domenica 23 dicembre 2018

Il Dio di Einstein non è quello (imbarazzante) della Bibbia

Christie’s ha venduto all’asta a New York per 2 milioni e 892.500 dollari una lettera che Albert Einstein scrisse a Eric Gutkind nel 1954, a 74 anni, mezzo secolo dopo aver preso il Nobel per la Fisica. 

Ma più fortunati del ricco Epulone che l’ha acquistata siamo noi che possiamo leggere gratuitamente questa straordinaria lettera di questo straordinario scienziato e di quest’uomo straordinario i cui pensieri continuano ad abitarci, come quelli di tutti i grandi, da Eraclito a Leonardo a Dante a Shakespeare a Milton a Nietzsche a Leopardi, anche se i loro corpi “dormono, dormono” sulla collina o altrove, e le loro menti non hanno più coscienza di sé e tantomeno di ciò che hanno suscitato. 

La lettera di Einstein ruota intorno alla questione eterna dei rapporti fra scienza, religione, spiritualità e il mito di Dio. Einstein, da scienziato, è un ‘non credente’: «Sono un religioso, non un credente… Per me la parola ‘Dio’ non è altro che l’espressione e il risultato della debolezza umana».
E liquida la Bibbia («un libro raccapricciante che suscita orrore», secondo l’interpretazione del laico Sergio Quinzio), il Vangelo e tutte le altre cosmogonie come raccolte di «leggende venerabili ma piuttosto primitive» ...


«Non c’è un’interpretazione, per quanto sottile possa essere (e qui si riferisce precipuamente alla Bibbia, ndr) che mi faccia cambiare idea…Per me la religione ebraica nella sua versione originale è, come tutte le altre religioni, un’incarnazione di superstizioni primitive». Insomma sono miti fondativi, ma senza nessun riscontro storico e tantomeno scientifico.

Ma Einstein non è un ‘non credente’ integralista, ‘freddo’ alla Rita Levi-Montalcini, se in questa stessa lettera riprende un passaggio di Spinoza che concepiva la figura di Dio come un essere senza forma, impersonale: l’artefice dell’ordine e della bellezza visibili nell’universo. In Einstein sembra quindi esserci comunque e nonostante tutto una tensione verso il trascendente e in questo credo consista la sua ‘spiritualità’. La presenza/assenza di Dio lo turba se nella famosa polemica col collega danese Niels Bohr, che aveva descritto per primo la struttura dell’atomo, gli replica: «Dio non gioca a dadi con l’universo».

Einstein è ebreo e si riconosce nella cultura ebraica sia pur senza integralismi («con piacere») e scrive: «E la comunità ebraica, di cui faccio parte con piacere e alla cui mentalità sono profondamente ancorato, per me non ha alcun tipo di dignità differente dalle altre comunità. Sulla base della mia esperienza posso dire che gli ebrei non sono meglio degli altri gruppi umani, anche se la mancanza di potere evita loro di commettere le azioni peggiori».

E qui Einstein centra una questione molto attuale, che non ha a che vedere con la scienza ma con l’essenza dell’umano, e che risponde a quella legge storica per cui i vinti di ieri una volta diventati vincitori non si comportano molto diversamente dai loro antichi sopraffattori. Altrimenti sarebbe incomprensibile come lo Stato di Israele tenga a Gaza un enorme lager a cielo aperto, quando proprio dei lager gli ebrei sono stati vittime nei modi atroci che ci vengono sempre ricordati.


La lettera venduta l’altro giorno da Christie’s ci riporta anche alla famosa polemica fra Niels Bohr e lo stesso Einstein. In estrema sintesi: Bohr sostiene il “principio di indeterminazione” e cioè che la scienza non può arrivare a scoprire la legge ultima dell’universo; Einstein al contrario non riuscirà mai a convincersi che non sia possibile, per l’uomo, arrivare alla Verità assoluta. 

