lunedì 30 aprile 2012

Fukushima: cresce l'allarme nucleare.

Di Fukushima da noi non si parla più.
Eppure, a più di un anno di distanza, l’incidente nucleare è lontano dall’essere risolto. E all’estero i media cominciano a mettere a fuoco i pericoli per il Giappone, forse per il mondo intero. Rischi non legati alla fusione dei noccioli, che pure va avanti in 3 dei 6 reattori del sito.

A destare allarme sono le migliaia di barre di combustibile spento ma altamente radioattivo – tutte insieme sviluppano 85 volte più radioattività di Chernobil - contenute nelle piscine, in particolare nei reattori 3 e 4, i più disastrati da terremoto e tsunami: nel caso di un nuovo terremoto di magnitudo 7, ritenuto molto probabile, il collasso delle piscine o anche solo il loro vacillare, provocherebbe un disastro inimmaginabile. 

Privato dell’acqua di raffreddamento, il combustibile in brevissimo tempo si surriscalderebbe a livelli pazzeschi, e il fuoco si propagherebbe a tutte le 11.421 barre stoccate nel sito di Fukushima Dai-Ichi. Causando una catastrofe di tali proporzioni da mettere a rischio non solo Tokio, che dovrebbe essere evacuata, non solo il Giappone, ma da coinvolgere – si arriva a dire – l’intero emisfero nord del pianeta. Un disastro tale da far apparire Chernobyl una piccola cosa. Con una contaminazione da Cesio-137 destinata a durare nel tempo. 

Così Robert Alvarez, senior scholar dell’Institute for Political Studies, già consigliere della Segreteria del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti e assistente per la sicurezza nazionale e l’ambiente, collaboratore di svariate testate. Il suo post sull’Huffington Post-Usa del 22 aprile fa seguito a diversi altri post del Washington’s Blog che a Fukushima ha dedicato molta attenzione fin dall’inizio (qui e qui), e ad altri media e blog (indymedia.uk, eurodialogue.org e enenews che traduce dal giapponese, qui e qui) . 

Un allarme esagerato? Forse...

domenica 29 aprile 2012

Il latte fa male?

Quanto siete disposti ad accettare la possibilità che un alimento che avete assunto per tutta la vita, regolarmente, ogni mattina, convinti fosse una componente fondamentale della dieta umana, sia in realtà potenzialmente dannoso? 

Quanto siete disposti ad accettare che lo zucchero raffinato può fare male?

Quanto siete disposti a tollerare l’idea che un consumo intensivo di latte e prodotti lattiero-caseari possa aumentare il rischio di disturbi alimentari, cancro e addirittura osteoporosi?

Fin dalla prima infanzia ci è stato raccontato che niente è più salutare di un bel bicchierone di latte la mattina, che i latticini sono alimenti totalmente sani, e che il loro alto contenuto in calcio aiuta a rafforzare le ossa e a prevenire problemi come l’osteoporosi.

Basta sfogliare la letteratura scientifica degli ultimi 20 anni, per scoprire che non è così ...

sabato 28 aprile 2012

In gran segreto Stati Uniti e Cina giocano a fare la guerra

Il Guardian è venuto a sapere che Stati Uniti e Cina in segreto sono stati impegnati in “giochi di guerra” mentre monta la rabbia di Washington per la portata e l’audacia degli attacchi informatici coordinati da Pechino contro governi e grandi imprese occidentali.
Funzionari del Dipartimento di Stato e del Pentagono, insieme ai loro omologhi cinesi, lo scorso anno sono stati impegnati in due giochi di guerra ideati per favorire la prevenzione di un’improvvisa escalation militare tra le parti nel caso che una di esse dovesse sentirsi presa di mira. Un’altra sessione è prevista a maggio.

Anche se le esercitazioni hanno offerto agli Stati Uniti l’opportunità di dare sfogo alla propria frustrazione per quello che sembra essere uno spionaggio finanziato dallo stato e una sottrazione su scala industriale, la Cina si è dimostrata bellicosa.

“La Cina è giunta alla conclusione che è cambiato il rapporto di potere, in una maniera che la favorisce,” afferma Jim Lewis, importante insegnante nonché direttore del Centro per gli Studi Strategici e Internazionali (CSIS), gruppo di esperti con sede a Washington.
“Il PLA [Esercito Popolare di Liberazione] è assai ostile. Considera gli Stati Uniti un bersaglio. Sentono di avere una giustificazione per le loro azioni. Pensano che gli Stati Uniti siano in declino.”

