sabato 16 marzo 2013

La frequenza vibrazionale degli alimenti

La moderna dietologia si basa sul calcolo delle calorie degli alimenti senza prendere in considerazione le frequenze vibrazionali emesse dagli stessi, per cui ci troviamo ad assumere spesso alimenti morti, il cosiddetto cibo spazzatura, ricco di calorie ma povero di ogni informazione utile per la vita.

André Simoneton, ingegnere elettronico francese, dimostrò nella prima metà del ‘900 che le radiazioni emesse da un organismo sano si aggirano sui 6500 Angstroms (esattamente tra 6250 e 7000), mentre sono più basse nell’organismo malato. Le frequenze della vita vibrano quindi nello spettro del Visibile e Infrarosso da 4000 a 7000 A.

Simoneton suddivise gli alimenti in quattro categorie:


- Alimenti Superiori con vibrazioni oltre i 6500 Angstroms fino a 10.000 (frutta fresca e matura, verdure, funghi crudi, legumi crudi o cotti con temperatura non superiore ai 70°C, patata cotta preferibilmente al forno, grano, farinacei, farina biodinamica e grano integrale, frutta secca, olive, uova di giornata, latte umano).
- Alimenti di Sostegno con vibrazioni inferiori a 6500 Angstroms fino a 3000 (latte fresco entro 12 h dalla mungitura, burro normale, uova entro il 12° giorno, miele, zucchero di canna integrale, vino, olio di arachidi e di oliva, vegetali e legumi cotti).
- Alimenti Inferiori con radiazioni inferiori a 3000 Angstroms (carni, latte fresco, formaggi, marmellate e pane, uova di due settimane, caffè, te, cioccolata, pane bianco).
- Alimenti morti, con radiazioni nulle o quasi (prodotti industriali, cibi cotti a temperature superiori ai 70°C, alcol e zucchero raffinato, latte e succhi di frutta pastorizzati)...

Per mantenersi con vibrazioni ad una lunghezza d’onda superiore ai 6500 A (verso l’infrarosso) il nostro organismo deve continuamente adattarsi all’influenza di ogni specie di radiazioni, siano esse dovute a: pensieri, emozioni, alimentazione, medicamenti, radiazioni cosmiche, solari, terrestri, ecc.


Un ruolo assai importante, per il mantenimento della buona salute, viene pertanto rivestito dagli alimenti, dalle bevande, dallo stile di vita, dal pensiero positivo, dall’ambiente in cui si vive. Prove di laboratorio, effettuate su animali, hanno dimostrato che gli alimenti sintetici, pur fornendo un’alimentazione equilibrata dal punto di vista qualitativo e calorico, non possono garantire uno sviluppo normale.
Questo significa che oltre ai consueti elementi (proteine, grassi, carboidrati, vitamine, oligoelementi) costituiti da materia, gli alimenti devono anche possedere delle “vibrazioni energetiche”, capaci di mantenere la vita. Per raggiungere questo obiettivo basta prestare attenzione a poche accortezze:

Prediligere gli Alimenti Superiori, secondo la classificazione di Simoneton, infatti gli alimenti più adatti a mantenere lo stato di salute sono quelli con lunghezza d’onda più elevata, cioè quelli che emettono più energia.
Prediligere alimenti crudi o cotti a basse temperature, infatti le procedure, comunemente utilizzate come la cottura, alterano e distruggono alcune qualità informazionali e vibrazionali degli alimenti.
Assicurarsi della freschezza degli alimenti che garantisce una frequenza vibrazionale alta, per esempio la frutta mantiene la sua massima emissione per diversi giorni (per esempio: pere 8 gg, pesche 10gg, albicocche 15gg).
Evitare gli alimenti industriali, conservati e pastorizzati che non mantengono attive le frequenze vibrazionali, hanno perso ogni vitalità, sono alimenti morti.

