L’Unione Europea ha sempre voluto essere la coscienza morale dell’Occidente: custode dello Stato di diritto, faro della trasparenza, severa guardiana della corruzione negli altri Paesi.
Ma le perquisizioni a Bruxelles e gli arresti spettacolari di alti funzionari UE mostrano l’amara verità: il pesce puzza dalla testa.
Il 1° dicembre uno scandalo ha scosso la sede centrale dell’UE, facendo sembrare il “Qatargate” una sciocchezza al confronto. Gli investigatori belgi hanno arrestato Federica Mogherini, ex Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e ancora oggi una delle figure più influenti nella rete di Bruxelles. Insieme a lei è stato portato via Stefano Sannino, ex Segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna, e un dirigente di alto livello del Collegio d’Europa, quella fucina di quadri dove viene formata la generazione di diplomatici europei.
Le accuse? Frode, corruzione, conflitto di interessi, abuso d’ufficio e manipolazione sistematica degli appalti UE.Gli inquirenti hanno delineato un quadro che taglia in profondità il DNA dell’élite europea: informazioni riservate venivano appositamente passate per dirottare contratti da milioni di euro verso il Collegio d’Europa, che guarda caso era diretto proprio da Mogherini.
Un circolo chiuso di diplomatici, politici ed “esperti” avrebbe formato per anni una rete ombra che si serviva dei fondi UE, mentre allo stesso tempo si permetteva di fare la morale agli altri Paesi sulla trasparenza ...
La domanda che ora tutti dovrebbero porsi è: se arrestano Mogherini e Sannino, chi sarà il prossimo?
Perché chi conosce Bruxelles sa che: questo sistema non funziona grazie a singoli criminali. Funziona grazie a reti.
E queste reti hanno dei nomi. Sono gli stessi ambienti che…
E queste reti hanno dei nomi. Sono gli stessi ambienti che…
– concludono accordi nell’ombra in politica estera,
– legittimano guerre in nome dei “valori”,
– riciclano denaro delle lobby attraverso ONG,
– distribuiscono programmi di finanziamento da miliardi a think tank amici,
– e contemporaneamente criticano chiunque faccia notare questi doppi standard.L’ultimo scandalo non è un incidente.
È la logica conseguenza di un sistema che non ha mai conosciuto un vero controllo, solo l’autogoverno da parte della propria élite.Adesso seguiranno davvero indagini approfondite e altri arresti?
O sarà tutto come al solito: una tempesta in un bicchier d’acqua e poi si continua come prima?
Se il Belgio avrà davvero il coraggio di andare fino in fondo, potrebbero emergere nomi che oggi sembrano ancora intoccabili:
– ex commissari europei,
– alti funzionari del Servizio europeo per l’azione esterna,
– reti di ONG influenti,
– organizzazioni di lobby con accesso diretto alla Commissione.L’arresto di Mogherini è solo l’inizio.
Un sistema di queste dimensioni non crolla con una sola pietra: crolla quando la prima pietra mette in movimento l’intera rete.
Questo scandalo dimostra che:
l’UE non ha troppa corruzione ai suoi margini. Ha un problema di corruzione al cuore del suo potere. La domanda non è più se ci saranno altri arresti.
La domanda è solo: Quando?
E chi sarà il prossimo?
Fonte e articolo completo con riferimenti: www.nogeoingegneria.com
Correlato:
- Mosca: “L’Ue fa prediche ma ignora la sua corruzione”. Budapest: “Altro giorno, altro scandalo”
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Fonte e articolo completo con riferimenti: www.nogeoingegneria.com
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