sabato 15 giugno 2024

«Intelligenze non umane sono in mezzo a noi», dicono tre accademici

Gli Alieni potrebbero essere tra noi. 

Nascosti in basi sotterranee o sottomarine. O forse, da qualche parte sulla Luna. 
Potrebbero essere arrivati da lontano, in epoche remote, per poi  diventare stanziali. 

Ma se avessero origini terrestri quanto noi, condividerebbero parte del nostro DNA tanto da non esserci troppo dissimili per aspetto. 

Questa specie non umana, con la quale coabiteremmo da sempre senza saperlo, dotata di una tecnologia molto più avanzata, sarebbe responsabile dei crescenti avvistamenti UFO. 

No, non è l’ultima corbelleria di qualche appassionato di sci-fi, ma il succo di un corposo articolo scientifico che ha già ricevuto la peer review- la revisione tra pari- e sarà presto  pubblicato sulla rivista Philosophy and Cosmology ...


Autori dell’intrepido pamphlet– che sfida le consuete opinioni del mondo accademico e del mainstream- sono i ricercatori di Harvard Tim Lomas e Brendan Case (rispettivamente, psicologo dell’Human Flourshing Program e chimico del Loparo Lab) insieme a Michael Masters, docente di Antropologia Biologica dell’Università del Montana. 

Il titolo è già un programma: “L’ipotesi criptoterrestre: un caso di apertura scientifica a una spiegazione terrestre nascosta degli UAP” ( The cryptoterrestrial hypothesis: A case for scientific openness to a concealed earthly explanation for Unidentified Anomalous Phenomena). 

Ma lo studio - molto articolato e dettagliato, con decine di citazioni tratte da interviste, libri, studi precedenti e con una ricchissima bibliografia - appare davvero sorprendente per gli scenari prospettati in un contesto che rimane sempre - lo ribadiamo - all’interno del tracciato della scienza.  

Basta leggerne l’abstract per comprendere la portata di quanto affermano i tre coraggiosi studiosi:

«Negli ultimi anni si è visto un crescendo di attenzione e in realtà anche di preoccupazione riguardo i Fenomeni Anomali Non Identificati. Le ipotesi per tali fenomeni tendono a rientrare in due categorie: una spiegazione terrestre convenzionale (vale a dire, tecnologia umana) oppure una spiegazione extraterrestre (ovvero civiltà avanzate provenienti da qualche parte nel cosmo). 
Tuttavia, esiste una terza categoria minoritaria di ipotesi: una spiegazione terrestre non convenzionale che va al di fuori della prevalente visione condivisa dell’universo. 
Si tratta dell’ipotesi ultraterrestre, che include come una sottoclasse l’ipotesi criptoterrestre,  nello specifico la nozione che gli UAP possano riflettere attività di esseri intelligenti occultati qui sulla Terra (ad esempio, sottoterra), e/o in ambienti vicini (come la Luna) e/o persino “in mezzo a noi” (cioè scambiati per umani). 
Nonostante questa idea probabilmente verrà guardata con scetticismo dalla maggior parte degli scienziati, considerando la natura di alcuni UAP, noi sosteniamo che tale possibilità non debba essere scartata a priori e al contrario meriti una considerazione in uno spirito di umiltà e apertura epistemologica».

Consiglio a chiunque sia interessato alla questione UFO di leggere l’intero articolo, scritto ovviamente in inglese: vi troverà spunti di riflessione molto interessanti. 

In questo articolo, cercherò di sintetizzarne i punti salienti 

La disquisizione di Lomas, Case e Masters prende dunque il via dalla macrocategoria “ultraterrestre” proposta di recente da numerose fonti soprattutto nella sua variante inter-dimensionale: gli Alieni potrebbero spostarsi a proprio piacimento nell’iperspazio multidimensionale ed entrare nella nostra realtà quadridimensionale, palesandosi e sparendo all’improvviso. 
L’hanno proposta, ad esempio, il fisico Hal Puthoff e gli esponenti del mondo militare e dell’Intelligence che si sono fatti avanti per condividere al pubblico le loro informazioni (come Luis Elizondo e David Grusch). 

