giovedì 12 settembre 2024

Follie dell’arroganza occidentale: una “comunità internazionale” in minoranza nel mondo


Cosa sarà mai questa famosa “comunità internazionale” che pontifica, ordina e minaccia a tutto spiano?

“Internazionale”, quand’ero piccolo, pensavo volesse dire “tra nazione e nazione”, quindi “tra (tutte) le nazioni”. Che bello, tutti i popoli che decidono insieme per il bene dell’umanità! 

E invece no, con gli anni mi sono reso conto che questa “comunità internazionale” fa solo disastri, spargendo dolore e morte: ha distrutto lentamente l’Iraq, poi ha bombardato all’uranio impoverito la ex Jugoslavia, poi ha invaso con futili pretesti (“catturare Osama”) l’Afghanistan e l’Iraq, e nel frattempo se n’è sempre fregata del massacro dei palestinesi.

Ma davvero dei palestinesi carne da macello se ne fregano “tutte le nazioni”?

Se la “comunità internazionale” non batte ciglio, sembrerebbe proprio così. Non è che piuttosto fanno finta di nulla – per non dire che ci godono - solo alcune nazioni, o meglio solo alcuni individui senza scrupoli che si sono arraffati il diritto di “rappresentarle”?
Un ingenuo potrebbe pensare che se la “comunità internazionale” s’è sempre rifiutata di far qualcosa per fermare Israele, e Israele – ce lo insegnano a scuola – è il “bene incarnato”, ciò è senz’altro giusto e sacrosanto. O che comunque un motivo convincente ci dev’essere.

Se uno però è un tantino avveduto si accorge che la stessa “comunità internazionale” decide – con criteri incomprensibili razionalmente - se un programma nucleare, il medesimo programma nucleare, è “pacifico” o no, come se disponesse di un “mandato divino” per attribuire a questo o a quel governo la patente di “pericolo pubblico numero uno”...




Stabilisce anche se si dev’essere messi sotto torchio dalle “politiche di austerità” del FMI, certamente per “il bene dell’economia”. Punta il dito, decreta sanzioni, minaccia e ringhia. Impone di rifare elezioni a destra e a manca, o meglio dove arrivano i suoi tentacoli. E questa piovra trova anche il tempo di devastare una nazione prospera come quella libica... 

Ma allora, mi chiedo, davvero “tutte le nazioni” – convenzionalmente chiamate dai media lecchini “comunità internazionale” - sono diventate così folli e perverse? 

Possibile che siano sempre d’accordo per seminare distruzione e desolazione? O non sarà forse che dietro questa altisonante definizione si nascondono solo alcune nazioni “più internazionali” di altre? 
Prendiamo tutto il polverone che questa “comunità internazionale” sta facendo sull’embargo all’Iran, giustificato immancabilmente da nobili principi… oppure l’ordine perentorio dato al presidente siriano di “andarsene”. 
Eppure la Russia e la Cina, più gli altri Stati emergenti del sud America non sono affatto d’accordo, ma qua mica lo sa la maggior parte della gente, tanto i media riferiscono solo di quel che ha detto il presidente degli Usa, “l’uomo più potente del mondo” (altra favola), con la sua corte di valletti ad annuire scimmiescamente. 
Per i soliti bellimbusti che posano nella foto di rito del solito “vertice”, la “comunità internazionale” è la voce dell’intera umanità e soprattutto ha sempre ragione!

Eppure, calcolatrice alla mano, già solo Russia, Cina, India e Brasile fanno un bel po’ della superficie e della popolazione terrestre…
(oggi non solo - l'art. è del 2012 - NdC)

Superiore a quella della “comunità internazionale” che s’è arrogata il monopolio della “rappresentanza dell’umanità”.

E se questi qua si mettono a dire di “no” sull’embargo all’Iran e la guerra alla Siria?
E se iniziano a commerciare in valute diverse dal dollaro?
E se decidono che si fanno governare da chi cavolo pare a loro? 
E che succede se tirano nel pattume tutta la retorica perversa dei “diritti umani”? 
Se tanto mi dà tanto, questa famosa ed arrogante “comunità internazionale” sarà presto minoranza, se non lo è già diventata…

Come faranno, poveracci, a raccontare che ci sono due “comunità internazionali”? 

Diranno che una è “buona” e l’altra “cattiva”, come ai bambini? 

Eh sì, perché il giochetto del “cattivo” di turno, del lebbroso che nessuno vuole toccare, funziona fintanto che tutti gli altri sono d’accordo nel mantenere in piedi la favola. Nelle favole, infatti, il “lupo cattivo” è sempre uno solo, ma se ti metti a dire che mezzo mondo o anche più è il “lupo cattivo” finisce che anche i sudditi-bambini non credono più alla favola!


La favola della “comunità internazionale” ha fatto il suo tempo: non è né simpatica né divertente, ma suona sempre più come la voce della follia e dell’arroganza occidentali.

Una postilla: il “lupo cattivo” esiste davvero, e sta dentro di noi, che ci facciamo “rappresentare” da una “comunità internazionale” di psicopatici che si sono venduti l’anima al diavolo.

Accettare una “comunità internazionale” di pochi pasciuti privilegiati che sono tali solo grazie alla nostra acquiescenza (e intima e/o involontaria condivisione del loro “paradigma dominante”), è segno di grave corruzione morale, soprattutto quando non è più possibile dire “non lo sapevo”. 
Anche di questo verremo chiamati a rendere conto…

Fonte: www.ariannaeditrice.it (2012)



Articolo precedentemente pubblicato qui il 07/09/2017

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