lunedì 4 dicembre 2023

Freeman Dyson, il padre della biosfera artificiale

 
 “Non solo NON dobbiamo preoccuparci del riscaldamento” sostiene Freeman Dyson “ma potrebbe essere benissimo che il clima diventi più freddo. Nessuno lo sa». 

Secondo lo scienziato sarebbe folle cercare di ridurre le emissioni di CO2, la Terra sta diventando più verde a causa del biossido di carbonio. 
La cosa più importante è che ci sono enormi effetti non climatici del biossido di carbonio, che sono prevalentemente favorevoli e che non sono presi in considerazione. Il CO2 è enormemente vantaggioso per la produzione alimentare, ma anche per la biodiversità, la conservazione delle specie e tutto il resto che c’è di buono. 
La cosa da notare è che questi effetti, che non hanno nulla a che fare con il clima, sono molto più facili da misurare rispetto agli effetti sul clima e sono molto più certi. 

Secondo Dyson la misurazione della temperatura è molto più complicata per ottenere dati chiari e inconfutabili. Il cambiamento climatico antropico è certamente reale, la questione è quanto e se è buono o cattivo !?
Ma chi è questo scienziato? ...


Freeman Dyson è il padre della biosfera artificiale 

Articolo by Nogeoingegneria (prima pubblicazione 2015)

Può l’uomo creare un ambiente artificiale autosufficiente in cui sopravvivere, per esempio nello spazio FREEMAN DYSON si pose queste domande, creando un progetto oggi noto come “SFERA DI DYSON”.

Più di vent’anni fa, otto scienziati entravano nell’ambiente artificiale BIOSFERA 2. Ci sono rimasti 2 anni per studiarla. L’esperimento fallì. Ora si progettano insediamenti sulla Luna, su Marte, o su un asteroide. Forse si può, tramite l’utilizzo di elementi presenti nel suolo degli stessi pianeti per fabbricare ”mattoni” con cui costruire strutture abitabili e nuove tecnologie per ottenere dall’atmosfera e dal suolo tutti gli elementi indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo, dall’aria al cibo?

Edward Teller , collega di Dyson per un certo periodo, disse di essere stato ispirato dalla biosfera artificiale del fisico, proponendo il suo scudo terrestre, lo scudo stellare prima e l’ombrellone anti-radiazioni solari in seguito.

Edward Teller, padre della bomba all’idrogeno, ha reso popolare la proposta di geoingegneria nel 1997 quando presentò ad Erice lo “scudo“ di aerosol contro i raggi del sole. Le mega-strutture di Dyson vanno oltre il concetto di geoingegneria, potrebbero essere definite ingegneria stellare. Dyson progettò per una società di migliaia di anni più avanti della nostra in fatto di scienza e tecnologie. L’idea di una gigantesca sfera fu pubblicata in un articolo del 1959/60, ispirata da un racconto di fantascienza degli anni ’30.

Dyson ipotizzava di utilizzare altri pianeti sfruttandoli come fonti di materie prime. Negli anni ’60 lo scienziato immaginò uno scenario per le civiltà future, costituito da una biosfera artificiale a forma di guscio intorno al sole (la cosiddetta “sfera di Dyson”) con lo scopo di catturare e sfruttare al massimo la radiazione emessa.

“Negli anni ’60 tutto sembrava possibile, persino smontare un pianeta delle dimensioni di Giove e rimontarlo in un’altra posizione, sotto forma di un’immensa sfera di pannelli solari con un raggio di 2 unità astronomiche e lo spessore di 2-3 metri, destinata a diventare una sterminata e autosufficiente colonia umana nello spazio” (1).

