sabato 29 novembre 2025

L’Agenzia Spaziale Europea ha fatto le "prove di apocalisse" simulando una tempesta solare catastrofica


L’Esa ha messo il suo team di controllo di fronte ad un evento simile a quello che nel 1859 mise in ginocchio le tecnologie dell’epoca.

Abbiamo parlato con Thomas Ormston, uno dei responsabili delle operazioni…

Certamente. I danni che un evento simile a quello di Carrington provocherebbe oggi sulla Terra e nello spazio sarebbero estremi. 
Gli effetti di una tempesta solare di questo tipo sono molteplici e ci colpirebbero in modi diversi, dall’interruzione delle comunicazioni radio all’alterazione del campo magnetico terrestre, fino all’impatto di radiazioni e particelle cariche, in particolare sui nostri satelliti nello spazio. 

A terra, causerebbe problemi alle reti elettriche, agli oleodotti e a moltissime infrastrutture critiche. Se dovesse accadere davvero, noi che lavoriamo nel settore aerospaziale avremmo a che fare con il peggior scenario immaginabile. Non solo avremmo problemi tecnici con i nostri satelliti, ma anche i sistemi su cui facciamo affidamento, come il Gps e Galileo, sarebbero in grande difficoltà...


Ci sarebbero problemi con i computer e con la rete internet a terra. Inoltre, anche se questo aspetto non è entrato nella simulazione, l’impatto che questo evento avrebbe sulla società sarebbe catastrofico, e trovarsi chiusi in una sala di controllo mentre fuori va tutto a rotoli sarebbe un’ulteriore sfida nella sfida. 
Ecco perché ho detto che non esistono buone soluzioni: tutto quello che potremmo fare è cercare di gestire la situazione al meglio delle nostre capacità per limitare i danni.
L'articolo integrale: www.wired.it

Un tempismo  che ha lasciato tutti un po’ a bocca aperta. 

La simulazione ESA è  partita a metà settembre 2025 (una bella tempesta solare c’era anche a settembre ) e si è intensificata a metà ottobre, culminando giusto prima del lancio di Sentinel-1D il 4 novembre 2025. 
L’esercizio, ispirato all’evento Carrington del 1859, ha simulato un flare X-estremo + CME catastrofico, testando blackout GPS, elettronica fritta e collisioni satellitari. 

Non era un “gioco” casuale: era parte della routine pre-lancio per preparare il team a scenari estremi, con tanto di coinvolgimento di uffici per detriti spaziali e altre missioni ESA.


I flare reali sono tornati a novembre. 

In pratica, la simulazione è finita prima del lancio (4 nov). I flare grossi sono esplosi dopo, dal 4 in poi. Più satelliti sono stati colpiti dalla tempesta solare più forte che ha colpito la Terra

Visto che l’intelligenza artificiale è ovunque nella nostra vita, i “bei vecchi tempi” di un mondo analogico senza notifiche rapide o algoritmi che decidono cosa mangiare sembrano un sogno nostalgico. 
Al loro posto subentra una roulette russa, un’imprevedibile eruzione solare e, boom, blackout globali, satelliti bruciati, e dobbiamo tornare a sfregare due bastoncini per accendere il fuoco, se siamo fortunati. 
È come se ci venisse ricordato che, per quanto “connessi” possiamo essere, alla fine dipendiamo da una una stella, in particolare la stella madre del nostro sistema solare a 150 milioni di chilometri di distanza.
Su Focus una simulazione mentale: www.focus.it

Fonte: www.nogeoingegneria.com

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