I giochi di guerra sono stati organizzati mediante il CSIS e un gruppo di esperti di Pechino, l’Istituto Cinese di Relazioni Internazionali Contemporanee (CICIR). Ciò ha consentito a funzionari del governo e dei servizi segreti USA di entrare in contatto in un ambito meno formale...

giovedì 26 aprile 2012

Nuovo record della spesa bellica

Lawrence S. Wittner

Il 17 aprile 2012, mentre milioni di statunitensi depositavano le loro dichiarazioni dei redditi, l’altamente rispettato Istituto Internazionale di Ricerca sulla Pace (SIPRI) di Stoccolma ha pubblicato il suo più recente studio sulla spesa militare mondiale. 

Nel caso gli statunitensi si chiedessero dove sono andati a finire i soldi delle loro tasse dell’anno scorso – e i soldi delle tasse di altre nazioni – la risposta del SIPRI è stata chiara: alla guerra e alla preparazione per la guerra.

La spesa militare mondiale ha toccato un record di 1.738 miliardi di dollari nel 2011, con un aumento di 138 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti rappresentano il 41 per cento di tale cifra, ovvero 711 miliardi di dollari.

Alcuni articoli di stampa hanno evidenziato che, dal punto di vista della riduzione della dipendenza dalla potenza militare, ciò in realtà rappresenta un progresso. Dopotutto l’aumento della spesa militare globale “reale” – cioè la spesa al netto dell’inflazione e dei rapporti di cambio – è stato solo dello 0,3 per cento. E ciò contrasta con gli aumenti significativamente più elevati nel precedenti tredici anni.

Ma perché le spese militari continuano a crescere – in realtà, per non stanno diminuendo significativamente – considerate le misure governative d’austerità degli anni recenti? In mezzo alla crisi economica iniziata a fine 2008 (e che continua sino ai giorni nostri) la maggior parte dei governi ha tagliato in misura spettacolare la spesa per l’istruzione, l’assistenza sanitaria, l’edilizia popolare, i parchi e altri servizi sociali vitali. Tuttavia non ci sono stati tagli corrispondenti ai bilanci militari... 

martedì 17 aprile 2012

Il codice segreto di Leonardo Da Vinci

Leonardo Da Vinci in molte Sue opere ha lasciato diversi messaggi criptati, più o meno comprensibili, ma quello in cui ha trasmesso il messaggio più segreto ed inaccessìbile è sicuramente il Disegno, più conosciuto e riprodotto al mondo nelle più disparate versioni, -"l'Homo Vitruviano"- in cui "il Maestro" indica"la chiave segreta" per comprendere "la chiave massonica per la quadratura del cerchio".

UOMO GEOMETRICO

L'uomo è geometria. Il busto entra quattro volte nell'altezza, la testa otto, il volto dieci. Nel famoso Disegno di Venezia Leonardo lo inscrive nel cerchio e nel quadrato (forme di perfetta simmetria), conferendogli movimento, in un gioco di mutazione ed equivalenza.


Siamo nell'ambito della ricerca antropometrica sui rapporti armonici e proporzionali derivata da Vitruvio, una concezione che influenza l'architettura fino alla progettazione di chiese a pianta centrale, combinazione e trasmutazione di cerchi e quadrati. Questa simmetria, presente in natura, l’uomo l’ha spesso trasmessa alle proprie creazioni, a cominciare da quelle architettoniche: le Piramidi di Giza, il Partenone ,il Colosseo, la Domus aurea, Castel del Monte, la Chiesa cistercense di San Galgano, Villa Almerico detta “la Rotonda”, Piazza San Pietro, il Taj Mahal, la torre Eiffel, il Pentagono, le cupole di Buckminster Fuller...

domenica 15 aprile 2012

Perché la Libia non ha insegnato niente?

Marinella Correggia

Un amico libico mi ha telefonato su skype. L’avevo incontrato a Tripoli durante i bombardamenti Nato/Qatar, in agosto. Diceva: “Ho molte critiche da fare a questo governo, ma le bombe della Nato e il fatto che i cosiddetti ‘ribelli le abbiano tanto chieste, bombe sulla testa di loro concittadini, mi ha tolto ogni dubbio. In questo momento Gheddafi è la Libia e i nemici sono altri”. 