L’articolo “Search for Artificial Stellar Sources of Infrared Radiation” (Ricerca di sorgenti stellari artificiali nella radiazione infrarossa) uscito su “Science”, teorizzava che società tecnologicamente avanzate avrebbero potuto circondare completamente la propria stella per catturare l’energia emessa. Una volta rinchiusa, sarebbe possibile intercettare tutte le lunghezze d’onda del visibile per inviarle verso l’interno, mentre tutta la radiazione non utilizzata verrebbe mandata all’esterno sotto forma di radiazione infrarossa.
La sfera sarebbe costituita di un guscio di collettori solari, strutture orbitanti indipendenti, oltre 10.000 oggetti distribuiti lungo uno spessore radiale di un milione di chilometri o di habitat posti attorno alla stella. In questo modo prevedeva di raccogliere un’enorme quantità di energia e creare uno spazio vitale.

“Per fare un esempio pratico, una Sfera di Dyson posta nel sistema solare, con un raggio di 1 UA, cioè la distanza media fra terra e sole, pari a circa 149 600 000 km) avrebbe come minimo una superficie pari a 2,72 · 1017 km², all’incirca 600 milioni di volte l’area della superficie della terra. Il Sole emette una potenza energetica dell’ordine di 4 · 1026 W, della quale la maggior parte potrebbe essere disponibile per un utilizzo pratico” (1).


Ma secondo i più critici verrebbe immediatamente risucchiata dalla forza di gravità della stella.
Migliaia di sfere in orbita attorno invece potrebbero funzionare, come i satelliti terrestri, ma si tratta pur sempre di ipotesi al limite dell’inverosimile, che se non fossero state postulate da un rispettabile astrofisico della Cambrige University e pubblicate su Science, nessuno avrebbe mai nemmeno preso in considerazione.

Nel frattempo si gioca con la nostra biosfera. Rispetto alle fantasie di Dyson sono piccoli passi, ma con conseguenze che potrebbero essere devastanti. “Biosfera 2” insegna. La conclusione a cui arrivarono gli scienziati fu che l’ecosistema terrestre è molto più complesso e delicato di quanto avevano immaginato. Il 22 settembre 1993 otto scienziati non avrebbero resistito un giorno in più dentro Biosfera 2, e furono tutti più che entusiasti di uscirne e ritornare sulla terra dopo 2 anni.

Una volta che la nostra atmosfera sarà definitivamente manomessa, dove andremo? ...
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Citazioni di Dyson

"Io non affermo che sto leggendo il libro della Natura quando mi dedico a un calcolo scientifico. Non affermo di essere uno scrupoloso ricercatore scientifico quando parlo di Gesù e di Bacco. La scienza e la religione sono due finestre attraverso le quali possiamo guardare il mondo che ci circonda. Siamo liberi di scegliere. Come dice un proverbio svizzero: «C’è gente a cui piace andare in chiesa e c’è gente a cui piacciono le ciliegie». Si può avere un benevolo rispetto per la religione pur non essendo pii. La via della verità non è necessariamente lastricata di buone azioni."

"Se DIO esiste ed è accessibile a noi, la sua mente e le nostre possono a loro volta differire l’una dalle altre in complessità e non in qualità."

"Prendere coscienza della nostra piccolezza può aiutarci a riscattarci dall’arroganza, che è il peccato in cui cade più spesso lo scienziato."

"La scienza non è un corpo dottrinale monolitico ma una cultura che cresce ed evolve costantemente. La scienza attuale è derivata dalla matrice di quella classica del secolo XIX, proprio come la pittura di Pablo Picasso e di Jackson Pollock è derivata dalle matrici dell’arte del secolo XIX. La scienza ha tendenze in competizione proprio come la pittura e la poesia."

"Noi uomini siamo forse i meno specializzati e i più adattabili di tutte le specie esistenti. Siamo passati attraverso le ere glaciali e le catastrofi ambientali. Le piogge di comete possono essere state una delle principali forze che hanno guidato la nostra evoluzione e che ci hanno fatto diventare quelli che siamo ora."

"Ci sono ancora grandi verità da dire, se avessimo sia il coraggio di enunciarle sia la buona disposizione ad accettarle."

"Più lontano andremo nel futuro, più differenziazione delle strutture naturali scopriremo, e più diversificazioni tecnologiche potremo creare."

