocità del vento.
Un altro motivo di sospetto è meno intuibile.

Le varie organizzazioni, NASA in testa, che hanno spedito sonde sul pianeta, affermano che esse sono atterrate dolcemente anche grazie ad un paracadute. 

Il guaio è che con una pressione atmosferica “ufficialmente” così bassa, ammesso che il paracadute si aprisse, la densità dell’aria avrebbe offerto una resistenza talmente tenue da non rallentare a sufficienza il veicolo. Col risultato di fare schiantare al suolo marziano le sonde. Come è possibile allora che questi oggetti siano atterrati senza andare a fracassarsi?
In molte fotografie le ombre sono piuttosto soffuse e torbide da indicare una densità atmosferica tutt’altro che assimilabile al vuoto fisiologico.

Marte ha gravità circa 1/3 della Terra. 
Come è possibile che la pressione atmosferica sia solo un centesimo, quando su lune con ancora minore gravità la pressione al suolo è più alta?

Riguardo alla temperatura, nell’ipotesi che la pressione atmosferica sia più alta del dato accettato, essa pure dovrebbe risultare superiore ai -55° di media.
Il potentissimo effetto serra generato da un’atmosfera principalmente composta da anidride carbonica (95%), sommato alla presenza di nubi e tempeste di polvere che limitano l’irradiazione del calore verso lo spazio, farebbe sì che la temperatura marziana sia adatta ad ospitare acqua liquida a dispetto della maggiore distanza dal Sole della Terra.

Probabilmente all’equatore lo sbalzo di temperatura ruota attorno ai +30° -30° compatibile con la presenza di acqua liquida e organismi viventi.
Le immagini trasmesse dal MGS (Mars Global Surveyor) mostrano laghi e specchi di un liquido che ha tutta l’apparenza di essere acqua.
In certe fotografie si notano dei ristagni di liquido che sembrano acqua allo stato liquido. Al modo delle oasi nei deserti terrestri vi albergherebbero forme di vita che l’occhio terrestre definirebbe come vegetazione siberiana.


Gli scienziati concordano che sul pianeta rosso vi sia acqua gelata in stratificazioni sotto la superficie. Tuttavia ormai le foto della ESA mostrano ciò che sembra veri e propri laghi la cui esistenza fa a pugni con la teoria impossibilità della persistenza di acqua liquida sul suolo marziano.

Ci raccontano che il ghiaccio incluso nelle calotte polari marziane è costituito da CO2 mista a H2O. Più plausibile si tratti di ghiaccio solo d’acqua essendo la temperatura del pianeta probabilmente molto superiore a quella che ci è dato sapere. Idem per la pressione atmosferica che potrebbe essere in media di 10 kPa o più. Solo un decimo e non un centesimo di quella terrestre. Probabilmente nelle depressioni equatoriali più profonde ed annidate la pressione può raggiungere i 15 – 20 kPa con temperature di 35° come picco diurno. Così lo spessore dell’involucro gassoso atmosferico non di 11 km ma forse di 20 o 25 km.

Tramonto su Marte
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Oggi la fotocamera ad alta risoluzione HiRISE - la più potente del suo genere mai inviata attorno ad un altro pianeta - 
mostra il Pianeta Rosso con dettagli davvero 
incredibili e meravigliosi. 

POTENZIALE SITO D’ATTERRAGGIO PER UNA MISSIONE NEL 2020 NEL CRATERE MCLAUGHLIN

SPLENDIDI STRATI DI BASAMENTO NEL LETTO DI UN CRATERE A NORD DI ARGYRE PLANITIA

Articolo completo con altre foto: beautifulmars-italiano.tumblr.com/

Contrariamente a quanto si potrebbe ingenuamente supporre osservando immagini che ritraggono paesaggi non terrestri, l’aspetto apparente non è in prima analisi l’evidenza o la prova di quanto molti hanno ipotizzato. 

Se ritenessimo che la vita su Marte esiste (oppure non esiste) perché il cielo è azzurro o rosso oppure di altri colori stiamo commettendo un errore di notevole spessore. D’altro canto, la visione di una condizione climatologica marziana con la presenza di cieli limpidi e azzurri può soltanto indicarci che Marte è un mondo “similterrestre”, cioè un pianeta che assomiglia moltissimo alla Terra. Tutto qui.

Per approfondire: www.pianetamarte.net

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