L’ex agente segreto David Grusch ha ipotizzato un'origine interdimensionale degli UAP 

Esiste poi la variante temporale, in base alla quale gli Alieni sarebbero gli Umani di un lontano futuro, in grado di compiere viaggi nel tempo, sostenuta proprio dal professor Masters. 

Ma di recente, è emersa la cosiddetta Ipotesi Criptoterrestre (CTH la sigla in inglese) che è stata definita lo scenario più plausibile per comprendere la manifestazione degli UFO e di Intelligenze Non umane ad essi collegate anche da parte di Bernardo Kastrup, filosofo e ingegnere informatico specializzato in Intelligenza Artificiale.

Il testo procede con una concisa ricostruzione storica del fenomeno e con il riconoscimento che, statisticamente, tra il 2 e il 5 % dei casi segnalati resta effettivamente non identificato. 
Sebbene l’ultimo report dell’AARO abbia minimizzato gli avvistamenti ritenendoli tutti - prima o poi - spiegabili in termini convenzionali, gli autori dissentono, citando al contrario le opinioni di esperti del settore. 

Per ultimi, l’ex colonnello Karl Nell (link) e l’ex contrammiraglio Tim Gallaudet che ha dichiarato:
«Ho avuto accesso a documenti top secret e so che gli UAP non sono frutto della tecnologia dei nostri avversari». 

Inoltre, la politica ha ormai sdoganato la possibilità che gli oggetti sconosciuti in movimento nei nostri cieli non siano affatto nostri. 

Lo afferma chiaramente l’emendamento alla Legge di Bilancio della Difesa 2024 approvato con molti rimaneggiamenti rispetto al testo originale. 
Tuttavia, esso ha mantenuto un esplicito riferimento alla NHI (Not Human Intelligence, ovvero Intelligenza Non Umana) in relazione agli UAP e non è poco in una legge votata dal Congresso degli Stati Uniti. 
Ma la provenienza di tali velivoli e la loro reale natura restano sconosciute. Il dottor Garry Nolan, intervistato da Ross Coulthart, ha detto:
«Non so se sia una tecnologia superiore, perché sto lasciando aperta l’idea che si tratti di una forma di coscienza non materiale. So che suona completamente folle, ma se tu avessi visto quello che ho visto io, potresti giungere a questa unica conclusione.»

Il dottor Nolan è docente della School of Medicine di Stanford, California 

Insomma, chi è davvero informato sulla questione UFO, la ritiene qualcosa di assolutamente straordinaria. 

Lo è anche l’incredibile capacità di questi mezzi di muoversi indifferentemente in mare, atmosfera e spazio a velocità per noi impossibili- come decine di testimonianze provenienti dal mondo militare dimostrano. Anzi, forse è proprio l’acqua l’ambiente nel quale questi intrusi potrebbero nascondersi, visto che solo il 25% dei fondali marini e appena il 5% del volume d’acqua del pianeta sono stati mappati finora. 
Ma anche i vulcani e le cavità della Terra li potrebbero ospitare. 

Se gli UFO fossero il prodotto di una civiltà sotterranea, verrebbero meno tutte le obiezioni riguardo la difficoltà dei viaggi interstellari, notano gli autori, e si capirebbe perché sono così interessati al nucleare - la distruzione del pianeta li coinvolgerebbe direttamente. 

Difficile da credere, sì, ma non impossibile: per Lomas, Case e Masters questa ipotesi ha un 10% di possibilità di essere esatta.
«Per questo chiediamo agli scienziati di mantenere la mente aperta per valutarla come una teoria valida», scrivono. 

Anche perché conosciamo poco, molto poco del nostro passato.

E non solo dei tempi remoti. La scoperta del complesso di Göbekli Tepe (risalente a 12 mila anni fa) ha dimostrato che civiltà a noi sconosciute sono esistite in epoche delle quali pensavamo di saper tutto. 


Ma la storia della Terra affonda indietro nel tempo di quattro miliardi e mezzo di anni: se pensassimo a questo lasso di tempo come a un calendario, l’umanità farebbe la sua comparsa 30 secondi prima della mezzanotte del 31 dicembre. 