"Penso che finalmente arriverà il momento in cui la fisica vorrà apprendere dalla biologia come la biologia vorrà apprendere dalla fisica, in cui la fisica accetterà le infinite diversità della natura come uno dei suoi temi centrali, proprio come la biologia ha accettato l’unità dell’apparato della codificazione genetica come uno dei suoi dogmi centrali (3)."

DATI BIOGRAFICI

Freeman Dyson (1923-), fisico teorico e matematico britannico naturalizzato statunitense, ha insegnato a Princeton ed è noto per il suo lavoro nella teoria quantistica dei campi, nella fisica dello stato solido, in astronomia e ingegneria nucleare. Nel 1949 Dyson ha dimostrato l’equivalenza delle formulazioni dell’elettrodinamica quantistica dell’epoca, ovvero la formulazione del diagramma integrale di Feynman e il metodo dell’operatore di Schwinger e Tomonaga. Da questa dimostrazione ha derivato anche la “cosiddetta serie di Dyson”. 
Ha inoltre lavorato su numerosi argomenti in matematica quali la topologia, l’analisi, la teoria numerica e le matrici randomiche. Dal 1957 al 1961 ha lavorato al progetto Orion per l’utilizzo della propulsione nucleare nei voli spaziali, ma gli accordi per l’abbandono del nucleare hanno annullato il progetto. 
Nel 1958 ha guidato il team che ha concepito il TRIGA, un mini reattore nucleare utilizzato negli ospedali e nelle università di tutto il mondo per la produzione di isotopi. Nel 1966 ha dimostrato in maniera rigorosa che il principio di esclusione gioca un ruolo fondamentale nella stabilità della massa della materia. 
Freeman Dyson è membro della Royal Society ed è stato insignito della Medaglia Lorentz nel 1966 e della Medaglia Max Planck nel 1969. Nel 1993 ha vinto il Premio Enrico Fermi. Nonostante i numerosi riconoscimenti internazionali, non ha mai vinto il premio Nobel. Descritto come timido e schivo, con la tendenza a contraddire la maggioranza e a non seguire l’ortodossia, anche in questa occasione Freeman Dyson non si è smentito: “Chi vuole vincere il Nobel” ha dichiarato “deve richiamare attenzione per un lungo periodo di tempo, risolvere qualche problema importante e misterioso e restarci sopra per 10 anni. Non è proprio il mio stile” (2).

Fonti:
http://img.over-blog-kiwi.com/0/03/97/76/201210/ob_74e552_planet-designs-4aa528c1745c3-hires.jpg
http://www.direnzo.it/dett_libri.php?recordID=888604495X
http://it.wikiquote.org/wiki/Freeman_Dyson
FONTE: www.nogeoingegneria.com




Una curiosità:

Lo strano comportamento della stella KIC 8462852, a circa 1.400 anni luce dalla Terra, non smette di creare grattacapi agli astronomi. Chiamata anche stella di Tabby, da Tabetha Boyajian, l'astronoma statunitense che effettuò i primi studi della stella nel 2011, è per davvero misteriosa, a causa di periodiche e intense variazioni di luminosità alle quali non si riesce dare una spiegazione, neppure ipotizzando l'esistenza di un suo pianeta in transito. 
Tra le prime ipotesi avanzate ce n'è però una bizzarra, che ha fatto molto discutere e ha subito catturato la fantasia di molti: l'enorme variazione di luminosità può essere spiegata solo con l'esistenza di una mega struttura aliena. 

Attorno a quella stella lontana ci sarebbe insomma un incredibile manufatto realizzato da una civiltà tecnologicamente super avanzata, qualcosa come una sfera di Dyson, per imbrigliare tutta l'energia della stella e usarla per i loro scopi, qualunque siano. 

Seppure affascinante, l'idea non trova molti sostenitori nella comunità scientifica - che tuttavia, sotto la pressione degli appassionati di fantascienza si è trovata a dover calcolare quanto potrebbe essere grande la sfera di Dyson attorno a Tabby. 
Gli astronomi della della Columbia University hanno fatto i calcoli ...
Leggere quiQuanto è grande la sfera attorno a Tabby?




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