Si tratta di costi sanitari ed ambientali. Pensate che la metà di questo conto dovremmo presentarlo ad appena 191 industrie, che da sole provocano danni compresi tra i 51 e gli 81 miliardi di euro. Si tratta di grandi centrali elettriche, raffinerie, industrie che utilizzano processi di combustione, impianti per lo smaltimento dei rifiuti ed alcune attività agricole.
Le emissioni delle centrali elettriche sono quelle che incidono maggiormente, con danni per 66-112 miliardi di euro. Bisogna considerare, però, che l’analisi della EEA ha escluso le emissioni provenienti dai trasporti, da molte attività agricole e dai consumi domestici, altrimenti il conto sarebbe stato ancora più alto.
Pro capite l’inquinamento industriale nel 2009 ci è costato qualcosa come 200-330 euro. I Paesi con più impatto sono, in ordine, Germania, Polonia, Regno Unito, Francia e Italia, che contano molte industrie di grandi dimensioni. Se invece si introduce la variabile della produttività delle economie nazionali, le emissioni maggiori, in rapporto al numero di attività produttive, provengono da Paesi come la Bulgaria, la Romania, l’Estonia, la Polonia e la Repubblica Ceca.
I danni più ingenti li causa l’anidride carbonica (CO2): 63 miliardi di euro nel 2009. Seguono altri inquinanti atmosferici, che contribuiscono alle piogge acide e causano problemi respiratori, come l’anidride solforosa (SO2), l’ammoniaca (NH3), il particolato (PM10) e gli ossidi di azoto (NOx), che hanno causato danni tra i 38 ed i 105 miliardi di euro nel 2009.
Le emissioni delle centrali elettriche sono quelle che incidono maggiormente, con danni per 66-112 miliardi di euro. Bisogna considerare, però, che l’analisi della EEA ha escluso le emissioni provenienti dai trasporti, da molte attività agricole e dai consumi domestici, altrimenti il conto sarebbe stato ancora più alto.
Pro capite l’inquinamento industriale nel 2009 ci è costato qualcosa come 200-330 euro. I Paesi con più impatto sono, in ordine, Germania, Polonia, Regno Unito, Francia e Italia, che contano molte industrie di grandi dimensioni. Se invece si introduce la variabile della produttività delle economie nazionali, le emissioni maggiori, in rapporto al numero di attività produttive, provengono da Paesi come la Bulgaria, la Romania, l’Estonia, la Polonia e la Repubblica Ceca.
I danni più ingenti li causa l’anidride carbonica (CO2): 63 miliardi di euro nel 2009. Seguono altri inquinanti atmosferici, che contribuiscono alle piogge acide e causano problemi respiratori, come l’anidride solforosa (SO2), l’ammoniaca (NH3), il particolato (PM10) e gli ossidi di azoto (NOx), che hanno causato danni tra i 38 ed i 105 miliardi di euro nel 2009.
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