Tanto da far affermare all’astronomo di Harvard Avi Loeb

«Pianeti come Marte o la Terra potrebbero aver visto la nascita di multiple civiltà tecnologiche a distanza di miliardi di anni che non erano a conoscenza le une delle altre.» 

Insomma, c’è stato un sacco di tempo, prima dell’emergere dell’Homo Sapiens circa 300 milioni di anni fa, perché altre società avanzate si sviluppassero e poi scomparissero senza lasciare segni del proprio passaggio in seguito a uno dei tanti possibili cataclismi globali. 

Per l’Ipotesi Criptoterrestre, alcuni sopravvissuti di queste civiltà perdute potrebbero continuare a vivere, in segreto, negli anfratti più nascosti: potrebbero essere sia dei Sapiens che hanno avuto una diversa evoluzione, che gli eredi di un tipo di ominide ignoto o ancora qualcosa del tutto diverso.

Secondo i tre accademici, indizi di questo passato misterioso emergerebbero dai miti che tante diverse tradizioni hanno tramandato. 

Come quello del diluvio universale, ricordo ancestrale dell’improvviso innalzamento dei livelli dei mari avvenuto alla fine della glaciazione che ridisegnò, stravolgendoli,  i continenti, facendo sprofondare isole e coste sotto decine di metri d’acqua. Spesso le leggende hanno un fondamento storico. 

Anche quella di Atlantide, allora, ce l’ha? 
Oppure quella relativa alla civiltà perduta di Lemuria? 
O ancora all’esistenza di un mondo sotterraneo chiamato Shambala? 

“Fantasie” delle quali si sono occupati i Nazisti, ma anche l’Unione Sovietica e la CIA. 

Gli autori fanno poi notare che storicamente le città scavate sotto terra sono reali– basti pensare a Derinkuyu, in Turchia. 


Ed esistono tuttora, come le basi militari disseminate per il globo nel sottosuolo (la cui effettiva struttura, a vaste profondità, non è del tutto conosciuta). 
Creature intelligenti potrebbero aver scelto di vivere lì sotto, per proteggersi dai cataclismi, adattandosi a quella vita senza raggi solari. 

Il testo prende poi rapidamente in esame alcuni casi di oggetti “out-of-place”, tecnologicamente superiori all’epoca alla quale risalgono; gli avvistamenti del Big Foot (forse un ominide che si è evoluto in luoghi isolati); le mummie tridattile del Perù, ancora sub judice; l’eventualità che una specie di dinosauri sia sopravvissuta sviluppando un aspetto antropomorfo (idea intrigante, dicono gli autori, vista la connessione tra i cosiddetti “rettiliani” e gli UAP).

Assurdo? 

Be’, lo studio si spinge persino oltre, contemplando la possibilità che questi coinquilini a nostra insaputa trascendano la nostra materialità e possano essere identificati con gli Angeli o con tutto quel mondo magico popolato da fate, gnomi, elfi
Le storie raccolte nel XVII secolo dal reverendo Robert Kirk narravano di esseri che si nascondevano nella natura selvaggia, in grado spesso di volare, che saltuariamente entravano in contatto con le persone e talvolta le rapivano. Potevano essere ingenui tentativi di spiegare una realtà non umana? 

Come diceva lo scrittore Arthur Clarke, il papà di “2001 Odissea nello Spazio”:
«qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia». 

Un parallelismo tra gli avvistamenti in chiave ufologica e queste leggende tipiche del Nord Europa l’ha proposto anche l’astronomo Jacques Vallée

E l’esistenza di un mondo magico sotterraneo, abitato da essere superiori, compare anche nella vicenda dell’Ammiraglio Richard Byrd che durante la sua missione in Antartide (altro luogo perfetto per nascondersi agli occhi del mondo), avvenuta tra il 1946 e il 1947, avrebbe vissuto un’esperienza di “missing time”. 

Anche in questo caso, i tre ricercatori riconoscono che si tratta di ipotesi azzardate, ma «non dobbiamo escluderle del tutto».

Allora, dove dovremmo cercare questi misteriosi criptoterrestri? 

Sotto terra, ci sarebbero basi non umane nella già citata Antartide e negli Stati Uniti, nel New Mexico. Altri suggeriscono di controllare il Canale di Catilina, di fronte alla California, nel mare dell’Alaska e persino nell’Adriatico, teatro del celebre Caso Amicizia citato dagli autori. 

