L’alterazione artificiale del clima? I grandi segreti sono sotto gli occhi di tutti: opinione pubblica (distratta) ed autorità (vigili ed attenti). Non è il caso di spendere grandi energie e dispendio di tempo per svelare gli esecutori materiali di una strategia di controllo mondiale che mette a repentaglio la vita. Analisi chimiche condotte in gran parte del mondo, compresa l’Italia (recentemente) hanno stabilito che l’acqua piovana è intrisa di bario, alluminio e cadmio.
Se un magistrato italiano - comunque con le mani legate dai Trattati militari (incostituzionali) - non ha voglia di raggiungere qualche base militare Usa o Nato nel Belpaese per osservare con i proprio occhi gli aerei cisterna che decollano per le quotidiane missioni di aerosolterapia generale, può sempre optare per l'ovattato l’ambito accademico. L’instabilità climatica è considerata una bizzarria della natura. Invece dietro c’è anche lo zampino bellico, almeno dal 1946 (prove e documenti alla mano). Ma qui entra in gioco un’altra radice del problema: l’abitudine a pensare Gaia come un meccanismo da regolare sul modello della macchina da guerra e della fabbrica, ovvero della catena di montaggio. Insomma: un adattamento del clima alle esigenze del nuovo ordine planetario, inclusa la produzione commerciale.
Come insegna l’Onu - di cui fanno parte l’Organizzazione Metereologica Mondiale e la Banca Mondiale - il paravento è fondamentale. Ecco cosa cova sotto l’alone della scienza. Secondo la World Metereological Organisation: “26 governi hanno condotto esperimenti di alterazione del clima nel 2000”. Negli anni 2003-2004, 16 governi hanno ammesso di aver compiuto questo tipo di attività, anche se in realtà sono molti di più i governi coinvolti. Gli scopi bellici non vengono mai scartati, ma i governi dichiarano altri tipi di scopi. Tra queste nazioni, con Cina, Russia, Israele e Stati Uniti, è presente da un decennio anche l'Italia...
Personale AM del CSV (fonte Ministero Difesa).
Cronaca spicciola - Esperimenti e studi apparentemente innocui. Oggi va in scena nella Penisola - all’università del Salento - un appuntamento da non perdere per i negazionisti ammaestrati ad oltranza. Recita la cronaca ufficiale: «dall’1 al 5 ottobre si terrà presso la sala conferenze del Rettorato (Piazza Tancredi 4, Lecce) la IX Assemblea Generale EARLINET (European Aerosol Research LIdar NETwork) ed un Convegno nell’ ambito del Progetto Europeo ACTRIS (Aerosols, Clouds, and Trace gases Research InfraStructure Network). EARLINET rappresenta la prima rete Europea di sistemi LIDAR per il monitoraggio dell’ aerosol atmosferico. E’ stata costituita nel 2000 ed il sistema LIDAR operativo presso il Laboratorio Aerosol e Clima del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’ Università Del Salento, ne fa parte sin dalla sua costituzione. Scopo principale della rete è quello di contribuire alla realizzazione di una base di dati statisticamente significativa, relativa alla distribuzione degli aerosol su scala Europea.
Attualmente fanno parte della rete EARLINET 27 stazioni LIDAR operanti in 10 Paesi Europei. Pertanto, all’ Assemblea ed al Convegno parteciperanno più di 50 ricercatori Europei esperti in sistema LIDAR e nella caratterizzazione delle proprietà dell’ aerosol atmosferico e dei suoi effetti sulle nubi e più in generale sul clima. Gli aerosol atmosferici influenzano in diversi modi la vita sulla Terra ed hanno un importante ruolo nel sistema climatico. Attualmente gli aerosol atmosferici, a causa della loro notevole variabilità nello spazio e nel tempo, sono responsabili delle maggiori incertezze dei modelli di previsioni climatiche».
