La ricerca, pubblicata sulla Earth’s Future ha spiegato che il peso dei grattacieli (e non solo) sta compromettendo la stabilità della City americana.
Un problema che interessa anche Giacarta.
New York si sta abbassando in media di 1-2 millimetri all’anno, ma ci sono alcune zone della città più interessate e a rischio di altre, come Manhattan, che sprofonda più rapidamente.
Lo sostiene una ricerca pubblicata su Earth’s Future. L’abbassamento del terreno, un fenomeno detto subsidenza, è dovuto non solo al peso degli edifici, ma anche al tipo di terreno dove questi sorgono.
Gli scienziati che hanno realizzato la ricerca hanno calcolato che le strutture della Grande Mela pesano complessivamente più di 760 milioni di tonnellate.
Il peso degli edifici non è l’unica ragione per cui New York affonda progressivamente, ma questo, insieme agli effetti del cambiamento climatico, contribuisce ad aggravare i rischi dovuti all’innalzamento del livello dei mari e, di conseguenza, in futuro potrebbero verificarsi gravi e più frequenti inondazioni ...
Il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacci stanno provocando infatti l’innalzamento del livello dei mari in tutto il mondo: il livello delle acque intorno a New York è aumentato di circa 22 centimetri dal 1950 a oggi.
La città di New York è inoltre esposta agli eventi estremi, come gli uragani e le tempeste.
La combinazione di questi elementi potrebbe rendere le inondazioni fino a quattro volte più frequenti di adesso entro la fine del secolo.
Il geofisico Tom Parsons, che ha guidato la ricerca, ha detto a The Guardian che non si tratta di qualcosa di cui bisogna “preoccuparsi immediatamente”, ma è necessario essere consapevoli che questo processo è in corso e che l’esposizione della città al rischio di inondazioni mette in pericolo una popolazione di circa 8,4 milioni di persone.
- Nel 2005 l’uragano Katrina ha provocato la morte di circa 1.800 persone negli Stati Uniti passando alla storia come uno degli uragani più gravi che abbiano mai colpito gli Stati Uniti. - Nel 2012 l’uragano Sandy ha colpito New York dopo aver causato numerosi danni e vittime nei Paesi dei Caraibi: negli Stati Uniti sono morte 130 persone, delle quali 40 a New York.
- Nel 2021 l’uragano Ida ha provocato la morte di 45 persone in diversi Stati del nord-est: nella città di New York sono morte 14 persone, alcune delle quali per annegamento essendo rimaste bloccate nei seminterrati delle loro abitazioni.
Gli autori della ricerca hanno affermato che altre città costiere rischiano di dover fronteggiare gli stessi problemi dovuti all’aggravarsi della crisi climatica che interesseranno New York in futuro.
Secondo Parsons queste città devono prendere in considerazione che la costruzione di ogni nuovo edificio lungo la costa aggrava i rischi a cui sono già esposte e pianificare dei modi per limitare i danni e tutelare la popolazione.
Un caso emblematico è quello di Giacarta, capitale dell’Indonesia, che da anni ha iniziato ad affondare e continua rapidamente a farlo.
Molte zone della città si trovano già sotto il livello del mare mentre altre affondano di qualche centimetro ogni anno.
Anche nel caso di Giacarta l’innalzamento del livello dei mari non è l’unica causa che spinge progressivamente la città sotto il livello del mare: la capitale indonesiana è abitata da più di 10 milioni di persone ed è coperta al 97% da asfalto e cemento che non permettono all’acqua in superficie di filtrare nel terreno.
Ci sono poi altri problemi che contribuiscono al dissesto ambientale della città: la deforestazione dovuta anche alla pratica illegale di incendiare le foreste per ricavarne terreni coltivabili, l’inquinamento, la scarsa manutenzione dei fiumi e anche il fatto che ci sono molti pozzi illegali utilizzati dagli abitanti per raggiungere e prelevare acqua dalle falde acquifere, rendendo così il terreno sottostante ancora più fragile.
Questa situazione peggiora le conseguenze delle frequenti alluvioni che interessano principalmente le zone della città che si trovano sotto il livello del mare: 66 persone morirono a causa di un’alluvione che colpì la città all’inizio del 2020 e le abitazioni di circa 400.000 persone furono distrutte.
Inizialmente il Governo aveva progettato di costruire una fascia di isole artificiali davanti alla costa di Giacarta e un sistema di dighe per trasformare l’area in una sorta di laguna e fare in modo di controllare il livello dell’acqua.
Il progetto, che sarebbe stato molto costoso, è stato poi annullato a causa di diversi problemi legati alla sua realizzazione e perché non sarebbe stato del tutto risolutivo.
Nel 2019 il presidente Joko Widodo ha proposto quindi di spostare la capitale del Paese e, all’inizio del 2022, il Parlamento ha approvato la legge che prevede lo spostamento della capitale da Giacarta, che si trova sull’isola di Giava, a Nusantara, che si trova invece sull’isola del Borneo.
Anche la realizzazione di questo progetto costerà molto, circa 32 miliardi di dollari, e la costruzione di infrastrutture e edifici richiederà molto tempo.
La capitale dovrebbe essere inaugurata ad agosto di quest’anno, ma secondo le previsioni del Governo la costruzione della città non sarà completata prima del 2045.
Secondo gli esperti, invece, Giacarta potrebbe essere completamente sommersa entro il 2050.
Fonte: www.lasvolta.it
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