E qui noi, pur nella consapevolezza di inserirci da nani in un confronto fra giganti, stiamo con Bohr che doveva aver ben presente il profondo insegnamento di Eraclito: «Tu non troverai i confini dell’anima (e qui per anima va intesa la Verità, ndr) per quanto vada innanzi, tanto profonda è la sua ragione». E aggiunge: la legge autenticamente ultima ci sfugge, è perennemente al di là, e man mano che cerchiamo di avvicinarla appare a una profondità che si fa sempre più lontana. 

Infine in un’altra nota Einstein, nella sua saggezza umana, molto umana e nient’affatto troppo umana, ci dà un consiglio, che con la fisica ha poco a che vedere, ma che dovrebbe far rizzare le orecchie ai cantori molto attuali, inesausti e dilaganti delle “sorti meravigliose e progressive”, delle crescite esponenziali e del mito del successo: «Una vita tranquilla e umile porta più felicità che l’inseguimento del successo e l’affanno senza tregue che ne è connesso».

(Massimo Fini, “La religione laica di Einstein, maestro di vita”, dal “Fatto Quotidiano” del 12 dicembre 2018, articolo ripreso da “Come Don Chisciotte”).

10 commenti:

  1. Einstein anche non essendo credente custodiva a modo suo nel suo animo un barlume di profonda religiosità e lo dimostra in questa sua famosa dichiarazione..........La mia è un umile ammirazione che provo nei confronti di una forza immensamente superiore che governa con le sue leggi l*intero Universo.Emilio

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  2. Si dice le contraddizioni della mente umana...
    Einstein era uno scienziato e come tale, schierato, doveva criticare la religione , allo stesso tempo nei suoi studi e nel suo pensiero c'erano continui atti di fede!
    Genio e sregolatezza!
    Ma del resto tutti i fisici teorici fanno come lui ma non lo ammettono...

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  3. Dio (energia astratta e impersonale) non ha interessi umani, non si schiera una volta con un popolo e l'altra con un altro, genera soltanto allineamenti, potenziali varianti. Ciò è dovuto alla natura ciclica nell'energia.

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  4. VORREI UTILIZZARE QUESTO SPAZIO PER AUGURARVI A TUTTI UN BUON NATALE E PER ESORTARVI A METTERE VIA I RANCORI PER IL MONDO E A PRENDERVI CURA DI VOI STESSI E DEI VOSTRI CARI IN MODO PARTICOLARE. INDIPENDENTEMENTE DA OGNI CREDO O RELIGIONE. SIMONE

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    1. Ben detto Simone! Nutrire il rancore non porta a nulla di positivo, la ricerca della conoscenza invece può produrre buoni risultati e soprattutto porta la pace.
      L'amore dato anche ...e non vale soltanto a Natale. :)
      Auguri a tutti voi!
      ^_^

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  5. Condivido pienamente e invito ognuno di noi,al di là del suo Credo ad amare,sempre e ovunque, tutto e tutti.
    L*Amore se professato sinceramente è l*unica forza in grado di salvare il Mondo........Cosa è che resta del nostro tempo andato se non il fiume di ciò che abbiamo donato,cosa è che resta del nostro andare se non il frutto del nostro amore.........amare.Emilio

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    1. Ben detto Emilio, ricambio i tuoi auguri, te lo ho scritto nel post sugli animali.
      Saluto tutti, natale è passato, credere o non credere, regali e business a parte, ma sta per iniziare un nuovo anno, sarà illusione, comunque sia:
      buon inizio a tutti, ed un saluto alla nostra cara blogger.

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  6. Opinione di pirla: l'universo non benedice, nè punisce, semplicemente risponde alle vibrazioni che noi creaiamo...

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  7. Brava Irene,l*Universo nasce da un atto di Amore ed esso percepisce e risponde con gioia a tutte quelle vibrazioni che nascono da questo nobile e eterno sentimento.Augurandoti un nuovo Anno pieno di Amore e di Serenità e sapendo che anche tu come me ami il Maestro dei Maestri,sarei molto contento che il mio buon Gesù come augurio per una vita lunga e felice,raccogliesse per te i fiori più belli del Paradiso e te ne facesse dono.Emilio

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