giovedì 11 luglio 2019

Il seme dell’ipocrisia

di Paolo Spoladore

Niente paura

Il seme dell’ipocrisia è il giudizio. Il seme della verità è la comprensione. 

Il lievito dell’ipocrisia è la falsa indignazione, il lievito della verità è accettare l’errore e scoprire come migliorare. 

La vera ipocrisia non nasconde gli errori di percorso, ma nasconde la scelta radicale del percorso, il vero obiettivo del percorso, e dà il nome di pace e amore, vita e bellezza ai più devastanti e terribili mali dell’umanità.

L’ipocrisia è olio che unge gli ingranaggi del potere e del prestigio, la verità è olio che unge gli ingranaggi del meccanismo del vero benessere, del reale progresso, della conoscenza. L’ipocrisia dà sempre ragione al potente, la verità cerca la giustizia. L’ipocrisia nasconde, la verità rivela.
L’ipocrisia separa e divide, la verità unisce e completa. L’ipocrisia parla per convincere e creare consenso, la verità per ispirare conoscenza e generare libertà.

Per i poveri e i deboli l’ipocrisia è un rifugio contro la rigidità dei principi religiosi, morali, legali, e protegge dalla condanna delle istituzioni.

Per i ricchi e i potenti è il manico sicuro con cui possono manovrare la falce della legge, indispensabile per decapitare nei popoli ogni forma di onestà e di libertà intellettuale, di ogni dignità, creatività, conoscenza.

L’ipocrisia si arrocca su giuramenti, patti, garanzie, si consolida con voti, promesse, impegni solenni, e poi basta un attimo di dissenso per trasformare tutto in odio glaciale e letale ...


L’ipocrisia dichiara santa la guerra, trasforma in un diritto e in un atto eroico uccidere, combattere, devastare e si può concedere il diritto di auto-assegnarsi il premio Nobel per la pace proprio nel momento in cui, suddita dei poteri forti, sta schiacciando la libertà, la vitalità, la dignità di popoli interi.

Gesù ci ricorda di guardarsi dal lievito dell’ipocrisia, che ha il potere di far lievitare a dismisura i poteri forti del male e farli sembrare quasi invincibili agli occhi dei popoli. Gesù invita i suoi figli a essere prudenti, a non mettersi nelle mani del potere degli uomini, per nessun motivo, perché a questo potere ipocrita e violento non interessa assolutamente nulla dell’umanità e della sua felicità.

Gesù sa che questa generazione sarà presto sottoposta alla terribile scelta di schierarsi o con il potere tiranno costituito o contro di esso.

Chi si schiererà con il sistema del potere costituito potrà in qualche modo sopravvivere, vendere e comprare, pur senza libertà e dignità, ma chi non si schiererà con il potere sarà considerato un dissidente ostile, un fuorilegge, un nemico della democrazia e della libertà, un pericoloso terrorista, e costui non avrà accesso a nessuna attività sociale, e sarà ricercato, combattuto, eliminato.

Gesù invita i suoi figli e discepoli a scegliere di non servire il potere umano e di non mettersi nelle sue mani per paura, per paura di essere tagliati fuori dal mercato, dalla legalità, o per paura di essere maltrattati e uccisi, perché il potere umano, per quanto forte possa sembrare, non può in alcun modo mettere mano allo spirito immortale dell’uomo, e perciò può uccidere solo la sua carne, non la sua vita immortale.

Gesù ci invita a non aver alcuna paura del potere umano, perché, anche se non siamo affatto importanti e preziosi per il sistema del potere, noi siamo preziosi, preziosissimi per il cuore dell’Eterno Padre. Il Padre dei cieli provvederà in tutto e perfettamente a quei suoi figli che avranno il coraggio di non sottomettersi ai re della terra per rimanere tra le braccia del Re degli universi.

Fonte: www.stampalibera.com (sito off line)

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