Scatole belliche - Le attività di Earlinet sono attualmente finanziate dal Progetto Europeo FP7 Acrtis (1 April 2011 - 31 March 2015). La rete Earlinet contribuisce anche al programma mondiale GAW (Global Atmosphere Watch). Chi mantiene le redini? Scontato: la Nato. Recita un articolo apparso l’11 marzo 2011 sul sito delministero della Difesa tricolore: «Cimone: stazione globale per il programma GAW. Prestigioso riconoscimento dell’OMM alla stazione di osservazione di Monte Cimone. Nel mondo solo altre 33 stazioni insignite della stessa qualifica. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale, con sede a Ginevra, ha accolto favorevolmente la richiesta, pervenuta dall’Ufficio Generale Spazio Aereo e Meteorologia (USAM) dello Stato Maggiore Aeronautica in coordinamento con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), per il passaggio dell'importante infrastruttura di ricerca che si trova sulla vetta di Monte Cimone da Stazione Regionale a Stazione Globale all’interno del programma internazionale GAW - Global Atmosphere Watch. Con i suoi 2165 m di quota, Monte Cimone è il rilievo più elevato degli Appennini settentrionali e, grazie alla sua quota ed al suo orizzonte completamente libero, rappresenta un punto privilegiato per lo studio dell'atmosfera. La peculiarità della posizione geografica in cui la stazione di Monte Cimone risiede, lontano da qualsiasi forma di inquinante atmosferico locale, permette di studiare le caratteristiche chimico-fisiche e la climatologia della libera troposfera, garantendo inoltre anche osservazioni meteorologiche continuative.
Scatole belliche - Le attività di Earlinet sono attualmente finanziate dal Progetto Europeo FP7 Acrtis (1 April 2011 - 31 March 2015). La rete Earlinet contribuisce anche al programma mondiale GAW (Global Atmosphere Watch). Chi mantiene le redini? Scontato: la Nato. Recita un articolo apparso l’11 marzo 2011 sul sito delministero della Difesa tricolore: «Cimone: stazione globale per il programma GAW. Prestigioso riconoscimento dell’OMM alla stazione di osservazione di Monte Cimone. Nel mondo solo altre 33 stazioni insignite della stessa qualifica. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale, con sede a Ginevra, ha accolto favorevolmente la richiesta, pervenuta dall’Ufficio Generale Spazio Aereo e Meteorologia (USAM) dello Stato Maggiore Aeronautica in coordinamento con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), per il passaggio dell'importante infrastruttura di ricerca che si trova sulla vetta di Monte Cimone da Stazione Regionale a Stazione Globale all’interno del programma internazionale GAW - Global Atmosphere Watch. Con i suoi 2165 m di quota, Monte Cimone è il rilievo più elevato degli Appennini settentrionali e, grazie alla sua quota ed al suo orizzonte completamente libero, rappresenta un punto privilegiato per lo studio dell'atmosfera. La peculiarità della posizione geografica in cui la stazione di Monte Cimone risiede, lontano da qualsiasi forma di inquinante atmosferico locale, permette di studiare le caratteristiche chimico-fisiche e la climatologia della libera troposfera, garantendo inoltre anche osservazioni meteorologiche continuative.
Queste attività sono eseguite dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare attraverso il Centro Aeronautica Militare di Montagna (CAMM) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (CNR-ISAC), con cui collabora l’Università di Urbino. Le misure eseguite a Monte Cimone, permettono quindi di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici in un’area particolarmente antropizzata come quella del sud Europa e del bacino del Mediterraneo. Le numerose tipologie di misure effettuate permettono alla stazione del Cimone di partecipare attivamente a diversi programmi internazionali sia a livello Europeo che mondiale. Monte Cimone è divenuta quindi l’unica stazione globale in Italia del programma GAW, composto da sole 34 stazioni di osservazione sparse in tutto il pianeta, tra le quali si era recentemente aggiunta la stazione EvK2CNR “Everest – Pyramid” situata a oltre 5000 m di quota in Himalaya, alle pendici dell’Everest».
Vaso di Pandora - Lo Zio Sam non è fesso, mica è Joe Condor della pubblicità anni ‘70: stop al piano Marshall. La regia è sempre delle Nazioni Unite, ma l’influenza perversa va attribuita alle facoltose cariatidi Rockefeller & Rothschild. Se proprio ci si ostina a non voler leggere almeno il testo bellico Usa intitolato “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025”, è possibile optare sul sito della Commissione Europea (European Commission). Il campionario di malattie e morte finanziato dagli ignari contribuenti del vecchio continente è variegato, ma non fa parte della conoscenza di senso comune. Ecco qualche spunto interessante: EUFAR(European Facility for Airborne Research in Environmental and Geo-sciences),EUROCHAMP-2 (Integration of European Simulation Chambers for Investigating Atmospheric Processes), EUROFLEETS (Towards an alliance of European research fleets), EXPEER (Distributed Infrastructure for EXPErimentation in Ecosystem Research), INCREAS (Integrated Network on Climate REsearch Activities on Shrubland Ecosystems), INGOS (Integrated non-CO2 Greenhouse gas Observation System, INTERACT (International Terrestrial Arctic Collaborative Network Integrating Activities), IS-ENES (InfraStructure for the European Network for Earth System Modelling), JERICO (Towards a Joint European Research Infrastructure Network for Coastal Observatories), REES4FUTURE (Designing Trees for the Future). Strabiliante, ma poco noto ai comuni mortali addirittura il progettoChArMEx , ovvero: “Aerosol chemistry Mediterranean network”.
