lunedì 26 luglio 2021

Gurdjieff e i Superiori Sconosciuti

La questione è: dobbiamo dimenticare, pur avendoli studiati, gli antichi "maestri" perché potrebbero fossilizzarci in dogmi - che magari non volevano imporci come tali - impedendoci di arrivare alla "conoscenza"? 
Dovremmo forse ricercare la fonte di tale conoscenza, alla quale ognuno di loro attingeva, "adattandola" poi alla loro epoca per poterla insegnare?
Dovremmo inoltre non perdere di vista la nostra epoca, con l'aiuto dei nuovi mezzi che abbiamo a disposizione, delle nuove interpretazioni dei nostri contemporanei, studiosi, ricercatori e pensatori, e sopra tutto l'aiuto dei nostri propri cervelli, per "comprendere" la nostra realtà, a 360 gradi, e ricomporre il mosaico tramandatoci?
Catherine


Quando interrogai Victoria Ignis riguardo l’insegnamento di Gurdjieff, lei mi rispose parafrasando il messaggio di un vecchio sceicco (=saggio) arabo – Daud Yusuf – che si era espresso in merito al valore di ogni insegnamento in genere:
Le ceneri sono ciò che resta in un luogo dopo che è arsa una Fiamma, ma quando la Fiamma è spenta, le ceneri sono solo carbone inerte e servono unicamente a chi utilizza il carbone e non a chi ricerca il calore e l’energia della Fiamma. Non si può tornare al calore e alla luce della Fiamma partendo dalle sue ceneri.

Gli odierni cercatori della Verità di norma s’identificano totalmente con uno specifico “maestro” o insegnamento, indipendentemente dalla loro collocazione storica e sociale, e cominciano a seguirli ritenendoli ugualmente validi sia nel contesto in cui sono nati che in quello attuale. Per cui io quotidianamente mi ritrovo a parlare a persone che seguono lo Yoga, piuttosto che lo Shivaismo Tantrico, Nisargadatta Maharaji o la Quarta Via di Gurdjieff.

Sarebbe utile fare un po’ di chiarezza circa il significato dell’Insegnamento Esoterico nel suo insieme, invece che, come fa la nostra medicina, specializzarsi unicamente in una disciplina che studia un solo organo o un solo apparato, dimenticando la totalità dell’essere umano ...



Anziché limitarsi a seguire Osho, Lao Tse o Vadim Zeland forse sarebbe il caso di capire se esiste un piano più antico che sovrasta tutti questi personaggi e li colloca con scopi ben precisi all’interno di epoche specifiche.

È oramai assodato anche fra gli storici intellettualmente meno fortunati che prima della nostra attuale civiltà, iniziata circa 3000 anni avanti Cristo, sulla Terra se ne sia sviluppata una precedente, o addirittura più di una. È infatti abbastanza palese che determinate conoscenze (per es. “Come costruire una piramide... for dummies”) ci siano giunte già pronte dalla notte dei tempi ... e non ci siamo arrivati “per tentativi”, come invece di norma si ipotizza nelle università, anche se con sempre meno convinzione.

Esiste infatti una Scuola, una gerarchia di esseri (se umani o meno, è tutto da vedere) – chiamati Superiori Sconosciuti, gli Antichi Signori, l’Antica Razza, i Maestri di Shamballa e così via – che costituisce il governo occulto della Terra.

Esseri con conoscenze e poteri straordinari che hanno talvolta istruito, talvolta sfruttato, talvolta entrambi... l’umanità, dalla quale venivano idolatrati e temuti alla stregua di divinità.
Sono coloro che operano costantemente per l’equilibrio e l’evoluzione del pianeta in rapporto alle energie del Sistema Solare e del centro della galassia, Hunab Ku.
Loro lavorano su scala cosmica, mentre gli esseri umani rappresentano il “rivestimento organico” della Terra e in quanto tali svolgono una funzione naturale totalmente meccanica, come la pelle di un qualunque animale; funzione per la quale non è indispensabile la presenza di consapevolezza, che quindi rimane una conquista personale contro-natura, per la quale cioè l’individuo deve lottare ogni giorno della sua vita, proprio come se una cellula della nostra epidermide volesse reclamare la sua libertà in quanto individuo non più appartenente alla folla.


Gli allievi diretti di questa scuola sono gli unici a cui può essere attribuito l’appellativo di “maestri” senza suscitare scoppi di ilarità un po’ in tutto l’Universo: personaggi del livello di Gesù, Buddha, Muhammad, Mosè, Lao Tse e pochi altri (siete pregati di non scrivermi per chiedere l’elenco completo). Di norma sono fondatori di religioni o grandi movimenti, raramente partecipano a più di due edizioni consecutive de L’isola dei famosi!

