mercoledì 1 gennaio 2025

Il Polo Nord magnetico della Terra continua a spostarsi: cosa significa e dove si trova adesso

Gli scienziati hanno rilasciato un nuovo aggiornamento del modello magnetico mondiale (WMM), legato alla posizione del Polo Nord magnetico del nostro pianeta che continua a spostarsi. Attualmente sta viaggiando a una velocità di 35 chilometri all’anno. Ecco verso dove si sta dirigendo, perché e quali sono le conseguenze.

A cura di Andrea Centini

Il Polo Nord magnetico della Terra continua a cambiare posizione e si sta avvicinando sempre di più alla Siberia, spostandosi dal Canada a una velocità di circa 35 chilometri all'anno. 

In realtà il suo "viaggio" sta rallentando, dato che fino a qualche anno fa questo spostamento, che va avanti da oltre 500 anni, aveva una velocità di circa 50 chilometri all'anno

Questo continuo spostamento potrebbe determinare l'inversione dei poli magnetici, con un temporaneo indebolimento del campo magnetico terrestre e conseguente maggiore esposizione alla radiazione spaziale pericolosa, come i costanti "bombardamenti" del Sole attraverso le espulsioni di massa coronale a seguito di brillamenti ...

Il nuovo modello magnetico. Credit: . NOAA/NCEI

Il continuo spostamento del Polo Nord magnetico richiede una costante ricalibrazione del modello magnetico mondiale (WMM), che è fondamentale per permettere la navigazione sul nostro pianeta. Aggiornamenti di questo modello vengono fatti ogni 5 anni, ma in caso di spostamenti repentini del Nord magnetico terrestre possono essere fatti interventi intermedi. 

Se non ci fosse l'ultimo aggiornamento quinquennale, messo a punto da scienziati statunitensi della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e britannici British Geological Survey (BGS), la navigazione sarebbe molto problematica. Basti sapere che, spostandosi per 8.500 chilometri dal Sudafrica al Regno Unito in linea retta, come specificato dagli autori del nuovo studio con il vecchio modello saremmo finiti a 150 chilometri di distanza. Un'enormità. 
Fortunatamente noi non dovremo ricalibrare nulla dei nostri navigatori satellitari e simili, gli aggiornamenti saranno del tutto automatizzati.


Ricordiamo che il Polo Nord magnetico non corrisponde al Polo Nord geografico, che è fisso e legato all'asse di rotazione terrestre. 
La Terra ha un enorme campo magnetico che la circonda (magnetosfera) generato dai movimenti del nucleo, composto da una parte interna viscosa fatta di ferro e un'altra fluida esterna di ferro e nichel. Il campo magnetico forma una grande doppia ciambella attorno al pianeta con due flussi che rientrano in verticale nella porzione apicale dell'emisfero boreale (settentrionale). 
È dalla posizione di queste due "pareti" che si determina la posizione del Polo Nord magnetico. È quello verso cui puntano le nostre bussole e al quale sono legati i sistemi di navigazione GPS e simili.

(Link diretto su X: x.com/BritGeoSurvey)

Come indicato, il Polo Nord magnetico si sta spostando continuamente dal Canada alla Siberia, con un movimento irregolare. 

"L'attuale comportamento del nord magnetico è qualcosa che non avevamo mai osservato prima", ha dichiarato in un comunicato stampa il dottor William Brown della BGS. "

Il nord magnetico si è mosso lentamente attorno al Canada fin dal 1500, ma negli ultimi 20 anni ha accelerato verso la Siberia, aumentando di velocità ogni anno fino a circa cinque anni fa, quando ha improvvisamente rallentato da 50 a 35 chilometri all'anno, che è la più grande decelerazione di velocità che abbiamo mai visto", ha chiosato l'esperto.

Con la nuova mappa in alta risoluzione (WMM2025) relativa all'aggiornamento quinquennale del 2025, i sistemi di navigazione saranno molto più accurati per piloti, marinai e semplici cittadini. Alla ricalibrazione hanno collaborato anche il Defence Geographic Centre del Regno Unito e la National Geospatial-Intelligence Agency (NGA). Oltre al modello classico, è stato rilasciato anche un secondo modello a risoluzione molto superiore (il WMM High-Resolution 2025), che "ha una risoluzione spaziale migliorata di circa 300 km all'equatore rispetto alla risoluzione spaziale standard di 3300 km all'equatore".  Quindi un miglioramento di ben dieci volte.



I poli della Terra si stanno invertendo e moriremo tutti!
NO.


Vediamo cosa si intende per ‘inversione dei poli’ e quali potrebbero essere i rischi per noi.  

La Terra è sede di un campo magnetico che ha due poli, il polo nord magnetico e il polo sud magnetico, che non coincidono con quelli geografici, anche se attualmente sono vicini. Ciclicamente i poli del campo magnetico si invertono, l’inversione dunque è un fenomeno naturale e l’ultima volta è avvenuto circa 780mila anni fa. 
La Terra è circondata dalla magnetosfera, cioè la parte più esterna dell’atmosfera terrestre all’interno della quale è confinato il campo magnetico terrestre. La magnetosfera terrestre ha il compito di proteggerci dalle pericolose radiazioni del vento solare, deviando le particelle, è insomma una specie di scudo. 
La sua origine non è del tutto chiara, ma sappiamo che è associata ai campi elettrici generati dalla dinamica del ferro fluido che si trova nel nucleo esterno della Terra. 

L’indebolimento del campo

Gli scienziati non stanno studiando solo l’inversione dei poli, ma anche l’indebolimento del campo geomagnetico relativo all’Anomalia del Sud Atlantico, cioè una zona del campo magnetico terrestre con un’intensità sensibilmente inferiore rispetto al resto della magnetosfera in cui i satelliti rischiano di essere ‘fritti’ dalle radiazioni. L’area in questione si estende dal Cile allo Zimbabwe. Cosa rischiamo con l’inversione dei poli L’inversione dei poli, come dimostrano studi multidisciplinari condotti sui fossili di animali vissuti ai tempi delle precedenti inversioni, non dovrebbe incidere sulla nostra vita: insomma, non moriremo tutti. 

Ci sono ipotesi sull’inversione dei poli che però potrebbero preoccuparci.

Secondo alcuni infatti l’inversione dei poli potrebbe avvenire repentinamente lasciando, per qualche tempo, la Terra senza scudo permettendo alle tempeste geomagnetiche provocate dal vento solare, di raggiungerci. Tutto ciò potrebbe innescare danni potenzialmente catastrofici a causa delle interferenze con i satelliti, le comunicazioni radio e i sistemi di navigazione GPS, considerando la nostra vita iperconnessa possiamo dunque immaginarci le eventuali conseguenze di un simile evento. 
A ‘perdere la rotta’ potrebbero essere anche tutte quelle specie vivendi che utilizzano il campo magnetico per i loro spostamenti e le migrazioni, come gli uccelli. Le teorie più accreditate però sostengono che l’inversione dei poli non è un evento repentino, ma richiede circa 4-5mila anni prima di concretizzarsi. Insomma, possiamo stare tranquilli.

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