Sono passati quasi 60 anni dal primo caso documentato, ma le mutilazioni animali sono ancora oggi un argomento avvolto da un gran mistero. Il fenomeno delle M.A.M. (Mysterious Animal Mutilation) riguarda numerosi episodi di mutilazione mortale del bestiame per mano di ignoti.
Benché già nel 1700 esistessero racconti circa animali ritrovati privi di alcune parti anatomiche, la testimonianza del primo animale ritrovato mutilato risale agli anni sessanta e precisamente al 1967.
L’argomento catturò fin da subito l’interesse degli ufologi di tutto il mondo, in quanto le tecniche macabre utilizzate per le mutilazioni non sembravano compatibili con le conoscenze del tempo ...
Il primo caso di mutilazione animale
Il 9 settembre 1967, nei pressi della St. Louis Valley fu ritrovata la carcassa di un puledro Appaloosa. L’animale appariva con la testa interamente ripulita da cervello, organi e muscoli. Intorno alla carcassa non fu trovata alcuna traccia di sangue, ma dei segni sul terreno che fecero probabilmente esultare gli ufologi.
Impresso nel terreno il segno di un cerchio formato da 6 o 8 buchi che avevano lasciato il segno sul suolo. Una guardia forestale rivelò delle radiazioni nei pressi delle tracce circolari. Si trattava di radioattività, la quale misteriosamente diminuiva man mano che l’uomo si allontanava dal cerchio.
Nei giorni seguenti fu interpellato un patologo, il dr John Altshuler, il quale analizzò molto attentamente le ferite sul corpo dell’animale e determinò che erano state inferte da un raggio laser, notizia abbastanza scioccante a quei tempi: la tecnologia laser nel 1967 era conosciuta alle sole forze militari.
La cosa che stupì ancora di più il medico del Rose Medical Center di Denver fu la mancanza di tracce di sangue, secondo l’esperto non sarebbe stato possibile tagliare quel corpo senza lasciare qualche traccia di sangue sul terreno e sul corpo dell’animale.
L’autopsia constatò la mancanza dei polmoni, del cuore e della tiroide. Nei giorni precedenti il ritrovamento del corpo mutilato di Lady, furono notate strane luci in cielo e un via vai di oggetti volanti luminescenti, alcuni che sfrecciavano quasi a raso terra a notevole velocità.
Gli altri casi di mutilazioni animaliNegli anni a seguire le mutilazioni animali proseguirono, nella maggior parte dei casi si trattava di capi di bestiame, anche se in alcune occasioni furono trovati altri animali come capre, cavalli, pecore e animali domestici.
Molto suggestivo fu il ritrovamento di alcune mucche in stato di gravidanza con la placenta estratta all’esterno e il feto asportato.
Quasi tutti i ritrovamenti avevano però un elemento in comune: le ossa di un lato del corpo fratturate come se gli animali fossero precipitati da una distanza notevole.
Nel 1995 dal Tennessee arrivò la segnalazione di un altro caso mutilazione animale. A riferirlo fu Jerry Chandler, che ritrovò un bovino mutilato.
L’animale aveva subito l’asportazione dell’apparato gastrointestinale, della lingua, di un orecchio e del labbro inferiore. In questo caso l’animale è stato ritrovato poche ore dalla mutilazione, ma anche in questo caso non era presente alcuna traccia di sangue nella zona delle ferite ne intorno al bovino.
Caso strano e differente dalla maggior parte dei casi era la presenza di una pozza di sangue non coagulato all’interno del corpo.
Gli studi sulle mutilazioni animali
Il fenomeno delle mutilazioni animali sconvolse parecchio gli allevatori e chi era stato testimone dei ritrovamenti. Interessò particolarmente i cospirazionisti di tutto il mondo, senza esclusione di medici, scienziati e ufologi.
Nonostante decenni di studi e di ricerche, però, il fenomeno che si cela dietro alle M.A.M. non è ancora stato chiarito.
L’agenzia governativa maggiormente coinvolta nelle indagini fu l’FBI, ma nonostante il tempo e i materiali a disposizioni, il risultato finale delle ricerche attribuì il fenomeno a cause meteorologiche, agenti naturali, riti di matrice satanica o l’azione di animali selvatici.
