domenica 6 gennaio 2019

La Befana di Frau Holle ed il mito delle Madri volanti

di Carlo Giuliano Manfredi

“La Befana riccia riccia
tutta quanta inanellata
scende giù con Befanino
da la cappa del camino.
Va dicendo a le regazze;
Siate bbone, nun siate pazze“.


Frau Holle, conosciuta tramite la fiaba dei sapienti fratelli Grimm, è una storia piena di simboli, con la quale si è saputo immortalare una delle più importanti tradizioni orali delle terre del nord. Legata a una divinità germanica precristiana, il ricordo della vecchia Signora, divinità protettrice della casa e della famiglia, è in effetti ancora vivo.

Nella fiaba la troviamo sotto terra, in fondo al pozzo, dove la fanciulla la incontrò. Buio, profondità della terra ed acqua, ricordano che nei tempi passati, Frau Holle era venerata soprattutto negli anfratti delle montagne e nelle vicinanze degli stagni (quel mondo oscuro definito nella mitologia classica come mondo degli Inferi).

La radice hol appare nel termine tedesco Höhle che significa grotta e ben si addice alla figura di quest’antica divinità pagana della natura, regina del regno sotterraneo e delle montagne. Altra affinità linguistica lega il suo nome al vocabolo germanico Hell, che definiva il regno dei morti. Frau Holle era anche la signora dei morti. Il nome Holle rivela inoltre un’affinità con il termine tedesco hold, che significa incantevole, leggiadro. È la leggiadra dea della natura che diventa quindi anche la dea della  primavera ... 


Nel periodo dal 25 dicembre al 6 gennaio, Frau Holle abbandona il suo regno sotterraneo e penetra nel mondo dei vivi per vedere chi abbia passato l’anno diligentemente lavorando e chi si sia dato invece alla pigrizia. 
Premia i buoni e punisce i cattivi. Un’epifania. 

Come la nostra Befana, la vecchia che nella notte fra il 5 e il 6 gennaio penetra nelle case attraverso il camino con i regali per i bambini buoni e il carbone per i cattivi, Frau Holle in quei giorni si avvicina al respiro dei mortali.

Anche la befana abita secondo la leggenda nelle caverne delle montagne ma arriva, nella famosa notte, a cavallo di una magica scopa che inforca al contrario per sottolineare che non è una strega. 

E’ una figura non solo misteriosa, ma pericolosa se non si rispetta la sua invisibilità: chi infatti incautamente volesse sorprenderla mentre deposita i doni incorrerebbe in gravi pericoli. 

Questa vecchia misteriosa ed inquietante, che appare nella dodicesima notte dopo quella di Natale alla fine del periodo di transizione fra il vecchio e il nuovo anno, è stata interpretata come un’immagine di Madre Natura che, giunta alla fine dell’anno invecchiata e rinsecchita, assume le sembianze di una befana e prima di morire offre dolciumi e regalini che altro non sono, simbolicamente, se non i semi, grazie ai quali riapparirà nelle vesti della giovinetta Natura.

Questa Madre Natura, che rivela analogie sia con la mitologia greca che con molte tradizioni nordiche, allude alla Grande Madre, signora della vita, che regna su animali, rocce, vegetali, evocando l’idea della fecondità, dell’abbondanza ed della prosperità: madre del cosmo che governa il ciclo terreno di vita-morte-vita; padrona del fuoco domestico. 

Ma secondo un’altra interpretazione la Befana sarebbe anche la manifestazione degli antenati di ogni famiglia. 

Sicché l’arrivo della Befana è un ritorno temporaneo dei parenti che portano doni importanti per la famiglia, segnando un rapporto tra il mondo dei bambini e quello degli antenati depositari della Tradizione.

Infine, l’azione rituale dell’arsione della Befana è spiegata dal fatto che la comunicazione tra i morti e vivi non può durare oltre quel periodo magico di passaggio da un anno all’altro, di caos, di confusione fra mondo dei vivi e quello dei defunti, gli antenati: ed è la fine del giorno dell’Epifania a segnare la fine di questa transizione fra un anno e l’altro, del periodo dei prodigi, della comunicazione con l’aldilà; sicché la vecchia dev’essere bruciata perché si possa instaurare il nuovo anno, il cosmo rinnovato.

“La fanciulla sta sul prato. Porta un abito verde. Accanto a lei siedono tre belle vergini. L’una guarda davanti a sé, le altre nel vento. E la bella della città di Borne ha tanti, tanti bambini…”

Fonte: www.ereticamente.net


3 commenti:

  1. La festa dell*Epifania termine che nasce dal greco antico ha oltre a quelli riportati nell*articolo un significato anche di carattere religioso,poiché il termine stesso cioè Epifania significa Venuta o Apparizione Divina e si riferisce in maniera specifica all*arrivo in questo mondo di un bambino dagli occhi azzurri color del cielo di nome Gesù,nato in una umile e fredda stalla e destinato a portare sulle sue spalle tutti i peccati dell*Umanita* con lo scopo di redimerla e di aprirgli un giorno le porte della Vita Eterna.Emilio

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  2. La prima volta che si sente parlare di Befana nella nostra storia è nel 1535 da Agnolo da Firenzuola. Era un semplice fantoccio esposto durante l’epifania. Nella tradizione questa è la notte dove  Gesù Bambino si mostrava ai Re Magi.

    La Befana ha genitori pagani

    Le origini della leggenda della Befana sono pagane. Anticamente gli Etruschi ed i Romani credevano che nei 12 giorni seguenti al solstizio invernale si celebrava la morte e la rinascita di  Madre Natura. E sempre secondo i nostri avi dodici figure femminili guidate da Diana, dea lunare della vegetazione, volassero sopra i campi per renderli fertili.

    Ovviamente la Chiesa condannò queste credenze come influenze diaboliche e maligne. E attraverso le mescolanze di queste religioni ed il passare dei secoli nel medioevo si arrivò alla Befana, vecchia benevola vicina alla stregoneria.
    Sui monti dell'Appennino Tosco Emiliano, ancora molto legati alle tradizioni pagane anche di origini celtiche, intorno al 6 gennaio vengono praticati riti per la fertilita' e per il raccolto dove la donna è in primo piano nello svolgere il cerimoniale.

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  3. Razzismo befanesco
    A Natale Gesù Bambino bello e grazioso, Babbo Natale simpatico e pacioccoso e la Bafana una vecchia orribile.
    Secondo me è il solito razzismo cristiano contro le donne.

    Le donne sono esseri diabolici, devono sottomettersi ed essere come tappeti che tutti calpestano.
    Pensiero cristiano di un tele predicatore.

    Fin dall'inizio (Genesi) il cristiano/giudaico è razzista sulle donne.
    Dio ha creato la donna perchè sia di compagnia e aiuto ad Adamo, come dire bestiame.

    Gianni

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