Ma anche la Luna non va trascurata. Il nostro satellite è strano di per sé, come ha sottolineato anche il professor Loeb, per dimensioni, posizione e caratteristiche. 

Chissà:  potrebbe persino essere un oggetto artificiale creato proprio da Intelligenze Non Umane. 

Sulla sua superficie, ci sarebbero poi strutture insolite che potrebbero nascondere basi aliene che la NASA, nel corso degli anni, ha fatto di tutto per smentire e negare. 

Ma che si debba cercare sul suolo lunare alla ricerca di vestigia non umane lo sostiene anche il fisico inglese Paul Davies: l’assenza di atmosfera lo rende il posto ideale per trovare tracce lasciate anche milioni di anni fa.  

Ecco dunque, in estrema sintesi, il contenuto dell’articolo che termina con un paragrafo “conclusioni” nel quale Tim Lomas, Brandon Case e Michael Masters tirano le somme del discorso.

Quattro gli scenari contemplati: 

- CTH 1, criptoterrestri umani: un’antica civiltà umana super tecnologica distrutta molto tempo fa continuerebbe a esistere in forma ridotta; 
- CTH2, criptoterrestri ominidi o teropodi: ci sarebbe una civiltà occulta, tecnologicamente avanzata e non umana, formata da animali evoluti, forse ominidi o discendenti di altre specie come dinosauri bipedi intelligenti; 
- CTH3, criptoterrestri che erano extraterrestri o viaggiatori del tempo: si tratterebbe di alieni o dei nostri discendenti arrivati sulla Terra rispettivamente da un altro luogo nel cosmo o dal futuro e che ugualmente si nascondono per non interferire; 
- CTH4, criptoterrestri magici: entità che sono meno come gli alieni e più come gli angeli, legati al mondo abitato dagli umani in una forma meno tecnologica e più magica, noti nelle lingue europee come fate, elfi, ninfe, ecc. 

Gli autori riconoscono alcune debolezze in queste ipotesi: come hanno potuto i criptoterrestri celarsi fino ad oggi
Come hanno sviluppato astronavi che vincono le leggi della fisica e scoperto materiali che noi non possediamo pur vivendo sul medesimo pianeta? 
Perché, pur essendo cosi evoluti, preferiscono vivere sottoterra o sotto l’acqua anziché sulla superficie? 
Anche la variante CTH4 ha un altro punto debole: per uno scienziato è accettabile credere a creature di altri pianeti, ma assurdo immaginare esseri soprannaturali. Ma questa - secondo i tre ricercatori accademici - è paradossalmente anche il punto di forza di questa ipotesi.

Ecco come il cinema ha immaginato gli abitanti del mondo magico

«Vista l’impossibilità di spiegare molti aspetti legati agli UAP con esseri molti simili a noi, soltanto molto più avanzati sotto molti rispetti, la CTH4 (e in generale l’Ipotesi Criptoterrestre nel suo insieme) li spiega in termini di esseri molto diversi da noi tanto che ci dobbiamo riferire ad essi come soprannaturali o magici. (…) 
Tuttavia gli esseri umani di oggi sono senza dubbio nella condizione di comprendere che tali capacità avanzate non sono magia, ma il risultato di una evoluzione continua insieme di tecnologia e coscienza. (…) 
Se ci si deve fidare delle tradizioni, la CTH4 suggerisce anche che questi esseri non sono stati mai del tutto nascosti, visto che gente di  ogni tempo e luogo ha riferito di incontri con qualcosa come i criptoterrestri magici, anche se sembra che essi non vengano visti dalla maggioranza delle persone». 

In sostanza, per gli autori dello studio, l’ipotesi non va eliminata, ma considerata al pari delle altre sul tavolo e auspicano una riflessione sul modo in cui finora abbiamo ricercato queste forme di intelligenze non umane. 
Gli UFO potrebbero essere qualcosa di mai contemplato prima, per questo - concludono - “dobbiamo aprirci all’ipotesi criptoterrestre in uno spirito di genuina e curiosa ricerca».



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