lunedì 27 ottobre 2025

L’ anima è fatta di quanti?

 “Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste.
Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.
Non c'è altra via.
Questa non è Filosofia, questa è Fisica”
- Albert Einstein -

(Immagine: Alex Sukontsev/Flickr)

di Carmen Di Muro

Ci hanno sempre fatto credere che tutto ciò che si palesa di fronte ai nostri occhi e che viene colto attraverso i nostri apparati sensoriali sia l’unica realtà esistente e che tutto possa essere spiegato e risolto attraverso l’apporto e l’azione specifica dell’uomo sulla materia.

Eppure tutta la realtà che ci circonda e noi stessi per primi, come esseri umani, siamo molto di più di ciò che da sempre il mondo della superficie ci ha fatto vedere. 

A livello sottile, profondo siamo esseri di pura energia, energia che è alla base della forma densa della materia del nostro corpo organico, delle nostre cellule...

 
Nessuna epoca della storia ha conosciuto un progresso a livello scientifico neppure lontanamente comparabile, per velocità e risultati, a quello attuale. 

Le tecnologie per l’esplorazione delle energie nei sistemi biologici hanno fatto passi da gigante. Vi sono adesso apparecchi nuovi e sempre più raffinati sia per captare e distinguere le emissioni elettromagnetiche dei tessuti viventi, sia per produrre emissioni di questo tipo a scopo terapeutico.

Seppure inimmaginabili confini sono stati raggiunti e nuove straordinarie prospettive per la ricerca sono state aperte, per la maggior parte degli studiosi della “vecchia scuola” i termini di suddivisione e specializzazione sono tutt’ora il modus operandi che orienta il loro studio sulla comprensione dell’essere umano, in quanto ogni processo viene guardato singolarmente, analizzato come ente a sé, colto a partire dalla sua tangibilità e meccanicità.

Al contrario, noi siamo totalità interagente, non soltanto nel nostro corpo, ma anche con l’ambiente esterno, in quanto composti a livello profondo della stessa essenza vibrazionale, ossia di luce, di energia radiante. E questo a ricordarcelo è lo stesso Einsten che nel 1905 con la sua “teoria della relatività” mostrò che la massa stessa è una forma di energia, che massa ed energia sono interscambiabili, collegate dalla formula E= mc2 , dimostrando scientificamente che tutto è energia.

Affinché l’uomo venga colto nella sua reale essenza, bisogna dunque scendere nell’universo subatomico, quello delle energie sottili, passando dal mondo dei fenomeni macroscopici a quello dell’infinitamente piccolo. Dominio di indagine di questo straordinario mondo in cui il visibile cede il posto all’invisibile è di pertinenza della fisica quantistica, i cui sviluppi ci portano in una sola direzione: vedere l’uomo come un campo di energia unificata.

L’organismo umano è un complesso di frequenze elettromagnetiche e non un semplice assemblato di materia vivente.

La medicina tradizionale, basata sulla biochimica e sull’evidenza, interviene sul livello manifesto della materia, fornendo sostanze atte a rimuovere l’anomalia nella struttura molecolare dell’organismo.

Essa ha il grosso difetto di tralasciare la dimensione immateriale dell’essere umano: quella delle energie di fondo che lo animano e lo rendono vivo. Ma la nostra dimensione immateriale che è quella del pensiero, degli stati d’animo, delle emozioni, non è un accessorio: essa ha un ruolo fondamentale nell’insorgenza e nel decorso di qualunque patologia, di qualunque cosa ci capiti.

Al contrario la medicina quantistica prende in considerazione e tenta di agire a livelli più sottili e profondi, sui “meccanismi che governano i meccanismi” così da curare le malattie ancor prima che si manifestino, partendo dal presupposto che ogni disturbo sia l'effetto di una distorsione del campo magnetico che regola le reazioni chimiche e cellulari nel corpo umano.

Conoscere il campo magnetico di ogni individuo significa sapere quali patologie egli può sviluppare...

L'articolo completo qui: www.macrolibrarsi.it


C'è qualche fondamento scientifico in tutto ciò?

Secondo questa teoria, "la coscienza sarebbe una sorta di programma per contenuti quantistici nel cervello",  e nel momento della morte i microtubuli "fuggirebbero dal sistema nervoso centrale per ritornare all'Universo**"**.
In particolare la coscienza è definita in vari articoli come "il risultato degli effetti della gravità quantistica all'interno dei microtubuli" e si arriva alla conclusione che la nostra anima "sarebbe della stessa sostanza dell'Universo ed esisterebbe sin dall’inizio dei tempi".


Infine, ecco la spiegazione della morte: "i microtubuli perdono il loro stato quantico [...] ma le informazioni contenute in essi non vengono distrutte", cosicché "l'anima non muore ma torna all'Universo [...] distribuendosi e dissipandosi". In una esperienza di pre-morte, invece, l'informazione quantistica (temporaneamente andatasene altrove) ritornerebbe poi nei microtubuli al momento del risveglio, senza essere stata in alcun modo alterata poiché "può sopravvivere a tempo indeterminato al di fuori del corpo".

Dal punto di vista sperimentale, poi, l'unico risultato rilevante è l'osservazione di proprietà quantistiche vibrazionali nei microtubuli, ma da qui all'idea di una coscienza universale, o a maggior ragione dell'esistenza di un anima, il passo è enorme e per nulla giustificato. 

Anche il collegamento tra queste vibrazioni quantistiche e alcuni tipi di onde cerebrali non ancora spiegate dalla scienza medica resta tutto da stabilire.

Articolo completo qui: 

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