Walid, ingegnere esperto di rinnovabili (“ma adesso è tutto fermo, non si sa dove vanno a finire i soldi della vendita del petrolio…”) è ancora a Tripoli, ma è così disgustato che spera di andar via presto con i bambini e la moglie; dove non lo sa. Intanto vorrebbe aiutare diversi libici ormai perseguitati. Non ho potuto che metterlo in contatto con un Comitato internazionale di giuristi che appunto cerca di difendere alcuni diritti di base nella “nuova Libia”.

Il paese nordafricano adesso è un inferno e lo devono riconoscere anche gli stessi che levavano alti peana in favore del Cnt libico e dei suoi armati. Altro che “partigiani della libertà”, “giovani rivoluzionari”, “brave persone contro un dittatore”. Può una rivoluzione fondarsi sul razzismo, sulla persecuzione di centinaia di migliaia di persone, sulle milizie armatissime? Questo succede in Libia.

Tace adesso – anche a sinistra – chi aveva appoggiato la no-fly zone e chi aveva definito i rivoltosi “nuovi partigiani”, “giovani rivoluzionari”, “brave persone contro un dittatore”, “un intero popolo disarmato in rivolta” (malgrado trapelassero notizie di atrocità fin dall’inizio) ...

venerdì 13 aprile 2012

La figura di Yahwèh nella Bibbia


Mauro Biglino 

La storia dell’uomo è da riscrivere e quel poco di autentico che abbiamo è in ogni caso da reinterpretare. 

Nel fare questo bisogna tenere conto della necessità di contestualizzare gli eventi perché, in ordine generale, ogni azione, decisione, reazione, avviene non a caso ma come conseguenza di una causa. 

Insomma, ritengo di potere dire in via preventiva che Yahwèh assumeva certi atteggiamenti perchè i terrestri (in particolare quelli con cui aveva scelto di rapportarsi) a loro volta avevano certi atteggiamenti. 

Lui ripeteva continuamente che erano “gente di dura cervice”: non abbiamo difficoltà ad immaginarlo. Uomini e donne di varia provenienza, abituati a vivere in una sorta di anarchia in cui l’individualismo (o al più l’interesse del ristretto clan familiare) regnava sovrano. Erano normalissimi uomini con tutte le caratteristiche che possiamo immaginare: esseri imperfetti, ingovernabili, malvagi, crudeli, psicopatici, inaffidabili, traditori ecc. ecc... Tutti attributi che in parte abbiamo poi attribuito a Yahwèh, perché così si presenta nella Bibbia. 

Possiamo dire che Lui dopo avere imposto le sue durissime regole ha mantenuto una sorta di coerenza sostanziale: vittima di continui tradimenti di certo non ha mai tradito quel popolo, o quella “schiatta di senza terra”, come li definisce Lia bat Adam. 

Non è riuscito a mantenere le promesse per evidente impossibilità o incapacità, ma non lo possiamo accusare di avere deliberatamente tradito coloro cui si era rivolto per definire un patto, anche se questo termine risulta essere un eufemismo, in quanto si trattava di un rapporto tra un contraente forte che impartiva ordini e un contraente debole che doveva eseguirli, pena la morte..

venerdì 6 aprile 2012

Un mondo di marionette

Giellegi

1. E’ il titolo di un film di Bergman, la cui trama per nulla assomiglia a quanto sta accadendo oggi in questo povero paese. Tuttavia, questo è il più gentile nome con cui appellare i finti tecnici che stanno ai vertici del nostro Stato, assieme a coloro che si credono classe dirigente (industrial-finanziaria) e ai giornalisti loro servi, salvo alcuni encomiabili casi rari quanto le mosche bianche. Degli intellettuali preferisco non parlare; avverto solo che non consento a nessuno di considerarmi appartenente ad un simile verminaio.