Esercitazioni particolari - Le notizie anche le più insignificanti, apparentemente innocue, vanno attentamente interpretate. Sul sito online dell’Aeronautica militare italiana da alcuni giorni (17 settembre 2012) si legge: «Giovedì 13 Settembre, presso il 31° Stormo di Ciampino (RM), ha avuto luogo l’esercitazione "Matilde 2012" che ha visto cooperare organizzazioni militari e civili allo scopo di simulare una grave emergenza nazionale a livello sanitario. L’evento, inserito nell’ambito del 33° Corso di Cooperazione Civile e Militare (COCIM ), è stato coordinato dal Centro Alti Studi Difesa (CASD), in particolare dal Generale di Brigata Aerea Carmine De Luca, Direttore dell’Esercitazione. All’attività addestrativa, organizzata presso la Base dell'Aeronautica Militare, ha partecipato personale militare, appartenente alla 46^ Brigata Aerea di Pisa, al 31° Stormo di Ciampino, al Comando Logistico/Centro Sperimentale Volo e all'Infermeria Principale di Pratica di Mare (RM), e personale civile, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico, della Croce Rossa Italiana, del Corpo Infermieri Volontari CRI, delle Ferrovie dello Stato, dell'Ufficio Sanità Marittima Aerea di Frontiera del Ministero della Salute, del Ministero dell’Interno, dell'ENAC, dell'Osservatorio Nazionale per la Sicurezza, per un totale di circa 400 persone tra organizzatori, frequentatori del corso, accompagnatori e partecipanti all’esercitazione. L’attività è stata presieduta dal Generale D. Eduardo Centore, Direttore del Centro Militare Studi Strategici (CeMISS), dal Prefetto Carlo Boffi, Vice Capo Dipartimento della Direzione Centrale della Difesa Civile, dal Vice Prefetto Antonio Tedeschi, Capo Area Protezione e Difesa Civile del Comune di Roma, dal Generale Ispettore Capo Ottavio Sarlo, Capo del Corpo Sanitario Aeronautico, nonché da qualificati rappresentanti degli organismi istituzionali e delle società private coinvolte a vario titolo nella simulazione. Il Colonnello Girolamo Iadicicco, Comandante del 31° Stormo, insieme al Generale De Luca e a tutti i responsabili per ciascuna organizzazione coinvolta, hanno seguito e condotto l’esercitazione direttamente dal Punto di Controllo/Coordinamento Avanzato (P.C.A.). L’esercitazione ha evidenziato le competenze altamente specialistiche del personale coinvolto, in particolare di tipo sanitario, e la capacità di fornire risposte veloci, ben coordinate, ed in modo estremamente flessibile alle problematiche sviluppatesi durante l'attività addestrativa. Il personale del 31° Stormo, a sua volta, ha dimostrato professionalità e preparazione adeguate per operare sinergicamente e proficuamente con le altre realtà, istituzionali e non, coinvolte nella gestione dell’emergenza. La cooperazione tra la 46^ Brigata Aerea e l’Infermeria Principale di Pratica di Mare, peraltro, hanno evidenziato la flessibilità del velivolo C-130J e l'abilità dell’equipe sanitaria dell'Aeronautica Militare che, grazie all’utilizzo della barella aviotrasportabile denominata “A.T.I.” (Aircraft Transit Isolator) in dotazione esclusiva al Centro Sperimentale Volo, ha simulato il trasporto in “bio contenimento” di un paziente infettivo».