Poi c’è l’esercito degli “istruttori dell’umanità” – ognuno dei quali si trova al suo personale livello evolutivo –, i quali possono essere anche molto differenti fra loro e che svolgono compiti minori rispetto a “fondare il Cristianesimo” o incarichi simili, di cui invece si fanno carico di maestri incaricati direttamente dalla Gerarchia.


Ho fatto questa premessa per dirvi che Gurdjieff è stato mandato per “incanalare” un certo insegnamento – che è la manifestazione d’una vibrazione ben precisa – perché era ciò che serviva a quell’epoca. Era cioè quella porzione dell’Insegnamento Esoterico che era indispensabile raggiungesse l’occidente in quegli anni affinché il Grande Piano potesse procedere di un passo.

Non ha nessun senso aggrapparsi con fanatismo alla tessera di un puzzle e pensare che contenga il significato di tutta l’Opera.

Per quanto questo possa non piacerci, il messaggio d’un uomo resta, ma ciò che quell’uomo era in grado di trasmettere in termini di reale trasformazione interiore... muore inevitabilmente con lui. E nessuna scuola dopo di lui può ripristinare quella stessa forza trasformativa, a meno che non arrivino altri personaggi a proseguirne l’Opera, ma allora costoro si distaccheranno, totalmente o in parte, dal messaggio manifestato in precedenza. Altrimenti non ci sarebbe alcuna evoluzione.

Detto in altre parole, il prosecutore del messaggio di Gurdjieff non edificherebbe mai una scuola di Quarta Via nel 2013!

Coloro che cercano di rimettere insieme i Frammenti lasciati, apposta, da Gurdjieff (me lo immagino lassù che se la ride mentre quaggiù si formano gruppi di Quarta Via), non possono che apparire anacronistici. Infatti non ce n’è uno fra costoro che si sia davvero risvegliato a se stesso.

Dietro le scuole che si ispirano a un maestro morto non c’è più una forza viva e palpitante, non c’è più il Fuoco. Ciò che dobbiamo cercare oggi non è il vecchio insegnamento, bensì la nuova veste che ha indossato il Fuoco emanato dagli Antichi Signori, i Superiori Sconosciuti. Il compito di Gurdjieff era produrre un determinato impatto su una ristretta cerchia di umanità, poche centinaia di persone ma molto selezionate. Non aveva il compito di lasciare un insegnamento immortale a cui attenersi per i prossimi duemila anni.


Non ci sono mai periodi di “vuoto” nella trasmissione dell’Insegnamento, ma solo incapacità delle persone di riconoscerne le nuove forme e, al contempo, attaccamento delle persone alle vecchie storiche forme. 

Questo fa sì che preferiscano l’Hata Yoga ai libri di Joe Vitale, James Allen o Robin Sharma, quando invece oggi è indispensabile passare dalla gestione del denaro piuttosto che dalle posture.

Chi raggiunge la capacità di gestire il denaro a piacimento ha superato la più importante iniziazione di questo periodo storico (non è un caso che veniamo confrontati con la tanto decantata crisi), mentre leggere la Bhagavad Gita nel 2013 sarebbe utile solo per una specifica e limitata tipologia di essere umano.

La Via della Ricchezza è una via di evoluzione interiore a tutti gli effetti, che non ha nulla da invidiare all’Alchimia o al Tantra. Leggete One Minute Millionaire se non ci credete. Ma per comprendere tutto questo si deve possedere una certa capacità di rinnovata visione, e non limitarsi a ciò che dicono testi e autori proveniente da un passato dove il denaro non veniva nemmeno preso in considerazione.


Gli esoteristi occidentali con la puzza sotto il naso hanno identificato l’insegnamento spirituale con la Tradizione, ossia con i vecchi scritti d’Oriente e d’Occidente. Mentre disprezzano ciò che di nuovo fa la sua apparizione in libreria. Ma i Superiori Sconosciuti consiglierebbero ancora la lettura della Bhagavad Gita? Siete sicuri che non appoggerebbero invece Il Potere di Adesso di Eckhart Tolle? O che non indicherebbero la Via della Ricchezza come sentiero più rapido per giungere alla radice di sé.

Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)


Fonte: www.salvatorebrizzi.com

(articolo precedentemente pubblicato qui il 18 dicembre 2014)

3 commenti:

  1. Bravo ho scoperto il tuo blog da oggi e ho copiato degli articoli portandoli sul mio Luigi Pellini

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    1. Allora ti ringrazio per l'attenzione Luigi ..
      :)
      Catherine

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    2. Mi sembra interessante! L'ho aggiunto alla mia lista dei blog che seguo.
      Buon lavoro, ciao :)

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