Il carburante che alimenta i Signori del mondo è costituito dai consumatori, cioè NOI.
Senza di noi loro non sono NULLA.
Smettiamo di consumare senza consapevolezza, eliminiamo il superfluo, non compriamo oggetti usa e getta, meno vestiti, meno cibi e bevande confezionati e elaborati, utilizziamo il meno possibile la macchina quindi la benzina, non compriamo giornali e riviste, non guardiamo la televisione, non usufruiamo dei "servizi" bancari.
Anche a costo di essere impopolare aggiungerei: NON votiamo!
Ai più sembrerà utopico perché siamo talmente impregnati dai dettami di questa società, da questo unico modello di pseudo democrazia che ci dicono essere il migliore in assoluto, che non ci accorgiamo che questo sistema sta facendo acqua da tutte le parti.
Votare non serve strettamente a nulla nell'attuale contesto mondiale. Le decisioni prese dai nostri governi, a loro volta costretti ad ubbidire ai loro padroni saranno prese indipendentemente dal nostro volere.
Eppure ci sembra inconcepibile non votare perché siamo ancora convinti che abbia un senso. Invece NON votare sarebbe determinante, a patto che tutti lo facessero...
Smettiamola di nutrire il sistema "produzione/consumo", chi lo gestisce s'ingrassa soltanto grazie a noi.
Esiste soltanto perché siamo noi a permetterlo. Non sentiamo forse dire in ogni momento e in ogni luogo che siamo Liberi? Non abbiamo noi compassione per i poveri-popoli-sottosviluppati-in-mano-a-poteri-tirannici? Invece NOI possiamo tutto vero? Yes we can!
Eppure ...? ... Non facciamo nulla! Perché ci fanno credere che meglio di così non si può .. anzi, dobbiamo persino comprendere i problemi dei nostri governi, e i sacrifici che ci vengono richiesti, "per il bene di tutti", e pagare le conseguenze della loro disastrosa politica fatta di sprechi e di decisioni che non hanno nulla a che fare con gli interessi del paese.
Ma poi andiamo lo stesso a votare .. fiduciosi ..
Riguardo al concetto produzione/consumo non riusciamo proprio a toglierci dalla testa il luogo comune: "se non produciamo non avremo più lavoro". Falso!
Chi l'ha detto che dobbiamo lavorare come schiavi per 8 ore (come minimo) al giorno per avere uno stipendio al limite della decenza? Chi l'ha deciso? Forse l'hanno deciso quelli che si prendono più della metà degli stipendi dei lavoratori (lavoriamo 6 MESI GRATIS all'anno!) per "gestire" lo stato?
Uno Stato che dovrebbe essere al servizio del cittadino, perché funziona con i SUOI soldi, il SUO lavoro! Quando un impiegato non lavora bene, cosa fa il datore di lavoro? Lo licenzia!
Io voglio licenziare lo stato, chiunque ne sia a capo, perché non sono soddisfatta del suo lavoro. Perché se è vero che viviamo in una democrazia, allora lo stato è un mio dipendente. E il vostro.
Non il contrario.
Se togliessimo il carburante a questi signori che decidono per noi, se non pagassimo più le tasse, se stampassimo la nostra moneta ma riducendo al minimo il movimento monetario (baratto), se li ignorassimo, loro e la loro "grandiosa" idea del mondo ... quanto tempo riuscirebbero ad andare avanti....
L'importante è NON partecipare.
Io voglio licenziare lo stato, chiunque ne sia a capo, perché non sono soddisfatta del suo lavoro. Perché se è vero che viviamo in una democrazia, allora lo stato è un mio dipendente. E il vostro.
Non il contrario.
Se togliessimo il carburante a questi signori che decidono per noi, se non pagassimo più le tasse, se stampassimo la nostra moneta ma riducendo al minimo il movimento monetario (baratto), se li ignorassimo, loro e la loro "grandiosa" idea del mondo ... quanto tempo riuscirebbero ad andare avanti....
L'importante è NON partecipare.
Caspita che articolo! Pensavo di essere il solo a pensarla cosi` visto che non ho un solo amico che condivide queste idee, e poi scopro che in realta`c'e` tutto un mondo completamente e volutamente ignorato dai media mainstream che usa il cervello per pensare e non per intrupparsi nel gregge.
RispondiEliminaBrava Catherine. Complimenti.
A presto.
-- Michele
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Ti rinnovo il ringraziamento Michele!
RispondiEliminaQuando si fa un po' di chiarezza dentro di sé diventa più facile osservare questo mondo da qualche metro un po' più su e quindi descriverlo senza timore del giudizio degli altri. Non si tratta di disprezzo, anzi, la visuale è più ampia e l'abbraccio più grande, ma semplicemente di una "messa a fuoco" diversa.
E si, c'è tutto un "mondo" che comincia a vedere con maggior consapevolezza. Non credo proprio che basterà a salvare l'umanità (non ho nessuna pretesa al riguardo!), ma non per questo devo arrendermi.
Ciao!
Ciao , è molto logico e idealista il tuo ragionamento, ma (credo) poco pratico...anch'io mi arrovello sempre su questi temi e da tempo ho assunto il tuo pensiero, il mio ideale di vita è quello dei nativi americani (altrimenti detti indiani d'America) ma ho paura che poche persone sarebbero disposte a fare un passo indietro ammettendo che è nella rinuncia di un sistema che per loro significa PROGRESSO la risposta per avere uno stile di vita più consono ai bisogni umani , che però per i più sarebbe bollato come REGRESSO! Credo che siamo tutti troppo manipolati, mentalmente e nella vita di tutti i giorni (è lo stesso sistema che ci mantiene in vita che contemporaneamente ci uccide) per poter avere il coraggio di cambiare! Lo potremmo fare in caso di forza maggiore, se fossimo costretti, se avvenisse un evento naturale che per forza di cose ci riportasse in tali condizioni di vita (penso per esempio a una tempesta solare che ogni tanto si nomina che toglierebbe l'energia elettrica a tutto il pianeta), in quel caso saremmo OBBLIGATI a cambiare stile di vita, ma al costo di qualche miliardo di morti (tutti quelli e probabilmente io per primo che non riuscirebbero ad adattarsi in tempo a tale situazione)! Quindi in mancanza di una tale situazione chi vorrebbe mettere in gioco tutta (o parte) della sua vita fatta di abitudini, false certezze e finte comodità per fare un investimento a lungo termine (i cui eventuali benefici forse vedranno i nipoti al costo però di vivere in una specie di setta immagino tipo i mormoni come in alcuni stati americani)? È come dire a un naufrago che lotta per sopravvivere in mezzo al mare di abbandonare la zattera su cui cerca di non morire e di imparare a nuotare per cercare una sopravvivenza migliore di quella, anche a costo di morire ma almeno per dare ai propri figli la possibilità di capire se c'è una strada alternativa alla zattera...io credo che lo farebbero solo in un caso, quello in cui la zattera si rompesse costringendoli a nuotare in mare aperto! Questo è il mio pensiero...
RispondiEliminaQuoto...
EliminaMa non dispero! ^_^