Guai ai vinti - Anno 1996: l'Air Force a stelle e strisce lancia il programma di sperimentazioni dal titolo "Il clima come forza moltiplicatrice: possedere il clima entro il 2025", nel quale si evidenzia la necessità per l'aviazione americana d'intervenire localmente sul clima in modo tale da ottenere "una dominazione del campo di battaglia fino ad un livello mai immaginato prima. Le voci del programma comprendono: aumento della visibilità diradando nebbia e nubi; diffusione della nebbia per disturbare i sistemi di comunicazione dei nemici; incoraggiamento della formazione di instabilità provocando, a richiesta, nuvole o tempeste; distruzione della logistica nemica attraverso acquazzoni, alluvioni; riduzione delle riserve di acqua nemiche, siccità, scarsità di acqua dolce e impoverimento dei terreni. Attesta il documento: «Nel 2025 le forze aerospaziali USA potranno avere il controllo del clima se avranno capitalizzato le nuove tecnologie sviluppandole nella chiave delle applicazioni di guerra. (...) Dal miglioramento delle operazioni degli alleati e dall'annullamento di quelle del nemico tramite scenari climatici "su misura", alla completa dominazione globale delle comunicazioni e dello spazio, la modificazione climatica offre a chi combatte una guerra un'ampia gamma di possibili modi per sconfiggere o sottomettere l'avversario». Anche l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), sotto l'egida dell'Onu, gode di privilegi e immunità per "giocare" con il clima planetario. Esaminate pure il Rapporto numero 15, pubblicato nel 2011. Altro che complottismo: un'etichetta riduttiva e priva di senso dinanzi a questa realtà.
Diamo i numeri?
Vaso di Pandora - Lo Zio Sam non è fesso, mica è Joe Condor della pubblicità anni ‘70: stop al piano Marshall. La regia è sempre delle Nazioni Unite, ma l’influenza perversa va attribuita alle facoltose cariatidi Rockefeller & Rothschild. Se proprio ci si ostina a non voler leggere almeno il testo bellico Usa intitolato “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025”, è possibile optare sul sito della Commissione Europea (European Commission). Il campionario di malattie e morte finanziato dagli ignari contribuenti del vecchio continente è variegato, ma non fa parte della conoscenza di senso comune. Ecco qualche spunto interessante: EUFAR(European Facility for Airborne Research in Environmental and Geo-sciences),EUROCHAMP-2 (Integration of European Simulation Chambers for Investigating Atmospheric Processes), EUROFLEETS (Towards an alliance of European research fleets), EXPEER (Distributed Infrastructure for EXPErimentation in Ecosystem Research), INCREAS (Integrated Network on Climate REsearch Activities on Shrubland Ecosystems), INGOS (Integrated non-CO2 Greenhouse gas Observation System, INTERACT (International Terrestrial Arctic Collaborative Network Integrating Activities), IS-ENES (InfraStructure for the European Network for Earth System Modelling), JERICO (Towards a Joint European Research Infrastructure Network for Coastal Observatories), REES4FUTURE (Designing Trees for the Future). Strabiliante, ma poco noto ai comuni mortali addirittura il progettoChArMEx , ovvero: “Aerosol chemistry Mediterranean network”.
Esercitazioni particolari - Le notizie anche le più insignificanti, apparentemente innocue, vanno attentamente interpretate. Sul sito online dell’Aeronautica militare italiana da alcuni giorni (17 settembre 2012) si legge: «Giovedì 13 Settembre, presso il 31° Stormo di Ciampino (RM), ha avuto luogo l’esercitazione "Matilde 2012" che ha visto cooperare organizzazioni militari e civili allo scopo di simulare una grave emergenza nazionale a livello sanitario. L’evento, inserito nell’ambito del 33° Corso di Cooperazione Civile e Militare (COCIM ), è stato coordinato dal Centro Alti Studi Difesa (CASD), in particolare dal Generale di Brigata Aerea Carmine De Luca, Direttore dell’Esercitazione. All’attività addestrativa, organizzata presso la Base dell'Aeronautica Militare, ha partecipato personale militare, appartenente alla 46^ Brigata Aerea di Pisa, al 31° Stormo di Ciampino, al Comando Logistico/Centro Sperimentale Volo e all'Infermeria Principale di Pratica di Mare (RM), e personale civile, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico, della Croce Rossa Italiana, del Corpo Infermieri Volontari CRI, delle Ferrovie dello Stato, dell'Ufficio Sanità Marittima