lunedì 17 giugno 2024

I misteri di Bouvet Island, l'isola più remota del mondo

L'isola Bouvet si trova ad una latitudine di 54°26' S e ad una longitudine di 3°24' E. Occupa una superficie di 58,5 km², ed è quasi interamente coperta da ghiacciai. Non ha porti né approdi, solo ancoraggi al largo, ed è difficile da approcciare. 

L'isola è considerata una delle isole più remote del pianeta. La terra più vicina, Terra della regina Maud nell'Antartico, si trova a 1.700 km a sud; l'isola Gough (Regno Unito) si trova a 1.600 km a nord. La località abitata più vicina è Cape Agulhas in Sudafrica a 2.200 km a nordest e si trova a 12.776 km a sud della Norvegia.

Fu scoperta il 1° gennaio 1739 dall'esploratore norvegese Jean Baptiste Charles Bouvet de Lozier. Non fu circumnavigata e all'epoca fu identificata come promontorio del continente antartico.
Per molto tempo Bouvet non venne più distinta, immersa com’era nella nebbia, oppure  scambiata per un colossale iceberg.
Fu riscoperta nel 1808 dal capitano di una baleniera britannica James Lindsay che la ribattezzò Lindsay Island, e fu rivendicata dall'Inghilterra.
I primi sbarchi risalgono al diciannovesimo secolo, ma la permanenza più prolungata che avvenne fu quella, nel 1927, di un equipaggio norvegese. L'impresa portò all’annessione di Bouvetøya (in norvegese) allo stato scandinavo che dal 1971 l’ha ufficialmente dichiarata riserva naturale.
È una terra desolata rocciosa e ghiacciata, senza vegetazione a parte alcuni licheni e muschi.
 
Dall'alto appare come una gigantesca palla di neve appiattita o una nuvola che riposa placidamente nel nulla....


La Norvegia ha rivendicato l'isola come territorio dal 1929 e nel 1977 vi è stata costruita una stazione meteorologica automatizzata. 



A popolare gli scogli e ogni altra superficie priva di ghiaccio ci sono molte specie di uccelli, fra cui diversi tipi di albatro, e mammiferi come otarie orsine, foche leopardo e elefanti marini.
Stagionalmente arrivano anche alcuni esemplari di balena australe. 


Negli anni ’50, il governo sudafricano, con il permesso della Norvegia, condusse uno studio per determinare se ci fosse abbastanza terreno pianeggiante sull’isola di Bouvet per sostenere la costruzione di una stazione di ricerca con equipaggio. Tuttavia, hanno scoperto che il terreno dell'isola non era adatto alle loro esigenze. 

Scoprirono anche che l'isola era cresciuta, probabilmente a causa di un'eruzione vulcanica, ma le dure condizioni meteorologiche rendevano difficile condurre uno studio approfondito della nuova massa continentale.


Tuttavia, la scoperta più singolare dell'isola avvenne nel 1964, quando un team di ricercatori venuto a studiare, via elicottero, la colata di lava, trovò sull'isola una misteriosa imbarcazione, senza alcuna spiegazione apparente su come fosse finita lì, in un luogo così remoto, estremamente difficile di accesso per via delle correnti, dei venti e delle condizioni climatiche, disabitato e lontanissimo dalle rotte marittime. 


La barca, una scialuppa di salvataggio, non aveva segni di identificazione, né motore né vela e, sebbene ci fossero prove che fossero presenti persone a bordo (remi sulla spiaggia) non sono stati trovati resti umani anche se gli eventuali occupanti avrebbero potuto raggiungere abbastanza facilmente la riva ..
Il mistero di come la barca sia finita lì rimane irrisolto.

Il mistero si infittì ulteriormente quando, alcuni anni più tardi, una nuova spedizione non fece alcun riferimento alla barca... Che sia scomparsa? Affondata? 

Esistono molte teorie sulla strana scoperta della barca sull'isola Bouvet, ma è difficile determinare quale, se esiste, sia vera.

L'incidente di Vela è un altro strano evento che a volte è legato al mistero della barca sull'isola Bouvet.
L'incidente avvenne il 22 settembre 1979, nella zona tra Bouvet e le Isole Principe Edoardo, quando il satellite americano Vela Hotel 6911 registrò un doppio lampo inspiegabile. 

Sebbene il lampo sia stato variamente interpretato come un test nucleare, una meteora o un guasto alla strumentazione, molte persone rimangono curiose riguardo alla vera causa dell'evento. (Per approfondire: thoughtnova.com - viaggi.corriere.it)


Ma le curiosità non finiscono qui

Nessuno vive sull'isola Bouvet ma ci sono una dozzina di conti bancari australiani collegati ad essa.

Potete immaginare la sorpresa di Mark Zirnsak quando, esaminando alcuni dati rilasciati dall'Ufficio fiscale australiano (ATO), scoprì che quasi 2,5 milioni di dollari in conti bancari australiani appartenevano a residenti fiscali stranieri, apparentemente dell'isola Bouvet.

Mentre il numero di conti è sceso da 15 nel 2018 a 12 secondo gli ultimi dati del 2019, la quantità di contanti in essi contenuta è passata da soli 9.220 dollari a 2.454.996 dollari.

Per saperne di più qui ci sono varie "spiegazioni", tra cui un possibile "errore di battitura" (tra Australia e Antartica..): 
Un ulteriore mistero legato a quell'isola? 
Forse ...

Ricorderete la recente e famosa "anomalia" meteorologica antartica?

Si parlò di quell'anomalia quando si verificò durante il mese di Aprile 2024, a più riprese, indicando onde alte fino a 25m apparse e scomparse improvvisamente, in una zona dove in genere non superano mai i 10m. Nessuna segnalazione di onde di tale ampiezza è mai giunta però ..

Si parlò di semplici problemi tecnici con i software satellitari, glitch, bug del sistema e simili.
Il fenomeno si verificò di nuovo però, 4 o 5 volte (ufficialmente, ma qualcuno afferma che sono in realtà più di 10 volte), e non c'è ancora una spiegazione ufficiale definitiva soddisfacente.
Impatto dall'alto? Terremoto? Attività nel nucleo terrestre? ..


Ovviamente sono spuntate anche varie ipotesi "non convenzionali": UFO, CERN, portali, HAARP, o qualche progetto top secret etc .. tutto è possibile.

La prima volta che apparve l'anomalia qualcuno suggerì di seguire queste strane onde a forma di diamante scoprendo che sembravano emergere, o nascere, nelle vicinanza della nostra isola.. E così le volte successive.





Di seguito l'interessante e circostanziata indagine di Iam Mazikeen sull'argomento (in francese, sottotitoli automatici disponibili):

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