sabato 9 novembre 2024

Il Medioevo e l'ipotesi del "Tempo Fantasma"


Nel passato si sarebbero verificati errori nei sistemi di datazione storica, incidentali o intenzionali? Vari studiosi hanno tentato di approfondire questa teoria apparentemente assurda..

L'ipotesi del tempo fantasma è una teoria del complotto di carattere storico avanzata dallo scrittore e storico tedesco Heribert Illig
Lo studioso ipotizza che il sistema di datazione Anno Domini sia stato falsificato aggiungendo un periodo di "tempo fantasma" nell'Alto Medioevo, esattamente dal 614 al 911

Secondo questa teoria, gli eventi accaduti in Europa e nelle regioni limitrofe in realtà sono accaduti in un altro lasso temporale oppure non sono affatto accaduti. (wikipedia.org)

Intanto, storicamente, è tutto da verificare. Il medioevo fu davvero un periodo buio come ci viene raccontato?

Di estrazione laica, Jacques Le Goff, dichiaratamente agnostico ma ammiratore dei Santi cattolici di cui scrisse importanti biografie (come quella su San Luigi), Le Goff fu sopratutto un accanito demolitore dei pregiudizi contro il Medioevo, definito dagli ignoranti come “secoli bui”. 
Ha sostenuto che il Rinascimento non è mai esistito ma si è trattato di un lungo Medioevo, dal VI al XVII secolo. 
Nessun “uomo nuovo”, il progresso è il Medioevo stesso ...




«Il Medio Evo è stato sempre considerato come un periodo di passaggio tra l’Antichità e la Modernità», ha spiegato, «ma passaggio significa soprattutto sviluppo e progresso. Nel Medio Evo progressi straordinari ci sono stati in tutti i campi, con i mulini a vento e ad acqua, l’aratro di ferro, la rotazione delle culture da biennale a triennale. 

Ma non c’è nessuna rottura fondamentale tra Medioevo e Rinascimento, tra il 14esimo e il 17esimo secolo. Ci sono cambiamenti che non modificano in modo sostanziale la natura della vita dell’umanità. L’economia resta rurale, ciclicamente caratterizzata da carestie. Nonostante la rottura – importante – tra cristianesimo tradizionale e riformato, è sempre il cristianesimo a determinare una visione omogenea e religiosa di un’eternità definita da Dio»

Non solo progressi materiali ed intellettuali, ma anche sociali. Nel Medioevo, infatti, per la prima volta la donna acquisì l’uguaglianza sociale: «Io ritengo», scrisse Le Goff nel 2006, «che l’idea che la donna sia uguale all’uomo abbia determinato la concezione cristiana della donna e abbia influenzato la visione e l’atteggiamento della Chiesa medievale nei suoi confronti» (J. Le Goffe, “Un lungo Medioevo”, Dedalo 2006, p. 92). 

Anzi, ribadì in un’intervista per “Avvenire”, «credo che tale rispetto della donna sia una delle grandi innovazioni del cristianesimo; pensiamo alla riflessione che la chiesa ha condotto sulla coppia e sul matrimonio, fino a giungere alla creazione di tale istituzione, ora tipicamente cristiana, formalizzata dal quarto concilio Lateranense nel 1215, che ne fa un atto pubblico (da cui la pubblicazione dei bandi) e, cosa fondamentale, un atto che non può realizzarsi se non con il pieno accordo dei due adulti coinvolti».

Paolo Nanni, ricercatore di Storia medioevale presso l’Università di Firenze, ha valorizzato il lascito di Le Goff: «un Medioevo sottratto alla riduttiva definizione di età frapposta fra altre epoche: l’età di mezzo, quella dei “secoli bui”». (Tratto da: www.uccronline.it)

Ma torniamo al "Tempo fantasma" secondo Heribert Illig:

Secondo l' Ipotesi del tempo fantasma, elaborata negli anni Ottanta dal tedesco Heribert Illig, il periodo storico che coincide grosso modo con l’Alto Medioevo è frutto di un’invenzione. 

Illig è convinto che durante l’introduzione del calendario gregoriano in Europa le date furono falsamente (o maldestramente) ricalcolate e che gli eventi accaduti tra il 614 e il 911 siano in realtà precedenti o successivi a questo periodo, se non addirittura inventati ad arte per celare l’errore.

La teoria di Illig si basa principalmente sul rapporto tra il calendario giuliano e gregoriano. Quest’ultimo fu introdotto nel 1582 per correggere la discrepanza tra calendario e situazione astronomica (il 21 marzo, ad esempio, non corrispondeva più con l’equinozio). 

Secondo i calcoli degli astronomi di Papa Gregorio la differenza era di 10 giorni. Eppure, un errore di 10 giorni si accumula dopo soli 1257 anni, e non dopo sedici secoli. 

Il calendario venne in sostanza riavviato sulla base di un calcolo sbagliato: da qui, un “buco” di circa 300 anni, che gli storici dell’epoca si affrettarono a colmare spostando la cronologia dei fatti storici, falsificando documenti e persino creando eventi e personaggi mai esistiti. 
Un esempio? Carlo Magno. L’imperatore e l’intera dinastia carolingia sarebbero stati inventati di sana pianta, come riempitivo storico.
E, per la cronaca, oggi saremmo nel 1716.

(Per gli appassionati di complotti e fanta-storia, qui c’è un approfondimento in inglese sulla teoria del tempo fantasma)
(Fonte: www.foliamagazine.it)

Articolo precedentemente pubblicato qui il 01/08/2017

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