mercoledì 10 maggio 2023

Siamo uomini o scimmie?

Se mettiamo 5 scimmie in una gabbia, aggiungiamo una scala all'interno e vi mettiamo sopra una bella banana subito esse saliranno la scala per prendere la banana ...

Se però ripetiamo lo stesso scenario e ogni volta che una scimmia prova a salire la scala inondiamo la gabbia con un getto d'acqua fredda diretto su di lei e su tutte le altre, ben presto queste scimmie smetteranno di provare a salire la scala, consapevoli di quello che le aspetta in caso tentassero... 

A questo punto possiamo togliere una scimmia dalla gabbia e aggiungerne una nuova: la nuova arrivata proverà subito a salire sulla scala ma le altre scimmie subito la fermeranno per paura del getto d'acqua, che sanno arriva ogni volta che una di loro sale la scala: ben presto dopo alcuni tentativi falliti la nuova scimmia desisterà. 

A questo punto possiamo togliere un'altra scimmia e metterne un'altra nuova, la scena di prima si ripeterà, e ora anche la scimmia inserita poco prima aggredirà la nuova arrivata, in quanto ha potuto imparare a sue spese che sulla scala non ci si può andare ... 



Possiamo continuare in questo modo sostituendo fino all'ultima scimmia, a questo punto avremo una gabbia con una scala al suo interno con sopra una banana, 5 scimmie dentro e nessuna di queste scimmie si azzarderà a salire la scala, ma nessuna di queste scimmie saprà il perché non si possa salire questa scala, semplicemente saprà che non si può, che si è sempre fatto così.

La memoria del perché non si potesse salire la scala è andata perduta e ora non è più importante rimanere vicino alla gabbia con il tubo dell'acqua pronto, per essere sicuri che le scimmie non mangeranno la banana: ora le scimmie si autocontrolleranno fra di loro, nessuna salirà sulla scala perché sarebbe fermata dalle altre, e solo perché si è sempre fatto così, è sbagliato salire punto e basta.".

Ricordiamoci che i condizionamenti che subiamo non sono necessariamente di tipo coercitivo, ma sono spesso di una tipologia decisamente subdola. 
Gli uomini usano la sottigliezza per convincere, ma il risultato sarà lo stesso ...

LA CONCLUSIONE DELL’ ESPERIMENTO

Il dott. Stephenson, che condusse l'esperimento nel 1967, descrive l’atteggiamento inquisitore dell’ultima scimmia arrivata, come se cercasse di capire il perché del divieto di mangiare quella banana così invitante. Nel suo racconto le altre scimmie si sono guardate tra loro, quasi a cercare questa risposta. Il problema è che nessuna delle scimmie presenti la conosceva, perché nessuna era stata punita dallo sperimentatore per averci provato, era stato il gruppo a opporsi.

Una nuova regola era stata tramandata alla generazione successiva, ma le sue motivazioni erano scomparse con la scomparsa del gruppo che l’aveva appresa.

Se fosse stato possibile chiedere alle scimmie perché picchiavano le compagne che provavano a salire sulla scala, la risposta sarebbe stata più o meno questa: ” Non lo so, è così che si fa da queste parti!” Suona familiare?

Non smettere di indagare, di chiedere, di trovare nuovi paradigmi. Spesso il nostro modo di agire è solo il frutto di azioni che ripetiamo perché l’abbiamo visto fare da altri, senza sapere bene il perché. 
Cambiate le vostre abitudini. Non abbiate paura. Sfuggite al più grande esperimento sociale mai visto nella storia, quello di consumare quello che altri (gli sperimentatori) vogliono che consumiamo, quello di evitare che ci poniamo domande, che troviamo nuove soluzioni per vecchi problemi.

Bibliografia:
Stephenson, G. R. (1967). Cultural acquisition of a specific learned response among rhesus monkeys. In: Starek, D., Schneider, R., and Kuhn, H. J. (eds.), Progress in Primatology, Stuttgart: Fischer, pp. 279-288.

Tratto da un post FB di Rosario Marcianò


L'articolo è stato precedentemente pubblicato qui il 17/04/2017. Oggi aggiornato e incrementato.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.