Si dice che il pesce rosso non abbia capacità mnemoniche, quindi non può "fare tesoro" di ricordi ed esperienze. La sindrome omonima è quindi la strana condizione dell'uomo moderno di essere rinchiuso in una bolla trasparente, osservato da tutti ma incapace di vedere nulla se non ciò che viene proiettato sul vetro (cioè la televisione) e, non avendo nessuna nozione del tempo, non notare niente di strano se una notizia di oggi ne capovolge una sentita ieri, magari proveniente dalla stessa origine.
Non solo ogni notizia è presa per buona in automatico, ma soprattutto egli non riesce a fare deduzioni e collegamenti diacronici.
La percezione di come si modifica ciò che consideriamo "luogo comune" (conoscenza condivisa, meme, immaginario collettivo) nel trascorrere del tempo è sempre piuttosto difficile per chi nel tempo ci vive immerso.
Ma proprio per questo notare le modificazioni è sempre un incremento della nostra potenzialità di decodificare la realtà come evolversi delle cose: aiuta a vedere la realtà come una storia, un film, invece che come fotografie scollegate le une dalle altre.
Ecco che lasciare una traccia (scritta in questo caso) di una modificazione che si è notata è di aiuto per gli altri (che potrebbero non averla notata) e per se stessi (a futuria memoria).
La sindrome del pesce rosso non colpisce solo i "normali" individui.
Colpisce anche (e prima di tutto) i debunker, che credono di essere, non solo normali, ma anche "attivi", superlativamente attivi, e col cervello perfettemente efficente.
Ti ricordi l'inizio delle scie chimiche? ....
- Sono robe strane ...
- Scemi! Sono solo normalissimo vapore acqueo (e giù tutta la spiegazione scientifica)
Poi escono le news. Le news ammettono che ci sono aerei che irrorano qualcosa.
- Sono robe strane ...
- Scemi! E' "inseminazione delle nuvole". E' sale da cucina, innocuo.
Dov'è finito il vapore acqueo che davano per certo? Se lo sono dimenticato.
Pesci rossi.
Con la stessa bocca che si apre e chiude facendo la bollicina dicono la cosa che oggi hanno capito della realtà, dimentichi che ieri dicevano tutt'altro.
La piccola realtà, sempre diversa, atemporale e incoerente.
E te la porgono oggi con la stessa arroganza, irriflessiva e dogmatica, di chi capisce solo una cosa alla volta: quella che gli viene infilata nell'acquario quel giorno. Impossibilitati a chiedersi se sia la stessa roba che hanno deglutito e rivomitato ieri.
Domani i pesci rossi diranno: - Scemi! Sono coriandoli di alluminio per schermare i radar. E' solo metallo pesante. Non è nocivo (per questa e quell'altra sciocca fallacia logica).
Dopodomani, la cosa sarà dominio pubblico e magari i Signori delle Scie si porranno il problema. Magari le "spiegazioni tranquillizzanti" (il cibo dei pesci rossi) non basteranno più. Allora le scie saranno fatte di nonomateriali invisibili.
E ci troveremo i pesci rossi, qui, a dire:- Scemi! Non lo vedete che bel cielo azzurro, pulito!? è sempre stato così...
Ma per chi non ha la sindrome del pesce rosso, c'è qualcosa che non va.
Ci sono quelli che se lo ricordano, il cielo senza scie.
E le loro testimonianze noi possiamo ricordarle.
E possiamo capire la differenza fra il cielo azzurro e quello con le scie.
E se dovessere arrivare il cielo falsamente pulito, noi sapremo lo stesso che c'è qualcosa di strano: le rotte e le quote continueranno ad essere anomale, gli incroci e le manovre continueranno a non essere spiegabili col normale traffico civile, gli aerei continueranno a non avere insegne.
Perché per noi il tempo non è inutile.
Non siamo mica pesci rossi.
Liberamente tratto da Considerazioni di Makk
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