Le diagnosi annuali dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono aumentate del 60% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia di Covid 19.
Sotto la lente dello studio disturbi come l’anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo e altri nelle loro varianti soggettive ...
In Italia circa 3,5 milioni di persone, ossia il 6% della popolazione, soffrono di disturbi dell’alimentazione: il 90% sono donne, ma sempre più numerosi sono anche gli uomini che si rivolgono ai professionisti specializzati.
Non solo digiuni estremi e sforzi immani per perdere peso, amenorrea, autolesionismo, incapacità di socializzare; le patologie psichiatriche i disturbi alimentari hanno il più alto indice di mortalità, su tutti il più fatale è l’anoressia nervosa. In Italia, queste patologie causano ogni anno circa 4.000 morti.
Tra le cause dell’incidenza in età pre-adolescenziale secondo gli esperti ci sono l’abbassamento dell’età puberale nelle bambine e l’influenza dei social network che impongono modelli di bellezza pericolosi e irraggiungibili.
Disturbi certamente enfatizzati dai social, dalla competizione virtuale, ma che trovano radice nel periodo pre-scolare, in tenerissima età, nell’allattamento e nello svezzamento, nel bisogno di contatto e nutrimento affettivo primario che passa dal cibo interiore e dall’autostima.
Fonte (con video): www.byoblu.com
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