In conclusione quindi per mantenere un buono stato di salute è opportuna la riduzione o eliminazione dei cibi a bassa vibrazione (carne, cibi cotti ad alta temperatura, alimenti raffinati e pastorizzati) perché sottraggono energia vitale all’intero organismo e inserire in ogni pasto alimenti vivi, frutta, verdura fresca e cruda.
Quante volte dopo un pasto abbiamo la sensazione che i cibi ingeriti invece di caricarci ci abbiano sottratto energia? Allora stiamo più attenti alla nostra alimentazione e, alla luce di queste informazioni, valutiamo quanta energia vitale ci trasmette il cibo di cui ci nutriamo.

Informazioni sull'Autore


Antonia Di Francesco
Chimico, cofondatrice dell' Istituto di Cultura Bioecologica di Lecce, Coordinatrice e Direttrice di Ricerca del Centro di Medicina Integrata ISCUB, Responsabile Polo Didattico ISCUB per le Medicine Complementari in Puglia. E' consulente di Discipline Bio-Naturali, esperta in Cromopuntura secondo Peter Mandel e Floriterapia di Bach. Si occupa di intolleranze alimentari ed ecologia domestica. https://www.facebook.com/iscub.istitutoculturabioecologica
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5 commenti:

  1. Un buon articolo, un argomento praticamente sconosciuto ai più, quando ci nutriamo non ingeriamo solo cibo ma assumiamo anche l'energia vibrazionale dell'alimento, l'articolo andrebbe integrato con le vibrazioni negative della carne.
    L'animale viene ucciso in uno stato di terrore, di paura Con altissime frequenze negative che vengono assunte da chi si alimenta.
    Buona fine settimana

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  2. Si Zac, sono assolutamente d'accordo sull'energia negativa contenuta nella carne degli animali uccisi, ma anche allevati, in condizioni vergognose, non so se ci sono le prove di questo ma è quello che sento.
    Ma il bello di questo articolo è proprio il fatto che non ha un'impronta che alcuni carnivori potrebbero giudicare aggressiva, ma considera il problema da un punto di vista salutista e generale.
    Ed è proprio questo approccio "soft" che può far riflettere tanti attuali carnivori. Almeno lo spero!
    Ciao :)

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  3. salve a tutti, a questo punto mi sorge un dubbio....cosa si puo`dar da mangiare agli animali stessi? ad esempio un cane...o un gatto... fargli assumere frutta o verdura e`impensabile tranne nel caso del cane e comunque sempre e solo x integrare...la carne non ha vibrazioni elevate...in pratica scatolette e croccantini non devono avere, in base a questo articolo, un`alta frequenza!!! nemmeno la carne, cruda o cotta che sia, comprata dal macellaio. dovrei portare il mio animale nel bosco tutti i giorni affinche`cacci il proprio cibo da solo...ma non posso ovviamente. e allora che posso fare?

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  4. Buona domanda! Si potrebbe ipotizzare che gli animali abbiano una frequenza un po' diversa .. quelli essenzialmente carnivori hanno una biologia predisposta al consumo della carne, come ad esempio artigli e canini sviluppati per lacerare la preda, sistemi uditivi, visivi e locomotori fatti per la caccia, di cui invece gli umani non sono dotati. Quindi potrebbe essere che per loro la carne sia un cibo adatto a patto, come giustamente fai notare, che non sia quella allevata.
    Ho sempre pensato che fosse un bene lasciare che i gatti caccino uccelli e topi, anche se non sempre è facile resistere all'istinto di correre in soccorso delle povere bestiole!
    Sarebbe interessante approfondire.
    Ciao :)

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  5. Pampinapicolina...stesso forte e continuo dubbio....letteralmente "Non penso"quando acquisto x i miei mici...e posta l a domanda a vari veterinari mi hanno detto tutti che cani vegetariani esistono....e stanno benissimo...da abituare ovviamente ....mentre con i gatti...felini....no. purtroppo. Voglio c a pure meglio della cottura s 70 gradi....Buon tutto a tutti. Grazie

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