Dopo vent’anni di totale assenza della politica – in cui si è inventata la storiella del passaggio alla “seconda Repubblica” mentre si è solo entrati a tempo pieno in una palude maleodorante – i dementi del “popolo di sinistra” (il “ceto medio semicolto”, di cui gli insegnanti e dati settori di impiegati pubblici sono lo “zoccolo duro”) sono tutti felici perché si sono liberati di Berlusconi. Questo è ciò che raccontano loro personaggi innominabili che passano per abili dirigenti del Pd, del Sel, dell’Idv e altra genia varia. Non sono riusciti a servire adeguatamente i loro padroni d’oltreatlantico (malgrado le arie che si davano all’epoca in cui sbavavano dietro a Clinton durante l’aggressione alla Jugoslavia), hanno anzi fallito su tutta la linea, riuscendo solo a sussurrare “bye bye Condy” come (si dice) fece uno scioccone pieno di svenevolezze con la Rice...

martedì 3 aprile 2012

La Via lattea ospita 10 miliardi di pianeti abitabili

Intorno al 40% di stelle nane rosse orbiterebbe almeno un pianeta simile alla Terra. Ora gli astronomi devono solo decidere dove puntare i telescopi

di Lorenzo Mannella

Sulla vita extraterrestre si è detto di tutto e di più ma, a modo suo, anche la scienza sta cercando di capire se la vita sia nata anche su altri pianeti. Il primo passo da fare è senz'altro quello di scrutare il cielo alla ricerca di mondi simili alla Terra. Finora le scoperte si sono susseguite una dopo l'altra, ma finalmente gli astronomi hanno anche ipotizzato il numero di esopianeti che potremmo trovare nella nostra galassia: almeno 10 miliardi. A dirlo è uno studio pubblicato su Astronomy and Astrophysics.
La stima sui pianeti abitabili è stata ottenuta analizzando le immagini ottenute attraverso il telescopio High Accuracy Radial velocity Planet Searcher (Harps) dell'European Southern Observatory. Il team di astronomi coordinato da Xavier Bonfils ha studiato per 6 anni i pianeti che orbitano intorno a 102 nane rosse. Dopo aver scartato i corpi celesti inadatti alla vita, gli scienziati hanno così individuato nove esopianeti che potrebbero avere una temperatura simile a quella terrestre. Ma non è che l’inizio. Come spiega Space.com , le nane rosse sono caratterizzate da una temperatura minore rispetto a quella del Sole, tanto da rivelarsi le stelle ideali intorno a cui potremmo imbatterci in pianeti rocciosi che assomigliano alla Terra.

Considerando che le nane rosse rappresentano l'80% delle stelle della nostra galassia – se ne contano almeno 160 miliardi – è probabile che i 2/5 di esse possano ospitare nelle loro vicinanze almeno un pianeta simile alla Terra. A conti fatti, il numero di esopianeti di questo tipo ammonterebbe a circa 10 miliardi, ma è ancora troppo presto per fare delle stime accurate. Il punto è che le nane rosse hanno un massa ridotta rispetto a quella del Sole, e gli esopianeti considerati abitabili potrebbero trovarsi a distanze molto più brevi di quelle a cui siamo abituati nel nostro sistema solare. Ma le orbite ravvicinate descritte intorno a queste stelle potrebbero anche esporre i pianeti alle frequenti e devastanti tempeste di raggi X che scaturiscono dalla superficie stellare.

domenica 1 aprile 2012

Le banche che finanziano il nucleare

Federica Martiny

Nell’immaginario collettivo la proliferazione di armi nucleari che mettono a repentaglio la sopravvivenza dell’umanità è attribuita a un nemico esterno, temibile ma lontano. 
Il rapporto sui finanziamenti globali ai produttori di armi nucleari pubblicato dalla Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari (ICAN), invece, ci mostra una realtà diversa, ricordandoci che molti dei principali gruppi bancari e assicurativi internazionali finanziano e favoriscono la proliferazione nucleare. 

“Don’t Bank on the Bomb”, questo il titolo suggestivo del rapporto (http://www.dontbankonthebomb.com/) dell’Ican. Uno studio di 180 pagine fitte, dettagliate, piene di tabelle e di calcoli precisi che rivelano i dettagli delle transizioni finanziarie realizzate dai maggiori gruppi bancari e assicurativi internazionali in collaborazione con le 20 aziende del nord America e dell’Europa occidentale maggiormente impegnate nella produzione, modernizzazione e manutenzione degli armamenti nucleari di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e India. 
Il pericolo, dunque, non è così lontano come normalmente si crede.

La metà di questi grandi gruppi d’investimento, che comprendono banche, fondi pensione e compagnie assicurative, ha sede negli Stati Uniti e un terzo invece in Europa...