Aerea di Frontiera del Ministero della Salute, del Ministero dell’Interno, dell'ENAC, dell'Osservatorio Nazionale per la Sicurezza, per un totale di circa 400 persone tra organizzatori, frequentatori del corso, accompagnatori e partecipanti all’esercitazione. L’attività è stata presieduta dal Generale D. Eduardo Centore, Direttore del Centro Militare Studi Strategici (CeMISS), dal Prefetto Carlo Boffi, Vice Capo Dipartimento della Direzione Centrale della Difesa Civile, dal Vice Prefetto Antonio Tedeschi, Capo Area Protezione e Difesa Civile del Comune di Roma, dal Generale Ispettore Capo Ottavio Sarlo, Capo del Corpo Sanitario Aeronautico, nonché da qualificati rappresentanti degli organismi istituzionali e delle società private coinvolte a vario titolo nella simulazione. Il Colonnello Girolamo Iadicicco, Comandante del 31° Stormo, insieme al Generale De Luca e a tutti i responsabili per ciascuna organizzazione coinvolta, hanno seguito e condotto l’esercitazione direttamente dal Punto di Controllo/Coordinamento Avanzato (P.C.A.). L’esercitazione ha evidenziato le competenze altamente specialistiche del personale coinvolto, in particolare di tipo sanitario, e la capacità di fornire risposte veloci, ben coordinate, ed in modo estremamente flessibile alle problematiche sviluppatesi durante l'attività addestrativa. Il personale del 31° Stormo, a sua volta, ha dimostrato professionalità e preparazione adeguate per operare sinergicamente e proficuamente con le altre realtà, istituzionali e non, coinvolte nella gestione dell’emergenza. La cooperazione tra la 46^ Brigata Aerea e l’Infermeria Principale di Pratica di Mare, peraltro, hanno evidenziato la flessibilità del velivolo C-130J e l'abilità dell’equipe sanitaria dell'Aeronautica Militare che, grazie all’utilizzo della barella aviotrasportabile denominata “A.T.I.” (Aircraft Transit Isolator) in dotazione esclusiva al Centro Sperimentale Volo, ha simulato il trasporto in “bio contenimento” di un paziente infettivo».
Guai ai vinti - Anno 1996: l'Air Force a stelle e strisce lancia il programma di sperimentazioni dal titolo "Il clima come forza moltiplicatrice: possedere il clima entro il 2025", nel quale si evidenzia la necessità per l'aviazione americana d'intervenire localmente sul clima in modo tale da ottenere "una dominazione del campo di battaglia fino ad un livello mai immaginato prima. Le voci del programma comprendono: aumento della visibilità diradando nebbia e nubi; diffusione della nebbia per disturbare i sistemi di comunicazione dei nemici; incoraggiamento della formazione di instabilità provocando, a richiesta, nuvole o tempeste; distruzione della logistica nemica attraverso acquazzoni, alluvioni; riduzione delle riserve di acqua nemiche, siccità, scarsità di acqua dolce e impoverimento dei terreni. Attesta il documento: «Nel 2025 le forze aerospaziali USA potranno avere il controllo del clima se avranno capitalizzato le nuove tecnologie sviluppandole nella chiave delle applicazioni di guerra. (...) Dal miglioramento delle operazioni degli alleati e dall'annullamento di quelle del nemico tramite scenari climatici "su misura", alla completa dominazione globale delle comunicazioni e dello spazio, la modificazione climatica offre a chi combatte una guerra un'ampia gamma di possibili modi per sconfiggere o sottomettere l'avversario». Anche l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), sotto l'egida dell'Onu, gode di privilegi e immunità per "giocare" con il clima planetario. Esaminate pure il Rapporto numero 15, pubblicato nel 2011. Altro che complottismo: un'etichetta riduttiva e priva di senso dinanzi a questa realtà.
Diamo i numeri?
Nel 2001 per la prima volta compare in un documento ufficiale Usa il termine "chemtrails". Si tratta dello Space Preservation Act 2001.
In Italia imperversano le scie chimiche - il fenomeno più evidente della guerra ambientale in atto - che avvelenano milioni di persone, ma parlarne è da pazzi o al massimo da complottisti. Il fenomeno quotidiano è sotto gli occhi della popolazione e delle autorità, grazie alla copertura dei mass media, ma si continua a far finta di niente, in attesa della tragedia.
Pensate un po' a che livello criminale si è ormai spinta la manipolazione di massa orchestrata dal sistema di potere vigente.
Allora, piedi per terra ma su la testa, o sarà la fine.
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