Un piccolo scandalo fu la scoperta che l’FBI avesse di fatto secretato parte del materiale e che il fenomeno non riguardasse solo alcune cittadine del Nuovo Messico ma molti altri stati degli USA.
Le ipotesi sulle mutilazioni animali
Cause aliene:
secondo vari ufologi, le modalità di asportazione e la precisione delle incisioni poteva essere dovuta solo a una civiltà superiore, cioè aliena. Hanno destato infatti molte perplessità l’assenza di sangue sia nel corpo dell’animale, sia nelle immediate vicinanze.
Inoltre, le ferite lasciate sulla pelle dell’animale avevano un taglio netto come inferte da un bisturi chirurgico e i lembi della ferita apparivano cauterizzati. In molti casi, la carcassa dell’animale giaceva distesa su un lato, il quale presentava fratture come se fosse caduto dall’alto.
Per gli ufologi era chiaro che gli animali fossero stati rapiti dagli alieni, per essere studiati e poi scaraventati al suolo. Tra gli esperti che si impegnarono nello studio dei casi delle mutilazioni animali, l’ufologo Nick Pope e l’ufologa Linda Moulton Howe.
Nel 1968 in Bolivia, una contadina di nome Valentina Flores testimoniò di aver trovato un umanoide nel proprio recinto delle pecore. L’essere stava macellando le bestiole utilizzando un arnese e, quando arrivò la donna, l’alieno scappò librandosi in volo grazie ad uno zainetto che aveva sulle spalle.
I racconti alieni interessarono anche un meccanico in Polonia, che nel 1987 assistette suo malgrado alla scena di un alieno che strappava parte della mascella di una mucca. Due anni dopo, un contadino di Chions avrebbe visto alcune sue galline alzarsi in aria e sparire nel fascio di luce di un’astronave aliena.
Molti fattori dei ranch negli Stati Uniti hanno riferito l’avvistamento di alieni dalla pelle grigia e gli occhi grandi. Cosa cercano questi esseri nelle fattorie americane? Probabilmente ad interessare gli alieni è il loro DNA, che verrebbe estratto per essere analizzato e, chissà, replicato.
Cause naturali:
in contrapposizione con le ipotesi degli ufologici, una parte degli esperti attribuisce questo fenomeno a cause naturali (predatori, insetti, ecc). A sostegno della tesi ci sarebbe un esperimento condotto in Arkansas dallo sceriffo Herb Marshall, il quale ha osservato alcuni animali appena morti lasciati all’esterno appoggiati al suolo.
Dopo soli due giorni, il gas presente all’interno delle carcasse è aumentato di volume e ha provocato la lacerazione nel ventre degli animali, lasciando scoperti gli organi interni, i quali successivamente sono stati danneggiati dagli insetti.
Tra le cause naturali più accreditate oltre agli animali predatori anche fulmini e tornado. Un elemento a favore di questa ipotesi è che le autopsie sulle carcasse degli animali hanno scartato la presenza di elementi inspiegabili e/o diversi dalle cause naturali.
Per contro, la precisione delle ferite sono poco compatibili con le possibili lacerazioni inferte da predatori, che apparirebbero invece asimmetriche. E comunque, qualsiasi causa naturale non produrrebbe radioattività.
Riti satanici:
altra ipotesi abbastanza improbabile visto che in questi riti è previsto spargimento di sangue. Per quanto riguarda l’ipotesi di matrice satanica ed esoterica, possiamo dire che alcuni riti prevedono l’asportazione di parti anatomiche, ma si tratta spesso del cuore o degli occhi, difficilmente si parla di altri organi o parti come bocca, orecchie.
Progetti segreti:
si è anche pensato che le mutilazioni potessero essere il risultato di un progetto di ricerca segreto del governo. Resta però l’interrogativo su quale possa essere stato lo scopo di queste operazioni.
Secondo alcuni alla base delle mutilazioni animali potrebbe esserci un programma militare occulto. A favore di questa teoria il fatto che la tecnologia usata per le asportazioni fosse conosciuta al tempo solo dagli apparati militari.
In campo militare è accertata la presenza di apparecchi con la tecnologia laser per le operazioni. Inoltre non sarebbe difficile recuperare sostanze in grado di immobilizzare gli animali.
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