”I padroni del mondo” non è un classico film sugli UFO, ma un film che cerca di comprendere il motivo per cui tutte le informazioni mai raccolte fino ad oggi sugli UFO ci vengano tenute nascoste dai militari del Pentagono.
E’ forse trovando questa risposta che si può trovare anche quella sull’esistenza o meno di esseri provenienti da altri pianeti, e sulle loro eventuali intenzioni.
Il film presenta tutti i più classici casi della storia, da Roswell fino ai recenti avvistamenti di massa di Stephenville, che vengono analizzati nell’ottica di una ingerenza militare intesa a nascondere sistematicamente le informazioni relative a ciascun caso.
Si scopre così una modalità di comportamento precisa e costante, ...
... da parte dei militari, che suggerisce una altrettanto precisa agenda nascosta, tutt’altro che tranquillizzante.
Come gli esperti del settore sanno, è dal 1969 – con la pubblicazione del Progetto Blue-Book – che “ufficialmente” il problema degli UFO, per il governo americano, ha cessato di esistere. A questo punto però va precisato che la segretezza non viene mantenuta, genericamente, “dal governo” a discapito dei suoi cittadini, ma prima di tutto dai militari del Pentagono a discapito degli stessi governanti ...
Quando un presidente come Jimmy Carter chiede al direttore della CIA – che in quel periodo era George H. Bush – di fargli avere tutti i dossier relativi agli UFO, e questi semplicemente si rifiuta di darglieli, senza offrire alcuna spiegazione, si comincia ad avere un’idea del tipo di problema che si possa celare dietro a questa segretezza.
La ricostruzione storica aiuta anche a comprendere meglio l’origine di certi atteggiamenti molto diffusi nella nostra società, come ad esempio quello della derisione, che scatta regolarmente di fronte a chi sostenga di “aver visto un disco volante”. Purtroppo – scopriamo – non siamo nemmeno padroni delle nostre emozioni, né tantomeno del giudizio che esse ci portano ad esprimere, attraverso “scivoli mentali” preconfezionati per noi da oltre 50 anni.
Più un individuo si autocompiace nel deridere chi crede agli extraterrestri, più in realtà è vittima di uno schema predisposto per evitare che lui stesso si renda conto della realtà che lo circonda.
Veniamo usati, come al solito, come cani da guardia contro noi stessi, e mai come nel caso degli UFO si rivela appropriato il proverbio che dice “solo i piccoli segreti sono difficili da mantenere: per quelli grandi basterà sempre l’incredulità della gente”.
Le pratiche di manipolazione mentale messe in atto dai media nel secolo scorso si rivelano semplicemente poderose, e l’asfissiante applicazione di certi criteri, imposti dall’alto con rigore sistematico, pone delle domande più grandi quasi di quelle sugli UFO stessi.
Perché questa segretezza assoluta, ossessiva e irrinunciabile? Perché cercare di condizionare una intera umanità, attraverso i media, a pensarla in un certo modo sugli UFO?
Le diverse teorie emerse nel corso del tempo vanno dalla cosiddetta “ipotesi terrestre” – nella quale tutti i mezzi volanti mai avvistati sarebbero dei progetti militari segreti, di origine terrestre – alla più fantascientifica “alleanza con gli alieni”, che secondo alcuni il presidente Eisenhower avrebbe stretto con i leader di altre civiltà, per evitare un’invasione da parte loro.
In mezzo a tutto questo ci sta l’Unione Sovietica, con una storia “ufologico-militare” troppo simile a quella americana per non possedere un denominatore comune: stesso tipo di incidenti, stesse reazioni dei piloti, stessi comportamenti dei militari, al punto da portare le due nazioni avversarie a stringere un patto segreto “contro terzi”.
La storia degli UFO negli ultimi 60 anni costituisce un corpus di informazioni, di tipo storico-sociale, tanto denso da riassumere quanto difficile da analizzare, almeno a prima vista.
La verità è probabilmente un composto di realtà e di fiction, dove la seconda insegue la prima almeno quanto la prima determini la seconda. Se si condisce il tutto con interessi economici praticamente incommensurabili, si può comprendere come il meccanismo dei ricatti incrociati, degli spauracchi artificiali, delle bugie intenzionali, dei segreti impronunciabili, della disinformazione sistematica e del terrore vero e proprio, crei per il normale cittadino una cortina fumogena apparentemente impenetrabile.
Se però si analizzano con calma alcuni dati di fatto, certi e comprovati, è possibile costruire un ragionamento che porti ad escludere con relativa certezza alcune ipotesi a favore di altre.
Ma gli scenari che rimangono, in ogni caso, sono per il normale cittadino tutt’altro che tranquillizzanti.
Più un individuo si autocompiace nel deridere chi crede agli extraterrestri, più in realtà è vittima di uno schema predisposto per evitare che lui stesso si renda conto della realtà che lo circonda.
Veniamo usati, come al solito, come cani da guardia contro noi stessi, e mai come nel caso degli UFO si rivela appropriato il proverbio che dice “solo i piccoli segreti sono difficili da mantenere: per quelli grandi basterà sempre l’incredulità della gente”.
Le pratiche di manipolazione mentale messe in atto dai media nel secolo scorso si rivelano semplicemente poderose, e l’asfissiante applicazione di certi criteri, imposti dall’alto con rigore sistematico, pone delle domande più grandi quasi di quelle sugli UFO stessi.
Perché questa segretezza assoluta, ossessiva e irrinunciabile? Perché cercare di condizionare una intera umanità, attraverso i media, a pensarla in un certo modo sugli UFO?
Le diverse teorie emerse nel corso del tempo vanno dalla cosiddetta “ipotesi terrestre” – nella quale tutti i mezzi volanti mai avvistati sarebbero dei progetti militari segreti, di origine terrestre – alla più fantascientifica “alleanza con gli alieni”, che secondo alcuni il presidente Eisenhower avrebbe stretto con i leader di altre civiltà, per evitare un’invasione da parte loro.
In mezzo a tutto questo ci sta l’Unione Sovietica, con una storia “ufologico-militare” troppo simile a quella americana per non possedere un denominatore comune: stesso tipo di incidenti, stesse reazioni dei piloti, stessi comportamenti dei militari, al punto da portare le due nazioni avversarie a stringere un patto segreto “contro terzi”.
La verità è probabilmente un composto di realtà e di fiction, dove la seconda insegue la prima almeno quanto la prima determini la seconda. Se si condisce il tutto con interessi economici praticamente incommensurabili, si può comprendere come il meccanismo dei ricatti incrociati, degli spauracchi artificiali, delle bugie intenzionali, dei segreti impronunciabili, della disinformazione sistematica e del terrore vero e proprio, crei per il normale cittadino una cortina fumogena apparentemente impenetrabile.
Se però si analizzano con calma alcuni dati di fatto, certi e comprovati, è possibile costruire un ragionamento che porti ad escludere con relativa certezza alcune ipotesi a favore di altre.
Ma gli scenari che rimangono, in ogni caso, sono per il normale cittadino tutt’altro che tranquillizzanti.
Il film - versione integrale
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